Francesca Castrignano'
Analisi del comportamento biofisico del nervo ottico per apparati biomedicali per la stimolazione neuro ottica: basi fisiche per la progettazione di possibili apparati biomedicali per la stimolazione del nervo ottico per la riabilitazione visiva in pazienti con traumi o patologie del nervo. = Analysis of the biophysical behaviour of the ocular nerve for biomedical devices for neurophthalmic stimulation: physical bases for the design of possible biomedical devices for the ocular nerve stimulation for the vision rehabilitation in patients with trauma and nerve pathologies.
Rel. Umberto Lucia, Maria Rosa Astori, Antonio Ponzetto. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica, 2019
Abstract: |
Nel mondo 285 milioni di persone manifestano disabilità visive, la maggior parte delle quali sono riconducibili a traumi, lesioni o patologie degenerative che coinvolgono il nervo ottico e che si ripercuotono drasticamente sulla qualità della vita dei pazienti. Neuropatie ischemiche, neoplasie del nervo ottico, glaucoma e traumi cranici sono solo alcune delle più frequenti cause di ipovisione e, talvolta anche di cecità, che nella maggior parte dei casi comportano una parziale perdita del campo visivo periferico (subentrano degli scotomi) e una conservazione della visione centrale. Le lesioni del nervo ottico sono comunque irreversibili e possono essere trattate solo attraverso opportune sedute riabilitative che hanno lo scopo di ottimizzare il residuo visivo attraverso l’esercizio e la stimolazione delle parti più sensibili della retina. L’obiettivo di questo elaborato consiste nella realizzazione di un Software atto alla riabilitazione visiva che partendo dalle immagini diagnostiche del paziente (campo visivo e retinografia) è in grado di intercettare le zone retiniche maggiormente compromesse e di andare a stimolare i contorni ancora sensibili, delle aree danneggiate, in modo da restringere la dimensione dello scotoma e da indurre un parziale recupero della visione. Recenti studi hanno infatti dimostrato come impulsi luminosi di una determinata lunghezza d’onda siano in grado di indurre una risposta ottimale da parte dei fotorecettori retinici residui funzionanti, presenti ai bordi della regione scotomica. In questo modo, sfruttando la plasticità cerebrale, ovvero la risposta adattiva del sistema nervoso a stimoli di natura diversa, si induce una riorganizzazione dei circuiti nervosi che quindi ristabiliscono le giuste interconnessioni sinaptiche con la corteccia cerebrale e permettono al soggetto in esame di riacquisire la coscienza e la consapevolezza della funzione visiva compromessa. |
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Relatori: | Umberto Lucia, Maria Rosa Astori, Antonio Ponzetto |
Anno accademico: | 2018/19 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 99 |
Informazioni aggiuntive: | Tesi secretata. Fulltext non presente |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Ingegneria Biomedica |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-21 - INGEGNERIA BIOMEDICA |
Aziende collaboratrici: | AZIENDA OSPEDAL.SS.ANTONIO BIAGIO ARRIGO |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/11365 |
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