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ORDINARE IL VUOTO: Riqualificazione architettonica dell’area dell’Isolato di Sant’Eligio a Torino

Ilaria Elena Serena

ORDINARE IL VUOTO: Riqualificazione architettonica dell’area dell’Isolato di Sant’Eligio a Torino.

Rel. Costantino Patestos, Elisa Desideri. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2018

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Abstract:

L’Isolato di Sant’Eligio a Torino, nella zona nordovest del centro della città (via Santa Chiara, via Piave, via Carlo Ignazio Giulio, via Bligny), è una delle trenta aree inserite dal Comune di Torino nel programma di trasformazione urbana.

L’isolato è composto da uno slargo a parcheggio (Piazzale Amelia Piccinini); da alcuni edifici bassi prospicienti via Bligny, destinati alla demolizione e una serie di edifici multipiano a destinazione funzionale mista.

L’analisi storica ha messo in evidenza le trasformazioni subite dall’Isolato: dalla sua formazione avvenuta con il Terzo Ampliamento della città barocca, fino ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale tra il 1942 e il 1943 che ne hanno determinato le caratteristiche attuali.

Seguendo criticamente le linee guida pubblicate dal Comune si è deciso di progettare edifici con molteplici destinazioni: una residenza universitaria, una residenza temporanea, attività collettive e attività commerciali con ristorante.

Riguardo la funzione principale del nuovo intervento, è stata presa in esame la tipologia edilizia della residenza universitaria in generale, ma anche in relazione al contesto.

Lo studio ha riguardato residenze universitarie in Italia e all’estero: nuove costruzioni dal 2000 in poi. I casi riguardano principalmente residenze situate in un contesto urbano, con qualche eccezione di residenze situate nel campus universitario.

Essi sono stati classificati in tre tipi: edifici a corte, in linea, a torre ed edifici isolati.

Lo studio delle residenze universitarie si è poi focalizzato su quelle esistenti a Torino.

La classificazione è stata determinata dal carattere distributivo (camera d’albergo, miniappartamento, nucleo integrato, misto), capienza e dislocazione dell’edificio in rapporto alle università.

Sulla base di tutte queste ricerche, il percorso progettuale è giunto all’individuazione di due blocchi che si affacciano sullo spazio pubblico, costruito al centro dell’isolato.

Le due residenze (universitaria e temporanea) hanno una propria autonomia e identità architettonica e vengono sviluppate in altezza (torri).

L’edificio dove trovano posto le attrezzature collettive è un podio urbano dal quale emergono le due torri e una galleria vetrata.

Le due torri sono destinate alle residenze: la residenza universitaria prevede 40 posti letto, aule studio, aule destinate ad attività extrascolastiche, un ristorante e una cucina comune. La residenza temporanea invece comprende 20 unità abitative (bilocali).

Sulla copertura del podium, tra le due torri, è stato progettato uno spazio verde, fruibile anche dalla comunità.

Le attività commerciali sono state sistemate sull’altro lato dello spazio pubblico, in adiacenza agli edifici esistenti per i quali non è prevista la demolizione.

Questo nuovo complesso architettonico è caratterizzato dalla presenza di un portico che distribuisce le attività commerciali, sviluppate su due piani fuori terra, affacciate all’interno del portico. Il terzo piano fuori terra ospita un ristorante.

Accanto al portico, lungo via Piave trova posto una galleria commerciale che collega la retrostante via Santa Chiara con lo spazio pubblico: all’interno di essa per due piani si trovano attività commerciali di tipo “temporary store”, mentre il terzo piano è occupato dal ristorante.

La classificazione è stata determinata dal carattere distributivo (camera d’albergo, miniappartamento, nucleo integrato, misto), capienza e dislocazione dell’edificio in rapporto alle università.

Sulla base di tutte queste ricerche, il percorso progettuale è giunto all’individuazione di due blocchi che si affacciano sullo spazio pubblico, costruito al centro dell’isolato.

Le due residenze (universitaria e temporanea) hanno una propria autonomia e identità architettonica e vengono sviluppate in altezza (torri).

L’edificio dove trovano posto le attrezzature collettive è un podio urbano dal quale emergono le due torri e una galleria vetrata.

Le due torri sono destinate alle residenze: la residenza universitaria prevede 40 posti letto, aule studio, aule destinate ad attività extrascolastiche, un ristorante e una cucina comune. La residenza temporanea invece comprende 20 unità abitative (bilocali).

Sulla copertura del podium, tra le due torri, è stato progettato uno spazio verde, fruibile anche dalla comunità.

Le attività commerciali sono state sistemate sull’altro lato dello spazio pubblico, in adiacenza agli edifici esistenti per i quali non è prevista la demolizione.

Questo nuovo complesso architettonico è caratterizzato dalla presenza di un portico che distribuisce le attività commerciali, sviluppate su due piani fuori terra, affacciate all’interno del portico. Il terzo piano fuori terra ospita un ristorante.

Accanto al portico, lungo via Piave trova posto una galleria commerciale che collega la retrostante via Santa Chiara con lo spazio pubblico: all’interno di essa per due piani si trovano attività commerciali di tipo “temporary store”, mentre il terzo piano è occupato dal ristorante.

Per ulteriori informazioni contattare:

Ilaria SERENA

ilaria.serena@sirelmagroup.it

Relatori: Costantino Patestos, Elisa Desideri
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 2
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/9583
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