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Il San Domenico di Alba: analisi dei modelli architettonici, delle tecniche costruttive e prospettive di restauro.

Giulia Renata Morra, Roberta Francesca Oddi

Il San Domenico di Alba: analisi dei modelli architettonici, delle tecniche costruttive e prospettive di restauro.

Rel. Carlo Mario Tosco, Simonetta Pagliolico. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2002

Abstract:

Nel capitolo I si illustrano l'oggetto in esame e i metodi di studio adottati.

La descrizione del San Domenico di Alba è tesa a illustrarne le caratteristiche architettoniche. L'edificio è caratterizzato da grande monumentalità, grazie alle soluzioni planimetriche e spaziali e ad un uso sobrio dei materiali e dell'apparato decorativo.

Si espone in seguito il metodo di studio adottato, basato sull'impostazione del progetto di conservazione proposta dall'attuale teoria del restauro, che si sviluppa in tre fasi: l'analisi conoscitiva, la previsione degli interventi in unità con il cantiere di restauro, la riutilizzazione adeguata e compatibile con il costruito. La fase della conoscenza si compone di diverse operazioni, volte a garantire un'analisi vasta e approfondita dell'edificio sotto i più diversi aspetti: esame visivo, rilievo architettonico, raccolta di dati storici, con attenzione alle fonti dirette e indirette, analisi dei materiali e del loro degrado con prove in situ e di laboratorio. La fase del cantiere permette di risanare degradi e dissesti dell'edificio, attraverso alcune operazioni attente alla preesistenza.

Il capitolo II è incentrato sull'analisi delle vicende storiche dell'edificio in esame, così come deducibili dalle fonti indirette, ossia documentarie, che permettono di delineare un quadro generale dell'evoluzione della chiesa nel corso dei secoli. Purtroppo tali fonti si presentano spesso assai lacunose, per cui molte sequenze costruttive rimangono sconosciute o, quantomeno, controverse; è perciò necessaria la raccolta di ulteriori informazioni, ottenute dall'analisi del manufatto stesso.

Il capitolo III è dedicato proprio a tale analisi delle fonti dirette, costituite dalle caratteristiche costruttive e dai materiali presenti nell'edificio. La mensiocronologia è un metodo di datazione basato sulla misurazione dei mattoni e sul principio del loro cambiamento dimensionale nel corso dei secoli. Dopo un'introduzione teorica sul metodo, si presentano i risultati dei campionamenti eseguiti sulla fabbrica e su altri edifici cittadini, nonché della rielaborazione dei dati. Segue lo studio del sistema voltato, che presenta una notevole eterogeneità di caratteristiche dimensionali e costruttive, da mettere probabilmente in relazione alla cronologia della sua realizzazione avvenuta in più fasi. Si presentano inoltre gli esiti della termografia eseguita sulle stesse volte, allo scopo di verificarne la relazione con le murature portanti. Il raffronto tra i dati frutto di queste diverse analisi permette di fare alcune considerazioni sulle fasi costruttive della chiesa.

Il capitolo IV inserisce il San Domenico di Alba nel contesto più vasto del Piemonte, in particolare in relazione all'architettura gotica degli Ordini Mendicanti. Ne emerge l'esistenza di modelli planimetrici e di schemi decorativi ricorrenti nelle varie fabbriche. Particolarmente interessante è il confronto tra il portale di Alba e quello del San Giovanni di Saluzzo: il rilievo di dettaglio conferma come quest'ultimo sia costruito sul modello di quello albese.

Nel capitolo V si esaminano i materiali presenti nell'edificio, in particolare laterizi, pietra, malte e intonaci. Per ogni materiale si descrivono le fasi di lavorazione e le caratteristiche del prodotto finito, con particolare attenzione ai procedimenti tradizionali e si illustrano le principali cause di degrado. In seguito si indicano le caratteristiche peculiari dei materiali presenti nel San Domenico e dei loro fenomeni di degrado, col supporto di schede di catalogazione, e di schede relative a prove di laboratorio, quali le diffrattometrie a raggi X, e a prove in situ, quali le immagini termografiche, a sostegno delle ipotesi formulate. Particolare attenzione è dedicata alle pietre presenti nel portale, su cui sono state svolte indagini volte ad individuare i diversi litotipi e a ipotizzarne la provenienza.

