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La necessità di un approccio olistico per un'effettiva gestione del rischio di alluvione

Andrea Sankowsky

La necessità di un approccio olistico per un'effettiva gestione del rischio di alluvione.

Rel. Stefano Ferrari. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale, 2016

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

1 Introduzione

1.1 Obiettivo della tesi e sua articolazione

L'obiettivo della tesi è quello di illustrare i limiti ad oggi presenti nel processo volto alla gestione del rischio alluvionale, più precisamente riguardo la valutazione del rischio alluvionale. Partendo dall'illustrazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico presenti in Italia e in Piemonte, la nostra attenzione si sposterà successivamente, passando attraverso un'illustrazione del quadro normativo italiano, sull'analisi di una metodologia per il calcolo del rischio alluvionale per edifici residenziali in ambito urbano. Obiettivo specifico del nostro lavoro è tuttavia quello di illustrare un'ideale metodologia per la valutazione del rischio alluvionale, mettendo in luce alcune delle principali criticità caratterizzanti il nostro modello. In particolare, ci soffermeremo nella parte finale della tesi sull'illustrazione di una metodologia per la valutazione della percezione del rischio da parte dei cittadini.

L'attenzione verso le tematiche inerenti la valutazione del rischio alluvionale è maturata durante l'esperienza di tirocinio svolto presso gli uffici della Regione Piemonte, settore Difesa del Suolo. In particolare, durante lo stage, mi sono occupato della valutazione del rischio alluvionale per edifici residenziali all'interno dei seguenti comuni: Boves, Roccavione, Vernante, Borgo San Dalmazzo, Limone Piemonte e Robilante. La valutazione del rischio è stata effettuata tramite la metodologia di calcolo VAPI Model. Tale metodologia, seppure in via approssimativa, ha permesso di poter effettuare un calcolo dell'altezza raggiungibile dall'acqua per differenti scenari alluvionali. Il lavoro effettuato durante il tirocinio ha permesso di far emergere alcune criticità a riguardo del metodo proposto, fornendo così di fatto spunto per una riflessione riguardo gli approcci e le metodologie ad oggi esistenti per la valutazione del rischio alluvionale.

La tesi si struttura in tre parti: all'interno della prima parte viene introdotto il concetto di dissesto idrogeologico, illustrando alcuni casi particolarmente rilevanti registratisi sia sul territorio italiano, sia più specificatamente sul territorio piemontese. Sempre all'interno della prima parte viene dedicato un capitolo all'illustrazione del panorama normativo italiano in tema di protezione e gestione del rischio idrogeologico.

All'interno della seconda parte della tesi viene innanzitutto trattato il tema della gestione del rischio alluvionale. Partendo dall'illustrazione dei differenti approcci ad oggi esistenti per una sua valutazione, vengono in seguito brevemente illustrate le fasi inerenti la valutazione del rischio secondo l'approccio ingegneristico. La seconda parte della tesi si conclude con l'illustrazione del nostro caso applicativo. Vengono quindi illustrate nel particolare le metodologie per la stima della pericolosità, della vulnerabilità e dell'esposizione, giungendo così ad una valutazione quantitativa del rischio alluvionale per edifici residenziali all'interno del comune di Borgo San Dalmazzo.

All'interno della terza ed ultima parte della tesi ci soffermeremo infine sull'illustrazione di una metodologia per la valutazione della percezione del rischio alluvionale da parte dei cittadini. La valutazione del rischio sociale rappresenta infatti ad oggi uno degli argomenti di maggiore attualità all'interno del panorama inerente la gestione del rischio idrogeologico. In particolare, all'interno dell'ultimo capitolo, verrà illustrata una proposta per la realizzazione di un'app per tablet e smartphone utile per il calcolo del rischio sociale.

