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L'Aquila : dalla distruzione alla ricostruzione : una proposta di masterplan per una città temporanea sostenibile

Giulia Musso

L'Aquila : dalla distruzione alla ricostruzione : una proposta di masterplan per una città temporanea sostenibile.

Rel. Guido Callegari, Mario Artuso. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2017

Abstract:

INTRODUZIONE

Il presente lavoro ha come oggetto lo studio della ricostruzione, negli anni successivi, ad un evento catastrofico come il terremoto, calamità naturale che negli ultimi anni ha colpito sempre più frequentemente la nostra penisola.

A distanza di otto anni dal 6 aprile 2009 viene riletto criticamente il contesto Aquilano, cercando di capire in che modo è avvenuto il processo di rigenerazione, recupero, ricostruzione e riqualificazione della città e quali sono le operazioni che hanno funzionato e quali, invece, no.

Finora non sono stati presentati dei veri e propri progetti di sviluppo socio - economico del territorio: abbiamo a disposizione innumerevoli esempi di insediamenti abitativi, ma nessuno di questi è stato pensato per creare i luoghi, o gli edifici, sia pubblici che privati, necessari a ricreare condizioni di buona vita, mantenere unita la collettività e ad evitare la disgregazione sociale della popolazione. L'obiettivo di questa Tesi di laurea, dunque, è quello di fornire un piano urbanistico di sviluppo territoriale sostenibile, accurato e in cui siano considerati adeguatamente gli spazi di aggregazione negli insediamenti abitativi, mettendo in evidenza l'importanza della prevenzione ancor prima che si verifichi un evento simile, cercando di imparare dagli avvenimenti passati per non commettere gli stessi "errori", anche se appare evidente che non esiste una ricetta preconfezionata e definitiva per porvi rimedio.

E' di primaria importanza pensare ad un sistema in cui, oltre alle abitazioni, ci siano anche servizi pubblici e privati, attività economiche, dell'artigianato, del commercio, del turismo, che sappiano ridare linfa all'economia urbana e sappiano valorizzare i mestieri locali. Fondamentali sono anche le innovazioni possibili utili a ricostruire un tessuto connettivo che dovrà caratterizzarsi per le sue capacità di rimettere in piedi una società civile capace di fornire risposte ai bisogni primari del vivere in aggregazione: abitare, lavorare, studiare, circolare, riposare, divertirsi, wellness e loisir, al fine di riportare alla luce le tradizioni presenti prima del sisma.

Si tratta di un lavoro che, superata la fase dei primi soccorsi, dall'allestimento delle prime tendopoli e dei primi servizi collettivi (mense, infermerie da campo, servizi igienici) delinei la soluzione che, a seconda dell'evento, sappia andare oltre la fornitura e la posa in opera di moduli che non siano solo dormitori, ma luoghi in cui le persone possano vivere "una vita normale".

E' importante pensare a una progettazione integrata e sostenibile, capace di dare vita ad un vero e proprio processo affinché la ricostruzione sappia congiungere "le pietre e le genti" poiché non è mai sufficiente porre attenzione solo ai cantieri presi singolarmente ma, a mio avviso, la priorità andrebbe data alle persone che vivranno i luoghi.

E' necessario lavorare intorno all'idea di città provvisoria o di transizione che si vuole realizzare in modo che anche le aree pubbliche e le attività commerciali siano pronte ad accogliere i primi cittadini che iniziano a ripopolare i centri storici.

Fondamentale, a tale proposito, è stata non solo la mia visita a L'Aquila, nello scorso mese di maggio 2017, ma anche aver potuto incontrare ed intervistare le genti aquilane: semplici cittadini, imprenditori, rappresentanti istituzionali, professionisti che hanno arricchito e articolato il mio punto di vista fornendomi informazioni, sensazioni, opinioni che, raccolte durante il mio sopralluogo, hanno permesso di sviluppare un Masterplan che si pone l'obiettivo di dare risposte a cittadini di ogni età e condizione.

Tragedie di tale devastante portata richiedono una programmazione e poi una progettazione di medio - lungo termine.

Lo studio della Città dell'Aquila, le interviste inedite che ho condotto hanno fatto emergere con chiarezza la diagnosi della malattia: avere la consapevolezza che esiste una differenza tra il piano d'emergenza e il piano di sviluppo.

La gestione del periodo tra la prima emergenza ed il ritorno della popolazione nelle abitazioni permanenti è un momento fondamentale, e purtroppo molto lungo, che influenza non solo un preciso intervallo temporale ma anche le politiche di lungo periodo. La scelta della localizzazione degli alloggi provvisori, delle attività economiche e di servizio, delle scuole, degli uffici pubblici e privati, le loro caratteristiche e l'impatto che essi hanno sull'ambiente e il paesaggio determinano il futuro della città che dovrà rinascere.

