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STORMI: progetto per la rinascita e il recupero dell'identità dei paesi del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. = Project for the restoration and the identity recovery of the Central Italian villages affected by the 2009 and 2016 earthquakes.

Viola Redaelli, Maria Claudia Bertoletti

STORMI: progetto per la rinascita e il recupero dell'identità dei paesi del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. = Project for the restoration and the identity recovery of the Central Italian villages affected by the 2009 and 2016 earthquakes.

Rel. Paolo Marco Tamborrini, Riccardo Pietrantonio. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Design E Comunicazione Visiva, 2021

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Abstract:

Il terremoto è uno spartiacque: insedia bruscamente un “prima” e un “dopo” inaspettato e indesiderato nella linea del tempo della vita di ogni persona che l’ha vissuto. In Centro Italia, ogni anima e ogni casa conserva le crepe causate dalle scosse degli eventi sismici del 2009 e del 2016. Perché d’altronde le persone sono come le case: alcune sconquassate, altre crepate, e altre ancora distrutte. Gli eventi sismici che hanno segnato Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo nel 2009 e nel 2016 sono eventi del passato, ormai si studiano sui libri di scuola. Sembra passato tanto tempo, ma purtroppo appartengono ancora al presente: il segno che lasciano diventa velocemente un modus vivendi con cui si deve scendere a patti, e questa condizione allunga la temporaneità del terremoto. In molti paesi non è cambiato niente dal giorno dopo la scossa. L’emergenza è ora, le conseguenze arrivano quando si spengono le luci e nessuno ne parla più. Cinque anni di dimenticanza, di spersonalizzazione, di immobilità: è rimasto tutto fermo, nelle case ci sono ancora i giornali di quell’estate, la pasta sul piano cucina e i letti fatti. “A due macerie ti ci abitui”, ma a perdere un’identità no, a non avere più una via di casa, un punto di incontro, una comunità neanche. Il terremoto cambia il territorio come le persone che lo abitano: c’è chi non entrerà mai più in un ambiente di cemento armato, fidandosi solo di legno e acciaio. Se già prima molti di questi paesi erano segnati dallo spopolamento familiare e giovanile, il terremoto ha dato il colpo di grazia. Rimangono in pochi a resistere. Le prospettive sono due: restare e confrontarsi con ciò che resta, o abbandonare tutto e ripartire altrove. A volte qualcuno torna. Le conseguenze non si limitano a quelle definite nell’immediato, legate a numeri di morti, sfollati, dispersi e sopravvissuti. Gli effetti più profondi emergono nel lungo termine, quando l’emergenza della scossa passa in secondo piano e chi ha subito il danno si ritrova a vivere la quotidianità, tra le macerie e la ricostruzione. Lo scopo di questa ricerca è comprendere le conseguenze del sisma sul territorio e sulle comunità che lo abitano, e analizzare le effettive necessità di chi è rimasto, valendosi di fonti dirette prese sul campo, tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, territori colpiti dagli eventi sismici del 2009 e del 2016.

Relatori: Paolo Marco Tamborrini, Riccardo Pietrantonio
Anno accademico: 2021/22
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 168
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea in Design E Comunicazione Visiva
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea > L-04 - DISEGNO INDUSTRIALE
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/21774
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