Nel capitolo VI si propone una panoramica delle tecniche di intervento e dei materiali attualmente applicati nel campo del restauro conservativo (preconsolidamento, pulitura, consolidamento, protezione, deumidificazione delle murature). In seguito si avanzano proposte per il caso in esame, formulate in base alle caratteristiche specifiche dei materiali e delle cause di degrado esposte precedentemente, e con particolare attenzione alla compatibilità e alla reversibilità degli interventi.

Le tavole allegate riguardano il rilievo architettonico, il rilievo materico e del degrado, le proposte di intervento relative all'intera fabbrica, nonché i dettagli sullo studio del portale e delle volte. All'interno del testo sono inserite delle riduzioni delle stesse per facilitarne la consultazione, nonché alcune schede fotografiche che integrano i disegni.

Relatori: Carlo Mario Tosco, Simonetta Pagliolico
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: San Domenico. Alba - Edificio religioso
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
R Restauro > RD Tecniche del restauro
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/148
Capitoli:

CAPITOLO I

Oggetto e metodi di studio

1. Il San Domenico di Alba: descrizione

Schede fotografiche

Riduzioni delle tavole di rilievo architettonico (scala 1:200 ridotto da 1:50)

2. Il metodo: dall'analisi storica alle proposte per il restauro

2.1. Il restauro conservativo

2.2. La conoscenza

2.3. Il cantiere

2.4. Il caso in esame: le analisi effettuate

Bibliografia

CAPITOLO II

Analisi storica: fonti indirette

1. La storia del San Domenico di Alba: analisi documentaria

1.1 La fondazione

1.2. Il convento

1.3. La trasformazione rinascimentale

1.4. Gli interventi barocchi

1.5. L'Ottocento

1.6. La "riscoperta" del San Domenico tra XIX e XX secolo

1.7. Gli interventi recenti

Bibliografia

Scheda fotografica

CAPITOLO III

Analisi storica: fonti dirette

1. Analisi mensiocronologica: teoria

1.1. Il metodo

1.2. Casi-studio in Italia

1.3. Il rilievo

1.4. L'elaborazione dei dati

2. Analisi mensiocronologica: il caso del San Domenico

2.1. Rilievo e analisi dei gruppi di dati

2.1.1. Gruppo A: abside e cappelle terminali

2.1.2. Gruppo A bis: murature sottotetto VII campata

2.1.3. Gruppo B: muri perimetrali dei lati est e ovest

2.1.4. Gruppo B bis: muri portanti sottotetto tra I e IV campata

2.1.5. Gruppo C: facciata

2.1.6. Gruppo D: contrafforti lato est e ovest

2.1.7. Gruppo E: campanile

2.1.8. Gruppo F: cappelle barocche

2.2. Confronto tra i gruppi e diagrammi di dispersione

2.3. Analisi delle volte

2.4. Confronti a livello urbano

Bibliografia

Scheda fotografica

3. Analisi delle volte: generalità

3.1. Caratteristiche geometriche e nomenclatura

3.2. Principi statici

3.3. Gli archi

3.4. La classificazione delle volte

3.5. La costruzione delle volte

4. Le volte del San Domenico

4.1. Descrizione

4.2. Osservazioni

Bibliografia

Schede fotografiche

Riduzione della tavola di rilievo delle volte

5. Analisi termografica p

5.1. Metodi e finalità dell'indagine

Schede termografiche

5.2. Osservazioni

Bibliografia

Riduzione della tavola sull'indagine termografica

6. Considerazioni sulle fasi costruttive

CAPITOLO IV

Analisi storica: il contesto piemontese

1. L'architettura degli ordini mendicanti in Piemonte

1.1. I Domenicani

1.2. L'architettura domenicana

1.3.Gli Ordini mendicanti e il Gotico piemontese

1.3.1. S. Domenico di Torino

1.3.2. S. Domenico di Chieri

1.3.3. S. Giovanni di Avigliana

1.3.4. S. Giovanni di Saluzzo

1.3.5. S. Giovanni di Cirié

