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Horma. Costruire un vuoto. Progetto per Gaza City Nord.

Marco Miliddi

Horma. Costruire un vuoto. Progetto per Gaza City Nord.

Rel. Alessio Dionigi Battistella, Tania Teixeira, Marco Simonetti. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2017

Abstract:

Il lavoro di tesi riguarda la progettazione di un nuovo quartiere di espansione per Gaza City Nord.

La richiesta è pervenuta in seguito alla penuria di abitazioni e di funzioni pubbliche in cui versa la città di Gaza a causa delle frequenti distruzioni e dei danneggiamenti dovuti alla prosecuzione del conflitto israelo-palestinese. La volontà della municipalità era quella di creare un quartiere ad alta densità abitativa pari a 4500-5000 persone per km2, fornendo residenze di differenti metrature in funzione della disponibilità economica degli occupanti oltre a diverse funzioni pubbliche. L’area, caratterizzata da un grande vuoto urbano, si trova nella parte Nord della Striscia di Gaza e si estende per una superficie di circa 650.000 m2.

Per la strutturazione del progetto è stata studiata a fondo e reinterpretata la tradizione urbana e sociale medio orientale oltre allo studio del contesto socio-politico del luogo.

L'attenzione è stata rivolta in particolare verso i principi di privacy intrinseci nella cultura araba e verso le problematiche direttamente legate al conflitto bellico quali la carenza idrica, le difficoltà alimentari o la copertura del fabbisogno di energia elettrica.

Viene redatto un masterplan complessivo dell'area, approfondendo la strutturazione di una scuola e, in particolare, del modello abitativo, declinato sotto differenti aspetti in base alle differenti fasce di popolazione a cui è destinato.

L'attenzione ai principi della bioclimatica è parte fondamentale del progetto, in quanto matrice compositiva dello stesso. La sezione e l’orientamento stradale influenzano il soleggiamento delle superfici determinando effetti sul microclima urbano. L’intera area è stata frazionata secondo degli assi diagonali rivolti verso Nord-Ovest, questo orientamento, che ha posto le basi per la struttura stradale carrabile, è stato adottato in quanto direttrice privilegiata lungo la quale soffiano le uniche brezze fresche della Striscia di Gaza, provenienti dal Mar Mediterraneo.

L’approfondimento più importante del progetto di tesi ha riguardato il modello abitativo.

Una componente importante nello studio del modello abitativo è stata rivolta all’autosostentamento alimentare, per il quale sono state predisposte delle vasche di coltivazione da utilizzare come orti urbani posizionati sul fronte Sud dell’edificio.

Tenendo in considerazione la carenza idrica è stato implementato un sistema di raccolta dell’acqua piovana e un sistema di riciclo delle acque grigie attraverso delle vasche di fitodepurazione, grazie ai quali verranno coperti, almeno in parte, i fabbisogni di acqua per innaffiare gli orti e per gli scarichi dei wc.

Lavorando con una geometria molto introversa il problema dell’illuminazione è risultato un tema cardine risolto tramite l’inserimento di lucernari e di alcuni spazi a doppia altezza.

Le restrizioni sull'importazione dei materiali da costruzione hanno imposto l'esigenza di utilizzare un materiale reperibile e lavorabile in loco: la terra, un materiale che possiede una forte tradizione di utilizzo nel contesto Medio Orientale.

Al fine di apprendere empiricamente le tecniche di costruzione in terra cruda, una parte della tesi è stata svolta all'estero, in Portogallo, luogo nel quale si è svolto un workshop di un mese finalizzato alla costruzione di un piccolo edificio realizzato in mattoni di terra pressata.

Le conoscenze acquisite durante il workshop sono successivamente state integrate nella composizione del modello abitativo del progetto di tesi.

L'ultima parte del lavoro riguarda la stesura di un manuale grafico di istruzioni utili alla

comprensione dei passi necessari per intraprendere l'autocostruzione di una piccola abitazione. La regolazione di questa pratica, parte integrante del progetto, è volta ad attenuare il problema delle bidonville e riferita a quella fascia di popolazione che non dispone di capacità economica per la costruzione del proprio riparo.

Per ulteriori informazioni contattare:

Marco Miliddi

marco.miliddi@gmail.com

Relatori: Alessio Dionigi Battistella, Tania Teixeira, Marco Simonetti
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
A Architettura > AO Progettazione
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6184
Capitoli:

ABSTRACT

1 CONDIZIONI AL CONTORNO - Gaza City problematiche e criticità

1.1 ECONOMIA E TERRITORIO

1.1.1 Gaza power deficit

1.1.2 Il problema dell'acqua

1.1.3 Cibo e sostentamento

1.1.4 Scuola ed educazione

1.1.5 Sistema sanitario

1.2 CONTESTO STORICO-POLITICO

1.3 SOCIETÀ E POPOLAZIONE

1.4 MORFOLOGIA URBANA

1.4.1 La città araba

1.4.2 Il conflitto e la questione urbana

1.5 ARCHITETTURA ISLAMICA: LA CASA A PATIO

1.5.1 Esigenze culturali

1.5.2 Tradizione bioclimatica

1.6 CLIMA

2 PROGETTO - Un nuovo quartiere per Gaza City Nord

2.1 RICHIESTA

2.2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

2.3 MASTERPLAN: PRINCIPI INSEDIATIVI

2.4 MASTERPLAN: FATTORI CLIMATICI

2.5 SCUOLA: UN NUOVO MODELLO EDUCATIVO

2.6 SCUOLA: PRINCIPI DI SOSTENIBILITÀ

2.7 ABITAZIONI: DOVE LA TECNICA DIVENTA FORMA

2.8 ABITAZIONI: APPROCCIO BIOCLIMATICO

2.9 ABITAZIONI: TECNOLOGIE

3 APPENDICE - Design and Build with Compressed Earth Blocks

3.1 LA TERRA CRUDA: UN MATERIALE DA COSTRUZIONE STORICO

3.2 HYDRAULIC PRESS: UN PROGETTO OPEN SOURCE

3.3 WORKSHOP: DESIGN AND BUILD WITH COMPRESSED EARTH BLOCKS

3.4 COMUNICAZIONE E MANODOPERA: IL MANUALE DI ISTRUZIONI

BIBLIOGRAFIA

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