I numerosi terremoti, che negli ultimi anni hanno fatto vibrare l'Italia, portano ancora oggi purtroppo dei problemi irrisolti a proposito della ricostruzione, la rigenerazione e la ristrutturazione di intere città e della vita dei suoi cittadini.

Vi è una differenza tra la progettazione nel momento "zero" e la pianificazione dello sviluppo dell'intera area colpita. La progettazione prevede nelle prime 24 ore dopo il verificarsi dell'evento, la sistemazione logistica dei soccorsi e dei campi tende, mentre la pianificazione incomincia con il sisma, ma si prolunga per anni, fino a quando l'intero periodo della ricostruzione non è conclusa.

La riedificazione a seguito di un terremoto non può essere fatta a caso: deve essere organizzata e progettata. E' necessaria la pianificazione di una città che, nel lungo periodo della ricostruzione permetta alla popolazione di continuare a vivere. Una città temporanea, che consenta di transitare dalla città distrutta a quella che verrà, o che sapremo costruire, senza perdere i caratteri del luogo e delle popolazioni colpite.

Questa Tesi vuole sottolineare l'importanza dell'informazione e della prevenzione prima che si verifichi un terremoto. Ciò implica alcune fondamentali operazioni: informare la popolazione in che zona sismica si trova, non autorizzare costruzioni in zone non idonee, svolgere i lavori con tecniche sicure e antisismiche, individuare zone di raccolta per poter prevenire o meglio gestire l'emergenza nel qual caso si verifichi.

Predisporre un progetto di sviluppo socio - economico del territorio è necessario per poter avere un'idea chiara di quello che la città dovrà diventare. Non si può solo pensare a ricostruire tutto com'era e dov'era, bisogna guardare al futuro, trasformare il disastro in opportunità di sviluppo e di miglioramento.

Il progetto prevede la redazione di un Masterplan per gli spazi collettivi che deve rappresentare il luogo in cui la popolazione rinasce, restando unita, a seguito di eventi calamitosi così devastanti e dolorosi. Fondamentale è rigenerare i centri storici, far rinascere le attività commerciali e artigianali per poter aiutare le città a ripartire ed evitare che la popolazione così si allontani dai luoghi feriti dal terremoto.

Per poter risolvere questo problema, e per progettare un Masterplan che risponda veramente alle esigenze dei terremotati, è stato decisivo poter incontrare i diretti interessati, visitare L'Aquila ancora ferita, per potermi rendere veramente conto in che situazione gli aquilani siano ancora costretti a sopravvivere.

Attraverso l'indagine fotografica è facile vedere come il centro storico sia ricostruito in modo interessante, seppur in parte, ma tremendamente desolato e privo di cittadini.

Esistono ovviamente numerosi aspetti e temi stimolanti che potevano essere oggetto di approfondimento nella mia Tesi, tuttavia ho ritenuto più significativo volgere il mio sguardo ai cittadini e a ciò che ridarà loro vita. I protagonisti di questo disastro sono persone private delle loro case, delle loro attività e dei loro affetti.

Per evitare la disgregazione sociale è necessario non fornire solo "tetti" sotto cui dormire, ma servizi, trasporti, attività che permettano di vivere, lavorare, divertirsi, wellness e loisir...

Il seguente lavoro è suddiviso in tre sezioni:

- la prima prevede l'inquadramento generale della Protezione Civile e le catastrofi, il rischio sismico e il terremoto;

- la seconda entra nel merito del terremoto del 6 aprile 2009 all'Aquila, sviluppando un'analisi sintetica dei documenti scritti in questi ultimi otto anni, grazie ad un grande lavoro di indagine sul campo, un approfondimento aggiornato al momento attuale attraverso interviste inedite a semplici cittadini, imprenditori, rappresentanti istituzionali, professionisti ho potuto avere una visione esaustiva di quanto ancora sia necessario fare. Le interviste sono state svolte durante il mio sopralluogo nello scorso mese di maggio 2017;

- la terza vede lo sviluppo progettuale di un Masterplan per la città temporanea sostenibile, che rappresenta, per tutto il periodo della ricostruzione, la città di transizione tra quella distrutta e quella che sarà.

Da questa indagine è emerso che il vero problema del terremoto è che continua a essere visto dagli Italiani solo come emergenza, quindi, difficile da gestire. Bisognerebbe concepirlo, invece, con una visione più ampia: fare prevenzione e cercare di adeguare il ricco patrimonio italiano, sviluppare un piano nazionale che aprirebbe il mondo del lavoro a più generazioni, soprattutto quando non c'è l'emergenza.

