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Rivielo e progetto di riqualificazione funzionale di una borgata alpina attraverso l'uso di risorse locali: i Meineri

Cristina Combetto

Rivielo e progetto di riqualificazione funzionale di una borgata alpina attraverso l'uso di risorse locali: i Meineri.

Rel. Andrea Bocco. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione), 2012

Abstract:

L'idea per il mio elaborato finale è nata durante il seminario disciplinare Innovazione tecnologica dell'involucro edilizio che ho frequentato. In questi mesi di lezione in cui sono stati affrontati diversi argomenti, la mia mente ha iniziato a riflettere sulla possibilità di poter provare a progettare, a riqualificare un edificio, attraverso l'uso specifico delle risorse locali presenti. Da subito mi è sembrata una sfida interessante e in parte innovativa: impormi di utilizzare il meno possibile prodotti industriali, cercando di usufruire invece delle risorse che il contesto mi dava, come il legno degli alberi, la pietra delle cave circostanti, ecc. per creare qualcosa. Molto spesso negli ultimi anni si è parlato di filiera corta o di prodotti a "chilometro zero", ma in realtà questo "zero" si riferisce molto spesso a centinaia di chilometri; io con questo progetto ho voluto cercare di ridurre il più possibile queste distanze.

Per individuare il luogo, la collocazione giusta su cui poter sperimentare questo approccio, ho così iniziato la mia ricerca di borgate, piccoli paesi, edifici abbandonati o in rovina intorno al comune di Bussoleno, in Val di Susa, il luogo da me scelto per il progetto. A questo proposito sono andata a esaminare alcuni edifici delle borgata Baroni, Meitre, Pinetti, Mieneri, Pra la Grangia, la borgata dei Giordani (comune di Mattie), Bra, Draje, le case in rovina degli Eremitani (comune di Chiomonte). Dopo una prima selezione di quello che poteva essere più interessante, correlato all'attenta osservazione del contesto, ho iniziato ad escludere a poco a poco alcuni edifici o borgate presi in considerazione, fino ad arrivare alla scelta della borgata Meineri.

Il lavoro di rilievo altimetrico effettuato subito dopo essermi resa conto che le cartografie di riferimento non erano sufficientemente dettagliate, è stato lungo e faticoso. Ma ha portato come risultato una planimetria abbastanza particolareggiata della conformazione morfologica del terreno nella zona circostante la borgata. Il passo successivo è stato decidere come trasformare questa borgata in qualcosa di funzionale, utile e diverso. Così ho visitato due ecovillaggi, il Villaggio Verde di Cavallino e l'ecovillaggio di Torri Superiore, e ho studiato indirettamente l'ecovillaggio Solare in Umbria. Questi villaggi mi hanno fatto capire e conoscere meglio il loro mondo, il loro modo di vivere, l'approccio verso l'ecologia e verso l'utilizzo delle risorse naturali.

Conoscere di persona questi luoghi, e le persone che li abitano è stato interessante e stimolante per il mio progetto.

In questi posti si è cercato infatti di progettare la riqualificare degli edifici cercando di utilizzare il più possibile materiali di origine naturale e che non inquinasse l'ambiente. Molto spesso sono stati utilizzati materiali di scarto o di edifici dismessi, che minuziosamente sono stati riutilizzati e a cui si è ridato una nuova vita. Questo mi è servito molto nell'approccio progettuale di riqualificazione e di nuova gestione e organizzazione della mia borgata.

Altrettanto utile e indispensabile per avere un'idea chiara del luogo su cui mi stavo accingendo a progettare, è stata l'analisi riguardanti le cartografie e l'osservazione sul posto, delle diverse tipologie di alberi, del terreno, della pietra utilizzata per i muri, delle Iose per i tetti, ecc. Sia come inventario delle parti degli edifici della borgata che dovevano essere sostituiti, sia come catalogazione delle risorse locali disponibili per la rifunzionalizzazione dei Meineri.

A questo proposito gli interventi sulla borgata sono stati quindi pensati per utilizzare ad esempio, le tipologie di legno presenti per le travi dei tetti da rifare, per i serramenti da inserire, per le pavimentazioni in parquet, ecc.

L'approccio progettuale alla riqualificazione della borgata ha infatti previsto di mantenere la conformazione morfologica dei singoli edifici, cercando di intervenire il meno possibile, o solo dove fosse necessario, con l'aggiunta ad esempio, di aperture ove necessario, i rifacimenti dei tetti, la sostituzione o l'inserimento di balconi e parapetti, ecc.

La borgata è stata pensata come un piccolo condominio distribuito sul territorio, sono infatti presenti degli appartamenti privati, delle zone comuni verdi e pavimentate, degli orti da coltivare, alcune laboratori artigianali, delle cantine e una piccola stanza adibita a museo. Per cercare di attirare un afflusso maggiore di persone in questa zona della montagna è stato inoltre inserito un ristorante con delle camere in affitto per chi volesse soggiornarvi qualche giorno, in modo da poter avere un luogo di riferimento, per chi volesse visitare la montagna circostante o semplicemente voler passare qualche giorno in tranquillità avendo però tutti i confort. Questa zona ristorante è stata inoltre pensata come luogo possibile di incontro e di riunione degli abitanti della borgata, da poter utilizzare per cene comuni, per riunioni o semplicemente per stare tutti insieme.

