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Studio di fattibilità per la conservazione e valorizzazione del sistema caseforti delle valli Orco e Soana

Cinzia Benigno, Danilo Chabod

Studio di fattibilità per la conservazione e valorizzazione del sistema caseforti delle valli Orco e Soana.

Rel. Cristina Coscia, Monica Naretto, Fulvio Rinaudo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2013

Abstract:

Questo lavoro è dedicato alla conoscenza, alla conservazione e a un’ipotesi di valorizzazione delle caseforti presenti sul territorio alto canavesano.

Abbiamo utilizzato lo studio di fattibilità come strumento per definire un insieme di elementi e osservazioni che ci hanno permesso di delineare dei risultati relativi alla pre-fattibilità tecnica ed economico-finanziaria per la rifunzionalizzazione di questi manufatti.

Questi oggetti architettonici talvolta tardomedievali o successivi, poi stratificatisi, posti in luoghi strategici dei territori comunali di Cuorgnè, Frassinetto, Locana, Pont Canavese, Ribordone, Ronco Canavese, Sparone, accomunati dalle tecniche costruttive e dal loro primitivo uso storico, che oggi possono essere intesi come un vero e proprio “sistema” di beni culturali nell’ampio territorio delle valli Orco e Soana, posto nel settore prealpino e alpino settentrionale della provincia di Torino, ai confini con la Valle d’Aosta e, a ovest, con la Val d’Isère francese. Caratteristica significativa di questo territorio è il notevole patrimonio naturale, tutelato dalla presenza del più antico Parco Nazionale italiano, il Gran Paradiso.

Con il termine “caseforti” si intendono qui e sulla letteratura di settore (dove si trovano citate anche come “case-forti” o “case forti”) manufatti realizzati con l’uso della pietra e del legno, in origine posti isolati rispetto agli aggregati, edificati dalle popolazioni locali con funzione di deposito per la protezione e salvaguardia, dalla ingerenza e dal saccheggio dei predoni, dei prodotti agricoli, delle derrate e di altri beni di valore.

Per prima cosa si è descritto in maniera teorica e sintetica cos'è uno studio di fattibilità e quali sono gli strumenti di supporto a quest'ultimo (Analisi SWOT, "Genius loci", M.I.M. e sistema GIS). Lo studio di fattibilità è un mezzo attraverso il quale la valutazione deve poter funzionare come parte necessaria del processo di elaborazione del progetto ma anche come supporto per l'ottimizzazione delle scelte di investimento dato che, in Piemonte come in altre Regioni dell'arco alpino, le profonde trasformazioni sociali ed economiche che da decenni interessano le zone montane hanno modificato insediamenti e contesti, determinando fenomeni come lo spopolamento, la diminuzione delle attività economiche e culturali, l'invecchiamento dei residenti, con l'evidente conseguenza del degrado urbano di queste piccole realtà di altura.

Nel secondo capitolo, attraverso l'inquadramento territoriale e socio-economico del progetto, emerge come le valli Orco e Soana oggetto di analisi, pur marginali e deboli, godano di un buon livello di attrattività e di potenziale turistico.

Il terzo capitolo dell'elaborato riguarda l’analisi delle fonti disponibili sulle caseforti, sia dal punto di vista storico, sia architettonico: in primis il lavoro di Micaela Viglino Davico che, nella metà degli anni Novanta, ha dedicato a questi manufatti un volume riportandovi il rilievo di quelle più significative e meglio conservate. Lo studio di Viglino ha avuto il merito di segnalare alla collettività la presenza di questi beni, veri e propri monumenti della nostra storia costruttiva, economica e sociale. Nonostante questo momento di consapevolezza, nei decenni successivi nulla è cambiato per i manufatti, che continuano a sopravvivere nonostante il completo abbandono che ormai li contrassegna da decenni, talvolta da secoli, e che li ha sostanzialmente ridotti allo stato di rudere.

