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Progettare per gli animali: ipotesi di ampliamento e sviluppo del canile comunale di Torino. L'evoluzione nel Centro Servizi per Animali domestici

Alberto Guido Montafia

Progettare per gli animali: ipotesi di ampliamento e sviluppo del canile comunale di Torino. L'evoluzione nel Centro Servizi per Animali domestici.

Rel. Elena Tamagno, Innocente Porrone. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Abstract:

Il tema che si è deciso di approfondire in questa sede, riguarda l'ampliamento e l'integrazione del nuovo Canile Rifugio della città di Torino.

Per il quale si è giunti alla stesura di un progetto completo, sia dal punto di vista architettonico (inserimento nel tessuto urbano, qualità dell'architettura, definizione dei particolari architettonici), sia dal punto di vista della reale fattibilità strutturale, con riguardo particolare alla economicità dei sistemi impiegati. Il progetto consiste non solo nell'ampliamento della capacità ricettiva dell'attuale struttura, ma anche nella creazione di un parco pubblico, all'interno del quale inserire un edificio polifunzionale che concentri al suo interno tutti i vari settori burocratici legati al mondo animale, attualmente sparsi sul territorio urbano.

Viene da sé, che essendo questo un ampliamento, la localizzazione dell'intervento è stata individuata nel tessuto urbano là dove era possibile inserirsi, tenendo conto delle preesistenze di rilievo, quali le cascine Falchera e Cablanca. E' stata così individuata l'area grosso modo triangolare che, dalla superstrada per Caselle a nord, arriva fino a Strada Cuorgnè, confinando a est con il quartiere residenziale della nuova Falchera. La necessità di potenziamento di una struttura così recente (2002-2003), nasce da diverse considerazioni di ordine pratico, economico e sociale. La prima riguarda l'insufficiente capacità numerica del Canile Rifugio che, nonostante i grandi sforzi fatti da amministrazione e addetti, non rappresenta ancora il rimpiazzo completo dell'ormai fatiscente canile-gattile di Via Germagnano.

Nel suo piccolo però, il nuovo canile ha raggiunto buoni standard di qualità e di efficienza, con un conseguente notevole incremento delle adozioni degli animali ospitati. Essendo proprio questo lo scopo di tale struttura, si può tranquillamente dire che la finalità dell'amministrazione è stata raggiunta, motivo per il quale sono stati predisposti stanziamenti di nuovi fondi per il suo ampliamento.

La seconda, di ordine monetario, considera la non remota possibilità di ridimensionamento dei costi relativi alla gestione e manutenzione dei servizi comunali dedicati agli animali d'affezione. Concentrando tutte le attività burocratiche in una sola struttura, non solo si agevola notevolmente l'utente (cosa da non sottovalutare), ma si garantisce anche una migliore utilizzazione delle risorse. Un punto di forza del progetto, riguarda l'inserimento di attività private all'interno dell' organismo di proprietà comunale. Scuola di addestramento, clinica veterinaria completamente attrezzata per qualsiasi tipo di intervento, negozio, bar/ristorante, il tutto rigorosamente gestiti in concessione da privati, contribuiscono al mantenimento della struttura pubblica che a sua volta fornisce sale conferenze, spazi espositivi, biblioteche di settore e aree per competizioni sportive di cani e gatti. In ultimo, ma non per questo meno importante, è la sempre maggiore sensibilità che la società dimostra verso le razze animali. I numeri sono freddi ma esaustivi: attualmente il sessanta per cento delle famiglie possiede un animale domestico d'affezione che, il più delle volte, viene considerato membro effettivo del nucleo famigliare. I proprietari di animali hanno esigenze che spaziano dai servizi fondamentali come l'anagrafe canina e il servizio veterinario, ai servizi complementari quali negozi di accessori, mangimi specifici e servizi di toelettatura. L'aumento di animali domestici sul territorio ha creato, nell'amministrazione pubblica, l'esigenza di predisporre nuovi investimenti volti al potenziamento delle strutture esistenti e, dove è possibile, la costruzione di nuovi complessi, necessari al controllo e alla tutela degli animali.

Nell'immaginario collettivo il canile è un luogo triste e sporco, un enorme contenitore anonimo fatto di reti e capannoni arrugginiti, ideologicamente ormai inaccettabile. E' per questo che si preferisce andare in un bel negozio del centro per acquistare il proprio animale da compagnia, invece che recarsi in un canile dove migliaia di animali non aspettano altro che essere adottati. L'impatto emotivo è troppo forte.

La tendenza è ormai chiara: le strutture per l'accoglienza degli animali randagi devono essere a tutti gli effetti architetture e come tali rispondere a requisiti formali, funzionali e tecnologici che, nel limite del possibile, garantiscano una migliore qualità della vita degli animali e una più piacevole fruizione agli uomini. Un esempio di questo nuovo approccio progettuale per gli spazi dedicati agli animali, è rappresentato dal recente canile Tierheim di Berlino, progettato dall'architetto Dietrich Bangert. Inaugurato nell'anno 2003, rappresenta ad oggi l'intervento più architettonicamente ricercato e concettualmente innovativo nell'ambito dei canili.