In conclusione, il mio lavoro vuole essere d'aiuto nel caso si verifichino altri eventi sismici o calamitosi, imparando da quelli passati per non commettere gli stessi "errori". Ogni evento è unico, ma essendo più attenti e più accorti nelle decisioni, essendo consci di cosa potrebbe capitare nel futuro, si potrebbero evitare complicazioni che comprometterebbero l'intero futuro di una città in caso di calamità naturali. Calamità che, pesano tragicamente sulla vita di uomini e donne che vedono stravolte le loro condizioni di vita, distrutte le case, strappati dagli affetti più cari, e che quindi meritano di ritornare a una buona qualità di vita per un più lungo tempo possibile.

Relatori: Guido Callegari, Mario Artuso
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6199
Capitoli:

Introduzione

Abstract

Ringraziamenti

1 La Protezione Civile e le catastrofi

1.1 Il decreto Bassanini e la riforma del Titolo V: il decentramento

1.2 La legge 100/2012: la riforma del Servizio Nazionale

1.3 Crisi, disastri, catastrofi

1.4 La complessità degli eventi catastrofici

2 Rischio sismico

2.1 Descrizione del rischio sismico

2.2 Pericolosità sismica

2.3 Valutazione del rischio

2.4 Vulnerabilità sismica

2.5 Esposizione

2.6 Le fasi del rischio

3 Il terremoto

3.1 L'evoluzione della normativa antisismica

3.2 Classificazione sismica

3.3 Attività rischio sismico

3.3.1 Previsione

3.3.2 Prevenzione

3.3.3 Scenari di danno

3.3.4 Rilievi di agibilità

3.4 La ricostruzione dopo una catastrofe

3.5 La ricostruzione dopo un terremoto

3.6 Emergenze rischio sismico

3.6.1 Emergenze storiche

3.6.2 Emergenze in Italia

4 Terremoto in Abruzzo - 2009

4.1 Cartoline dall'Aquila

4.2 Il 6 aprile 2009 – Quella fu la notte della tragedia

4.3 Rassegna stampa del 6 aprile 2009

4.4 Fotografia del terremoto

4.5 L’Aquila prima e dopo il sisma - I primi due anni

4.6 La gestione della prima emergenza

4.7 Il centro storico

4.8 La ricostruzione delle pietre

4.9 I restauri

4.10 La ricostruzione delle genti

4.11 Il Progetto C.A.S.E.

5 L'Aquila oggi

5.1 Sopralluogo con indagine fotografica

5.2 Interviste

5.2.1 Elio Maschiovecchio Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di L'Aquila

5.2.2 Gianni Frattale Ex Presidente Provinciale ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili)

5.2.3 Tomaso Piga Direttore di cantiere

5.2.4 Antonello Garofalo Architetto, Ministero dei beni e le attività culturali

5.2.5 Mario Di Giorgio Ingegnere Civile Strutturista, dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia dell'Aquila

5.2.6 Pietro Di Stefano Ex Assessore Ricostruzione, Urbanistica e Pianificazione Territoriale Comune L'Aquila fino al giugno 2017

5.2.7 Angelo Patrizio Responsabile Settore Urbanistica e Progettazione Urbana di Confcommercio Nazionale e Coordinatore del Laboratorio Sperimentale Nazionale Anci / Confcommercio sulla Rigenerazione Urbana

5.2.8 Celso Cioni Direttore Confcommercio, Imprese per l'Italia, L'Aquila

5.2.9 Lorenzo Santilli Presidente della Camera di Commercio Industria, Agricoltura e Artigianato dellAquila

5.2.10 Maurizio Tani Funzionario CRESA (Centro Regionale di Studi e Ricerche Economico Sociali Istituito dalle Camere di Commercio d'Abruzzo)

5.2.11 Angelo Antonio Liberati Presidente FIDA (Federazione Italiana Dettaglianti dell'alimentazione)

5.2.12 Mario Maccarone Presidente onorario Provinciale FIPE (Federazione Nazionale Pubblici Esercizi) L'Aquila

5.2.13 Giovanni Palumbo Titolare Macelleria e Alimentari Palumbo

5.2.14 Pietro Di Benedetto Direttore generale - Università degli Studi dell'Aquila

5.2.15. Eleonora Panunzi, David Fabi, Gaetano Porzio Dipartimento della Protezione Civile Nazionale

6 Masterplan della città temporanea sostenibile: passaggio dalla distruzione alla ricostruzione

6.1 Quale futuro per L'Aquila e il territorio?

6.2 Piano Strategico Sostenibile per la rinascita del sistema aquilano

6.3 Il Masterplan in tre punti

6.3.1 Analisi ed interpretazione: La situazione economico - sociale

6.3.1 Analisi ed interpretazione: Inquadramento socio – economico alla vigilia del terremoto

6.3.2. Progettazione dell'insediamento di Bazzano

6.3.3 Gestione del Progetto C.A.S.E.

Conclusioni

Bibliografia di riferimento

Sitografia di riferimento

Bibliografia:

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