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PRODOTTI DA RIVESTIMENTO E SOSTENIBILITA

Caterina Forno

PRODOTTI DA RIVESTIMENTO E SOSTENIBILITA.

Rel. Silvia Mantovani. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2010

Abstract:

L'estesa tipologia delle costruzioni edilizie e delle diverse esigenza accanto a quelle tradizionali, di nuovi materiali e sempre più perfezionati processi tecnologici, pongono il problema delle pavimentazioni tra quelli delle finiture che più particolarmente caratterizzano la qualità di una qualsiasi realizzazione, diventando un fattore determinante dello stile. Termini come architettura sostenibile, biocompatibile, bioecologica, ecologica, prodotti edili biocompatibili stanno diventando sempre più' utilizzati nel mondo dell'edilizia. I relativi criteri sono volti a migliorare le abitazioni e la qualità della vita. Sulla base dei principi fondamentali di un'architettura sostenibile è possibile valutare e controllare un processo di selezione dei materiali e delle tecniche costruttive. La selezione dei materiali da costruzione è un importante elemento per la sostenibilità di un edificio. Una buona scelta, ad esempio, della pavimentazione deve rispondere a due principali requisiti: funzionalità e durabilità. Per definizione i materiali a minor impatto ambientale sono quelli che richiedono poche risorse (energia e materiali) nell'uso e nella manutenzione. Le piastrelle di ceramica, un prodotto naturale realizzato in argilla e utilizzato da secoli, sono senz'altro tra questi. Oggi il progettista ha a disposizione una grande varietà di scelta fra tecnologie e materiali costruttivi, grazie alla possibilità di applicare il frutto di lunghissime ricerche che, in tanti anni, hanno permesso all'architettura di allontanarsi da una tradizione costruttiva millenaria, in cui le pietre cavate in natura erano protagoniste indiscusse nello scenario delle costruzioni abitative. E' stata una grande opportunità attingere al patrimonio immenso di conoscenze che hanno condotto, a tutte le latitudini del pianeta, a soluzioni costruttive ingegnose dal punto di vista funzionale e spesso molto significative dal punto di vista estetico e simbolico. A maggior ragione , ad esempio, recuperare le conoscenze e i materiali locali. Rispettare la tradizione non significa accettarla passivamente senza capirla ma, prima di agire: osservare la cultura del luogo, recepirne i messaggi, verificare la disponibilità locale di materiali, trovare una forma di inserimento estetico nel paesaggio e nel costruito esistente che non ne spezzi l'armonia.

In altre parole significa anche adattare il proprio progetto alla realtà locale, cercando di imparare dall'esperienza capitalizzata nello sviluppo di accorgimenti costruttivi per affrontarne più efficacemente il clima di quel particolare luogo, nell'evoluzione delle tipologie regionali, nell'uso dei materiali disponibili.