1.3.6. S. Agostino di Carmagnola

1.3.7. S. Domenico di Pinerolo

1.3.8. S. Domenico d Casale Monferrato

1.3.9 S. Francesco di Susa

1.3.10. S. Francesco di Cuneo

1.3.11. S. Francesco di Moncalieri

1.3.12. S. Francesco di Moncalvo d'Asti

1.3.13. S. Francesco di Cassine

3. Confronto tra i portali di Alba e Saluzzo

Bibliografia

Scheda fotografica

Riduzioni delle tavole di rilievo dei portali

Tomo II

CAPITOLO V

Analisi dei materiali e del degrado

1. I laterizi

1.1. Storia dei laterizi

1.2. Caratteristiche della materia prima e del prodotto finito

1.3. La produzione

2. Il degrado dei laterizi

2.1. Il gelo

2.2. La cristallizzazione salina

2.3. Gli sbalzi termici

2.4. I biodeteriogeni

2.5. I calcinelli

2.6. Il cuore nero

2.7. Le cavillature o rotture capillari

3. I laterizi del San Domenico

Bibliografia

Schede del degrado dei laterizi e degli interventi proposti

Schede di diagnostica

4. La pietra

4.1. Classificazione delle rocce

4.2. Caratteristiche delle rocce

4.3. Estrazione e trasporto della pietra

4.4. La lavorazione

5. Il degrado della pietra

5.1. Conseguenze della lavorazione

5.2. Effetti della posa in opera

5.3.Umidità e temperatura

5.4. L'inquinamento atmosferico e le croste nere

6. La pietra in San Domenico

6.1. Descrizione e principali tipi di degrado

6.2. Studio del portale

6.3. Riconoscimento e studio delle rocce

6.4. Arenarie e calcari: caratteristiche e presenza in Piemonte

6.5. Risultati delle analisi

Bibliografia

Schede fotografiche

Schede di diagnostica

Schede del degrado della pietra e degli interventi proposti

7. Malte e intonaci

7.1. Classificazione e caratteristiche delle malte

7.2. Gli ingredienti e la lavorazione degli impasti

7.3. La malta da muratura

7.4. La stesura dell'intonaco

7.5. La coloritura tradizionale degli intonaci

8. Il degrado di malte e intonaci

8.1. Gli errori progettuali ed esecutivi

8.2. L'umidità

8.3. Il gelo

8.4. L'inquinamento atmosferico e le croste nere

8.5. L'aggressione di flora e fauna

8.6. Effetti di una errata manutenzione

9. Malte e intonaci del San Domenico

Bibliografia

Schede di diagnostica

Schede del degrado di malte e intonaci e degli interventi proposti

Schede termografiche

Riduzioni delle tavole di rilievo dei materiali (scala 1:200 ridotto da 1:50)

Simbologia del rilievo dei materiali

CAPITOLO VI

Proposte di intervento

1. La pulitura

1.1. Finalità e criteri della pulitura

1.2. Tecniche eminentemente chimiche, a base d'acqua

1.3. Tecniche eminentemente chimiche, a base di impacchi

1.4. Tecniche eminentemente fisiche, meccaniche

1.5. Tecniche eminentemente fisiche, laser

1.6. La disinfestazione da alghe, muschi e vegetazioni infestanti

2. Consolidanti e protettivi

3. Il consolidamento

3.1. Finalità e criteri del consolidamento

3.2. Consolidanti inorganici

3.3. Consolidanti metallorganici

3.4. Consolidanti organici

3.5. L'applicazione

4. La protezione

4.1. Finalità e criteri della protezione

4.2. I protettivi

5. La sostituzione

6. Gli interventi sull'intonaco

6.1. Il restauro conservativo

6.2. Il ripristino

7. Deumidificazione e impermeabilizzazione dalla muratura

8. Proposte di intervento per il San Domenico

8.1. I laterizi

8.2. La pietra

8.3. Malte e intonaci

Bibliografia

Riduzioni delle tavole di rilievo del degrado e proposte di intervento

Simbologia del rilievo del degrado e delle proposte di intervento

Conclusioni

Bibliografia:

Per il metodo e il restauro conservativo:

Gian Alberto DELL'ACQUA, Problemi della conservazione e del restauro, in La didattica dei beni culturali, Brescia, s.n.t., 1980, pp. 78-89.

