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Pinerolo : un piano regolatore per l'illuminazione comunale

Antonella Sarli

Pinerolo : un piano regolatore per l'illuminazione comunale.

Rel. Chiara Aghemo, Antonio Morrone . Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2013

Abstract:

Quando si parla di illuminazione delle città, è necessario distinguere due aspetti, l’illuminazione pubblica e l’illuminazione urbana, temi profondamente differenti, con approcci distinti, nell’ambito del progetto di illuminazione degli spazi pubblici esterni. Per illuminazione pubblica, si intende l’illuminazione funzionale di uno spazio esterno che si pone come obbiettivi la rispondenza alla normativa tecnica e ai relativi parametri raccomandati. Con l’espressione “illuminazione urbana”, ci si riferisce ad una tematica molto più ampia in quanto materia che comprende varie discipline. E’ un tema non ancora definito in modo esaustivo, anzi è argomento ancora poco conosciuto, contenente gli elementi caratterizzanti sia il mondo della luce, sia il mondo dell’urbanistica (la comunicazione tra spazi urbani, la valorizzazione storica ed estetica, la ricomposizione degli spazi urbani e la riqualificazione urbana, il problema dell’emergenza energetica che porta a riconsiderare l’illuminazione delle città come “esteticamente sostenibili”). Sulla base di questa differenziazione concettuale, ed analizzando l’illuminazione delle città italiane, si intuisce come in generale i progetti di illuminazione vengono realizzati prendendo in considerazione soltanto il concetto di illuminazione pubblica, pensando cioè che la luce all’interno delle città debba essere sottoposta soltanto alla regolamentazione normativa, trascurando le potenzialità che la luce ha nel momento in cui essa viene vista non come elemento esclusivamente funzionale o tecnico, ma come elemento che permette alla città di riacquistare un’identità durante la notte, di essere modellata, vestita, legata nelle sue parti, etc

La luce è infatti in grado di restituire durante la notte la forma stessa della città, permettendo la percezione di quegli elementi essenziali che compongono il paesaggio urbano, rendendo la città riconoscibile nelle sue caratteristiche essenziali. L’obiettivo è pertanto quello di sviluppare un approccio alla progettazione della luce che tenga in considerazione diversi criteri di analisi della città. In questo approccio, c’è da una parte l’intenzione di “progettare” l’illuminazione urbana, dall’altra il mantenimento di un progetto dell’illuminazione che prenda in considerazione tematiche di tipo funzionale che cerchino di rendere omogeneo il paesaggio urbano.

Spesso nelle città e in particolare nei centri storici, esistono serie di elementi che rimangono isolati o che comunque non si integrano nel contesto, e questo si verifica perché non esiste un progetto di illuminazione che parta da considerazioni di insieme a livello urbano sulle caratteristiche della città.

Un elemento fondamentale da richiedere ad un progetto di illuminazione urbana è quindi che si pensi al progetto partendo da un’idea di insieme della città, considerando non solo una serie di elementi cardine, ma anche il loro contesto e i loro legami con le varie parti della città, in modo che il progetto di illuminazione urbana possa, nel rispetto delle normative tecniche esistenti, avere la forza di dare un’identità alla città notturna, considerando quindi non solo i singoli elementi che la compongono, ma analizzando anche le logiche di coesione che ci sono tra le varie parti di essa. Questo aspetto è fondamentale, in quanto essendo la città un organismo, esso non può essere diviso in parti, ma ogni elemento deve essere riconoscibile e vivere in funzione dell’altro, e viceversa.

Un altro aspetto importante, su cui negli ultimi decenni, le amministrazioni pubbliche hanno lavorato in modo particolare è l’esigenza di garantire un corretto utilizzo della luce negli spazi esterni per garantire una migliore qualità di vita dei cittadini e di fruizioni degli spazi pubblici; questo tema è stato trattato con particolare attenzione anche sotto l’aspetto della riduzione degli incidenti stradali e della criminalità.

L’illuminazione pubblica oggi si colloca tra i settori che consumano molta energia ma al tempo stesso sono più funzionali per quanto concerne la possibilità di ridurre i consumi di energia e quindi contribuire al soddisfacimento di quegli input di risparmio energetico che provengono tanto dallo scenario nazionale quanto da quello europeo/internazionale.

L’obiettivo principale al quale si vuole arrivare è quello di garantire una corretta illuminazione degli spazi pubblici tenendo conto della sicurezza dei fruitori, dell’aspetto estetico, senza però avere sprechi energetici eccessivi e contenere il più possibile il flusso luminoso verso la volta celeste. Tutto ciò può essere reso possibile grazie all’utilizzo di impianti con tecnologie innovative che hanno particolare sensibilità verso tali aspetti

Punto di partenza per un’efficiente gestione energetica del territorio da parte del Comune, per quanto attiene al settore dell’illuminazione pubblica, è costituito dalla redazione del Piano Regolatore dell’illuminazione Comunale (PRIC), che ha la funzione di fotografare la situazione territoriale ed in seguito di organizzare ed ottimizzare in modo organico l’illuminazione pubblica e privata, nel pieno rispetto delle leggi. Si pone quindi come strumento principe per renderle più efficaci ed operative.

