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Un museo per l'architettura: architettura come ipertesto

Carlotta Maria Giovanna Cortese

Un museo per l'architettura: architettura come ipertesto.

Rel. Piergiorgio Tosoni. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2006

Abstract:

II progetto nasce dall'idea di analizzare l'utilizzo del computer non come "mezzo», ma come "ambiente". Spesso il computer viene visto ed utilizzato come mero strumento per giungere ad un determinato obiettivo: una macchina che serve a fare le cose meglio - non sempre - e, soprattutto, più velocemente. Sebbene il computer sia anche un mezzo, seguire questo tipo di approccio conduce inevitabilmente ad una visione piuttosto limitata e riduttiva di ciò che è stata la portata della cosiddetta "rivoluzione digitale", anche nel mondo dell'architettura. Con la nascita di Intemet e, successivamente, del World Wide Web, il computer si è trasformato da strumento computazionale a medium sociale. Non prendere in considerazione questa evoluzione implica sottovalutare le potenzialità di questo strumento. Il rischio, in architettura, è quello di fermarsi alle soluzioni standard che i vari software propongono finendo per omologare i progetti indipendentemente dai luoghi in cui si trovano, dalle funzioni che devono avere, dalle realtà sociali che devono ospitare e in cui devono essere ospitati. Considerare il computer come "ambiente" di lavoro significa entrare nella sua logica e inserire questa logica all'interno del progetto, all'interno di quel percorso che, attraverso centinaia di componenti, trasforma un'idea in un luogo.

L'idea generatrice del progetto vuole essere in parte una metafora e in parte la realizzazione di ciò che è e di ciò che rappresenta l'ipertesto nel Web. Wikipedia, l'enciclopedia aperta gestita da editori volontari sul web, dà questa definizione di ipertesto: "L'ipertesto è un insieme di testi o pagine leggibili con l'ausilio di un'interfaccia elettronica, in maniera non sequenziale, per tramite di particolari parole chiamate collegamenti ipertestuali (hyperlink o rimandi), che costituiscono un rete raggiata o variamente incrociata di informazioni, organizzate secondo diversi criteri, ad esempio paritetici o gerarchici, in modo da costituire vari percorsi di lettura."

Il mio tentativo è stato quello di applicare questa definizione ad un progetto architettonico - nel caso specifico, un museo - cercando, in questo modo, di avvicinare le modalità di fruizione e di percezione di uno spazio fisico a quelle di uno spazio virtuale.

Relatori: Piergiorgio Tosoni
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
S Scienze e Scienze Applicate > SD Computer software
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/850
Capitoli:

-Digitale

-Riflessioni sulla tecnica

-Derrick de Kerckhove

-Human-computer interaction

-World Wide Web: la nascita del cyberspazio

-Ambienti sensibili

-Architettura e nuovi media:

.metafore

.blobs

.liberare informazioni

.interazioni

.virtualità

-Il museo

-Architettura come ipertesto

-Bibliografia

-Sitografia

Bibliografia:

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