Paolo L. PARRINI, Scienza, conservazione e restauro, Milano, Arcadia, 1986, pp. 129-138.

Amedeo BELLINI (a cura di), Tecniche della conservazione, Milano, Angeli, 1988, pp. 9-56.

Cesare FEIFFER, Il progetto di conservazione, Milano, Angeli, 1989

Paolo FANCELLI, la conservazione della pietra: questioni fondative, in Le pietre nell' architettura: struttura e superfici : atti del convegno di studi, Bressanone, 25-28 giugno 1991, a cura di Guido Biscontin, Daniela Mietto, Padova, Libreria Progetto, 1991, pagg. 1-8.

Laura BARATIN, Giuseppe RALLO, Un sistema per la conoscenza e al rappresentazione delle alterazioni del materiale lapideo, in Le pietre nell' architettura: struttura e superfici : atti del convegno di studi, Bressanone, 25-28 giugno 1991, cit., pagg. 257-266.

Alessandro DEL BUFALO, Carmine BENEDETTO (a cura di), Conservazione edilizia e tecnologia del restauro, Roma, Kappa, 1991, p. 15.

Angelo Luigi Camillo CIRIBINI, Conservazione recupero restauro: precisazioni sullo stato attuale delle discipline del costruito, Firenze, Alinea, 1991, pp. 11-49 e 79-96.

Marina ROSI (a cura di), La conservazione del patrimonio architettonico, problemi di attualità, Napoli, Electa, 1993.

Carla BARTOLOZZI, Preliminari per la conservazione, in "Portoni di Saluzzo", Torino, s.n.t., 1993, pp. 137-148.

Mario DALLA COSTA, Architettura e ambiente: conoscenza e conservazione, considerazioni, Torino, CELID, 1994

Tancredi CARUNCHIO, Dal restauro alla conservazione: introduzione ai temi della conservazione del patrimonio architettonico, Roma, Kappa, 1996.

Francesco ALBERTI, Sandro SCARROCCHIA (a cura di), Cultura della conservazione e istanze del progetto, Firenze, Alinea, 1998

Silvana DI STEFANO, Alcuni aspetti della cultura della conservazione, in "Esperienze di Storia dell'architettura e del restauro", a cura di Gianfranco Spagnesi, Firenze, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da G. Treccani, s.d., pp. 203-209.

Paolo TORSELLO, Tra restauro e conservazione, in "Esperienze di Storia dell'architettura e del restauro", cit., pp. 231-235.

A. NEGRO, S. PAGLIOLICO, Dispense di scienza e tecnologia dei materiali, a.a. 2000-2001.

Per l'analisi documentaria sulla storia del San Domenico

G. G. FERRIA, La chiesa di S. Domenico in Alba, in "Atti della Società degli Ingegneri e degli Industriali di Torino", Torino, 1888, pagg. 15-17.

C. L. GIORDANO, Il bel San Domenico di Alba, Torino, Tipografia Giuseppe Anfossi, 1934.

Gian Franco CALORIO, Presenza e dinamica di chiese e conventi nel tessuto urbano, in AA. VV., Tessuti urbani in Alba, risultato della ricerca con contributo del C.N.R., direttore responsabile A. Cavallari Murat, Città di Alba, 1975, pagg. 115-125.

Franco MELLANO, Riverberazioni nei tessuti urbani delle organizzazioni e delle attrezzature di servizio sociale, in AA. VV., Tessuti urbani in Alba, risultato della ricerca con contributo del C.N.R., direttore responsabile A. Cavallari Murat, cit., pagg. 126-136.