Dopo la presa d’atto sulle fonti disponibili, la tesi prosegue considerando le caseforti quali vere e proprie fonti materiali: per tracciare il “progetto di conoscenza” di ciascuna sono stati effettuati sopralluoghi e analisi dirette che hanno permesso di redigere per ogni edificio una specifica scheda aggiornata. Essa riporta la localizzazione territoriale del bene, il rilievo fotografico, un rilievo architettonico di massima, un abaco delle principali patologie (degradi e dissesti) riscontrabili. In questo modo si è voluto fissare il grado di conservazione attuale del patrimonio delle caseforti.

Nel quarto capitolo si formalizza, ricercando i possibili soggetti istituzionali e attori locali interessati al sostegno di questo studio di fattibilità, attraverso l'analisi critica di interventi analoghi le ipotesi progettuali e possibili alternative utilizzabili per il nostro caso studio.

Il quinto capitolo riguarda il sistema GIS nelle sue componenti - ArcMap ed ArcCatalog - fondamentali nell'utilizzo di questo strumento.

Nel sesto capitolo vengono esposti i molteplici ostacoli più significativi per una tempestiva conservazione dei manufatti oggetto di studio. Successivamente all'analisi sullo stato di conservazione, vengono proposte delle chiavi di lettura per una concreta rifunzionalizzazione e valorizzazione delle caseforti pensandole, più che come singoli beni culturali, come “sistema” di manufatti nel contesto territoriale del Canavese. Le chiavi di lettura si traducono nel presupposto progettuale di salvaguardia e rivalutazione di queste risorse endogene del territorio attraverso diverse tipologie di intervento. In generale gli interventi sono molteplici e con diversi ordini di priorità, quest'ultima determinata dalla situazione attuale delle diverse caseforti. Le azioni, pur nella consapevolezza che occorre procederle valutando caso per caso, riguardano la messa in sicurezza e restauro dei manufatti architettonici, la messa in sicurezza dei percorsi di avvicinamento agli insediamenti e infine l'incremento dell'apparato pubblicitario e comunicativo che comprende lo sviluppo progettuale di un pannello illustrativo tipo da porre in opera in prossimità di ciascuna casaforte.

Nel settimo e ultimo capitolo, la tesi ha come obbiettivo il raggiungimento e la definizione dei possibili scenari di sviluppo riguardanti le diverse caseforti. Ogni ipotesi presa in considerazione avrà tre possibili sviluppi che si differenzieranno per tre fasce di prezzo. Gli scenari riguardano la messa in sicurezza e conservazione, il riuso e rifunzionalizzazione e l'EduTime. Infine, ad ogni scenario, si aggiungeranno le tematiche e gli interventi relativi alla promozione turistica/culturale del territorio oggetto di studio anch’essi suddivisi in tre livelli corrispondenti a una fascia di spesa.

Relatori: Cristina Coscia, Monica Naretto, Fulvio Rinaudo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AI Edifici e attrezzature per l'agricoltura
A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
U Urbanistica > UG Pianificazione del paesaggio
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3366
Capitoli:

Premessa

1. Introduzione teorica allo studio di fattibilità

1.1. Contenuti e articolazioni di uno studio di fattibilità

1.2. Strumenti di supporto allo studio di fattibilità

1.2.1. L'analisi SWOT- Strumento di pianificazione strategica

1.2.2. "Genius Loci" - Lo spirito del luogo

1.2.3. L'analisi M.I.M. - Modello dell'Immagine di Marca

1.2.4. Il sistema GIS - Geographical Information System

2. Inquadramento territoriale e socio-economico

2.1. L'ambito territoriale del progetto: note storiche sul Canavese

2.1.1. Il Canavese nel contesto dell'analisi SWOT

2.1.2. Inquadramento storico territoriale: le valli Orco e Soana

2.1.3. L'analisi M.I.M. applicata ai comuni e alle caseforti delle valli Orco e Soana

2.1.4. Analisi del quadro competitivo per la SWOT

2.1.5. Le valli Orco e Soana nel contesto dell'analisi SWOT

Tavola n. 1: Inquadramento territoriale delle valli Orco e Soana Tavole n. 2-13:1 comuni delle valli Orco e Soana

3. Le caseforti

3.1. Tra azienda agricola e fortezza: caseforti, "motte" e "tombe" nell'Italia settentrionale. Dati e problemi tra documenti materiali e fonti storiografiche