Accanto allo sviluppo di nuovi sistemi applicativi per i materiali tradizionali, nuove possibilità sono emerse grazie alla ricerca di materiali innovativi, e, specie negli ultimi anni, questo ha portato ad allargare gli orizzonti della progettazione e a produrre strumenti straordinari, in grado di potenziare al massimo la ricerca creativa, ma in una dimensione sempre più compatibile col rispetto della natura e con i problemi legati al contenimento dei costi, verso un continuo miglioramento delle prestazioni tecniche. Ed è proprio nell'ambito di questa dimensione che si è materializzata la possibilità di riprodurre materiali d'origine naturale, quali sono le pietre, i marmi ed i graniti, ma soprattutto di metterli a disposizione dei progettisti, per indirizzare l'architettura verso scelte sempre più mirate e consapevoli, in grado di rispondere perfettamente alle esigenze funzionali. Frutto innanzitutto della ricerca e del lavoro, ma anche della capacità intuitiva unita alla volontà di concretizzare l'esperienza e le tecnologie acquisite nelle epoche passate, il sogno di toccare con mano le "pietre fabbricate" si è reso possibile grazie a studi approfonditi che, partendo dalla comprensione dell'inestimabile valore avuto dai materiali lapidei nell'architettura del passato, hanno rivelato la necessità di ovviare alle problematiche indissolubilmente connesse al loro impiego nella società moderna. I tempi stretti con cui i progettisti si trovano a dover realizzare e rifinire le loro opere, d'altronde, precludono la possibilità di impiegare materiali difficilmente trasportabili, mentre l'architettura moderna impone l'utilizzo di materiali leggeri, con elevate caratteristiche tecniche, ma comunque capaci di rispondere alle attese di occhi sempre più avidi di fascino e suggestioni. Dalla volontà di far fronte da una parte agli inconvenienti e dall'altra alla sete di soddisfazione estetica, nasce l'idea di creare materiali nuovi e innovativi, in grado di riprodurre la bellezza delle pietre ricavate in natura, il fascino della loro dimensione tutta sensoriale, la sensazione di piacere che si trasmette mediante la loro consistenza fisica, tramite la vista e il tatto. Un'impresa certamente non facile, ma intrapresa attraverso la comprensione dei tempi e dei modi con cui la natura ha innescato e modulato, in milioni d'anni, i propri processi, lavorando lentamente nel cuore della terra. È da qui che hanno avuto origine le tecnologie messe a punto per realizzare queste nuove pietre, tecnologie rispettose della natura, oggi in grado di dare vita, in tempi umilmente brevi, alle "pietre fabbricate", che in un gergo ancora più moderno si potrebbero definire "man-made stones", secondo un'ideologia che non è poi del tutto nuova, dal momento che gli stessi Romani, laddove non arrivavano col materiale di cava, si servivano di impasti realizzati con frammenti provenienti direttamente dalle cave, come è successo a Pompei. Dunque oggi l'alternativa alle pietre ricavate in natura, oltre che a materiali prodotti tradizionalmente, come il cotto e la ceramica, è legata a materiali di nuovissima concezione, nati proprio per avere maggiore praticità d'impiego con migliori risultati e affidabilità nel tempo; si tratta di materiali di composizione naturale, realizzati mediante la miscelazione di minerali e sabbie sapientemente selezionati, che, opportunamente combinati tra loro e compattati, attraverso l'elevato calore sprigionato da potenti forni ispirati al concetto dei vulcani naturali, producono pietre con proprietà meccaniche superiori. Questo processo tecnologico, che rispetta con scrupolo ciò che la natura ci ha dato ed insegnato, unito alla continua ricerca di combinazioni cromatiche, finiture superficiali e varietà geometriche, permette oggi al progettista di avere a disposizione una vasta scelta di "pietre fabbricate" con cui realizzare ogni forma di rivestimento e superficie, in cui esprimere la propria creatività e capacità progettuale, garantendo soluzioni sempre adeguate ad ogni esigenza d'utilizzo dello spazio abitativo umano. L'architetto quale "artista", pensa all'effetto che intende raggiungere, con l'occhio della mente, costruisce l'immagine dello spazio che realizzerà". Questo effetto è la sensazione che lo spazio produce sullo spettatore. Ogni materiale possiede un linguaggio formale che gli appartiene. Un elemento, quale la piastrella, non è una semplice opera di finltura ma diventa a buon diritto la parte più esterna e visibile, come pelle, di una struttura pensata per racchiudere affetti, relazioni e il desiderio di una migliore qualità di vita, almeno all'interno. E quindi, l'innovazione consiste nel creare prodotti nuovi e aggiornare prodotti già esistenti. Questa innovazione è legata alla creatività e alla consapevolezza nel migliorare la qualità della vita, secondo i dettami di un'architettura sostenibile.

