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Abitare lo spazio pubblico. Arte come dispositivo di democrazia spaziale

Eleonora Defilippo

Abitare lo spazio pubblico. Arte come dispositivo di democrazia spaziale.

Rel. Daniela Ciaffi, Michele Cerruti But. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2020

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Abstract:

Questo progetto di tesi ha l’obiettivo di indagare sull’utilizzo dell’arte come dispositivo di democrazia spaziale all’interno di processi partecipativi finalizzati alla trasformazione dello spazio pubblico. Il tema della partecipazione rispetto processi di attivazione degli spazi è strettamente legato al concetto di democrazia. La democrazia è un tema urgente poiché si riconosce come necessaria la forza trasformatrice del “decidere assieme”. Come anticipato, lo spazio oggetto di studio è lo spazio pubblico. Esso rappresenta lo spazio più rilevante della città in cui si esplica “il diritto alla città”. Ma perché l’arte? L’arte è un dispositivo che si rivolge al pubblico e che promuove la creazione di valori e obiettivi comuni all’interno di una dimensione politica ed etica. Oggi essa viene riconosciuta come elemento intangibile, il cui ruolo è la definizione dell’identità e dello sviluppo economico e sociale della società. Qual è l’ipotesi di cui mi occupo? L’ipotesi si basa sull’idea che l’arte rappresenta un dispositivo di democrazia spaziale e che attraverso essa è possibile abitare lo spazio pubblico. Abitare lo spazio pubblico potrebbe sembrare un’espressione ossimorica, questo perché l’atto dell’abitare si riferisce ad una dimensione privata legata al concetto di “casa”. Ma è veramente possibile che l’arte riesca a trasformare tali spazi pubblici fino a farli abitare e far nascere la voglia di stare in uno spazio? È possibile definire il progetto dei processi di democratizzazione dello spazio attraverso l’arte? Qual è il ruolo dell’architetto all’interno di tali processi? Per poter rispondere a tali domande, il percorso di tesi si è svolto attraverso: una prima ricerca teorica su temi come la partecipazione, la città, gli spazi pubblici e l’arte pubblica; l’analisi di cinque progetti realizzati in Italia che si avvalgono dell’arte come motore trasformativo; interviste qualitative a cinque professionisti, sia architetti che artisti, coinvolti nei casi studio che ho analizzato. Infine ho provato a rispondere all’ipotesi formulata, riflettendo sul ruolo che ha l’architetto oggi all’interno di processi partecipativi e definendo un possibile progetto dei processi di democratizzazione dello spazio attraverso l’arte. Tale processo include sette fasi che non hanno l’obiettivo di risolvere o specificare un metodo di intervento, piuttosto rappresentano delle fessure che aprono alla riflessione su un tema così attuale.

Relatori: Daniela Ciaffi, Michele Cerruti But
Anno accademico: 2019/20
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 215
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/13643
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