3.1.1.1 nomi e la casa: problemi lessicografici

3.1.2. La struttura materiale e le funzioni

3.1.3. Le relazioni con il potere locale e con il popolamento

3.2. Analisi storico architettonica, tipi, caratteri costruttivi delle caseforti

3.2.1. Descrizione architettonica dei singoli manufatti e analisi M.I.M. delle caseforti

3.2.1.1. La casaforte di Torre Pietra

3.2.1.2. La casaforte nota come "Cà del Cunt"

3.2.1.3. La casaforte di Casetti

3.2.1.4. La casaforte di Pianei (o Pianetti)

3.2.1.5. La casaforte di Faiallo

3.2.1.6. La casaforte di Pèrtia

3.2.1.7. La casaforte di Tirolo

3.2.1.8. La casaforte di Servino

3.2.1.9. La casaforte di Onsino

3.3. SWOT - Scenari di circuiti

3.4. SWOT complessiva pesata delle valli Orco e Soana nel contesto del Canavese

3.5. Approccio al "genius loci": verso la proposta vincente

Tavole n. 14-49: Analisi dello stato di conservazione attuale delle caseforti delle valli Orco e Soana

Tavole n. 14, 15, 16, 17: La casaforte di Torre Pietra a Cuorgnè

Tavole n. 18, 19, 20, 21: La casaforte "Cà del Cunt" a Frassinetto

Tavole n. 22, 23, 24, 25: La casaforte di Casetti a Locana

Tavole n. 26, 27, 28, 29: La casaforte di Pianetti a Locana

Tavole n. 30, 31, 32, 33: La casaforte di Faiallo a Pont Canavese

Tavole n. 34, 35, 36, 37: La casaforte di Pèrtia a Ribordone Tavole n. 38, 39, 40, 41: La casaforte di Tirolo a Ribordone Tavole n. 42, 43, 44, 45: La casaforte di Servino a Ronco Canavese

Tavole n. 46, 47, 48, 49: La casaforte di Onsino a Sparone

4. Ipotesi di rifunzionalizzazione

4.1. Analisi critica di interventi analoghi

4.2. Ipotesi progettuali e possibili alternative

4.3. Gli attori coinvolti

5. G.I.S

5.1. Il sistema G.I.S

5.2. Legenda per la lettura del GIS

Tavole n. 50-54: Elaborazione grafica del territorio con il sistema GIS

6. Problematiche di conservazione e possibili ipotesi progettuali e di intervento per la rifunzionalizzazione e valorizzazione

6.1. Problematiche attuali sulla conservazione delle caseforti

6.2. Possibili ipotesi progettuali di rifunzionalizzazione e valorizzazione

6.3. Tipologie di intervento

6.4. Stato di conservazione e interventi nello specifico

6.4.1. Interventi di messa in sicurezza e restauro

6.4.2. Interventi sui percorsi di avvicinamento agli insediamenti

6.4.3. Interventi per l'incremento dell'apparato pubblicitario e comunicativo

6.4.3.1. Progetto del pannello illustrativo tipo da porre in sito

Tavole n. 55-56: Progetto del pannello illustrativo tipo da porre in sito

7. Scenari di intervento

7.1. Scenario per valorizzazione e rafforzamento della comunicazione

7.2. Scenario 1: messa in sicurezza e conservazione

7.3. Scenario 2: riuso e rifunzionalizzazione

7.4. Scenario 3: "EduTime" - Intrattenimento svago ed educazione

Tavole n. 57-59: Scenari di intervento

Tavola n. 57: Scenario 1: messa in sicurezza e conservazione

Tavola n. 58: Scenario 2: riuso e rifunzionalizzazione

Tavola n. 59: Scenario 3: "EduTime" - Intrattenimento svago ed educazione

Conclusioni

Bibliografia

Sitografia

Tesi di laurea

Bibliografia:

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Simone Nicola FOGLIACCO, Musei, beni culturali e paesaggio: ipotesi di sistema per la valle Stura di Demonte (Tesi di laurea), Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, relatore Prof. Chiara Devoti, a.a. 2007/2008.

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