In questo modello generale di interventi della borgata, ho preso in considerazione due edifici che mi sembrava più interessante approfondire: il ristorante di cui prima parlavo e un edificio in fondo alla borgata identificato con il numero 11 e 12.

Sul ristorante sono stati effettuati interventi di riqualificazione e riestauro di alcune parti. L'altro edificio è stato in parte abbattuto e in parte ricostruito utilizzando una struttura portante in legno e tamponamento con balle di paglia. Queste scelte, che utilizzano il legno del posto, le lose recuperate da edifici dismessi, le pietre della cava del paese, ecc, sono l'esempio di come attraverso l'accurata progettazione degli elementi architettonici e strutturali, sia possibile riqualificare una borgata anche limitando al massimo l'uso di materiali di produzione industriale.

Relatori: Andrea Bocco
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
U Urbanistica > UG Pianificazione del paesaggio
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Costruzione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2662
Capitoli:

INDICE

1. INTRODUZIONE

2. LA SCELTA DELLA BORGATA

3.RILIEVO E DESCRIZIONE DELLA BORGATA:

1. BREVE EXCURSUS STORICO SU BUSSOLENO E SULLA BORGATA MEINERI.

2. I PRIMI PASSI

3. NOTE ARCHITETTONICHE E URBANISTICHE

4. STRUTTURA E TIPOLOGIA DELLÌNSEDIAMENTO.

5. I DISEGNI DI RILIEVO

4. ANALISI SWOT

5. CHE COS'È UN ECOVILLAGGIO?

6 IL GLOBAL ECOVLLLAGE NETWORK E LA RETE DI VILLAGGI ECOLOGICI (RIVE).

7. GLI ECOVILLAGGI ANALIZZATI:

1. IL VILLAGGIO VERDE DI CAVALLIRIO.

2. TORRI SUPERIORE

3. IL VILLAGGIO SOLARE.

4. CONCLUSIONI

8. STATO DI FATTO DEGLI EDIFICI E DEGLI INTERVETI DA EFFETTUARE

9. PROPOSTA PROGETTUALE DI RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLA BORGATA.

10. ANALISI DEI DOCUMENTI DI RIFERIMENTO DELLE RISORSE LOCALI:

1. ANALISI FORESTALE

2. ANALISI GEOLOGICA

3. ANALISI DEI SUOLI

4. CONCLUSIONI

11. INTERVENTO DI RESTAURO:

1. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

2. PROGETTAZIONE DELL'EDIFICIO E SCELTE TECNOLOGICHE.

12. LA PAGLIA COME MATERIALE DA COSTRUZIONE

13. SISTEMI COSTRUTTIVI PER MURATURE IN BALLE DI PAGLIA.

14. INTERVENTO DI COSTRUZIONE EX NOVO

1. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

2. PROGETTAZIONE DELL'EDIFICIO E SCELTE TECNOLOGICHE

15. CONTEGGIO QUALITATIVO DELLE CUBATURE DEI MATERIALI UTILIZZATI.

16. RIFLESSIONI CONCLUSIVE

17. BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

• Aldo Castellano, La casa rurale in Italia, Milano: Electa, 1986.

• Andrea Bocco Gianfranco Cavaglià, Flessibile come di pietra, Torino: Celid, 2008.

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• Costina Paredes Benìtez e Àlex Sànchez Vidiella, Piccole case ecologiche, Modena: Logos, 2010.

• Fabia Cabrini, Progetti ecologici di architettura, Padova: Edicom Edizioni, 1993.

• Gigi Capriolo e Barbara Narici, Ecovillaggi, Padova: Edizione GB, 1999.

• Gruppo Ricerche Cultura Montana, Quaderni Valsusini, anno 1, n° 2, 1986, "Meineri. Studio ambientale-architettonico e proposte di riutilizzo di una borgata alpina", p. 98-122.

• Jones Barbara, Costruire con le balle di paglia: manuale pratico per la progettazione e la costruzione, Firenze: Aam Terra Nuova, 2006.

• Maria Rosa, Valluzzi, Consolidamento di murature in pietra: iniezioni di calce idraulica naturale, Faenza (RA): Gruppo editoriale Faenza, 2004.

• Mauro Attura, Architettura Bioecologica: atti del primo convegno nazionale sul costruire bioecologico, Milano: Edicom Edizioni, 1996.

• Mauro Mainardi, Renato Maurino, Raffalella Motta, GAL"Escartons e valli valdesi". Tutela e valorizzazione dell'architettura tradizionale e,del paesaggio. Riuso e progetto. Programma leader plus 2000-2006.

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• Tesi di Laurea di Davide Ambrosio, Edifici in balle di paglia: analisi sperimentali e soluzioni tecnologiche di progetto, relatore Carlo Caldera, Torino: 2005.

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SITOGRAFIA:

•www.agriturismitaliani.it

•www.arpa.piemonte.it

•www.comunebussoleno.to.it

•www.ecovillaggi.it

•www.ecovillaggiosolare.it

•www.fiorigialli.it

•www.gen.ecovillaggi.org

•www.ipla.org

•www.jacopofo.com

•www.mappaecovillaggi.it

•www.parco-orsiera.it

•www.regione.piemonte.it

•www.torri-superiore.org

•www.villaggioverde.org

•www.vwclub.com

•www.zanichelli.it

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