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Il giardino pittoresco francese del XVIII secolo: un'interpretazione progettuale del caso del Désert de Retz

Silvia Pianese

Il giardino pittoresco francese del XVIII secolo: un'interpretazione progettuale del caso del Désert de Retz.

Rel. Paolo Castelnovi, Paolo Cornaglia. Politecnico di Torino, Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione), 2009

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Abstract:

Nel XVII secolo la centralizzazione del potere reale impone agli appartenenti alla corte una vita scandita da rituali, un'interiorizzazione delle convenzioni sociali e un completo controllo delle pulsioni fisiche e affettive; alla vita strettamente gerarchica e regolamentata della corte e della nobiltà si contrappone la chimera, diffusa da Honoré d'Urfé attraverso il romanzo pastorale Astrée (1607-1627), dell'esistenza bucolica di una nobiltà provinciale idealizzata di cortigiani raffinati immersi in una natura piacevole e amica, teatro di amori idillici. Il successo di questa opera è enorme, immediato e duraturo poiché essa investe il problema molto sentito dalla nobiltà della naturalisation des maurs raffinées: l'Astrée propone infatti un modello di organizzazione sociale alternativo, che salva i costumi raffinati abolendo però il quadro di convenzioni, gerarchle, rituali, ; ruoli e doveri in cui normalmente si inseriscono. I conflitti sociali ed intcriori vengono quindi idealmente risolti ricorrendo al sogno nostalgico della natura, descritta come un universo pastorale in cui l'uomo è finalmente libero di "sentire": ovviamente si tratta di un mondo contadino poetico e fittizio, edulcorato nei suoi aspetti più spiacevoli e costruito sulla base delle opere classiche di Teocrito e Virgilio e della letteratura d'evasione seicentesca. All'ideale letterario e poetico di un mondo pastorale, in cui passione e virtù possono convivere, legittimati da una visione nostalgica di felicità perduta, si affianca una morale più borghese, diffusa dal Télémaque di Fenelon (1694-1696), che propone la pratica della virtù come fonte di piacere. Questo tipo di propaganda attesta un'evoluzione della sensibilità religiosa: l'attenzione si sposta dall'anima al corpo, di cui si difende il materialismo delle sensazioni; i problemi di coscienza non vengono completamente abbandonati, ma si associano sempre più spesso alla melancolie e allo spleen inglese, con connotati decisamente più laici. I discorsi sulla virtù fanno eco al dibattito, sviluppatosi nella seconda metà del XVII secolo in Inghilterra, tra uomini di chiesa (preti latitudinari4), sostenitori di dottrine stoiche e puritane, e la riflessione politico-morale di Hobbes: la querelle verte proprio sulla definizione del carattere morale della natura umana. Nel Leviathan (1651) Hobbes descrive l'uomo come un essere egoista, orgoglioso e vendicativo, che, se non assoggettato ad un potere imposto con il terrore, vivrebbe perennemente in guerra contro i suoi simili: Vhomo homini lupus è portatore di una morale che è effetto arbitrario di un potere superiore. A questa visione pessimistica i preti latitudinari oppongono il concetto di uomo buono per natura, istintivamente portato alla pace e alla collaborazione, indipendentemente dal tipo di governo a cui è assoggettato. Le passioni (in una connotazione divenuta decisamente positiva) sono considerate il motore di tutte le azioni, dunque non devono assolutamente essere soppresse, ma comprese e gestite. Un secolo più tardi la mentalità comune ha definitivamente adottato questa seconda ipotesi rendendo legittima la sfera emotivo-passionale: lo stoico, così come descritto da Antoine Legrand, non viene più considerato come un esempio di dedizione estrema alla virtù, ma come un uomo che rinunciando alle passioni si è allontanato dalla natura umana.