Alberto CROSETTO, Egle MICHELETTO, Indagine archeologica nella chiesa di S.Domenico di Alba. Brevi note sui risultati dello scavo (anni1981 e 1983), in "Alba Pompeia. Rivista semestrale di studi storici, artistici e naturalistici per Alba e territori connessi", Nuova serie, Anno V, Fascicolo I, I semestre 1984, pagg. 59-76.

Giovanna GALANTE GARRONE, Ricerche e restauri per il San Domenico, in "Alba Pompeia. Rivista semestrale di studi storici, artistici e naturalistici per Alba e territori connessi", cit., pagg. 77-105.

Micaela VIGLINO DAVICO, Giulio PARUSSO, Giorgio Busca architetto e la città di Alba nell'Ottocento, Alba, Famija Albeisa, 1989.

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Antonio BUCCOLO, Alba, chiesa di San Domenico, Alba, Famija Albèisa, 1995.

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Francesca QUASIMODO, Arianna SEMENZATO, San Domenico: la scoperta di nuovi affreschi Trecenteschi¸ in AA. VV., Studi per una storia d'Alba. Una Città nel Medioevo. Archeologia e architettura ad Alba dal VI al XV secolo, cit.

Carlo TOSCO, Il gotico ad Alba: l'architettura degli ordini mendicanti, in AA. VV., Studi per una storia d'Alba. Una Città nel Medioevo. Archeologia e architettura ad Alba dal VI al XV secolo, Alba, Famija Albeisa, 1999, pagg. 88-107.

Antonio BUCCOLO, Alba, chiesa di San Domenico, Alba, Famija Albèisa, 2001.

Per il metodo della mensiocronologia:

Severino FOSSATI, La datazione dei mattoni: una proposta di metodo, in "Archeologia Medievale", Firenze, 1985, a. XII , pagg. 731-736.

Tiziano MANNONI, Marco MILANESE, Mensiocronologia, in "Archeologia e restauro dei monumenti", a cura di Riccardo Francovich e Roberto Parenti, Firenze, Edizioni all'Insegna del Giglio, 1988, pagg. 383-402.

Daniela PITTALUGA, Paola GHISLANZONI, Informazioni storiche e tecniche leggibili sulle superfici in laterizio, in "Le Superfici dell'Architettura: il cotto. Caratterizzazione e trattamenti. Atti del convegno di studio: Bressanone 1992", a cura di Guido Biscontin e Daniela Mietto, Padova, Libreria Progetto, 1992, pagg. 11-21.

Laura GIUSTINI, Fornaci e laterizi a Roma dal XV al XIX secolo, Roma, ed. Kappa, 1997.

T.H. WONNACOTT, R.J. WONNACOTT, Introduzione alla statistica, Milano, FrancoAngeli, 1998.

Rossana GABRIELLI, Prime analisi mensiocronologiche della città di Bologna, in "Archeologia dell'Architettura", Firenze, 1999, a. IV, pagg. 149-158.

Per lo studio delle volte:

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Luigi PERA, Tecnica dell'architettura, tipologia strutturale, Pisa, Goliardica, 1987.

Alfonso ACOCELLA, L'architettura del mattone faccia a vista, Roma, Laterconsult, 1990.

Per il raffronto con l'architettura mendicante in Piemonte:

R. BRAYDA, F. RONDOLINO, La chiesa di S. Domenico in Torino, Torino, Pietro Celanza e C., 1909, pagg. 39-118.

A. M. RIBERI, G. VACCHETTA, La facciata della chiesa di S. Francesco in Cuneo, in R. Deputazione Subalpina di Storia Patria, XVII, Bene Vagienna, Tipografia Vissio, 1939, pagg. 5-26.

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R. BOSSAGLIA, Per un profilo del gotico piemontese. Le chiese degli Ordini mendicanti nei secoli XIII e XIV, in Palladio, IV, Roma, 1954, pagg. 27-43, 184-188.

L. CREMA, L'architettura medievale in Piemonte, Roma, Centro di studi per la storia dell'architettura, 1959, pagg. 235-264.

