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Frontiere e confini della valle di Susa: ricerca e sviluppo delle risorse economiche montane

Claudio Casalegno, Gabriele Camussa

Frontiere e confini della valle di Susa: ricerca e sviluppo delle risorse economiche montane.

Rel. Piergiorgio Tosoni. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Abstract:

Fin dalla salita di Cesare Augusto nella Gallia transalpina, la Valle di Susa rappresentò la via più spontanea e diretta per l'Europa. A testimonianza di ciò si pone l'accento sull'Arco di Augusto di Susa, comparato nella tesi con l 'area archeologica dell 'Aosta romana. Annibale scende dal Monginevro con i suoi elefanti che incutono terrore nelle popolazioni locali. Così nel corso del Medio Evo i Franchi aprono l 'omonima via che da Canterbury scende a Roma, fulcro della cristianità. Lungo tale arteria l'abbazia della Novalesa diviene in Valle Cenischia importante luogo di culto. Nel XXIV secolo feudatari locali come Francois di Bardonecchia instaurano territori e possedimenti al di là ed al di qua delle Alpi. Lo stesso Napoleone I a cavallo fra XXVIII e XIX secolo scende in Italia attraverso il Moncenisio, facendo realizzare dal suo Genio Militare una prima vera e propria strada carrozzabile di carattere internazionale e emana decreto di abbattimento del forte della Brunetta a Susa nonche di quello di Exilles. Dopo l'unità di Italia nuove fortificazioni, quali quella del Bramafan, vengono erette per il controllo neonate infrastrutture ferroviarie, quali il traforo del Frejus. Gli interessi economici odierni di carattere transfrontaliero vanno ben al di là di quelli legati al pendolarismo operaio, fenomeno assai più sviluppato nelle valli ossolane che nella valle di Susa. Il legame tra subalpini e transalpini si manifesta a carattere culturale con similitudini progettuali nella pianta e nell'alzato dei campanili, con i nomi di località e frazioni vaI susine che rappresentano la traduzione letterale di significati arborei francesi, con l'idioma Patois, che in questa zona mutua in qualità di lingua occitanica le due parlate a carattere nazionale. Le popolazioni autoctone non vollero mai essere contrapposte dalle contese belliche, seppure quando furono chiamate ad esprimersi sotto quale Stato dovessero vivere (referendum di annessione Alta Savoia alla Francia 1860) scelsero di aderire alla nazione transalpina. L'ingegnere militare Vauban crea a Briancon nel XVII secolo una fortezza protetta da una fitta rete di muraglioni, contrafforti, salienti e glacis che costituiscono la prima opera di difesa del confine nell'area in esame. Lo sviluppo dell 'architettura militare nei secoli successivi lascia ancora oggi i segni del Vallo Alpino, dal Bramafan allo Chaberton. Mentre le strutture offensive si evolvono, parallelamente crescono quelle di collegamento; le mulattiere divengono rotabili, si realizza la ferrovia sino a Susa, da questa si diparte la "Fell" che raggiunge il Colle del Moncenisio. Successivamente si realizza il traforo ferroviario del Frejus per mezzo delle macchine perforatrici ideati dagli ingegneri locali. Oggi, a partire dagli anni '80, anche i mezzi su gomma possono valicare le Alpi in galleria grazie al traforo autostradale, che ha portato però problematiche legate al traffico ed all'inquinamento. Il confine è ormai valicabile anche con gli sci ai piedi seguendo gli impianti di risalita internazionali della "Via Lattea". Il rovescio della medaglia è lo sviluppo delle strutture per l'accoglienza del turismo di massa, fonte di gravi dissesti ambientali: bacini artificiali per l'innevamento programmato, asfaltature delle strade di alta quota, stesura degli impianti a fune, cementificazione delle borgate I alpine, urbanizzazione indiscriminata. L'evento olimpico di Torino 2006 rischia di creare un disequilibrio economico tra alta e bassa valle di Susa, il post- olimpiadi genera delle perplessità sulle opere ad alto impatto ambientale. La prevista realizzazione della ferrovia ad alta velocità porterebbe la Valle ad essere utilizzata come un "corridoio" per il transito delle merci, senza che questo generi ricadute economiche per le popolazioni locali che ne subiscono il degrado ambientale.