Relatori: Stefano Ferrari
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UA Analisi dei rischi
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4670
Capitoli:

INDICE

1. Introduzione

1.1. Obiettivo della tesi e sua articolazione

2. Il rischio idrogeologico

2.1. Il rischio idrogeologico in Italia

2.2. Il rischio idrogeologico in Piemonte

3. Concetti e definizioni di base

3.1. Il concetto di inondazione

3.2. Il concetto di rischio

4. Il quadro normativo

4.1. Scala Europea

4.1.1. Direttiva Acque 2000/60/CE

4.1.2. Direttiva Alluvioni 2007/60/CE

4.2. Scala Nazionale

4.2.1. Legge n. 183/1989

4.2.2. Legge Sarno n. 267/1998

4.2.3. Legge Soverato n. 365/2000

4.2.4. Decreto Legislativo n. 152/2006

4.2.5. Decreto Legislativo n. 49/2010

4.3. Scala Regionale

4.3.1. LUR 3/2013

4.3.2. Circolare 7/LAP/96

4.3.3. Nota tecnica esplicativa

5. Piano di gestione del rischio alluvionale

5.1. La gestione del rischio

5.1.1. La valutazione del rischio

5.1.1.1. Approcci ed evoluzione dei concetti

5.1.1.2. Approccio delle scienze naturali

5.1.1.3. Approccio delle scienze applicate

5.1.1.4. Approccio delle scienze sociali

5.1.2. La valutazione del rischio secondo l'approccio delle scienze applicate

5.1.2.1. Stima della pericolosità

5.1.2.2. Stima della vulnerabilità

5.1.2.3. Stima dell'esposizione

5.1.3. Stima del rischio

5.1.4. Trattamento del rischio

6. Caso studio

6.1. Un sistema informativo per la valutazione del rischio alluvionale

6.1.1. La struttura del SIT

6.1.2. La raccolta dei dati

6.2. Stima della pericolosità

6.2.1. Metodologie esistenti per l'individuazione della pericolosità

6.2.1.1. Austria

6.2.1.2. Paesi Bassi

6.2.1.3. Regno Unito

6.2.1.4. Francia

6.2.1.5. Svizzera

6.3. Stima della vulnerabilità

6.3.1. La funzione di vulnerabilità

6.3.2. Calcolo dell'altezza dell'acqua

6.4. Stima dell'esposizione

6.4.1. Individuazione del numero di potenziali recettori

6.4.2. Calcolo del valore economico degli edifici

6.5. Valutazione del rischio

6.5.1. La valutazione del rischio alluvionale per edifici residenziali

6.5.2. Le mappe del rischio

6.6. I limiti del modello proposto

6.6.1. La struttura ideale di un SIT e critiche ai differenti approcci per la valutazione del rischio

7. La valutazione del rischio sociale

7.1. La percezione del rischio

7.1.1. Definizione di percezione del rischio

7.1.1.1. Consapevolezza

7.1.1.2. Preoccupazione

7.1.1.3. Preparazione

7.1.2. Relazioni tra le caratteristiche del rischio sociale

7.2. Un'app per valutare la percezione del rischio

7.2.1. FloodAPP: cos'è?

7.2.2. FloodApp: come funziona?

7.2.3. FloodApp: l'interfaccia utente

7.2.4. Informazioni personali: i fattori che influenzano la percezione dell'utente

7.2.4.1. Fattori socio - demografici

7.2.4.2. Caratteristiche fisiche degli individui

7.2.4.3. Caratteristiche della residenza

7.2.4.4. Esperienze passate

7.3. FloodApp: il paragone ed il ritratto degli stati mentali

7.4. FloodApp: le funzioni "rischiometro" e "suggerimenti" per il cittadino

8. Considerazioni

8.1. I limiti del SIT

8.1.1. La necessità di dati digitali

8.1.2. La qualità dei dati

8.2. Stima ideale della vulnerabilità

8.2.1. La vulnerabilità ed il rischio in una prospettiva distica

8.2.2. Il concetto di vulnerabilità e l'assenza di approfondimenti

8.2.3. Le funzioni di vulnerabilità

8.2.4. Limiti e prospettive

8.3. FloodApp: vantaggi e limiti

9. Conclusioni

Bibliografia

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