Il progetto prevede la costituzione di un parco di circa 5 ettari, al quale si accede da Strada comunale di Villaretto e dall'ingresso principale posto in Strada Cuorgnè. Quest'area, nuovo polmone verde della città, non solo costituisce un cuscinetto tra il Centro Servizi e la caotica superstrada, ma diviene parte attiva del potenziamento del canile attraverso la creazione di grandi aree attrezzate con panchine, giochi per i più piccoli, fontane e quant'altro, in cui svagarsi o riposarsi. Grandi spazi aperti disegnati dalle diverse piantumazioni e dall'armonioso movimento del terreno in prossimità delle piazzette; un luogo accogliente e gradevole in cui passare il tempo, portare il cane a correre e i bambini a giocare. All'interno del parco è stato immaginato un lago, denominato "bio" in virtù della tecnica sviluppata dall'architetto Anja Werner, che non prevede nel suo circuito dell'acqua chiuso, l'impiego di prodotti o trattamenti chimici, ed una pressoché assente manodopera.

Il filtraggio e la depurazione delle acque è affidato principalmente alla vegetazione, il che però garantisce una eccellente qualità, tanto da essere balneabile.

Grande importanza è stata data alla individuazione delle specie arboree, in particolar modo a quelle presenti nelle aree di sgambamento collettivo dei moduli box. Piante sempreverdi per schermare, odorose per affievolire gli effluvi, siepi per delimitare; ogni pianta è stata pensata per assolvere ad una specifica. Essendo l'ambiente destinato agli ospiti del canile, ogni parte dei moduli cuccia è stata immaginata e studiata nei minimi particolari. La pianta prevede cinque box per ogni modulo con affaccio su un unico spazio coperto dal quale, tramite una porta trasparente, sono visibili tutti gli ospiti presenti nei recinti; questo facilita gli utenti del canile che desiderano adottare un animale. A pianta su base ottagonale, formato da una struttura portante in acciaio, tubolare negli elementi verticali e a sezione quadrata nei componenti orizzontali, il box viene chiuso nella sua parte superiore da una copertura in lamiera d'acciaio grecata coibentata. Ogni modulo è dotato di sistemi di pulizia automatizzati attraverso un getto pneumatico collegato ad un comando generale e schermi per limitare la visuale tra i vari animali presenti, diminuendo così l'abbaiare, suddivisione dei box in tre aree a diversa temperatura, collegate tra loro per permettere agli animali la massima libertà di movimento. Tutto è stato immaginato per offrire il miglior confort contenendo al massimo la spesa. I vari moduli sono collegati tra di loro da percorsi pedonali, destinati a coloro che si aggirano in cerca di un animale da adottare, e da percorsi carrabili, immaginati per il transito degli addetti. Tutti i camminamenti hanno origine dai viale principale su cui si affaccia il Centro Servizi per Animali domestici, il quale si presenta come un edificio ad arco di due piani semi-ipogeo. Immaginando l'edificazione del complesso a più fasi (in funzione dei fondi dedicati dall'Amministrazione), il fabbricato è composto da tre grandi blocchi, ognuno dei quali è destinato ad una funzione ben precisa e specializzata. Il primo blocco (quello a nord) ospita la clinica veterinaria specialistica, dotata di ampi spazi di pronto soccorso, box per la degenza, aree attrezzate per analisi e strumentazioni di diverso genere. Prevedendo il servizio continuato di ventiquattr'ore su ventiquattro, il blocco ha accesso sia dal viale che attraversa il parco, sia dall'ingresso di Stada Cuorgnè. Il secondo modulo, centrale in pianta, diviene sede dei servìzi amministrativi e burocratici legati agli animali. Qui trovano posto le sedi dell' A.S.L.V. (Azienda Sanitaria Locale Veterinaria), l'anagrafe canina e gli ambulatori, nonché il personale della Guardia Zoofila e gli addetti alla cattura e al recupero degli animali.

Il terzo e ultimo blocco è destinato ad accogliere i servizi per operatori e utenti del C.S.A.. Al piano di campagna trovano il loro spazio le associazioni animaliste e di appassionati, una sala open-space modulare utilizzabile per conferenze, riunioni o mostre, spazi per il merchandising ed il bar/ristorante. Il piano superiore è completamente occupato da una biblioteca di settore in cui reperire testi e riviste specializzate, una sala consultazione e spazi dedicati alle postazioni computer.

Tutti e tre le parti, hanno al loro interno dei piccoli giardini con sedute e verde ornamentale, su cui affacciano pareti con ampie finestrate.

Visto il costo di una struttura di questo tipo, è preferibile una realizzazione, dettata dalla capacità di spesa del committente, in un piano temporale di investimenti a medio-lungo termine dell'amministrazione, diviso in più tranche, che portano al compimento del progetto.