Relatori: Silvia Mantovani
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AD Bioarchitettura
T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1768
Capitoli:

SOMMARIO

INTRODUZIONE

CAPITOLO 1 1. Prodotti da rivestimento nelle costruzioni secondo i principi della eco-sostenibilità

1.1 Dall'argilla alla piastrella. L'evoluzione nel tempo

1.1.1 Dalle origini al secolo XIII

1.1.2 Dal XIV al XV secolo

1.1.3 Dal secolo XVI ai giorni nostri

1.1.4 Ceramica tecnica ed estremizzazione del suo utilizzo: Laboratorio a cura dello studio Lot-Ek Edge Design Institute. Il materiale diventa protagonista di alcune interpretazioni dell'architettura contemporanea

CAPITOLO 2

2. Eco sostenibilità in architettura. Esperienze progettuali all'insegna della sostenibilità

2.1 Biocompatibilità ed ecosostenibilità

2.1.1 Criteri per una progettazione architettonica ecosostenibile

Materiali innovativi in rispetto all'ecosistema

Philips Design ed Arch. Mario Cucinella

2.1.2 Gaudi; Precursore della bioarchitettura

2.2 Architettura sostenibile ed Alta Tecnologia

2.2.1 Renzo Piano: Centro Culturale J.Marie Tjibaou -Centre Pompidou

2.2.2 Thomas Herzog: Solar City (Linz)

Norman Foster: Torre della Commerzbank a Francoforte sul Meno e la Sede della Hong Kong and Shanghai Bank a Hong Kong

CAPITOLO 3

3. La piastrella nell'architettura moderna

3.1 Processo per la produzione di "ceramica tecnica"

3.1.1 Ceramica tecnica innovativa "marmi, graniti e pietre di fabbrica industriali"

3.1.2 Caratteristiche e prestazioni tecniche

3.1.3 Dichiarazioni ambientali, normativa e certificazioni di prodotto

3.2 Esperienza e filosofia aziendale in ambito ceramico "Technological Stones"

3.2.1 LCA. Analisi del ciclo di vita

3.3 Riuso sostenibile: caratteristiche dei residui/rifiuti inerti Riutilizzo dei materiali a fine vita

CAPITOLO 4

4. Fonti di energia rinnovabili

Risparmio energetico e recupero dell'impatto ambientale

4.1 We are Energy - Energy is us

4.2 Sustainable dance Floor

4.3 Active: Lastre in ceramica tecnica per pavimenti e rivestimenti attivamente antinquinanti/antibatteriche

Applicazioni e loro impiego

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia:

BIBLIOGRAFIA

- Nicola Franciosa, Le pavimentazioni nell'edilizia, Ed. Fausto Fiorentino, Napoli 1965

- Serena Omodeo Sale, Verdeaureo dell'Architettura, Ed. Maggioli Editore, Marzo 2006

- Bertagnin Mauro, Ecologia dell'ambiente, corpo e mente, Ed. GB, Roma 1996

- Maurizio Vitta, Mario Cucinella lo spazio e la luce, Ed. L'Arca, Milano 1998

- Juan Eduardo Cirlot: Gaudi: introduzione alla sua architettura -Ed. Triangle Postals, Barcellona 2001

- Manzini E., Vezzoli C, Lo sviluppo di prodotti sostenibili, Maggioli Editore, Rimini 1998

- Renzo Piano, Architettura e tecnica, Ed.Gigliola Ausiello-Francesco Polverino, Napoli 2004

- Martina Corgnati, Architetture e Culture-passato, presente e futuro-Ed. Compositori, Bologna 2003

- Fabrizio Tucci, Fast time, slow architecture-Conversazione con Thomas Herzog, L'intervista, Roma 2006

- Supplemento, L'industria delle Costruzioni, Bernardi. G. e Fossi C, Edilstampa S.r.l., 1993 Roma

- Lambot, lan. "Commerzbank Frankfurt: Prototype for an Ecological High Rise" Watermark/ Birkhauser, 1997.

- Pawley m., "Norman Foster: Architettura globale" Ed. Rizzoli, Milano 1999

- AA.VV.The Italian ceramic tile dictionary Edi.Cer Sassuolo 1999

- Coriani Ivan, Le nuove pietre. Manufactured stones, Ed. Federico Motta, Milano 2003

SITOGRAFIA

- http://imoscopi.it/home.html

- www.s-tiles.it

- www.spaziofmg.com

- www.europaconcorsi.it

- www.genitronsviluppo.com

- www.architetturasostenibile.com

- www.eurosolaritalia.org/documenti/

- www.fmg.com

- www.floornature.com

- www.innowattech.co.il/

- www.ecoblog.it

- www.s-tiles.it

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