Relatori: Piergiorgio Tosoni
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 138
Parole chiave: Valle di Susa - risorse economiche - sviluppo
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GE Geografia
U Urbanistica > UH Pianificazione regionale
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/96
Capitoli:

Capitolo 1. Frontiere e confini della valle di Susa.

-I confini della valle di Susa come economia.

-I confini della valle come architettura religiosa alpina.

-I confini della valle come architettura militare.

-I confini della valle come toponomastica.

-I confini della valle come lingua unica: il Patois.

-I confini della valle come superamento sociale.

-Il confine oltre il confine.

-I confini della valle come storia.

Capitolo 2.I confini della valle come architettura militare.

-Il caso Bramafam.

Capitolo 3. I paralleli transalpini.

-L' architettura religiosa alpina.

-La toponomastica.

-La lingua Patois.

Capitolo 4. Cronologia del progetto "Treni ad Alta Velocità" inValle di Susa e della opposizione delle popolazioni locali.

-1988

-1989 .

-1990

-1991

-1992

-1993

-1994

-1995

-1996

-1997

-1998

-1999

-2000

-2001

-2002

Capitolo 5. Valutazione Ambientale Strategica degli interventi per i giochi Olimpici Invernali Torino 2006.

-Legge n. 285/2000.

-Procedure e contenuti.

-VAS sintesi di rapporto.

-Cos'è il programma olimpico?

-Cosa prevede il programma olimpico e dove?

-Che problemi solleva il programma olimpico?

-Che obiettivi persegue il programma olimpico?

-Che effetti potrà generare il programma olimpico?

-Come sviluppare il programma olimpico.

-Prospettive post-oliimpiadi.

-Piano di monitoraggio del programma olimpico.

Capitolo 6. Le vie di comunicazione attraverso il confine.

-Il problema dei T .I.R.

-Venerdì 8 ottobre 2004, nuovamente sfiorato il dramma.

-Il rapporto costi-benefici del traffico "su gomma" in valle di Susa.

-La via lattea e le esperienze turistiche transfrontaliere.

-Le infrastrutture di trasporto pubblico.

Capitolo 7. Le direzioni dello sviluppo: le zone non interessate dagli interventi economici per Torino 2006.

-La valle Cenischia ed il valico del Moncenisio.

Bibliografia:

FENOGLIO A.,Il Vallo Alpino, Susalibri, Sant'Ambrogio (TO), 1999

CENTINI C., CENTINI M., Il sentiero dei Franchi, Susalibri, Sant'Ambrogio (TO), 1992

AA.VV., Val Susa com'era, Susalibri, Sant'Ambrogio (TO), 1992

GARIGLIO D., MINOLA M., Le fortezze delle Alpi Occidentali, dal San Bemardo al Monginevro, L 'Arciere, Cuneo, 1995

AUDISIO A. , CAVANNA P. , L 'archivio fotografico del Museo Nazionale della Montagna, De Agostini, Novara, 2003

CASTELLANO E., Distruggete lo Chaberton, Il Capitello, Torino, 1984

PIERI E. , La ferrovia del Moncenisio ed il sistema Fell ad aderenza artificiale, Sant'Ambrogio (TO), 1996

GONELLA G., ALPE D., Valle di Susa, immagini, Susalibri, Sant'Ambrogio (TO), 1989

CORINO P.G., Forlificazioni e spie, Melli, Borgone di Susa (TO), 1998

PAGINE WEB

www.legambientevalsusa.it

www.lunanuova.it

www.valsusa.it

www.torino2006.org

www.arpnet.it/assam/

www.regione.piemonte.it

http://stradecannoni.altervista.org

www.trenitalia.it/

www.spintadalbass.org

www.questotrentino.it

www.montagnedoc.it

FONTI

Associazione Habitat, Susa (TO)

Associazione per gli Studi di Storia e di Architettura Militare, Bardonecchia (TO )

Museo del forte Bramafam, Bardonecchia (TO) Museo delforte di Exilles, Exilles (TO)

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