polito.it
Politecnico di Torino (logo)

Stura, Torino : scenari per una diversa urbanità

Quirino Spinelli

Stura, Torino : scenari per una diversa urbanità.

Rel. Angelo Sampieri, Anna Maria Cristina Bianchetti. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2013

Abstract:

Questa tesi è stata condotta, a partire dalla primavera del 2012, all'interno del seminario di tesi in progettazione urbanistica Spazi di condivisione per la città contemporaneamente e prosegue un'indagine del settore nord-est della città di Torino avviata un anno prima all'interno della design unit Plein air. Lo spazio aperto della condivisione. In modo particolare, la tesi si concentra sull'osservazione degli spazi attraversati dalla Stura nel tratto torinese compreso tra Basse di Stura e la Confluenza. Ed immagina per questo territorio un progetto che, a partire dal fiume, possa attivare alcune trasformazioni a nord est della città: lungo la Tangenziale Nord ed il Raccordo Tonno-Caselle, attraverso l'area Produttiva Rostia, l'ex discarica Amiat, sui bordi di Falcherà, a ridosso del distretto industriale dell'Iveco. Nel complesso, un territorio che è espressione di una fitta e controversa rete di usi e relazioni sociali, radicata entro spazi ritenuti marginali rispetto al sistema di usi e relazioni della città.

"Un territorio conteso tra forme di condivisione legate a pratiche legali e illegali, palesi e nascoste. Conteso tra ideologie differenti. Diritti acquisiti, rivendicati, persi attorno a coltivazioni private, istituzionali o abusive; insediamenti nomadi; spazi aperti di tipo agricolo, dismessi, a parco; attività produttive; reti stratificate e più o meno definite, del muoversi". Un territorio che, proprio in ragione della densità di pratiche di diversa matrice che lo attraversano, è assunto quale territorio profondamente urbano. Seppure segnato da caratteri propri di un'urbanità differente, poco docile e levigata, capace di rendere visibili, e mettere inequivocabilmente in scena, ragioni della controversia e caratteri della non pacificazione.

Obiettivo della tesi è l'elaborazione di un progetto che possa dare rappresentazione, nella forma dello scenario, a questa differente urbanità. Un progetto che non risolva quindi la contesa entro l'immagine pacificata, coesa ed omogenea, di un parco (come negli strumenti di piano che regolano le trasformazioni). Tanto meno in quella di una terra di confine, di un territorio d'eccezione segnato da caratteri informali che, radicalizzandone i connotati, espungono la possibilità di una trasformazione guidata. Un progetto piuttosto, che lavorando per parti, con materiali "leggeri", ed attraverso azioni sostenute dai molteplici attori che oggi condividono e si contendono lo spazio, possa dar luogo ad una sorta di nuova micro-armatura territoriale, frammentaria e disomogenea, capace di consentire però un più adeguato uso degli spazi ed un loro migliore funzionamento. Il punto non è evidentemente quello di rendere centrale rispetto alla città una parte di territorio che è da sempre marginale, e che nella città si configura oggi come una piega. Quanto quello di supportare, attraverso strumenti tecnicamente pertinenti, il differente tipo di urbanità di cui questo territorio dispone.

La tesi si compone di due parti. Una prima, tesa a restituire il territorio oggetto di indagine entro tre immagini capaci di problematizzarne alcuni caratteri: 1) la Stura quale infrastruttura, corridoio e bacino ecologico, serbatoio di naturalità, parco fluviale, così come osservato dai piani che della Stura enfatizzano le risorse ambientali; 2) la Stura quale limite della città, fine di Torino a nord, bordo oltre il quale, durante il corso del Novecento, una serie di materiali urbani di tipo eterogeneo (un quartiere residenziale "sperimentale", una discarica, distretti produttivi e industriali) si sono depositati lungo le infrastrutture ed appaiono oggi lanciati oltre il fiume come sassi; 3) la Stura quale spazio della condivisione.

La seconda parte della tesi immagina quattro scenari evolutivi per questa parte di città. Quattro scenari capaci di restituire il carattere frammentario e disomogeneo che oggi questo territorio esprime. Considerare questo carattere quale componente strutturale, che non può essere eluso entro l'immagine liscia, omogenea e coesa di un parco.

