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Architettura rurale pugliese : ipotesi progettuale di un agriturismo ad Alberobello

Donatella Scanderebech

Architettura rurale pugliese : ipotesi progettuale di un agriturismo ad Alberobello.

Rel. Silvia Gron, Manuela Mattone. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2016

Abstract:

PREMESSA

Col passare degli anni la Puglia è divenuta una delle mele turistiche più ambite d'Italia e d'Europa; difatti, statisticamente si riscontrano forti incrementi turistici di anno in anno.

motivi per i quali i visitatori sono attratti da questa terra sono molteplici.

Sicuramente l'attrazione principale, e anche una delle più stimolanti, è il mare; ciò non oscura l'importanza del paesaggio naturale, storico e artistico-architettonico che lo accompagna e lo esalta.

Gli elementi che colpiscono con immediatezza il visitatore sono: la terra rossa, unica nel suo genere; i trulli, costruzioni in pietra a secco a forma tronco-conica o tronco-piramidale e gli alberi d'ulivo secolari, contorti e levigati dal vento. Chi si avventura nelle stradine di campagna resta subito colpito dalla vista di tantissime pietre e dall'utilizzo di esse; si tratta esclusivamente di rocce affioranti dalla terra che, estratte, lavorate e assemblate fino a creare muretti a secco, ricamano l'ambiente circostante suddividendolo in vari lotti.

Non si può fare a meno di notare come il turista resti colpito da queste "curiose" abitazioni, nella propria singolarità e soprattutto nella varietà delle forme. Queste strutture caratteristiche sono il risultato di una laboriosa civiltà contadina che faticosamente, con naturale armonia, ha realizzato fin dai tempi remoti un tipo di architettura semplice e prettamente locale basata sull'uso dell'unico materiale disponibile in loco: la pietra.

Consapevoli del bene prezioso che hanno avuto in possesso, i contadini pugliesi hanno un legame molto intenso con la propria terra, nonostante si verifichino situazioni in cui a tale patrimonio non è data la dovuta importanza.

Non sono mancati, infatti, i casi in cui queste strutture architettoniche sono state abbandonate a se stesse, lasciate in stato di obsolescenza o addirittura demolite: ciò ha provocato la perdita di un patrimonio inestimabile. L'obiettivo di questo lavoro è dunque scaturito dal voler attribuire il giusto valore e la giusta importanza al patrimonio architettonico "spontaneo" pugliese, affinché non venga né soppresso né dimenticato. Ciò è stato fatto ponendo una maggiore sensibilità nei confronti delle architetture del passato che per moltissimi anni non hanno avuto la giusta considerazione.

La redazione della tesi è il risultato di una serie di fasi di studio legate dallo stesso filo conduttore: la ricerca e l'approfondimento sulla tematica mi hanno permesso di avere un quadro informativo completo; tali nozioni sono state basilari per gli interventi effettuali nell'ipotesi progettuale.

Per prima cosa, ho ritenuto opportuno fornire notizie generali sulla collocazione geografica, storica e architettonica di tale patrimonio, focalizzando l'attenzione sui trulli, che rappresentano la forma architettonica più emblematica di architettura a secco presente nella regione. Per quanto riguarda l'ambito geografico mi son avvalsa delle indicazioni fornite dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, che ha dettato anche delle linee guida per il recupero dell'architettura in pietra a secco.

Passo successivo è stato quello di classificare le due tipologie di trulli presenti in Puglia con differente collocazione geografica e diverse caratteristiche riguardanti origini, funzionalità, materiali usati e varietà formali. Nonostante il progetto finale sarà incentrato su una particolare tipologia architettonica, è stato necessario partire con l'analizzare le forme primordiali di trulli che hanno permesso l'evolversi del trullo stesso.

La prima varietà descritta è caratterizzata dai trulli del Salento, mentre la seconda, ipoteticamente evoluzione della precedente, è riconducibile ai trulli della Valle d'Itria, più conosciuti come trulli di Alberobello, che dal 2006 sono stati inseriti nella World Heritage List dall'UNESCO rappresentando un patrimonio architettonico a carattere universale. L'importanza attribuita a queste architetture ha generato una serie di ripercussioni e conseguenze in merito al tema; riflessioni che hanno aperto un dibattito architettonico riguardo alla salvaguardia e alla tutela di tutti i beni architettonici rurali presenti nella regione che oggi sono spesso oggetto di recupero inadeguato.

