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Upgrading Khayelitsha : analisi e strategie di sviluppo in una Township di Cape Town

Enrico Bosia

Upgrading Khayelitsha : analisi e strategie di sviluppo in una Township di Cape Town.

Rel. Matteo Robiglio, Michele Bonino. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2015

Abstract:

INTRODUZIONE

Il Sudafrica è diventato una democrazia nel 1994. Da allora i passi in avanti per diminuire le differenze tra ricchi e poveri, non bianchi e bianchi, sono stati pochi e lenti. Nonostante l’apartheid sia finito da più di vent’anni e Città del Capo venga definita da molti la città più europea del Sudafrica, le differenze sociali, economiche, di privilegi, si percepiscono e notano subito. Atterrando all’lnternational airport di Città del Capo, dall’alto, si inizia ad intuire che la realtà del luogo è molto complicata. Una città sviluppata orizzontalmente, frammentata In molteplici pattern dalla storia, dai piani urbanistici mirati alla segregazione, dalle autostrade e superstrade che tagliano la città in fette mal collegate e separate tra loro.

L’aeroporto è situato 20 kilometri ad est del centro città. Per raggiungere II centro l'unica via è l’autostrada N2. Percorrendola si possono capire più nel dettaglio le intuizione avute durante l’atterraggio. Appena Imboccata l’N2 si notano subito le baracche che la costeggiano. Sono gli insediamenti informali della township di Gugulethu (“Il nostro orgoglio” In lingua Xchosa). È solo uno dei 378 insediamenti informali di Città del Capo, per la maggior parte ignoti a chi sfreccia dall’aeroporto al centro, distratto dal fascino del promontorio della Table Mountain.

Questa ricerca è ¡l risultato dell’esperienza di tre mesi, da marzo a giugno 2015, vissuta in Sudafrica, a Città del Capo. Durante questo periodo ho svolto un internship con un’ONG locale chiamata C.O.R.C., grazie alla quale ho potuto aver accesso alla township di Khayelitsha dove ho svolto ricerche utili per la stesura del lavoro. Ho partecipato di persona ai progetti di sviluppo sociale della township e sono stato coinvolto in varie attività come riunioni con le comunità degli insediamenti informali.

Il capitolo I introduce il tema della segregazione all’interno degli spazi urbani, e i suoi relativi sviluppi ed evoluzioni nella storia delle città sudafricane. La tematica viene affrontata raccontando come le strategie d’esclusione abbiano condizionato l’urbanistica sudafricana per quasi un secolo, passando dalla native location alla città segregata, fino alla città dell’apartheid.

Nel capitolo II la ricerca continua analizzando Città del Capo da un punto di vista geografico e storico. Il territorio eterogeno del Capo ha influenzato molto l’evoluzione storica della città e le scelte urbanistiche. Dall’insediamento dei primi coloni olandesi fino ai giorni nostri, la città ha avuto un atteggiamento introverso, facendo del proprio centro un fortino, sede operativa e strategica dei segregazionisti bianchi.

Il capitolo III analizza l’abitazione informale per eccellenza, la baracca, riparo per circa 750.000 persone a Cape Town, il suo sviluppo all’interno della township di Khayelitsha e nel particolare racconta un insediamento informale, chiamato UT Gardens, visitato e studiato durante l’esperienza di internship al C.O.R.C. L’obiettivo del capitolo è quello di raccontare le dinamiche sociali ed urbane della città informale, oggi abitata da più del 20% della popolazione di Città del Capo.

La tesi, nel capitolo IV, propone delle soluzioni per riqualificare la township creando nuovi servizi e spazi che migliorino le condizioni di vita e di sicurezza degli insediamenti informali, che facciano nascere negli abitanti il desiderio di migliorare il posto in cui vivono con la partecipazione attiva di tutta la comunità.

Altro obiettivo è stato la progettazione di nuove unità abitative, affrontato secondo il principio della sostituzione progressiva delle baracche informali, in maniera da non sconvolgere gli abitanti, non creare disuguaglianze e non escluderli dal processo progettuale, avendo come scopo la salvaguardia dei difficili equilibri tra coloro che sono insediati nella township da oltre 30 anni.

Relatori: Matteo Robiglio, Michele Bonino
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UE Igiene Urbana
U Urbanistica > UL PVS Paesi in via di sviluppo
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4457
Capitoli:

INTRODUZIONE

I. STRATEGIE DI SEGREGAZIONE

II. INQUADRAMENTO

Popolazione

Genius Loci

L’Informale a Città del Capo

Profilo storico

L’evoluzione delle Township

III. KHAYELITSHA

Nascita ed evoluzione

Il tessuto e le abitazione

L’insediamento UT Gardens

Tipologie  

IV. PROPOSTE PROGETTUALI

L’internship

Progettare l’informale

Quattro casi studio

Upgrading UT Gardens

Unità abitativa

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA

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