Relatori: Angelo Sampieri, Anna Maria Cristina Bianchetti
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GH Scienze Ambientali
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3270
Capitoli:

INDICE

Premessa

UN TERRITORIO CONTESO

1. La Stura come Infrastruttura

1.1. Piano di Struttura, Programmi complessi e Tavoli di concertazione

1.2. Progetti per lo spazio aperto

2. La Stura come limite

2.1. Area Produttiva Rostia. La corrosione del distretto produttivo

2.2. Discarica Amiat. Il riciclo della montagna che ricicla

2.3. Falcherà. La patrimonializzazione del quartiere modello

2.4. Iveco. La sostituzione del grande complesso industriale

3. La Stura come spazio della condivisione

3.1. Campi rom

3.2. Orti

3.3. Luoghi di incontro

SCENARI PER UNA DIVERSA URBANITÀ

1. Dall'area produttiva Rostia alla Stura: tra orti e nuove forme di produzione agricola

2. Dall'ex discarica Amiat alla Stura: tra boschi e radure, verso la montagna che si muove

3. Da Falcherà alla Stura: lungo nuove canalizzazioni e zone umide

4. Tra l'Iveco e la Stura: prove di colonizzazione di territori difficili

Bibliografia:

AAVV., Piano di Struttura Quadrante Nord Est; Protocollo di intesa per la riqualificazione del Quadrante Nord Est dell'area metropolitana, Torino, 2012

AAVV., Il Futuro del mondo passa da qui, City Veins, Scritturapura, 2011

A. Berger, Systemic Design (c) Can Change the World, Sun Architecture, 2009

J. Berger, Sul guardare, Mondadori, 2009

M.C. Bianchetti, Pescara, Laterza, 1997

M.C. Bianchetti, Abitare la città contemporanea, Skira, 2003

M.C. Bianchetti, Il Novecento è davvero finito. Considerazioni sull’urbanistica, Donzelli, 2011

S. Boeri, L'anticittà, Laterza, 2011

A. Branzi, Modernità debole e diffusa. Il mondo del progetto all'inizio del XXI secolo, Skira, 2006

P. Ciorra, S. Marini, Re-cyde. Strategie per la casa, la città e il pianeta. Catalogo della mostra (Roma, 30 novembre 2011-26 febbraio 2012), Mondadori Electa, 2011.

J. Corner e G.A. Tiberghien, Intermediate Natures: The Landscapes of Michel Desvigne, Birkhäuser Verlag Gmbh, 2008

G. Clément, Manifesto del terzo paesaggio, a cura di F. De Pieri, Quodlibet, 200S

A. De Rossi, G. Durbiano, Torino 1980/2011. La trasformazione e le sue immagini, Allemandi, 2007

P. Di Biagi, La città pubblica. Edilizia sociale e riqualificazione urbana a Torino, Allemandi, 2008

A. Di Franco, A. Tognon, Il progetto della città interrotta, Maggioli Editore, 2011

L. Fabian, P. Viganò, Extreme City, Climate change and the transformation of the waterscape, Università luav di Venezia Editore, Venezia 2010

L. Fabian, E. Giannotti, P. Viganò, Recycling City, Giavedoni editore, Pordenone, 2012

G. Ferraresi, Produrre e scambiare valore territoriale. Dalla città diffusa allo scenario di forma urbis et agri, Alinea, 2009

V. Ferrario, A. Sampieri, P. Viganò, Landscapes of Urbanism, Officina edizioni, 2011

V. Gregotti, Il territorio dell'architettura, Feltrinelli, 1966

V. Gregotti, Tre forme di architettura mancata, Einaudi, 2010

R. Koolhaas, Delirious New York. Un manifesto retroattivo per Manhattan, Mondadori Electa, 2001

R. Koolhaas, lunkspace, Quodlibet, 2006

P. Malizia, Interculturalismo. Studio sul vivere «individualmente-insieme con gli altri», Franco Angeli, 2005

Marietta C., Metronord: forme urbane emergenti nel territorio fra Borgaro Torinese, Settimo Torinese e Torino, coordinamento scientifico di Franco Corsico, Celid, Torino, 2008

M. Mostafavi and G. Doherty, Ecological Urbanism, Lars Muller Publishers, 2010

M. Nicoletti, L'ecosistema urbano, Dedalo, 1993

P.C. Palermo, I limiti del possibile. Governo del territorio e qualpieri, L'abitare collettivo, Franco Angeli, l paesaggio. Il progetto per la citanni, Donzelli,2ganò, La vilpour tropole de Taprès-Kyoto, Ed. Metispr Prima lezione di urbanistica, Laterza 2007

B. Seccimo sececchi, La città dei ricchi e la città dR. Sennet, Insieme. Rituali, piaceri, politiche deinelli,ollenberg, K. Christiaanse, Urban Reports: ons in Mid-Sized Cities in a Local and Global Context, Gta 011

P. Viganò, Territorio dell'urbanistica. Il progetto come produttore di conoscenza, Officiana edizioni, 2010

C. Waldheim, Landscape Urbanism Reader, Princeton Architectural'Press, 2006

G. Astengo, "Falcherà", Metron 53-54, 1954

territoridellacondivisione.wordpress.com

www.comune.torino.it/geoportale

www.amiat.it

www.connectingcultures.info

www.emergenturbanism.com

www.lastampa.it

www.museotorino.it

www.prusst2010plan.it

www.urbanistica.unipr.it

www.vgrassi.it

www.wikipedia.org

Modifica (riservato agli operatori) Modifica (riservato agli operatori)