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Torino: recupero e rifunzionalizzazione dell'ex-Isvor Fiat: un nuovo polo per la cultura e per l'altro

Claudio Masera, Christian Mastrogiovanni

Torino: recupero e rifunzionalizzazione dell'ex-Isvor Fiat: un nuovo polo per la cultura e per l'altro.

Rel. Paolo Mellano. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2008

Abstract:

Il tassello da noi preso in considerazione, rappresenta il nucleo originario di un più ampio complesso di fabbricati costruiti a partire dall'inizio del Novecento, costituendo un luogo dell'industria per certi versi anomalo rispetto ad altri casi, torinesi ma non solo. I singoli edifici che costituiscono il complesso dello stabilimento di corso Dante, definiscono infatti una morfologia del costruito e dello spazio aperto sostanzialmente simile a quella dell'isolato urbano tradizionale, secondo un modello "a corte" tipico di Torino: una cortina continua sul fronte stradale e uno spazio aperto centrale.

Il nostro intervento vuole mettere a punto un'idea della trasformazione che fosse in grado, da un lato di reinterpretare la morfologia dell'isolato, nell'ottica della costruzione di un nuovo rapporto con l'intorno urbano, e dall'altro, di conciliare la tipologia dell'insediamento industriale storico con le nuove funzioni (cultura, residenza, uffici, commercio, ecc.) e con le esigenze dell'abitare contemporaneo.

Il nostro intervento mira a recuperare l'edificio che si estende lungo corso Massimo D'azeglio, corso Dante e via Marenco (prima utilizzata per uffici, aule e spazi comuni per l'industria), recuperare la cortina ottocentesca adiacente al centro anziani Fiat in via Monti e a demolire (vedi fig.) i capannoni interni allo spazio industriale, i quali presentano poca rilevanza architettonica, essendosi sviluppati, come già detto, come modificazione dell'impianto originario di Trucco.

Il progetto, confrontando la morfologia degli isolati adiacenti, mira a generare due isolati con funzioni diverse, tramite la riapertura di strada Chiabrera, interrotta in seguito all'espansione industriale dei primi anni del novecento all'interno dell'isolato.

Nel progetto convivranno per cui diverse funzioni caratterizzanti la città: COMMERCIO, UFFICI, SPAZI PER LA CULTURA, RESIDENZE, usando come elementi catalizzatori lo spazio pubblico della corte interna.

I due isolati avranno destinazioni d'uso differenti; quello adiacente a Corso Massimo D'azeglio ( ISOLATO A), ospiterà il commercio e uffici ai piani superiori, mentre nella corte interna, ove abbiamo previsto un abbassamento del livello (circa -4.00 m), per ospitare centro culturale, museo, servizi e laboratori.

L'isolato adiacente a via Marenco (ISOLATO B) , avrà più una funzione residenziale, con edifici che riprenderanno e rispetteranno la tipologia urbana degli isolati vicini, formando il caratteristico tessuto urbano dell'area.

Relatori: Paolo Mellano
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
A Architettura > AO Progettazione
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
R Restauro > RC Restauro urbano
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1119
Capitoli:

INDICE

1- Torino: sogni e realtà della città fenomeno .pag.1

2- L'area d'intervento progettuale:

2.1 Introduzione .pag. 4

2.2 Le origine del comprensorio Dante

2.2.1 Il percorso pag.5

2.2.2 La Scuola Allievi Fiat ..pag.8

2.2.3 L'Isvor Fiat ..pag.10

2.3 L'area di progetto ...pag. 11

3- Riflessioni sull'area dismessa Ex-Isvor Fiat e il suo ruolo

nella struttura urbana moderna ..pag. 12

4- Casi studio per la creazione di spazio pubblico all'interno

delle aree industriali dismesse:

4.1 Introduzione .pag.14

4.2 Caso 1 - Stabilimento Lancia, Torino ..pag.14

4.3 Caso 2 - Officine Grandi Motori, Torino pag.17

4.4 Intervento 1 - Quartiere residenziale ad Amburgo ..pag.20

4.5 Intervento 2 - Centro sportivo a San Paolo,Brasile ..pag.21

4.6 Intervento 3 - Il villaggio olimpico di Barcellona .......pag.22

5- Dalle riflessioni alle ipotesi progettuali: il Masterplan ...pag.23

6- Dalle ipotesi al progetto: l'intervento

6.1 Riuso del fabbricato esistente:

6.1.1 Spazio commerciale pag.26

6.1.2 Uffici ............. pag.26

6.1.3 Centro culturale ..pag.26

6.1.4 Residenze per artisti- atelier ...pag.26

6.1.5 Collegio universitario .pag.27

6.2 Progetto ex-novo

6.2.1 Museo centro culturale ...pag.28

6.2.2 Residenze ...pag.30

6.2.3 Parcheggi interrati ..pag.32

6.3 Spazio pubblico ..pag.32

7- Modelli di riferimento per il tema museale

7.1 - Introduzione al tema pag.34

7.2 - Riferimenti

7.2.1 Bonnefantenmuseum, Masastrucht. Olanda ...pag.35

7.2.2 Burda Collactionmuseum, Germania .....pag.37

7.2.3 Contemporary art museum, Naoshima, Giappone .pag.39

7.2.4 Chichu art museum, isola di Naoshima, Giappone ...pag.41

7.2.5 M.U.S.A.C., Leon, Spagna ...pag.44

7.2.6 Nasher sculpture center, Dallas, USA ....pag.46

8- Bibliografia .pag.49

9- Allegati: Tavole di Progetto pag.52

Bibliografia:

Bibliografia

Grandi vuoti metropolitani, a cura di Chiara Merlini, in Cesare Macchi Cassia, Il progetto del territorio urbano, Milano, 1996, pp.59-69

Nuno Portas, Interpretazione del progetto urbano, in urbanistica, n°110, Gennaio, 1998, pp.51-65

Matteo Vercelloni, Urban ready-mades, in Interni, n°548, Febbraio, 2005, pp.42-49

Stop & Go. Il riuso delle aree industriali dimesse i Italia, trenta casi studio, a cura di Andrea Bondonio, Guido Callegari, Cristina Franco e Luca Gibello, Alinea, Firenze, 2005

Mirko Zardini, Venti idee per il progetto del Lingotto, in Casabella, n°502, Maggio, 1984, pp.16-31

Joseph Maria Montaner, L'idea del villaggio olimpico di Barcellona, in Lotus International, n°67, Settembre, 1990, pp.19-35

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Un secondo modello Barcellona, Oriol Bohigas, Il progetto come principio ordinatore dello spazio, Elena Mirando, in Oriol Bohigas, Tra strada del dubbio e piazza della rivoluzione, Gangemi Editore, Roma, 1998, pp.23-33

Peter Latz, Landschaftspark Duisburg-Nord, Germania, in Domus, n°802, Marzo, 1998, pp.32-37

Spazio pubblico e conflitto, Franco Purini, Una città non è un albero, nuovi modelli di spazio urbano, Cino Zucchi, in Luciano Crespi, La riqualificazione dello spazio pubblico, Alinea, Bologna, 2000, pp.34-40

Mirko Zardini, Barcellona Forum 2004, in Domus, n°866, Gennaio, 2004, pp.30-34

Michele Bonino, Incontro con Oriol Bohigas, Costruiamo una modernità urbana condivisa, in Il giornale dell'Architettura, n°21, Settembre, 2004, pp.1-3

Sara Protasoni, Il cuore della città: il problema dello spazio pubblico nella riflessione degli ultimi CIAM, in Architettura, n°581, Marzo, 2004, pp.254-257

Mimi Zeigher, Nuovi musei nel Mondo, Rizzoli Internatiol Publications, New York, 2005

Piergiorgio dragone, il caso Lingotto, in Archeologia Industriale, n°4, Giugno, 1984, pp.47-49

Angelo Lassini, Censimento e analisi casi: coerenze e limiti, in Urbanistica, n°81, Novembre, 1985,pp.85-87

Alberto Racheli, Recupero edilizio e archeologia industriale, Marsilio, Venezia, 1993

Aldo Castellano, Rappresentare il vecchio e il nuovo, in Arca, n°21, 1988, pp.20-25

Archeologia industriale e dintorni, a cura di Sergio Ricossa, Umberto Allemandi, Torino, 1993

Aris Accorsero, La fabbrica c'è, ma non si vede, in Casabella, 1995, n°651-652, pp.4-5

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Riconversione industriale, a cura di Sergio Vacca, Franco Angeli Editore, Milano, 1980

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Tavole:

tav.1 inquadramento territoriale

tav.2 rilievo stato di fatto

tav.3 Masterplan

tav.4 planimetria 1:500 progetto

tav.5 Planimetria 1.200 piano terreno

tav.6 Planimetria 1.200 piano interrato

tav.7 Planimetria 1.200 piano primo

tav.8 Planimetria 1.200 piano secondo

tav.9 Prospetti 1:200

tav. 10 Sezioni 1:200

tav.11 Particolari costruttivi 1:20

tav.12 Render di progetto

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