Il lavoro che seguirà sarà strutturato come segue:

• fase di approfondimento legata ai temi generali dell’illuminazione pubblica, con descrizione del Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale, le normative tecniche vigenti, l’inquinamento luminoso e la sostenibilità legata al risparmio energetico;

• fase di analisi dell’esistente tramite il rilievo e l’analisi dello stato di fatto degli impianti di illuminazione del comune con schedatura corrispondente e l’individuazione delle criticità e dei problemi presenti;

fase progettuale per un’area specifica del Comune.

Relatori: Chiara Aghemo, Antonio Morrone
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
S Scienze e Scienze Applicate > SJ Illuminotecnica
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3385
Capitoli:

Premessa

I PARTE

1. PRIC: Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale

1.1 Definizione

1.2 Origini

1.3 Obiettivi e finalità

1.4 Strumenti urbanistici correlati

1.5 Fasi per la redazione del piano

1.6 Documentazione

1.7 Esempi di PRIC

1.7.1 II PRIC di Torino, Piemonte

1.7.2 II PRIC di Saronno, Lombardia

2. Normativa Tecnica in ambito illuminotecnico per gli ambienti esterni

2.1 Normativa tecnica

2.1.1 UNI EN 12665/2004 - Luce e illuminazione

- Termini fondamentali e criteri per i requisiti illuminotecnici

2.1.2 UNI EN 13201/2004 (2-3-4)

- Illuminazione stradale: Requisiti prestazionali

- Calcolo delle prestazioni

- Metodi di misura delle prestazioni fotometriche

2.1.3 UNI 11248/2012

- Illuminazione stradale

-Selezione delle categorie illuminotecniche

2.1.4 UNI 10819/1999

- Luce e illuminazione

- Impianti di illuminazione esterna

- Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso

2.2 Finalità delle Normative per il PRIC

3. Inquinamento luminoso

3.1 Cosa si intende per inquinamento luminoso?

3.2 Fonti di inquinamento luminoso

3.3 Crescita del fenomeno

3.3.1 Situazione in Europa

3.3.2 Situazione in Italia

3.3.2.1 Sviluppo del fenomeno

3.3.2.2 Stato attuale del fenomeno

3.4 Impatto ambientale

3.4.1 Aree a maggiore sensibilità all’inquinamento luminoso

3.4.1.1 Osservatori astronomici

3.4.1.2 Aree naturalistiche

3.5 Normativa

3.5.1 Ambito internazionale

3.5.2 Ambito nazionale

3.5.3 Ambito regionale

3.5.3.1 Legge Regionale del Piemonte n° 31 del 24 Marzo 2000 - Disposizioni per la prevenzione e la lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche

3.5.3.2 Linee Guida

3.5.3.3 Linee Guida per la limitazione

dell’inquinamento luminoso e del consumo energetico della Regione Piemonte

3.6 Misure per ridurre i consumi e l’inquinamento luminoso

4. Tecnologie di illuminazione per esterni

4.1 Sorgenti luminose artificiali

4.1.1 Lampade

4.1.2 Apparecchi illuminanti

4.1.3 Supporti degli apparecchi illuminanti

4.2 Tecnologie di gestione

4.2.1 Tecnologie esistenti: gestione del flusso

luminoso

4.2.1.1 Sistemi di accensione-spegnimento

4.2.1.2 Stabilizzazione

4.2.1.3 Regolazione

4.2.1.4 Sistemi di telecontrollo

4.2.2 Tecnologie con energie rinnovabili

II PARTE

5. Caso studio: PINEROLO 1

5.1 Presentazione della città

5.1.1 Inquadramento territoriale

5.1.2 Sviluppi storici dell’illuminazione comunale

5.2 Fase analitica

5.2.1 Analisi e classificazione del territorio per zone omogenee

Tavola 1 - area Est

Tavola 1 - area Ovest

5.2.2 Individuazione di zone di protezione dall’inquinamento luminoso

5.2.3 Analisi e classificazione delle strade

Tavola 2a - area Est

Tavola 2a - area Ovest

Tavola 2b - area Est

Tavola 2b - area Ovest

5.3 Relazione sullo stato generale degli impianti

5.3.1 Analisi e classificazione della proprietà degli impianti

Tavola 3 - area Est

Tavola 3 - area Ovest

5.3.2 Analisi e classificazione delle tipologie di sorgenti luminose

Tavola 4 - area Est

Tavola 4 - area Ovest

5.3.3 Schedatura degli apparecchi di illuminazione

Apparecchi di illuminazione pubblica

5.3.4 Analisi e classificazione degli apparecchi di illuminazione

Tavola 5a - area Est

Tavola 5a - area Ovest

5.3.5 Analisi e classificazione dei sostegni degli apparecchi

Tavola 5b - area Est

Tavola 5b - area Ovest

5.3.6 Analisi e classificazione dell’indice di resa cromatica delle sorgenti

Tavola 6 - area Est

Tavola 6 - area Ovest

5.3.7 Analisi e classificazione della temperatura di colore correlata delle sorgenti

Tavola 7 - area Est

Tavola 7 - area Ovest

5.3.8 Analisi e classificazione della dispersione del flusso luminoso

Tavola 8 - area Est

Tavola 8 - area Ovest

5.4 Problemi e criticità riscontrati

6. Linee guida del Piano e requisiti illuminotecnici

6.1 Una progettazione funzionale

6.1.1 Finalità

6.1.2 Elementi della progettazione

6.1.3 Aree di interesse

6.1.3.1 Illuminazione strade, piazzali, svincoli e caselli autostradali

6.1.3.2 Illuminazione facciate esterne edifici

6.1.3.3 Illuminazione impianti sportivi

6.1.3.4 Illuminazione aree verdi

6.1.3.5 Illuminazione gallerie stradali

6.1.4 Classificazione delle strade e requisiti illuminotecnici

6.1.5 Scelta delle sorgenti luminose

6.1.6 Disposizione delle sorgenti luminose

6.1.6.1 Tratti rettilinei

6.1.6.2 Incroci

6.1.6.3 Curve

6.1.6.4 Passaggi pedonali

6.1.7 Scelta dei corpi illuminanti

6.1.8 Apparecchi luminosi e ambiente circostante

6.2 Una gestione corretta

6.3 La conduzione

6.4 Interventi di manutenzione

6.4.1 II piano di manutenzione

6.4.2 Manutenzione ordinaria

6.4.3 Manutenzione su gusto

6.4.4 Manutenzione preventiva

6.4.5 Manutenzione preventiva programmata

6.4.6 Manutenzione preventiva predittiva

6.4.7 Manutenzione conservativa

6.4.8 Manutenzione straordinaria

6.5 Sostituzione lampade e apparecchi illuminanti verso il risparmio energetico

6.6 Smaltimento corretto

6.6.1 Tecnologie di smaltimento

6.6.2 II Consorzio Ecolight

7. Pista ciclopedonale: il progetto illuminotecnico

7.1 Progetto illuminotecnico

7.2 Scelta del sito

7.3 Analisi dei sistemi di illuminazione e delle sorgenti luminoso

7.4 Analisi del percorso

7.5 Ideazione progettuale: percorso percettivo e punti di visto

7.6 Quadro esigenziale

7.7 Normativa di riferimento

7.8 Criteri progettuali

7.8.1 Area scale e rampe di accesso

7.8.2 Sottopasso

7.8.3 Pista ciclopedonale

7.8.4 Parchi pubblici

7.8.5 Pista ciclopedonale affiancata da strada veicolare

7.8.6 Schede tecniche apparecchi utilizzati

8. Conclusioni e Ringraziamenti

8. Glossario

8. Bibliograifa

Bibliografia:

Palladino P., Illuminazione architettonica in esterno. Guida alla progettazione degli impianti, Milano, 1993

Forcolini G., Illuminazione di esterni. Criteri di progettazione e soluzioni illuminotecniche per città, grandi aree, impianti sportivi, strade e gallerie, Hoepli, Milano, 1997

UNI EN 13201-2 ‘Illuminazione stradale - Parte 2: requisiti prestazionali”, Settembre 2004

UNI EN 13201-3 'Illuminazione stradale - Parte 3: Calcolo delle prestazioni”, Settembre 2004

UNI EN 13201-4 ‘Illuminazione stradale - Parte 4: Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche”, Settembre 2004

UNI 11248 - Illuminazione stradale - Selezione delle categorie illuminotecniche, 2012

UNI 10819 - Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso, 2012

Legge Regionale del Piemonte n° 31 del 24 Marzo 2000 - Disposizioni per la prevenzione e la lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche, 29 Marzo 2000

Provincia di Torino, “Linee Guida per l’applicazione della L.K 31/2000”, Giugno 2003

Decreto Legislativo 5 Febbraio 1997, n. 22, “Attuazione delle direttive 91 /156/CEE sui rifiuti pericolosi e 94¡62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio”, pubblicato su Gazzetta Ufficiale n. 38 del 15 febbraio 1997

www.ecolightitaly.it

www.eu-greenlight.org

www. Cielo buio. org

ww.elektro.it

http://www.comune. torino.it

http://www.cielinespansione.it

http: //www.provincia.torino.gov.it

http://www.anci.it

http://www.arpa.piemonte.it

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