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Progetto di un settore residenziale nella vallée du Grésivaudan

Giada Mazzone

Progetto di un settore residenziale nella vallée du Grésivaudan.

Rel. Carlo Ravagnati, Marcella Graffione. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2012

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

La tesi di laurea in oggetto dal titolo “Architetture dei territori fluviali. Progetto di un settore residenziale nella Vallée du Grésivaudan” si inserisce in un lavoro di ricerca portato avanti dal prof. Carlo Ravagnati con l’Arch. Marcella Graffione e con la collaborazione di un gruppo di studenti: Marco Gola, Umberto Nucaro, Stefania Perozzo e Davide Scirpo.

Il lavoro prende le mosse a partire da diversi workshop internazionali che hanno avuto sede presso l’Ecole Nationale Supérieure d’Architetture de Grenoble a partire dal 2010.

La costruzione di una ville legére o città geografica, ovvero una città che si costruisce a partire dall’indagine sulla relazione che si instaura tra la forma degli insediamenti e la forma geomorfologica, la natura e la geografia dei luoghi, è il tema portante della ricerca.

La ricerca di cui vengono qui parzialmente presentati i risultati si è conclusa, in questa tesi di laurea, con un progetto di residenza in una vasta area della periferia di Grenoble. Alcuni dei materiali elaborati in precedenza dal gruppo di ricerca sono stati come parti integranti del programma e supporto al lavoro. Si tratta sia del materiale di base, interamente rielaborato, che dell’insieme di carte da noi indicate come “orientate al progetto”.

In questa prima parte di presentazione della ricerca svolta verranno fornite alcune precisazioni di carattere generale sui temi e i principi che sono stati oggetto degli studi e sulle ipotesi che, almeno in parte, sono state sviluppate nel corso dei due anni di lavoro collettivo. Per quanto invece attiene in modo puntuale ai risultati e alle tavole che li accompagnano, questi verranno illustrati più nel dettaglio nella seconda parte della tesi.

Questa ricerca ha lo scopo di definire i principi e criteri di qualità da applicare nella progettazione, in questo caso specifico di edifici residenziali, che non possono, oggi come ieri, essere visti al di fuori di un lavoro di conoscenza e di analisi. All'obiettivo di questo lavoro si è voluto rispondere seguendo tre direzioni di studio.

La prima riguarda la città, Grenoble, in cui sono state condotte le sperimentazioni di progetto e i conseguenti momenti applicativi, in particolare la scelta di assumere come zone di studio e di progetto la Valle du Grésivaudan e Vallée du Drac. Questa che nell’ottica della città del XX secolo si inserisce tra le aree viste come fasce di espansione periferica sia per la loro distanza dal centro storico, sia perché oggettivamente situate al margine del territorio comunale compatto, entrano in una luce diversa se si cambia il punto di vista sull’intera città, se, invece di pensare e quindi di rappresentare e progettare per una città che cresce allontanandosi dal centro, dove l’architettura perde progressivamente di qualità, si comincia a guardare la città anche secondo altre direzioni, una delle quali (quella da noi seguita in questa ricerca) è indicata dalla rete dei fiumi: l'Isére, il Drac e i torrenti che scendono dalle catene montuose. La zona su cui si è approfondito il lavoro è sul versante della Chartreause, nel punto definito cono di deiezione tra la città di Bernin e il comune di Les Eymes.

Il cambio di prospettiva, che vede la città osservata nella direzione del suo territorio riconoscendo centralità agli elementi naturali, sta alla base di una diversa descrizione della città e delle singole sue parti dove queste caratteristiche rivelano aspetti particolarmente significativi.

Come affermano Giancarlo Motta e Antonia Pizzigoni nel saggio, Il luogo, le carte e le parti separate della casa: «Alla città antica, pensata e disegnata come luogo essenzialmente costruito in contrapposizione al territorio circostante ed alla sua geografia, perciò sempre sostanzialmente chiusa e compatta anche se di dimensioni crescenti, si sostituisce un diretto confronto con gli elementi del paesaggio, una diversa spazialità che alle astrazioni e ai principi della geometria viene sempre più accostando e sostituendo quelli delle forme naturali.» Alle varie “cornici” della città si aggiungono quelle del territorio geografico; così la presenza della linea

