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Ex Opificio Militare, il progetto fulcro per la rigenerazione urbana del quartiere "Borgh del fum" a Torino.

Simone Callea

Ex Opificio Militare, il progetto fulcro per la rigenerazione urbana del quartiere "Borgh del fum" a Torino.

Rel. Alessandro Fubini, Paolo Mellano, Alessandro Grella. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura, 2011

Abstract:

La borgata di Vanchiglia comprende due diverse aree poste a scavalco del Corso Regina Margherita con caratteristiche significativamente diverse; la zona fra Corso Regina e Corso San Maurizio, è un'area con prevalente vocazione a residenza, mentre quella verso Corso Tortona e la Dora Riparia denominata Borgh del Fum ha avuto, storicamente, una vocazione prevalentemente manifatturiera che si è poi espansa oltre il Corso Tortona nell'attuale Vanchiglietta.

L'abitato di Vanchiglia è il pregevole risultato di un piano urbanistico d'ampliamento della Città redatto da Antonelli ed attuato a metà del 1800 principalmente attraverso la Società Costruttori Vanchiglia guidata dallo stesso architetto Antonelli. L'edificato si è quindi sviluppato sulla base di un disegno urbanistico razionale ed innovativo che trasformò un'area prima marginale e depressa in un'area residenziale di qualità con un razionale impianto urbano.

Questa particolarità segna una significativa differenza da altre aree periferiche dove l'iniziale sviluppo edificatorio è stato caratterizzato da interventi occasionali e non coordinati che hanno poi generato situazioni sostanzialmente caotiche (come ad esempio viabilità e carenza di aree verdi) che durano ancora oggi. La fascia oltre il Corso Regina Margherita era invece diventata un importante comparto di medie industrie che sono scomparse negli ultimi anni (Italgas, Deposito ATM Tortona e Palazzina Uffici dell'ATM ora Ospedale Gradenigo, Stabilimento Venchi poi Opificio Militare, Cicala & Bertinetti, Fonderia Martina poi Safov, ecc.) in un vitale intreccio di residenza e lavoro che, tranne la presenza delle industrie, continua ancora oggi. Cessata la vocazione industriale, grande importanza ha assunto la destinazione universitaria delle aree che si sono progressivamente liberate dall'attività produttiva dell'ex Italgas.

Dopo polemiche e discussioni (molti abitanti del quartiere, dalle schede di analisi svolta, voleva che l'area fosse destinata a parco) s'è opportunamente deciso di destinarla alla nuova sede delle Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche espandendo così la presenza "storica" delle facoltà umanistiche torinesi (via Po e Palazzo Nuovo) fin sulle sponde della Dora Riparia.

Questa scelta costituisce la principale opzione per il futuro di Vanchiglia in quanto la presenza di una Università sviluppa ricadute positive, diffuse e permanenti, sul territorio che interessano il settore abitativo (mercato dell'affitto e valore immobiliare) e quello commerciale oltre al tessuto culturale ed aggregativo.

Nel Borghi del Fum è ancora irrisolta la situazione dell'ex Opificio Militare che rappresenta comunque una grande opportunità; la situazione attuale è quella di un suo sottoutilizzo e di un degrado crescente di gran parte dell'edificato e dei capannoni interni (mentre il problema della presenza dell'amianto è in fase di solu¬zione definitiva).

La contingenza economica negativa a livello globale è riflessa a livello locale così da rendere difficile una ipotesi di cessione e riutilizzo del complesso demaniale. Tuttavia attraverso un confronto fra Comune e Demanio Militare potrebbe risultare strategico desti¬nare l'area a servizi ospedalieri complementari al presidio sanitario dell'ospedale Gradenigo. Inoltre la parte restante come indicato da P.R.G. Comunale potrebbe essere destinata a residenza ed ai relativi servizi per il quartiere. Il percorso di riqualificazione e rigenerazione urbana dovrà prevedere accurate indagini poi descritte nella parte introduttiva al fine di individuare le funzioni ed i servizi complementari all'assetto attuale.

In questa tesi si vuole comprendere e cercare di mettere in atto tutti gli strumenti necessari per realiz¬zare un così detto "buon progetto". Secondo i diversi studi affrontati in questi ultimi decenni si è evidenziato la necessità di trovare delle metodologie per creare un rapporto d'interscambio e di comunicazione di pensiero, di idee e di bisogni tra il cittadino ed il progettista.

La partecipazione è uno di questi strumenti volto non solo come forma di approvazione delle scelte pubbli¬che, ma anche una forma d'intesa tra i diversi attori. La partecipazione rappresenta un processo strategico, che strutture locali possono incoraggiare attraverso il coordinamento di stimoli culturali, derivanti da asso¬ciazioni diverse, e da quelli più istituzionali, derivanti da Contratti di quartiere o da Agende XXI locali. La qualità urbana risulta uno degli obiettivi primi dell'intervento di trasformazione presa in considerazione e non una conseguenza opzionale o aggiuntiva; infatti essa risulta funzione dell'attività dell'ente locale nella produzione e gestione dei singoli beni e servizi pubblici e, più in generale, delle attività tese a "promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali".