Relatori: Paolo Castelnovi, Paolo Cornaglia
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
U Urbanistica > UC Giardini
Corso di laurea: Corso di laurea specialistica in Architettura (Restauro E Valorizzazione)
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: Ecole Nationale Supérieure d'Architecture de Paris-Belleville - ENSAPB
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1709
Capitoli:

Introduzione

CAPITOLO I_La Francia del Settecento: Natura ed immaginario del paesaggio

1.1 II sentimento della natura

1.1.1 Honoré d'Urfé: l'idillio pastorale e la legittimazione del sentimento;

1.1.2 La scoperta della natura campestre e selvaggia;

1.1.3 II complesso panorama di scambi tra Francia e Inghilterra;

1.1.4 La filosofia dei Lumi, sensismo e fisiocrazia;

1.1.5 II ritorno alla natura di J. J. Rousseau.

1.2 L'immaginario classico e il paesaggio italiano

1.2.1 Crand Tour, Voyags ditali^ Italnnische Rmf,

1.2.2 La pittura del paesaggio e l'immaginario italiano;

1.2.3 I luoghi del viaggio.

1.3 II giardino inglese, la parabola del pittoresco

1.4 L'immaginario orientale

1.4.1 I Gesuiti e l'Oriente;

1.4.2 Padre Laugier e YEssaì sur l'Architetture;

1.4.3 William Chambers;

1.4.4 I principi compositivi dei giardini cinesi.

CAPITOLO II_ II fenomeno dei giardini anglo-cinesi

2.1 L'evoluzione del giardino formale

2.1.1 II giardino pittoresco francese prima del 1760;

2.1.2 II giardino pittoresco inglese interpretato dai francesi;

2.1.3 La teoria del giardino pittoresco, trattatìstica e tendenze internazionali.

2.2 I giardini pittoreschi come fenomeno diffuso: estetica e contenuti

2.2.1 Dal formale all'irregolare;

2.2.2 II giardino pittoresco "miroir de l'époque des lumière/1;

2.2.3 Le critiche mosse al giardino pittoresco;

2.2.4 Le principali opere compilative: De Ligne, De Laborde, Krafft e Thuin; l'esaurimento del fenomeno.

2.3 Le fabrique e i materiali naturali

2.3.1 I temi e i modelli ricorrenti;

a. Le origini dell'architettura e lo stato di natura: capanne, chaumière ed ermitage;

b. Le fabrique all'antica;

e. Lo stile esotico: vicino e lontano oriente;

d. Gli edifici urilitari;

e. I materiali naturali;

2.3.2 La poetica delle rovine;

2.3.3 Le rovine nei giardini.

2.4 I creatori di giardini

2.5 Il rapporto tra l'arte dei giardini e le arti

2.5.1 Il termine "pittoresco"

2.5.2 Il rapporto tra la pittura e l'arte dei giardini;

a. La rappresentazione dei giardini;

b. La pittura come fonte e modello formale di riferimento;

e. La pittura come strumento di rappresentazione e progetto: i giardini;

d. La pittura come strumento di rappresentazione e progetto: gli architetti-pittori e paesaggisti;

e. La rappresentazione dei giardini realizzati e la pittura di genere paesaggistico;

f. La pittura come strumento di evasione, i capricci e i luoghi della memoria;

2.5.3 Ut pictura poesis;

2.5.4 Il teatro nel giardino e il giardino nel teatro;

2.5.5 Il giardino e le feste.

CAPITOLO III Il Désert de Retz

3.1 M. de Monville. proprietario e creatore del Désert

3.2 Il sito del Désert: localizzazione, orografia, idrologia: e uso dei suoli

3.3 L'evoluzione del sito di Retz attraverso cartografia, documentazione letteraria e fotografica

3.3.1 Dall'Alto Medioevo al 1776;

3.3.2 II Désert di de Monville: la realizzazione, i danni della Rivoluzione e i successivi passaggi di proprietà;

3.3.3 La famiglia Passy (1856-1936), la classificazione del Désert nelle liste dei Monument historique, la legge Malraux e le sue implicazioni;

3.3.4 La Société civile du Désert de Ret^ e il golf di Joyenval: restauri, abbandono e acquisizione da parte del comune di Chambourcy.

