Dalla riqualificazione delle Pettinature Rivetti di Giuseppe Pagano, una nuova stazione ferroviaria per Biella = From the redevelopment of Giuseppe Pagano’s Pettinature Rivetti, a new railway station for Biella.

La riqualificazione dell’ex stabilimento produttivo delle Pettinature Rivetti (1939-1941, di Giuseppe Pagano e Gian Giacomo Predaval) è al centro di due temi fondamentali e di forte attualità: la tutela e la conservazione delle architetture d’autore del XX secolo e il recupero del patrimonio industriale. Il complesso rappresenta infatti l’unico caso nel biellese di edificio produttivo realizzato da uno dei protagonisti dell’architettura italiana. La crisi economica del settore tessile, a partire dagli anni Settanta, ha colpito duramente il distretto biellese, determinando la chiusura di numerosi stabilimenti lanieri e portando alla dismissione del Lanificio Rivetti e di tutti i suoi reparti, compreso lo stabilimento delle Pettinature, in disuso dall’inizio degli anni Novanta e ora in stato di rilevante degrado. La proposta di ridestinazione delle ex Pettinature Rivetti è stata per anni, e ancora oggi, oggetto del dibattito pubblico, cui sono seguiti concorsi di idee e programmi di rifunzionalizzazione che non hanno trovato concreta applicazione. La tesi prende avvio dall’analisi dell’importante binomio ferrovia-industria storicamente alla base dello sviluppo e della crescita della città di Biella. La crisi del settore tessile ha avuto forti ripercussioni anche sul sistema dei trasporti e della viabilità favorendo un preoccupante stato di isolamento per la città, tuttavia lo storico distretto tessile biellese risulta ancora riconosciuto, anche a livello internazionale, per la qualità dei suoi prodotti. Grazie alla posizione favorevole e alla garantita accessibilità dell’area rispetto alle principali vie di comunicazione, il progetto prevede per le ex Pettinature Rivetti un nuovo ruolo di “stazione” e “porta di accesso” alla città di Biella – ipotizzando, in futuro, uno stretto rapporto con il previsto parco fluviale sottostante –, recuperando e riportando agli elementi originari il corpo di fabbrica principale distribuito su cinque piani (con la demolizione dei successivi ampliamenti realizzati negli anni Cinquanta-Sessanta) e ridisegnando la sezione del corpo basso a shed, un tempo destinato alla pettinatura della lana (ancora oggi attraversato, come in origine, dal binario della linea ferroviaria Biella-Novara). La nuova funzione di stazione per le ex Pettinature Rivetti, prevede quindi nel progetto la conferma della linea ferroviaria passante Biella-Novara e il ripristino dell’antica linea Biella-Torino – attraverso una ridistribuzione dei livelli del piano terreno e seminterrato del corpo basso –, trovando conferma nella realizzazione, nel corpo alto, di nuovi servizi di accoglienza, biglietteria, sale di attesa, locali per il commercio (ai piani terreno e primo) e di un’area uffici (al piano secondo). Sempre nel corpo alto la ridistribuzione degli spazi consente di ospitare al piano terzo funzioni ricettive di albergo/ostello e residenza temporanea, e nel piano in copertura, un centro informativo-museo del tessile, articolato su due livelli. Infine il ridisegno dei piani interrati e delle quote altimetriche del terreno, modificati dalla prevista demolizione dell’ampliamento su via Carso, oltre a consentire una riconquistata percezione del fronte originario di Pagano, permettono la creazione di nuove aree per il deposito delle merci e per i parcheggi sia di servizio alla stazione sia per una nuova accessibilità urbana.