L'area studio presa in esame è un territorio in cui è in atto un processo di riqualificazione, situato tra due quartieri, Vanchiglia e Vanchiglietta, definiti nella loro struttura urbana, con una loro identità ben marcata. Questa striscia di territorio è definita - na fetta xd Turin - pizzicato tra il Po e la Dora Riparia confinanate nella parte più alta con il Corso Regina Margherita e finendo con il ponte sul Po alla barriera di Casale; tale zona è denominata Borgh del fum per la moltitudine di fab¬briche, fabbrichette, fonderie (con opportune ciminiere), opifici, bòite, laboratori, officine, magazzini, depositi che nei primi anni del Novecento la caratterizzavano.

Il mio interesse è scaturito proprio dalla posizione strategica di tale porzione di città, dalla sua possibilità intrinseche e dalle sue forti potenzialità; queste possono essere messe in gioco proprio per migliorare nettamente la qualità dell'abitato e di tutto l'ambiente circostante. Da ciò si rileva che interventi di qualità, ben integrati con l'identità locale sono un volano per l'economia di una società in trasformazione, e che investimenti pubblici possono svolgere la funzione di catalizzatore per veicolare investimenti privati in aree altrimenti poco appetibili. In questi ultimi anni è iniziata proprio dal settore pubblico la rivalutazione con il prossimo insediamento di un nuovo polo universitario, anticipato in parte nella sua realizzazione dalla creazione di un Villaggio Media per le Olimpiadi invernali del 2006, trasformato in seguito in residenza universitaria. Quindi diversi elementi possono innescare il fenomeno della trasformazione urbana, ma è doveroso puntualiz-zare l'importanza dalla comunicazione rivolta verso uno degli attori principali: i cittadini. Esistono diverse forme di comunicazione, di reti di informazione per gli abitanti attraverso comitati di quartiere, circoscrizioni ed associazioni culturali interessati a questo approccio.

Popolazione e comunità locali diventano attori fondamentali per la costituzione di scenari in grado di produrre processi di cambiamento. La partecipazione assume ruoli diversi. In primo luogo di indagine per la ricerca delle esigenze prioritarie, attraverso interviste strutturate, questionari ad ampia diffusione ed indagini campione. Naturalmente l'area in questione è di dimensioni riguardevoli, quindi attraverso un elemento simbolo del loco, ovvero l'ex Opificio militare, cercherò di effettuare una riconversione attraverso un progetto propulsore di rivalutazione socio-ambientale. Da questo nasce il pensiero di fondo della "rigenerazione di una parte di ambiente urbano", ovvero alla possibilità di rigenerare attraverso un elemento chiave, una porzione di città attraverso gli strumenti dell'urbanistica e della partecipazione. Gli strumenti dell'urbanistica tenderanno ha razionalizzare e scandire con tappe rigorose il progetto, mentre l'utilizzo di alcuni strumenti partecipativi mi aiuterà ad individuare i bisogni, le necessità e le speranze della popolazione.

Relatori: Alessandro Fubini, Paolo Mellano, Alessandro Grella
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 179
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/2411
Capitoli:

Premessa

Introduzione

Capitolo I Analisi del quartiere Borgh del fum a Torino

1.1 - Localizzazione del quartiere

1.2 - Analisi e documentazione storica

1.3 - Analisi sviluppo edilizio e viabilità

1.4 - Analisi urbana (metodo Lynchiano)

- Grafici

1.5 - Analisi delle funzioni e dei servizi

- Schede

Capitolo II L'esperienza di Izmo nel quartiere

2.1 - Associazione culturale Izmo

2.2 - Strumenti e competenze

2.3 - Progetto Insito

- Strumento web (wiki)

- Risultati

Capitolo III Analisi delle Tavole di Piano e Variante

3.1 - Analisi delle Tavole di Piano 9A - 9B

3.2 - Attuazione del P.R.G.C. nelle Z.U.T.

3.3 - Variante delle Tavole di Piano

3.4 - Piano di Zonizzazione Acustica

3.5 - Variante della Zonizzazione Acustica

3.6 - Analisi delle Z.U.T. e Standard

- Standard urbanistici - residenziali

nazionali e regionali

- Ambito 9.14 Università

- Ambito 9.15 ATM

- Ambito 9.16 Farini

Capitolo IV II Progetto dì riqualificazione urbana

4.1 - Masterplan

- Concept

- Il sistema della mobilità

- Il sistema del verde e dei corridoi

- Il sistema dello spazio pubblico

4.2 - Ex opificio militare: il Progetto

- Stato attuale del complesso edilizio

- Ampliamento dell'ospedale Gradenigo

- Concept: Unità di Frammenti

- Le residenze

- I servizi per le residenze

4.3 - Casi studio

4.4 - Schizzi, idee & suggestioni

Conclusioni Ringraziamenti Allegati & Documenti Bibliografìa & Sitografia

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