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Riqualificazione architettonica ed urbana del lotto di Palazzo Diverio

Giacomo Quattrocolo, Luca Santangelo

Riqualificazione architettonica ed urbana del lotto di Palazzo Diverio.

Rel. Silvia Gron, Stefania Maria Guarini. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2016

Abstract:

Introduzione

La presente tesi ha come oggetto di studio, la riqualificazione architettonica ed urbana del lotto di Palazzo Diverio a Chieri, sito in via San Giorgio n. 19 angolo via della Consolata. Il lotto che comprende 4765 metri quadri di superficie catastale, si colloca nella zona Nord del centro storico di Chieri, area ricca di stratificazioni storiche che si sviluppano lungo l'asse elicoidale di via San Giorgio comunemente nota come la "Chiocciola" proprio pervia della forma che genera.

Il complesso è la memoria di uno dei luoghi più rilevanti della storia di Chieri, un lotto che sorge all'interno della seconda cinta muraria del XII secolo, le cui prime testimonianze documentate risalgono al XVII secolo e che fino ad oggi ci raccontano un costante processo di trasformazione e stratificazione. Attualmente il nostro lotto di progetto (area della Consolata) è inserito dalle norme tecniche di attuazione, in una zona omogenea "A", più specificatamente nella sottozona "Ari" che la colloca nelle aree con caratteristiche di interesse generale e che quindi ne limita e norma gli interventi. Nel caso di Palazzo Diverio, è chiaro che si tratta di un edificio di pregio ed indubbia importanza per la storia locale, anche in questo caso la normativa, specifica che oltre alla presenza del vincolo storico, impone un provvedimento di tutela notificato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

La tematica è diventata sensibile ai nostri occhi quando, osservando le aree pubbliche dismesse del centro storico, ci siamo chiesti quale tra queste avrebbero potuto generare un miglioramento dei servizi esistenti e al tempo stesso divenire un catalizzatore per nuove attività nell'area.

La risposta ha trovato una possibile soluzione analizzando, a livello locale, le tematiche sensibili attraverso quotidiani e periodici catalogati e conservati negli archivi della biblioteca di Chieri, articoli legati alle situazioni concessorie dei beni di demanio pubblico nel Comune di Chieri. In particolare un articolo del Corriere di Chieri, datato Venerdì 18 Marzo 2016, ha attirato la nostra attenzione portandoci, dopo successive indagini a conoscenza di 3 bandi d'asta indetti dal Comune per la vendita di Palazzo Diverio e dell’intero lotto, ma che in tutti e tre i casi non ha accolto interesse, andando deserta la chiamata. L'attualità dell'argomento ha iniziato a suggerire suggestioni progettuali e spunti per un approfondimento, in primo luogo perché non vi è ancora un progetto di rifunzionalizzazione vero e proprio dell'area, pubblico per lo meno, ma anche e soprattutto perché a differenza delle grandi aree con tema "riqualificazione architettonica ed urbana", (Area Tabasso, Excaserma Scotti, Area Caselli) è una delle poche aree che si insinua nel centro storico ed è l'unica, con dimensioni tali (sia di spazzi coperti che di area aperte) da permetterci di intervenire anche a scala urbana un progetto che non vuole essere fine a se stesso, ma che più direttamente si riesce a connettere alle esigenze della città.

In antitesi alle analisi a carattere storico e alla tesi stessa, il capitolo primo si apre con una breve parentesi sulla tematica che tratta il tema fulcro del nostro progetto, la riqualificazione dei centri storici. Questa fase ci ha permesso di indagare sulle origini del concetto di centro storico e di quando la tematica della salvaguardia è diventata sensibile e l'identità dei centri urbani, basandocisate e sul differente approccio nel corso dei secolminari di conosecondo, si strutturano le indagini sul tern'analisi di tipo storico-territoriale, per conosceriato que trasformazioni, i passaggi di proprietào nel corso dei secoli e che grazie ai documenti ci stoieri e degli archivi edilizi della città desso di definire un quadro di sviluppo del contesto urbanassando success più specifica dell'area di intervento seQuesto lavoro ci ha permesso di gettare delle basi costro futuro lavoro di progettazione il cui fine è quello di rifunzionaovo ma al tempo stesso di salvaguare prime analisi vertono su indagini a più vasta scala sull'intro centro storico di Chieri e contestualizzano l'isolato di progetto rispetto alla città che lo circonda. Analisi dei pieni e vuoti, degli assi viari principali e secondari, trasporti e servizi pubblici ci permette di indagare su quelli che sono stati i dubbi e le problematiche emerse nelle fasi preliminari del nostro progetto, le stesse che hanno trovato riscontro durante i sopraluoghi preliminari, quando confrontandoci con i residenti, sono emersi disagi legati alla mobilità veicolare ed ai parcheggi quindi problemi connessi alla permeabilità del tessuto storico e all'invalicabile limite imposto dalla ZTL (Zona a Traffico Limitato).