sinuosa degli elementi naturali è in crescendo rispetto la prevalente linea retta. Terrazzi fluviali, alvei, meandri, corsi d’acqua, confluenze, erosione, depositi, in sostanza tutti gli elementi della morfologia, si legano alle corrispondenti forme urbane, sommandosi a infrastrutture territoriali quali strade, argini, ponti, entrando a far parte del disegno urbano con sempre maggior peso, contaminano e deformano le figure e le forme costitutive tradizionali della città, quali strade, piazze, borghi, isolati. Rispetto alla città tradizionale, in questa che potremmo chiamare città- paesaggio, tutto cambia. Messe in relazione agli elementi geografici che le attraversano e che in questo caso sono i diversi corsi d’acqua, le aree sulle quali è stata attuata la ricerca sono state studiate e rappresentate in diversi modi: sia nei loro aspetti morfologici come aree caratterizzate dalla presenza di terrazzi fluviali, di aree di deposito, sia per il modo in cui le terre sono state consolidate e quindi stabilizzate e rese più evidenti nelle loro forme dalle

costruzioni, vale a dire nel loro rapporto con l’architettura che è sempre differente a seconda che questa definisca, ad esempio, i bordi di un terrazzo fluviale, le spine degli isolati disposti lungo la massima pendenza.

Questi studi hanno riguardato anche le strade che percorrendo il versante si dispongono parallele al fiume come strade di mezza-costa o come strada-pedemontana e le strade che parallele ai rii corrono nella direzione di massima pendenza dei versanti. Infine hanno trattato il rapporto che si stabilisce tra le terre e i corsi d’acqua naturali o artificiali, oppure le zone di parco che seguono i percorsi lineari dei rii, dei fiumi, delle “bealere” o ne rimangono circoscritti.

La centralità degli elementi geografici nel disegno della città, in questo caso la rete dei fiumi che sboccano nell’lsére, non incide tuttavia solo sulle forme del disegno urbano e sui caratteri dell’architettura: quello che si articola è un susseguirsi di relazioni tra il territorio e la città che vede quest’ultima come nodo importante di un sistema di infrastrutture che traggono le loro ragioni proprio dagli elementi geografici in cui essa si trova.

Quella che si delinea è in sostanza la possibilità di ridisegnare un’immagine della città a partire dai suoi elementi geografici, come si era già posta in modo analogo negli studi dedicati alla città di Torino, nella seconda metà dell’Ottocento.

La seconda direzione, su cui si è articolata la ricerca, è di sperimentazione sul ruolo della cartografia. L’importanza che rispetto al disegno della città e al suo progetto viene data dagli elementi della geografia ha come diretta conseguenza l’assunzione di tecniche cartografiche come metodi e criteri di rappresentazione. Ciò che rende la rappresentazione cartografica oggetto di studio e di applicazioni operative è il fatto che lo spazio della cartografia, così profondamente diverso dallo spazio euclideo costituito dal piano e dall’emergere su di esso della direzione verticale, si rivela

come lo strumento più adeguato per rappresentare la complessità della frammentazione urbana. Questa, che in realtà è solo una particolare forma della frammentazione della realtà, non avviene solo in orizzontale, come dispersione della città sul territorio visto come suo suolo più o meno assimilabile al piano euclideo di appoggio, ma è qualcosa che si ripete e si moltiplica in verticale su quelli che nella rappresentazione cartografica sono appunto i suoi diversi piani o layers.

La terza fase, quella che conclude il lavoro riguarda in modo specifico il progetto di un quartiere residenziale.

L’aspetto alla base del progetto è l’elaborazione di tutti quegli elementi capaci di mettere in evidenza e di rendere operabile sul piano architettonico la particolarità geografica prima che urbana dei luoghi (la questione cartografica).

Potremmo ancora non sapere quali sono, ma ne potremmo già definire alcune caratteristiche: possono essere dette “architetture della terra" nel senso che scambiano con essa le caratteristiche geologiche e geomorfologiche; inoltre questi elementi non rispondono necessariamente a questioni di tipo funzionale nel tema di progetto, gli ambienti di una casa, le sue stanze ecc., ma ricalcano gli archetipi dell’architettura, per esempio muri, percorsi, terrazzi, ecc.