3.4 Lefabrique del Désert

3.4.1 II tempio del dio Pan;

3.4.2 La casa cinese e le sue dépendance;

3.4.3 La piramide;

3.4.4 II teatro all'aperto e l'altare;

3.4.5 L'ingresso al giardino in forma di grotta;

3.4.6 La chiesa in rovina;

3.4.7 II tempio del Riposo;

3.4.8 La tomba, Yermitage, l'obelisco e la tenda tartara;

3.4.9 Le serre e il ponte pittoresco;

3.4.10 I communs e le ferme ornée: la laiterie e la métairìe arrangée;

3.4.11 La colonna distrutta.

3.5.1 percorsi e le vedute

3.5.1 I percorsi;

3.3.2 Le vedute.

3.6 Sguardi sul Désert de Retz

3.6.1 La fortuna critica

CAPITOLO IV_ I giardini storici tra restauro e reinvenzione

4.1 Gli interventi di restauro attuati al Désert de Retz

4.1.1 I restauri à l'identique attuati in condizioni d'urgenza;

4.1.2 La figura e le intuizioni di Olivier Choppin de Janvry;

4.1.3 I progetti della Sotiété civile per il futuro del Désert.

4.2 La Carta di Firenze e il restauro dei giardini storici in Francia

4.2.1 Il caso di Versailles;

4.2.2 Il caso di Méréville;

4.2.3 La risposta del pubblico.

4.3 Désert de Retz: le ragioni di un progetto

4.3.1 Le condizioni attuali;

4.3.2 Fragilità e potenziale della materia vegetale nell'ottica di una trasformazione continua;

4.3.3 II problema del significato nei giardini pittoreschi;

4.3.4 L'alternativa progettuale;

4.3.5 Inserimento territoriale;

4.3.6 Modello di fruizione.

CAPITOLO V_ Ipotesi progettuale

APPENDICE

BIBLIOGRAFIA

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Olivier CHOPPIN DE JANVRY, "Le Désert de Retz 1776-1784 ou une révolution singulière dans l'art des jardins", atti del convegno Le progrès des arts réunis 1743-1815, Bordeaux-Toulon maggio 1989, Bordeaux 1992, pp. 193-197.

Yves BONNEFOY, "Le Désert de Retz et l'expérience du lieux", in Connaissance des arts, aprile 1993. n. 494, pp. 68-81.

Diana KETCHAM, Le Désert de Retz. A late Heighteenth-Century French Folly Garden. The Artful Landscape of Monsieur de Monville, MIT Press Edition, Cambridge Massachusetts 1994.

Michael DACH, Le Désert de Retz à la lumiere d'un angle particulier, Jouve, Paris 1995.

Julien CENDRES, Chloé RADIGUET, Le Désert de Retz paysage choisi, Editions Stock, 1997. (Si segnala la pubblicazione nel settembre 2009 di una seconda edizione aggiornata di Julien CENDRES, Chloé RADIGUET, Le Désert de Retz, paysage choisi, Editions de l'Eclat, 2009.)

Domenico LUCIANI (a cura di), Luoghi. Forma e vita di giardini e di paesaggi (Premio Internationale Carlo Scarpa per il Giardino, 1990-1999), Fondazione Benetton Studi Ricerche Canova, Treviso 2001.

Altro

Anne Marie EYSSARTEL, Des mondes inventés: les parcs à thèmes, Les Editions de la Villette, Paris 1992.

Franca GIANNINI, Paesaggio. Teoria, analisi, disegno, progetto, Edizioni del disegno, Genova 1997.

Paolo CASTELNOVI (a cura di), Il senso del paesaggio, Istituto di ricerca economico-sociale del Piemonte, Torino 2000.

Lionella SCAZZOSI (a cura di), Leggere il paesaggio, reading thè landscape, Gangemi editore, Roma 2002.

Sitografia

http://galKca2.bnf.fr/ (immagini d'epoca e trattati)

http://www.chateau-sceaux.fr/ (opere di Carmontelle, transparent)

http://www.chambourcy.fr; (informazioni aggiornate sul Désert)

http://hiscrea.free.fr/ (HISCREA)

http://www.geocities.com/rwkenyon/news.htm (storiografia recente e informazioni aggiornate sul Désert)

http://www.grossmax.com/projects.asp?n=Installations&x06&y=50 (padiglione di Liverpool ispirato alla colonna distrutta).

http://www. flickr.com/photos/liverpoolbiennial/tags/rotunda/ (padiglione di Liverpool ispirato alla colonna distrutta).

http://www.essonne.fr. (documentazione su Méréville)

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