Autonomous Maintenance: Studio e applicazione della manutenzione autonoma in Magneti Marelli secondo il WCM = Autonomous Maintenance: Study and application of autonomous maintenance in Magneti Marelli according to WCM

La grande frenesia con la quale il panorama industriale continua ad evolvere ha determinato per le aziende l’esigenza di rivisitare i modelli produttivi e modernizzare le strutture organizzative al fine di mantenere competitività ed efficienza. Il WCM, nel corso dell’ultimo decennio, si è dimostrato un sistema solido che ha migliorato il rendimento dei sistemi produttivi attraverso una oculata gestione delle risorse per raggiungere l’obiettivo di zero buffer, zero sprechi, zero difetti e zero guasti. Il presente lavoro di tesi è il frutto di un’esperienza di tirocinio presso lo stabilimento Magneti Marelli S.p.A di Venaria Reale (TO) che produce sistemi di scarico per veicoli a motore e che adotta ormai da anni il sistema WCM. L’obiettivo dell’elaborato è stato il miglioramento delle performance delle linee produttive e dell’abbattimento delle perdite economiche connesse alla mancata applicazione di attività di pulizia, ispezione, lubrificazione e serraggio attraverso le attività del pillar di Autonomous Maintenance. Ho avuto modo di collaborare con il pillar leader e responsabile della produzione ing. Enrico Prono nelle fasi di gestione e organizzazione della produzione, di applicazione e sviluppo degli step di pillar. L’elaborato si articola principalmente in tre sezioni. Il primo capitolo è stato dedicato alla formulazione di una breve e generale descrizione della realtà industriale in cui si inserisce il progetto, ovvero l’azienda Magneti Marelli con speciale attenzione per lo stabilimento di Venaria Reale, di cui viene fornita una panoramica sui principali prodotti realizzati e i processi produttivi affini. Nella seconda parte, l’elaborato viene incentrato sull’aspetto teorico e concettuale della metodologia del World Class Manufacturing. Muovendosi all’interno della vastità di argomenti e concetti che la disciplina racchiude al suo interno, è stata riportata una descrizione sintetica del contesto economico che ha portato alla nascita di tale metodologia, degli obiettivi che si prefigge e delle filosofie industriali che incorpora. Scendendo di un gradino nella specificità, vengono anche descritte la struttura, i principi, i pilastri e gli strumenti principali che l’applicazione operativa richiede, adottando la prospettiva disciplinare del mondo FCA. La terza parte contenente il terzo ed il quarto capitolo verte sulla trattazione specifica del processo di analisi del pillar AM. Seguendo la logica di prioritizzazione delle perdite economiche relative ai guasti, la scelta è ricaduta sul tornio di saldatura del complessivo della linea HE 12, dove vengono realizzati convertitori catalitici, le cui perdite economiche hanno rappresentato la principale criticità durante il periodo del 2018. Dopo una serie di attività preliminari sono stati applicati i primi 5 step di AM con l’obiettivo di raggiungere zero guasti alla macchina, con miglioramento dell’OEE, attraverso modifiche delle condizioni di base della macchina stessa nonché modifiche al metodo ed ai materiali e con programmi di formazione per aumentare conoscenze e competenze degli operatori addetti alla linea. Facendo riferimento ad una metodologia produttiva, è bene precisare che anche il grado di approfondimento di determinati aspetti, specie di natura economica, risulterà vincolato in quanto soggetto, ed in rispetto, della No-Disclosure Data Policy aziendale.