Un’altra questione di cui bisogna tener conto nel momento in cui si dice quali debbano essere le parti dell’architettura che nella carta dovranno risultare agganciate alla terra, ed è il fatto che la carta è sempre uno strumento che indica un movimento ed è essa stessa uno strumento di movimento (dalle carte dei viaggiatori, a quelle dei militari, fino appunto a queste che sono “orientate al progetto”), a differenza della rappresentazione prospettica che esige la stabilità rendendo fermo chi la guarda; ed è su queste basi che, lo spazio della carta aggancia l’architettura attraverso gli elementi della distribuzione.

Relatori: Carlo Ravagnati, Marcella Graffione
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AH Edifici e attrezzature per l'abitazione
A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AQ Spazi funzionali dell'abitazione
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2978
Capitoli:

1. Introduzione

2. La Vallèe. Origini e trasformazioni in atto

"Grande" Grenoble

2.1. La Vallèe du Grésivaudan

2.1.1. La formazione della valle

2.1.2. l'Isére

2.1.3. Gli insediamenti

2.2. Piani e progetti in atto

2.2.2. Schèma de cohérence territoriale

3. L'Y grenobloise. Linee fluviali confluenti

3.1. Linee fluviali confluenti nella Regione Urbaine Grenobloist

4. La Vallèe come asse della métropole légère

4.1. Le carte tematiche

4.1.1. La carta geomorfologica

4.1.2. La carta degli insediamenti storici

4.1.3. La carta della struttura degli insediamenti

4.1.4. La carta dei parchi

4.1.5. Idea di piano per una città contemporanea

4.2. Il progetto di un settore residenziale della métropole légère

4.2.1. Carta degli insediamenti di mezza costa

4.2.2. Carta degli insediamenti di pendio

4.2.3. Idea di piano

4.2.4. Il settore residenziale

5. Le tavole

5.1. Carta di Francia del Cassini

5.2. Carta Istituto Geografico Nazionele francese

5.3. Ortofoto

5.4. La carta geomorfologica

5.5. La carta degli insediamenti storici

5.6. La carta della struttura degli insediamenti

5.7. La carta dei parchi

5.8. Idea di piano per una città contemporanea

5.9. Carta degli insediamenti di mezza costa

5.10. Carta degli insediamenti di pendio

5.11. Idea di piano

5.12. Il settore residenziale

5.13. Masterplan

5.14. Piante di un settore

5.15. Le tipologie

5.16. Viste

Bibliografia:

Riferimenti bibliografici sul rapporto tra cartografia e progetto

Aa. Vv. (a cura di Motta G., Ravagnati C.) (1995), Alvei e meandri isole e altre forme urbane, Franco Angeli, Milano.

Graffione M. (2012), L'officina di Warburg. Le immagini della memoria nel progetto dì architettura, Franco Angeli, Milano.

Monestiroli A., Semerani L. (a cura di) (2011), La casa: le forme dello stare, Skira, Milano.

Motta G. (a cura di Palma R, Pizzigoni A., Ravagnati C.) (2003), Cartografia e progetto, Tecnograph, Bergamo.

Motta G, Pizzigoni A. (a cura di Bonetti I., Palma R.) (1999), Crinali. Studi e progetti sul parco dei colli di Bergamo, Grafica e Arte, Bergamo.

Motta G, Pizzigoni A., Ravagnati C. (2006), L'architettura delle acque e della terra, Franco Angeli, Milano.

Motta G., Ravagnati C. (a cura di) (2009), Cartografia di fiume per il progetto di città, Tecnograph, Bergamo.

Ravagnati C. (2008), Dimenticare la città, Franco Angeli, Milano.

Ravagnati C. (2012), L'invenzione del territorio, Franco Angeli, Milano.

Riferimenti bibliografici per la valle di Gresivaudan

(1976), Histoire de Grenoble, Privât, Toulose.

Comoli V., Very F., Fasoli V. (a cura di) (2007), Les Alpes / Le Alpi, Celid, Torino.

Cunit C. (1851), Endiguement de l’Isère et assainissement de la vallée du Graisivaudan, entre la frontière de la Savoie et la ville de Grenoble: avant projet, F. Allier, Grenoble.

Longhi A. (a cura di) (2008), Cadastres et territories/Catasti e territori, Alinea editrice, Firenze.

Pilot de Thorey J.J.A. (1856), Recherches sur les inondations dans la vallée de l’Isère depuis 1219 jusqu’à nos jours, Maisonville, Grenoble.

Pelletier M., La Carte de Cassini.L’extraordinaire aventure de la Carte de France, Presses de l’École nationale des Ponts-et-Chaussées, Paris, 1990.

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