In una parte della tesi si è approfondito questo passo così importante e decisivo per il destino dei trulli; si è trattato l'argomento sottolineando l'importanza conferita dall'UNESCO e analizzando il caso del comune di Alberobello.

Dopo l'avvenuta iscrizione alla lista del Patrimonio Mondiale, nel comune è stato redatto un Piano di Gestione per tutelare e valorizzare l'Intero centro storico e allo stesso tempo il suo territorio.

La tutela di tutte queste architetture è strettamente collegata al recupero conservativo delle stesse, quindi la tesi tratterà anche questo ampissimo e controverso argomento, andando a ripercorrere le varie vicissitudini in merito, riprendendo il quadro normativo di riferimento e analizzando gli "strumenti guida" per interventi adeguati e coerenti con le architetture originali.

L'insieme delle nozioni acquisite ha permesso di lavorare su un caso specifico tangibile: si tratta di un ipotesi progettuale di un agriturismo, in un terreno di committenza privata, in cui sono presenti due fabbricati distinti. L'area di progetto, costituita da circa 14 ettari di terreno, è caratterizzata da vegetazione mediterranea e da uliveti dove all'interno, intorno alla fine del 1700, è stato realizzato un complesso di trulli, e successivamente, negli anni Settanta, un fabbricato rurale.

La strategia d'intervento è stata quella di mettere in relazione tra loro i due manufatti architettonici di epoche differenti e allo stesso tempo al contesto territoriale.

Per far questo nel migliore dei modi, sono stati adottati metodi costruttivi coerenti con la sostenibilità ambientale e con i principi del recupero conservativo, prendendo in considerazione le Carte del Recupero, nonché la

Carta di Venezia del 1964 e la Carta del Patrimonio Vernacolare del 1999.

Il progetto architettonico è fondato, dunque, su quattro criteri fondamentali:

Il rispetto delle tipologie architettoniche rurali

Considerata la preesistenza di un edificio storico, l'obiettivo è stato garantire una coerenza formale all'insieme. Il complesso di trulli e il fabbricato rurale sono in stretta relazione dal punto di vista compositivo e funzionale:

La valorizzazione del materiali costruttivi locali.

E' previsto l'utilizzo della pietra calcarea locale di tonalità cromatica ed aspetto coerenti con la pietra presente.

La sostenibilità.

Il progetto prevede soluzioni progettuali sostenibili coerenti con l'architettura rurale prevedendo l'utilizzo di materiali come la pietra, il legno e il riciclo di materiali preesistenti.

L'inserimento nel paesaggio.

Lo studio progettuale ha come obiettivo quello di garantire il minore impatto delle opere sul paesaggio e di favorirne l'inserimento nel contesto.

Si spera, di conseguenza, che tale tesi sia un esempio per una buona conservazione di manufatti architettonici presenti nel territorio pugliese, affinché le generazioni future possano godere di tale patrimonio, riconoscendo il giusto valore artistico e storico.

A tal proposito si confida nei diversi professionisti che, in modo tecnico e oculato, hanno il dovere, e si auspica anche la volontà, di riqualificarlo nel rispetto dei luoghi e dei contesti naturali a cui appartiene.

In questo modo il progresso architettonico verrà consolidato ponendo uno sguardo al passato e quindi a tale patrimonio che potrebbe diventare un esempio per le architetture future.

Relatori: Silvia Gron, Manuela Mattone
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GF Italia
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GI Tradizioni popolari
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4769
Capitoli:

PREMESSA

CAPITOLO 1 PUGLIA: L'AMBITO GEOGRAFICO

1.1.INQUADRAMENTO TERRITORIALE

1.2.CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DEL TERRITORIO

1.3.LE ATTIVITÀ' ECONOMICHE E PRODUTTIVE

1.4.IL SETTORE TURISTICO

1.5.GLI AMBITI DI PAESAGGIO SECONDO IL PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE (PPTR)

1.5.1.LA MURGIA DEI TRULLI

1.5.2.LA VALLE D'ITRIA

CAPITOLO 2 I TRULLI:

