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LA VIA DEL MARMO. Recupero degli opifici di Pietrasanta tra arte e natura. = LA VIA DEL MARMO. Restoration of Pietrasanta factories between art and nature.

Arianna Baccino, Francesco Iaquinto, Andrea Capozza

LA VIA DEL MARMO. Recupero degli opifici di Pietrasanta tra arte e natura. = LA VIA DEL MARMO. Restoration of Pietrasanta factories between art and nature.

Rel. Maria Adriana Giusti, Marco Ferrari. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2020

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Abstract:

La Via del Marmo, di fondazione michelangiolesca, viene storicamente riconosciuta come il collegamento ideato tra il 1518 e il 1521 per mettere in connessione le cave di Seravezza ed il Porto di Motrone, affinché i suoi marmi raggiungessero Firenze per la realizzazione della facciata della chiesa di San Lorenzo, rimasta incompiuta. Nonostante l’esito fallimentare, questa strada ha conservato una notevole valenza simbolica. Il territorio ha mantenuto l’eredità di questo asse come un percorso storico-culturale, punteggiato da una serie di eccellenze, come Pietrasanta, l’”Atene italiana”, il Palazzo Mediceo, patrimonio UNESCO, a Seravezza e il Forte Lorenese di Forte dei Marmi. Parallelamente ad essa scorre il fiume Versilia, compagno di un comprensorio paesaggistico segnato da profonde criticità. All’interno di questo territorio è possibile ritrovare a monte, ancora oggi, quelle pareti nivee e quei blocchi massicci che sono stati scelti e toccati dai più grandi artisti del mondo. Mentre a valle vi è il termine ideale di un ciclo, fondato su una tradizione secolare, di lavorazione artistica. Sorge la necessità di una strategia generale basata sulla valorizzazione della cultura storica locale, in cui la Via del Marmo funge da connessione per l’intero sistema, basato sul recupero di una serie di spazi abbandonati. Sulla forza di questo collegamento, che unisce tutto il territorio versiliese, si colloca il progetto di tesi. L’area industriale della Giorgini&Maggi, conosciuta anticamente come “Pago Selvato”, situata all’ingresso del Parco delle Alpi Apuane ed in prossimità di un intreccio di strade ed eventi storici che hanno influenzato l’evoluzione di tutto il territorio versiliese, ha reso inconfutabile la scelta di questo luogo come cuore del progetto ed elemento cardine da cui fosse possibile avviare l’intera riqualificazione territoriale, componibile in una serie di micro-interventi. Questo primo tassello è stato progettato come luogo per l’arte e per gli artisti, i quali hanno da sempre visto le potenzialità del territorio, sia per la presenza di materiale che per le capacità delle maestranze locali.

Relatori: Maria Adriana Giusti, Marco Ferrari
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 512
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/14151
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