Ipotizzando un complesso che cresce nel tempo, sia gli edifici per i servizi che gli spazi riservati ad ospitare gli animali sono stati pensati in moduli e strutturalmente autonomi. Si ha quindi un'opera modulare che può essere realizzata in tre lotti che possono nascere indipendentemente l'uno dall'altro in base alle esigenze del committente, e che a ciclo concluso danno vita al Centro Servizi per gli Animali.

A edificazione ultimata, tutti i vari settori del, saranno collegati tra loro attraverso percorsi orizzontali e verticali, questi ultimi, con accesso diretto anche dal giardino pensile.

Collegato al parco da un percorso in quota e raggiungibile da ascensori e scale, questo roof garden integra il costruito nel verde circostante, in una continuità percettiva. Il prato del giardino, come un'onda, si solleva e ricopre l'edificio accogliendolo al suo interno, dando vita ad un belvedere che ha come sfondo la città con i profili del costruito che si innalzano progressivamente.

Si è cercato di prestare la massima attenzione anche ai materiali impiegati nella progettazione della palazzina: legno e acciaio per le coperture dei camminamenti e gli ombreggianti, finitura con blocchi di calcestruzzo splittati con sfumature sul giallo per l'edificio stesso.

Per concludere l'elenco dei servizi offerti dal Centro Servizi per Animali, sono da notare: il cimitero e il servizio per il deposito anonimo degli animali.

Situato nell'area est del complesso, al confine con il parco, il cimitero animale si presenta come una struttura semplice composta da setti in muratura nei quali sono ricavate le nicchie per i loculi. Si tratta di uno spazio con pareti ad arco percettivamente simili ad una freccia, all'estremo della quale è inserito il locale predisposto per le ricomposizioni e la cremazione degli animali. Sicuramente meno poetico del "Cimitier des Chiens" di Parigi, ma sicuramente più funzionale, questo spazio vuole essere più un luogo commemorativo che un vero e proprio cimitero.

Per contenere il fenomeno dell'abbandono e il conseguente randagismo, si è dotata la struttura di due postazioni per il deposito anonimo degli animali, funzionante ventiquattr'ore su ventiquattro e posti rispettivamente: uno in uno slargo ricavato dal riempimento di una porzione della scarpata che costeggia la tangenziale e l'altro vicino all'ingresso principale su Strada Cuorgnè.

Di forma circolare, la piazza che costituisce l'accesso è segnata al centro da un getto d'acqua inserito all'interno di un'area verde. Anche in questo caso la scelta della piantumazione non è stata casuale: a contorno della piazza, in aiuole, sono stati inseriti alberi da frutto e ornamentali come ciliegi e susini, sfruttando cosi il notevole impatto cromatico e odoroso nel periodo della fioritura. L'Integrazione tra il canile preesistente e la nuova parte, è affidata principalmente alla piantumazione, attraverso l'infittimento delle nuove aree di sgambamento e della nuova porzione di parco. La determinazione degli spazi, e delle funzioni, è il risultato di una analisi che ha permesso di identificare le necessità ed i servizi opzionali che un utente deve poter trovare in una struttura rivolta alla cura ed all'accoglienza degli animali domestici. Si sono individuate così quelle peculiarità che rendono il progetto completo, funzionale e attrattivo sia per il pubblico, sia per l'amministrazione che lo realizza e gestisce. In conclusione quindi, possiamo dire che la linea guida del progetto, non è creare un "super canile", ma quella di mettere iI seme per la creazione di un luogo che sia di riferimento territoriale per tutto quanto concerne la convivenza uomo-animale domestico d'affezione. Uno spazio che sia sinonimo di qualità ed eccellenza.

Relatori: Elena Tamagno, Innocente Porrone
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: canile - Torino
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/415
Capitoli:

INDICE

Progettare per gli animali: Ipotesi di ampliamento e sviluppo del canile comunale di Torino.

L'evoluzione nel Centro Servizi per animali domestici d'affezione.

1. Presentazione:

2. Il progetto del Centro Servizi per gli Animali.

3. Il parco canile rifugio.

4. Scelte progettuali;

- il modulo cucce, i viali, il giardino pensile e il bio-lago.

5. Il parco, i giardini e le scelte arboree.

6. Animali domestici d'affezione, tra normativa e sanità.

7. A proposito di animali domestici d'affezione;

-Utilità dei Cani

-Pet Therapy

-Studio sul comportamento dei cani alloggiati presso il Canile

Municipale di Reggio Emilia -Classificazione Comportamentale delle Razze Canine.

8. Conclusioni.

9. Bibliografia.

10. Allegati.

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(pellicce cani e gatti)

Accordo 6 febbraio 2003

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-Normativa statale

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ACCORDO 6 febbraio 2003 Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy.

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www.qreen-site.at

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www.notiziarioanimalista.it

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www.proqettazionegiardini.it

www.provinciaditorino.it

www, regione, piemonte.it

www.reteambiente.it

www.sistemapiemonte.it

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