ARCHITETTURE IN PIETRA A SECCO

2.1.LA NASCITA DEI TRULLI

2.2.LE ORIGINI DELLE PAROLE

2.3.ORIGINE COSTRUTTIVA E DIFFUSIONE

2.4.TIPOLOGIE E LOCALIZZAZIONE SUL TERRITORIO

2.5.IL TRULLO DELSALENTO

2.5.1.DESTINAZIONE D'USO

2.5.2.DESCRIZIONE FORMALE

2.5.3.MATERIALI UTILIZZATI

2.5.4.SISTEMA COSTRUTTIVO

2.5.5.TIPOLOGIA COSTRUTTIVA DELL'INGRESSO

2.6.IL TRULLO DELLA VALLE D'ITRIA

2.6.1.DESTINAZIONE D'USO

2.6.2.DESCRIZIONE FORMALE

2.6.3.MATERIALI UTILIZZATI

2.6.4.SISTEMA COSTRUTTIVO

2.6.5.STRUTTURA BASAMENTALE

2.6.6.LA COPERTURA

2.6.7.TIPOLOGIA COSTRUTTIVA DELL'INGRESSO

2.6.8.IL DEFLUSSO DELLE ACQUE

2.6.9.L'INTERNO

2.6.10.I PINNACOLI

2.6.11.LE FIGURE

2.7 IL RAPPORTO TRA TRULLI E CONTESTO CLIMATICO

CAPITOLO 3 ALBEROBELLO:

"CAPITALE DEI TRULLI" NELLA USTA DEL PATRIMONIO MONDIALE

3.1.NOTIZIE SULL'INSEDIAMENTO DEI TRULLI AD ALBEROBELLO

3.2.L'UNESCO E LA WORLD HERITAGE LIST

3.3.IL SITO UNESCO "TRULLI DI ALBEROBELLO"

3.4.IL PIANO DI GESTIONE

3.5.INDAGINI CONOSCITIVE

3.6.LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

CAPITOLO4

LE ATTIVITA’ E LA GESTIONE DI ALBEROBELLO

4.1. IL QUADRO SOCIO-ECONOMICO

4.2.L'IMPATTO TURISTICO DOPO L'ISCRIZIONE NELLA USTA

4.3.ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE RESIDENZIALE

4.4.LE INFRASTUTTURE

4.5.GLI ATTORI DEL TERRITORIO

4.5.1.ATTORI ISTITUZIONALI

4.5.2.ATTORI ECONOMICI

4.5.3.ATTORI SOCIALI E CULTURALI

CAPITOLO 5

RECUPERO E RIUSO DEI TRULLI DI ALBEROBELLO :

5.1.IL DIBATTITO SUL RECUPERO

5.2.IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

5.3.STRUMENTI GUIDA PER IL RECUPERO E METODOLOGIE DI INTERVENTI

5.3.1.IL PRONTUARIO PER IL RESTAURO DEL COMUNE DI ALBEROBELLO

5.3.2.LINEE GUIDA PER IL RECUPERC SECONDO IL PIANO PAESAGGISTICO TERRITORIALE REGIONALE

CAPITOLO 6

IPOTESI PROGETTUALE DI UN AGRITURISMO AD ALBEROBELLO

6.1.L'AREA DI PROGETTO

6.2.MANUFATTI PRESENTI NELL'AREA DI PROGETTO

6.2.1.II COMPLESSO DI TRULLI

6.2.2.IL FABBRICATO RURALE

6.3.CONCEPT E STRATEGIA D'INTERVENTC DEL PROGETTO ARCHITETTONICO

6.4.FUNZIONI

6.5.PERCORSI, ATTREZZATURE E IMPIANTI

6.6.IL PROGETTO ARCHITETTONICO REALATIVO AL COMPLESSO EDILIZIO

6.7.INTERVENTI SUI MANUFATTI PRESENTI NELL'AREA DI PROGETTO

6.7.1.RECUPERO CONSERVATIVO DEL COMPLESSO DI TRULLI

6.7.2.RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO DEL FABBRICATO RURALE

CALCOLI TECNICI

BIBLIOGRAFIA

SITOGRAFIA

BIBLIOGRAFIA FOTOGRAFICA

TAVOLE

TAV.l INQUADRAMENTO TERRITORIALE

TAV.2 L'AREA DI PROGETTO

TAV.3 DESCRIZIONE DEI MANUFATTI STATO DI FATTO

TAV.4 COMPLESSO DI TRULLI STATO DI FATTO

TAV.5 ANALISI DEI DEGRADI E INTERVENTI

TAV.6 ANALISI DEI DEGRADI E INTERVENTI

TAV.7 FABBRICATO RURALE STATO DI FATTO

TAV.8 MASTERPLAN

TAV.9 PROGETTO ARCHITETTONICO PIANOTERRA

TAV. 10 PROGETTO ARCHITETTONICO PRIMO PIANO

TAV.11 PROGETTO ARCHITETTONICO PRIMO DI COPERTURA

TAV.12 RENDER

Bibliografia:

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