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L’acqua nel paesaggio urbano : un progetto sostenibile per l’ex armeria Santa Cecilia a Olbia

Sebastian Peitta, Riccardo Pilleri

L’acqua nel paesaggio urbano : un progetto sostenibile per l’ex armeria Santa Cecilia a Olbia.

Rel. Paolo Mellano, Alessandro Mazzotta, Manuela Mattone. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2015

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

La situazione attuale dell’Italia per quanto riguarda l’edilizia, riscontra diverse problematiche che riguardano lo sfrenato consumo del suolo, purtroppo quest’ultimo non è percepito come una risorsa esauribile.

La speculazione edilizia, prodotta dal rapporto tra il potere politico/amministrativo e quello economico è un modus operandi nazionale, anzi mondiale, che dovrebbe cessare.

In Italia è presente un enorme patrimonio edilizio, che va da edifici di interesse storico e artistico a strutture costruite per i grandi eventi e poi lasciate all’abbandono, nonché agli edifici ex militari anche essi abbandonati.

Gli edifici abbandonati, secondo una stima di Legambiente, sarebbero oltre 5 milioni.

Soprattutto negli ultimi anni si è discusso molto di questa problematica, e sono partiti diversi progetti, alcuni andati a buon fine altri meno, ad esempio nel giugno 2012 è stato avviato il cosiddetto Piano Città, con la selezione di 28 progetti per un intervento da 4,4 miliardi di euro complessivi, tra fondi pubblici e privati.

Ad oggi, sarebbe pronta anche la riforma urbanistica che, insieme alla legge sul consumo di suolo, dovrebbe tracciare il nuovo profilo dei nostri centri urbani.

Diversi sono gli esempi di riqualificazione da seguire, a Torino ad esempio ne esistono diversi, dal Lingotto alla trasformazione di numerose ex aree industriali, tra le quali i piani di spina realizzati come il parco Dora a nord della città: un vero esempio di restituzione alla città di un ampia area riconvertita.

«La riduzione progressiva del suolo consumato, per arrivare a zero nei prossimi trenta anni», ha scritto Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, «deve perciò obbligatoriamente e contemporaneamente incentivare il riuso delle aree urbanizzate, trasformando, densificando, demolendo e ricostruendo»

L’ obiettivo, quindi, per un’ Italia migliore dovrebbe essere quello di intervenire sul costruito invece che sui terreni liberi, in questo modo possiamo risanare un settore, quello dell’edilizia, che più degli altri sta soffrendo questo periodo di crisi.

Il progetto sviluppato in questo elaborato di tesi nasce appunto dalla volontà di rendere fruibile l’area in stato di abbandono sita nel centro di Olbia denominata “Ex Artiglieria Santa Cecilia”, la scelta è mirata a potenziare la qualità della vita della popolazione olbiese, riqualificare il lotto in disuso ormai da decenni ed incentivare il riuso, restaurando gli edifici presenti all’interno, evitando così il consumo del suolo.

Il progressivo consumo del suolo e la massiccia cementificazione del conglomerato urbano di Olbia, non ha tenuto conto dei rischi idrogeologici determinati dai 13 corsi d’acqua presenti nel territorio che, fino alle recenti bonifiche, era prettamente paludoso. Ad oggi si contano ben 7 tra piccoli fiumi e canali che sono stati tombati, deviati o rettificati con l’obbiettivo di ottenere terreni lottizzagli e quindi edificabili.

I risultati di questa politica poco sensibile hanno portato a continui problemi idrogeologici causati durante le piogge più copiose sfociando nella terribile alluvione del Novembre 2013 che fece contare 13 vittime.

Con questo progetto si propone una soluzione progettuale che cerca di perseguire determinati obbiettivi:

-Adottare forme sostenibili per la gestione ambientale ed eliminare il rischio idraulico,

-Attuare un programma di riqualificazione ambientale dell’area verde aumentando la fruibilità sociale e turistica;

-Favorire il recupero delle zone degradate della città dando priorità alla creazione di zone verdi;

-Riqualificare gli edifici presenti all’interno del lotto sviluppando tra le altre cose anche una museo archeologico e un laboratorio di restauro.

Verrà progettato un grande spazio pubblico in grado di connotare una nuova identità urbana tale da porsi come catalizzatori di attività culturali e ricreative con spazi di socializzazione e accoglienza, promuovendo così la qualità urbana attraverso la generazione di una nuova centralità, caratterizzata da importanti significati di natura urbanistica e ambientale.

Relatori: Paolo Mellano, Alessandro Mazzotta, Manuela Mattone
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
U Urbanistica > UA Analisi dei rischi
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4061
Capitoli:

Introduzione

1 La città di Olbia :

-Inquadramento territoriale, analisi geografica e ambientale.

2 Strumenti urbanistici comunali :

-Il piano di fabbricazione

-Tentativi di redigere il PUC

-Vincoli del piano assetto idrogeologico (PAI)

3 Analisi storica

-La città di Olbia negli anni

4 I demani militari in Italia e in Sardegna

5 Il lotto dell’ e x artiglieria Santa Cecilia :

-Analisi storica del lotto

-Inquadramento nel contesto urbano

-Tavole di inquadramento urbano

-Lo stato di fatto

-Gli edifici all’interno del lotto

6 Rilievo, degrado e interventi sull’esistente:

-Rilievo architettonico edifici 10, 11 e 12

-Analisi del degrado e interventi di restauro (Modello Dalla Costa)

-I reperti archeologici presenti all’interno

7 L’acqua nel paesaggio urbano

-I corsi d’acqua come layer paesaggistico e territoriale

-Le problematiche idrogeologiche e le alluvioni

-L’alluvione olbiese del 18 Novembre 2013

-L’approccio classico e i nuovi metodi di riqualifica fluviale

8 Tipologie di intervento utili alla gestione ambientale e il rischio idraulico

-Ampliamenti di tipo naturaliforme dei canali

-Realizzazione di nuovi canali naturaliformi

-Creazione di zone umide in alveo o extra-alveo

-Creazione di zone umide fuori alveo

9 Sistemi di Fitodepurazione

-Fitodepurazione: generalità

-I sistemi a flusso superficiale

-Sistemi a flusso superficiale a macrofite galleggianti

-Sistemi a flusso superficiale a macrofite radicate

-I sistemi a flusso subsuperficiale (subsurface flow-SSF)

-Sistemi a flusso subsuperficiale orizzontale (H-SSF)

-Sistemi a flusso subsuperficiale verticale (V-SSF)

-Piante ornamentali per la fitodepurazione : Generalità

-Speci arboree catalogate

10 Il parco fluviale.

-L'idea progettuale

-Area umida extra alveo (rio Galluresu)

-Ampliamento di tipo naturaliforme canali (rio Siligheddu)

Orti urbani e agrumeto

-Fifodepurazione

-Maneggio

-Nursery water plants

11 Rifunzionalizzazione edifici 10,11 e 12:

-Laboratorio di restauro

-Museo Archeologico

12 Schede ambientali

Bibliografia:

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-http://www.diritto.com

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-http://www.agenziademanio.it

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-http://www.bio.re/bio

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-http://www.regione.piemonte.it

-http://www.istella.it

-http://maps.google.it

-http://www.wikipedia.com

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