P. A. GUARIENTI, La chiesa di S. Domenico di Chieri, Torino, ILTE, 1960, pagg. 9-45

A. CAVALLARI MURAT, Tessuti urbani in Alba, Alba, Città di Alba, 1975, pagg.115-136.

L. MORO, E. ROSSETTI BREZZI, Il complesso conventuale di S. Francesco a Cassine, Alessandria, Dell'Orso, 1982, pagg. 1-23.

M. RIGHETTI TOSTI-CROCE, Domenicani, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1991, pagg. 677-701.

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Per l'analisi dei laterizi:

- Per le caratteristiche e la produzione:

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Marcella FILIPPA, Mia mamma mi raccontava che da giovane andava a fare i mattoni - I fornaciai a Beinasco tra fonti orali e fonti scritte, Alessandria, Ed. dell'Orso, 1982.

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Elena TAMAGNO, Fornaci, terre e pietre per l'ars aedificandi, Torino, Allemandi, 1987.

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Ezio FACINCANI, Tecnologia ceramica: i laterizi, Faenza, Faenza Editrice, 1992.

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Claudio CIRIACHI, Ugo MACRI', Costruire in laterizio, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1993.

C. AMERIO, G. CANAVESIO, Materiali per l'edilizia, Torino, SEI, 1995.

Paola GIACALONE, Franco LANER, Anna PALA, Murature faccia a vista : patologie e rimedi : patologie proprie del mattone faccia a vista, patologie indotte da imperizia progettuale, errata esecuzione, problemi di tipo statico, progettare con il trafilato, soluzioni conformi, Milano, Angeli, 1997.

Laura GIUSTINI, Fornaci e laterizi a Roma dal XV al XIX secolo, Roma, Ed. Kappa, 1997.

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- Per il degrado:

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C. BARDIN, I fenomeni di efflorescenza e le alterazioni delle murature e dei loro rivestimenti, in "L'industria Italiana dei Laterizi2, s.l., s.n.t., 1972, nn. 1, 2, 3, 4.

G. BARONIO CANCELLI, L. BINDA, Sulla durabilità dei laterizi in ambiente aggressivo, in Proc.VI IBMaC, Roma, 1982.

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G. AMOROSO, V. FASSINA, Stone decay and conservation, Amsterdam, Elsevier, 1983.

L. LAZZARINI, M. TABASSO, Il restauro della pietra, Padova, Cedam, 1986.

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G. BARONIO, L. BINDA, Studio sull'alterazione delle murature in laterizio, in "L'edilizia e l'industrializzazione", s.l., s.n.t., 1989, n. 6.

Ezio FACINCANI, Tecnologia ceramica: i laterizi, Faenza, Faenza Editrice, 1992.

M.G. CASTELLANO, R. ANTONUCCI, G. MORICONI, M. COLLEPARDI, Considerazioni sul degrado delle superfici in mattoni a vista: la mole vanvitelliana di Ancona, Convegno AIMAT, Roma 1992.

G. AMOROSO, Il restauro della pietra nell'architettura monumentale. Posa in opera, degrado, pulitura, , Palermo, Dario Flaccovio Editore, 1995.

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Per l'analisi della pietra:

- Per le caratteristiche e la lavorazione del materiale:

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Luigi PERETTI, Rocce del Piemonte usate come pietre da taglio e da decorazione, in "Marmi pietre graniti", Carrara, 1938, a. XVI, n. 2.

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Annibale MOTTANA, Rodolfo CRESPI, Giuseppe LIBORIO, Minerali e rocce, Milano, Arnoldo Mondatori Editore, 1981.

ROCWELL, Lavorare la pietra, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1989.

Umberto MENICALI, I materiali dell'edilizia storica. Tecnologia e impiego dei materiali tradizionali, Roma 1992, La Nuova Italia Scientifica.

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C. AMERIO, G. CANAVESIO, Materiali per l'edilizia, Torino 1995, SEI.

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- Per il degrado:

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http://www.kappazeta.it

http://helios.unive.it/termo/DISPENSA/ILRESTAURO.html

http://www.ilrestauro.it/aziende

http://dns_unife.it/architettura/labs/Nurab/Pomposa_tesi

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