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Intensificazione di processo nell'estrazione di componenti ad alto valore aggiunto da biomasse di scarto. Matrice: Raspi d'Uva

Salvatore Talarico

Intensificazione di processo nell'estrazione di componenti ad alto valore aggiunto da biomasse di scarto. Matrice: Raspi d'Uva.

Rel. Samir Bensaid, Giancarlo Cravotto, Giuliano CavagliÃ. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili, 2018

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Abstract:

Lo scopo principe di questa lavoro dunque, prendendo spunto dai lavori di ricerca portati avanti in questo ambito, è cercare di definire e ottimizzare un processo estrattivo US-assistito per ottenere i polifenoli presenti nei raspi d’uva, utilizzando come solvente semplice acqua. I raspi come le bucce e i semi dell’uva, sono la parte con il maggior contenuto polifenolico quindi si può assicurare una resa in polifenoli competitiva a livello commerciale. La finalità di questa tipologia di progetto è quella di inserire nel mondo dell’industria un impianto efficiente, ma a basso impatto ambientale e in grado di minimizzare gli sprechi. Investire in un processo basato sull’uso contemporaneo degli US e di acqua come solvente, fornisce una solida base di partenza per modificare impianti convenzionali che consumano energia e inquinano. All’importanza della sostenibilità si associa un beneficio anche economico. Gli impianti convenzionali che impiegano solventi come l’etanolo sono dispendiosi sia per ciò che concerne la fornitura e lo stoccaggio, che per ciò che riguarda la purificazione. L’impianto a cui ci si rivolge è un impianto che ha costi iniziali minimi, capace di assicurare una produzione pulita, ecosostenibile ed economica. Vendere un prodotto che non necessiti la rimozione di tracce di sol- venti tossici ed ottenuto con sufficiente grado di purezza a costi contenuti, significa accrescere il guadagno netto. Il lavoro è stato suddiviso in due parti: una di laboratorio e una progettuale. Nella sezione di studio in laboratorio sono state sfruttate tecniche e strumentazioni dedicate per la caratterizzazione chimica e fisica della matrice e dell’estratto. Sono state effettuate una serie di prove che potessero permettere di raccogliere dati da poter poi utilizzare nella fase progettuale. È stato effettuato uno screening accurato dei parametri che più potessero influenzare l’estrazione, quali tempo, temperatura, rapporto matrice/solvente e step estrattivi. Le prove sono inoltre servite per la costruzione di una curva cinetica di estrazione per i diversi sistemi considerati. Tramite il modello di Peleg, infine, è stato poi possibile il calcolo del coefficiente di scambio volumetrico kLa. Come già detto, una volta raccolti tutti i dati necessari e fissati gli input e gli output del sistema, si è passati alla fase progettuale. L’impianto che si vuole progettare è geograficamente inserito nel territorio piemontese. Raccoglie gli scarti di produzione del vino di una serie di aziende vinicole nel raggio di 50km da Asti. L’impianto riproduce in modo quanto più fedele le operazioni svolte in laboratorio. Il corpo centrale è, chiaramente, l’estrattore ad US. Sono state poi dimensionate tutte le apparecchiature di contorno necessarie a definire un processo continuo di estrazione in controcorrente.

Relatori: Samir Bensaid, Giancarlo Cravotto, Giuliano CavagliÃ
Anno accademico: 2017/18
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 131
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica E Dei Processi Sostenibili
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-22 - INGEGNERIA CHIMICA
Aziende collaboratrici: UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TORINO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/7661
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