Parallelamente il nostro focus analitico si è incentrato su uno studio più dettagliato di dell' area più prossima al lotto di progetto, la Chiocciola, e che fa riferimento all'intersezione degli ambiti amministrativi 2-3 del centro storico, definiti dal Piano di Valorizzazione dell'Assetto e dell'Arredo Urbano del Centro Storico.

Queste analisi definiscono più dettagliatamente il contesto urbano dell' area di intervento, evidenziando la situazione morfologica, le altezze dell'edificato, le corti degli edifici, i fronti di via San Giorgio e la presenza di aree verdi pubbliche e ci hanno permesso di elaborare dati quantitativi e qualitativi per una lettura più sintetica degli ambiti e una ricerca di un metodo, volto a comprendere quali canoni progettuali hanno definito l'area di progetto e il suo intorno. L'obiettivo perseguito è quello di dare una chiave di lettura efficace e sintetica dell'agglomerato edilizio esistente, per permetterci di determinare scelte progettuali che siano in sintonia con lo stesso.

L'ultima fase di analisi si concentra sull'area d'intervento partendo da un'analisi estrinseca, ovvero di come il lotto si contestualizza direttamente con gli edifici che lo circondano e quali accessi ne permettono la fruizione, di conseguenza di come gli stessi accessi determinino l'assetto interno. Sulla base dei dati acquisiti dai documenti catastali e comunali, l'analisi a carattere intrinseco, verte invece sullo stato di conservazione attuale degli edifici, sul P.R.G.C vigente e su quali sono i vincoli normativi.

Il terzo capitolo termina con le conclusioni tratte dalle analisi alle tre scale elaborate per arrivare a determinare tre proposte di masterplan congrue con i dati raccolti, ognuna delle quali sottoposta ad una indagine determinante i punti di forza e punti di debolezza.

Nel quarto capitolo si affrontano i due temi progettuali fulcro del nostro lavoro di ricerca. Il tema urbanistico, riguarda la stesura di una variante al piano regolatore attuale per cercare di attribuire all'area una maggiore appetibilità e attrattività nel contesto immobiliare locale prevedendo la demolizione del volume di Palazzo Ex-Combattenti, antistante a Palazzo Diverio per la costruzione di volumi ex-novo destinati ad uso residenziale con la determinazione di standard urbanistici atti a sanare le esigenze riscontrate nel corso della fase analitica.

Il tema architettonico si pone due precisi obiettivi riguardanti l'area di progetto; la rifunzionalizzazione dell'esistente (Palazzo Diverio) e delle sue pertinenze, che mantengono una fruizione pubblica a carattere ricettivo posta a generare una rivitalizzazione di questa porzione di centro storico, la cui conseguenza sarebbe una costante manutenzione e salvaguardia; il secondo obiettivo riguarda la progettazione ex novo di volumi a carattere puramente residenziale volto a rappresentare un esempio di per la città, e non solo, di come si possa intervenire con del "nuovo" nel "vecchio", ossia progettare in aree altamente storicizzate. In linea con quanto detto la presente tesi si pone come obiettivo quello di generare un progetto pilota nel contesto del centro storico cercando di rafforzare l'interazione partecipativa tra pubblico e privato. Lo scenario futuro è quello che propone l'area di progetto come area aperta alla città con umeabilità rispetto al suo intorno, un bene comune restituito alla citt�di Chieri, così come scritto nelle volontà di Michele Diverio quando lasciò in concessione l'intero lotto al Comune nel 1973

Relatori: Silvia Gron, Stefania Maria Guarini
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4956
Capitoli:

1.Dal recupero dei centri storici alla riqualificazione urbana

1.1. I centri storici

1.2. Dal recupero alla riqualificazione

1.3. I centri storici minori

1.4.Pisa, esempio di riqualificazione

1.5. Torino, riqualificazione urbana partendo dal sociale

1.6. Chieri, la "Consolata" e palazzo Diverio

2.Inquadramento storico- territoriale

2.1.Inquadramento territoriale e morfologico del territorio

2.2.Struttura urbana di matrice storica

2.3.Dal Collegio della Consolata a Palazzo Diverio, storia di un bene comune

3.Interpretare il tessuto urbano attuale, analisi specifiche

3.1.Analisi del tessuto urbano nel centro storico

3.2.Analisi d'intersezione degli ambiti 2-3 definiti dal Piano di Valorizzazione del Centro Storico

3.3.Analisi del lotto di progetto

3.4.Conclusioni tratte dalle analisi

3.5.Ipotesi di masterplan

4.Scelta di un intervento di riqualificazione

4.1.Riqualificazione di Palazzo Diverio

4.2.Progettazione nuovo complesso residenziale

4.3.Definizione delle pertinenze esterne e ridefinizione del Parco

4.4.Progetto urbanistico e stesura della variante al P.R.G.C vigente

Conclusioni

Ringraziamenti

Bibliografia

Indice delle figure

Bibliografia:

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