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Ossido di zinco mesoporoso come carrier di idrocortisone = mesoporous zinc oxide as hydrocortisone carrier

Giada Pisano

Ossido di zinco mesoporoso come carrier di idrocortisone = mesoporous zinc oxide as hydrocortisone carrier.

Rel. Barbara Onida, Mauro Banchero. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili, 2018

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Abstract:

Negli ultimi decenni, le nanoparticelle sono state studiate per le applicazioni nel settore biomedicale sviluppando nuovi sistemi di somministrazione dei farmaci. In questo ambito sono inseriti i sistemi di drug delivery, in cui il farmaco, caricato in una matrice organica o inorganica, viene rilasciato in una zona specifica del corpo umano in modo controllato. L’applicazione topica di sistemi a rilascio controllato favorisce una maggiore biodisponibilità del farmaco, riduce la tossicità e gli effetti collaterali. L’ossido di zinco è usato come carrier di idrocortisone e cortisone, farmaci poco solubili in acqua. Si realizza un nuovo sistema per applicazioni topiche in cui si combinano l’azione antibatterica dell’ossido di zinco e le proprietà antinfiammatorie dei farmaci cortisonici. L’ossido di zinco è stato sintetizzato mediante tecnica di precipitazione da soluzione; mostra una struttura wurzitica e un’area superficiale di 75 m2/g, il volume dei pori è pari a 0.14 cm3/g e diametro di 8 nm. L’incorporazione dell’idrocortisone è stata effettuata usando CO2 supercritica come solvente alle condizioni di 40°C e 130 bar. Il farmaco, però, essendo poco solubile in scCO2, non è efficacemente adsorbito sul supporto. È stata successivamente eseguita la tecnica di Incipient Wetness Impregnation (IWI), in cui una soluzione di idrocortisone in etanolo è stata aggiunta sulla matrice di ossido di zinco. Le quantità di farmaco caricate sono 15% e 8% in massa. I metodi di caratterizzazione usati sono spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier, analisi di fisisorbimento ad azoto, diffratometria a raggi X. Dalle analisi si evince la presenza della fase cristallina del farmaco che non tende a disperdersi nell’Ossido di Zinco mostrando una bassa interazione con la superficie del supporto. Per valutare l’effetto del tempo e della presenza di umidità sull’amorfizzazione dell’idrocortisone, i sistemi sono stati invecchiati, per un mese, in un ambiente secco e buio e in un essiccatore da laboratorio in presenza di acqua. La quantità cristallina del farmaco non è cambiata in ambiente secco ed è aumentata in caso di ambiente umido, non notando alcun effetto sulla dispersione amorfa del farmaco. Dallo spettro diffrattometrico sono emersi dei picchi che non corrispondono alle fasi cristalline dei componenti del sistema ma all’interazione dell’ossido di zinco con l’umidità. Sono stati effettuati i rilasci dell’Idrocortisone cristallino e del farmaco dalla matrice in Tampone Fosfato Alcalino (PBS); l’ossido di zinco mesoporoso rilascia l’idrocortisone più velocemente rispetto al farmaco cristallino.

Relatori: Barbara Onida, Mauro Banchero
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 81
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-22 - INGEGNERIA CHIMICA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/9113
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