Pinky Misiani
Metodologia di analisi delle Fibre Artificiali Vetrose (FAV) = Analysis method of Man-Made Vitreous Fibers (MMVFs).
Rel. Paola Marini. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio, 2019
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Metodologia per l'analisi delle fibre artificiali vetrose (FAV) In seguito alla messa al bando dell'amianto con l'emanazione della legge 257/92, le fibre artificiali vetrose sono diventate il materiale alternativo che, grazie alle sue proprietà fisico-chimiche, permette di ottenere le caratteristiche di resistenza, coibentazione termica, isolamento termico ed acustico tipiche dei prodotti a base di asbesto. L'ampia diffusione delle FAV, impiegate principalmente nel settore dell'edilizia, dell'industria e del trasporto, ha sollevato questioni relative agli effetti delle stesse sulla salute dei lavoratori esposti, sia a medio e che a lungo termine. A partire dalla seconda metà degli anni 90' numerosi autori hanno valutato il grado di esposizione degli individui alle diverse categorie di fibre artificiali vetrose e in differenti ambienti di vita; e molteplici studi epidemiologici ( di coorte e casi-controllo) e sperimentali ( in vitro e vivo) sono stati condotti per determinare l'entità delle conseguenze sulla salute in seguito all'introduzione delle FAV all'interno dell'organismo umano. A tal proposito è importante sottolineare che la probabilità che le fibre artificiali vetrose possano indurre effetti patogeni sulla salute è strettamente correlata alle loro caratteristiche fisico-chimiche. In generale è possibile affermare che la patogenicità di una determinata fibra incrementa all'aumentare della sua biopersistenza e al decrescere della sua biodegradabilità nei fluidi biologici. I risultati delle indagini sopracitate hanno evidenziato che il grado di esposizione varia in funzione della diversa categoria di appartenenza delle FAV ( filamenti di vetro continuo, lana di vetro, lana di roccia, lana di scoria e FCR) e della differente mansione svolta dal lavoratore all'interno della catena di produzione e utilizzo del materiale; le evidenze sperimentali ed epidemiologiche hanno rilevato la possibile cancerogenicità di alcune tipologie di fibre ( FCR). Alla luce di quanto detto, il Regolamento CE n. 1272/2008 del 16/12/2008, all'interno dell'Allegato VI definisce i criteri di classificazione per la cancerogenicità delle FAV, considerando come parametri fondamentali la percentuale in peso di ossidi alcalini e alcalino-terrosi e il diametro medio geometrico ponderato sulla lunghezza della fibra (DLG-2ES),e rimanda alla metodica ECB/TM1 (00) per la determinazione di quest'ultimo mediante l'analisi al SEM di 300 fibre. Ritenendo l'analisi in microscopia elettronica a scansione una tecnica poco diffusa e piuttosto onerosa, si vuole valutare la possibilità di impiego del MOCF come strumento alternativo per una corretta classificazione di cancerogenicità del materiale. L'analisi in parallelo effettuata su 5 campioni prelevati dalla zona metro del Politecnico di Torino ha evidenziato vantaggi e svantaggi di entrambe le tecnologie per ciò che concerne la modalità di preparazione dei campioni e la lettura degli stessi al microscopio. Il valore del DLG-2ES ottenuto mediante microscopia ottica a contrasto di fase è sempre risultato maggiore rispetto a quello ottenuto al SEM a causa di una differente distribuzione di fibre spesse e sottili. Poiché, tuttavia, in entrambi i casi e per tutti i campioni analizzati, i valori si sono attestati al di sotto del limite definito dal Regolamento CLP ( 6 micrometri) portando alla classificazione del materiale come cancerogeno, è possibile considerare il MOCF una tecnica alternativa valida quanto il SEM. |
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Relatori: | Paola Marini |
Anno accademico: | 2018/19 |
Tipo di pubblicazione: | Elettronica |
Numero di pagine: | 71 |
Soggetti: | |
Corso di laurea: | Corso di laurea magistrale in Ingegneria Per L'Ambiente E Il Territorio |
Classe di laurea: | Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-35 - INGEGNERIA PER L'AMBIENTE E IL TERRITORIO |
Aziende collaboratrici: | Politecnico di Torino |
URI: | http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/10192 |
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