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IL GIARDINO ISLAMICO. Dal deserto alla città contemporanea: l'oasi-paradiso come paradigma per la rigenerazione urbana = THE ISLAMIC GARDEN. From the desert to the contemporary city: the oasis-paradise as a paradigm for urban regeneration

Maria Stella Lux

IL GIARDINO ISLAMICO. Dal deserto alla città contemporanea: l'oasi-paradiso come paradigma per la rigenerazione urbana = THE ISLAMIC GARDEN. From the desert to the contemporary city: the oasis-paradise as a paradigm for urban regeneration.

Rel. Paolo Cornaglia, Nerantzia Tzortzi. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2020

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Abstract:

Quale può essere l’utilità degli studi sul giardino islamico rispetto all’attualità? Cosa si può trarre oggi dall’analisi di forme, tecniche e modalità di una tradizione secolare? Per provare a dare una risposta occorre innanzitutto comprendere la complessità del giardino islamico e la sua diversità rispetto a molti paradigmi di giardino storicamente espressi dalla tradizione occidentale: il giardino islamico non è un elemento accessorio, un’aggiunta alla casa che denota ricchezza e potere o un elemento di distinzione sociale, o meglio, è stato anche questo, ma in primo luogo è un elemento funzionale e nella sua forma più basilare, quella del patio-giardino, diventa una parte integrante della casa, dell’edificato e della forma urbana. È un nodo fondamentale del sistema di ottimizzazione e gestione delle risorse, in primis quella idrica, e di una strategia insediativa che si sviluppa in risposta a condizioni ambientali e climatiche sfavorevoli. Il mondo arabo assorbe e rielabora l’eredità lasciata da tre civiltà precedenti -mesopotamica, egizia e persiana- e con queste condivide la necessità di ricondurre la relazione tra l’uomo e la natura ad un essenziale equilibrio, che garantisca la crescita della civiltà umana nel rispetto delle risorse offerte dal contesto. Il giardino concentra in sé l’essenza di una strategia progettuale sostenibile in senso lato, dal consumo di risorse proporzionale alla capacità di rigenerazione delle stesse alle dinamiche sinergiche che si instaurano tra spazi aperti, costruito e territorio. Benché sia impreciso parlare di “giardino islamico”, dato che la cultura islamica ha abbracciato un ambito geografico estremamente ampio senza mai produrre un canone rigido, ma anzi adeguandosi alle diverse tradizioni locali ed esprimendosi in un’infinità di variazioni, è pur sempre possibile identificare una sorta di matrice, liberamente declinabile, ma al tempo stesso riconoscibile, che si struttura su quattro componenti fondamentali: un perimetro definito che individua lo spazio del giardino, il disegno geometrico, il ruolo dell’acqua e l’attenzione per la componente vegetale. Ciascuna di queste componenti riveste al contempo una molteplicità di significati simbolici, estetici e funzionali che si sovrappongono e si completano a vicenda. Per ricondurre questo paradigma alla contemporaneità, è stata svolta un’indagine storica per delineare l’influenza che il giardino islamico ha avuto nel mondo occidentale prima attraverso l’importazione diretta da parte degli arabi, poi per diversi secoli attraverso epidermiche riprese stilistiche e infine nel XX secolo in parallelo con alcune tendenze estremamente moderne e innovative. In riferimento all’oggi, la stretta correlazione tra il fenomeno della desertificazione e quello dell’urbanizzazione ha traslato il focus sugli attuali contesti urbani. Sulla base di una duplice analisi sugli spazi residuali della città contemporanea e sulla forma e la caratterizzazione dei giardini islamici storici, sono state ipotizzate alcune soluzioni progettuali, da intendersi come esemplificazioni di spazi verdi urbani sostenibili, che traggono dal giardino islamico una concezione unitaria e sistemica, una visione integrata che unisce l’attenzione al consumo delle risorse alla conformazione di un giardino capace di generare “oasi” vivibili all’interno dello spazio urbanizzato.

Relatori: Paolo Cornaglia, Nerantzia Tzortzi
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 305
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Ente in cotutela: UNIVERSIDAD POLITECNICA DE MADRID - ETS ARQUITECTURA (ETSAM) (SPAGNA)
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/14767
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