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Carmagnola: il complesso abbaziale di Santa Maria di Casanova. Progettazione di servizi di accoglienza e di un percorso espositivo

Sabrina Gennari

Carmagnola: il complesso abbaziale di Santa Maria di Casanova. Progettazione di servizi di accoglienza e di un percorso espositivo.

Rel. Luca Dal Pozzolo. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2008

Abstract:

Le vicende del complesso abbaziale di Casanova hanno inizio verso la metà del XII secolo a seguito di una donazione da parte dei marchesi di Saluzzo a favore dei monaci cistercensi. Essi sistabilirono in queste terre e presero a dissodare e bonificare il luogo, in origine ricoperto di paludi e fitti boschi. A questa prima donazione ne seguirono molte altre, unitamente ad esenzioni e privilegi da parte di Papi ed hnperatori, che in breve aumentarono grandemente le proprietà del monastero, e insieme ne accrebbero il prestigio e il potere.

Già fin dal XV secolo Casanova era divenuto un importante punto di riferimento per la vita religiosa e politica di una vasta zona all'intorno, e i suoi possedimenti costituivano all'epoca una delle più cospicue rendite prelatizie di tutto il Piemonte. Maltrattata dal tempo, ma al tempo per molti versi debitrice, l'abbazia di Santa Maria Assunta a Casanova va vista soprattutto come un ricettacolo di stili e concezioni artistiche diverse. Se già all'esterno ciò è reso evidente dalla facciata della chiesa e dall'intero corpo del monastero, di età molto più tarda rispetto al resto, è però soprattutto all'interno, tra uno stucco e un marmo, una decorazione e un affresco, che si fatica ad immaginare come dovesse essere l'aspetto originario. Eppure tutto il suo fascino sta proprio qui, in questa commistione di linee gotiche, o cosiddette di transizione, ed elementi barocchi sovrapposti. Essenziali le prime, così come si conveniva, persino eccessivi e ridondanti i secondi, entrambi comunque testimoni del gusto dominante in quelle due epoche, così diverse e lontane tra loro ma ugualmente fondamentali per 1'abbazia, che hanno coinciso con il momento della fondazione e quello del massimo splendore. Ma questa abbazia è stata anche molto maltrattata dal tempo, infatti, se la facciata della chiesa e il monastero hanno dovuto essere ricostruiti ex novo, già nel Settecento, è solo perché si trovavano già all'epoca in condizioni estremamente critiche. E molti altri danni, da allora, sono venuti ad aggiungersi. Su quello che è rimasto, poi, il passare del tempo ha lavorato con mano pesante.

D'altronde è sempre stata una vita piuttosto travagliata quella che l'abbazia di Casanova, anche nei momenti di maggiore fortuna, ha dovuto affrontare nel corso dei secoli. Nonostante le protezioni potenti di cui ha potuto disporre sin dal suo nascere, troppo spesso ha dovuto nel passato fare i conti con le mire rapaci di signorotti e malfattori del luogo. E quanto viva sia sempre stata nei monaci cistercensi la preoccupazione di dover proteggere le proprietà dell'abbazia da queste mire è facile leggerlo nei documenti.

Nella seconda metà del XVI secolo tale complesso assunse un potere talmente forte da indurre Emanuele Filiberto a decretare di fatto l'alienabilità del patrimonio ecclesiastico, così buona parte di quelle ricchezze andarono a favore dell' abate commendatario di turno.

Da qui nasce un avvicendarsi di dispute tra il potere politico e quello religioso rivolte alla nomina dell' abate ed anche il succedersi di personaggi illustri che vollero legare il proprio nome alI' edificio stesso. Tali fatti hanno comunque contribuito a mantenere integro il complesso, superando i periodi difficili, grazie appunto a queste protezioni.

La decadenza iniziò verso la metà del 1600 a causa di un primo saccheggio a cui ne seguirono numerosi altri fino ad arrivare alla soppressione del monastero stesso da parte di Papa Pio VI, decretato il 3 aprile 1792, per cui la chiesa abbaziale divenne parrocchia e contemporaneamente Re Vittorio Amedeo III ebbe la facoltà di disporre liberamente dei beni dell'abbazia.

Nel 1792 il monastero assunse il nome di "Castello" e venne adattato e trasformato in alloggio reale, divenendo luogo di caccia della famiglia di Casa Savoia. Nel 1868 Re Vittorio Emanuele II vendette l'intero patrimonio al Regio Economato Generale (ciò in seguito al trasferimento, nel 1865, della capitale da Torino a Firenze), che lo possedette fino al 1921, anno in cui i beni vennero ceduti all'Opera Nazionale Combattenti che divise la grande tenuta in piccoli poderi che vennero venduti a privati.

Nel 1928 la restante proprietà passò alle suore di Maria Ausiliatrice che la destinarono, fino al 1970, a sede per il noviziato internazionale. Nel 1973 venne acquistata dalla S.p.A. Casanova. Il 9 aprile 1999 è stata acquisita all'asta giudizi aria, presso il Tribunale di Torino, da una Associazione di Volontariato - Onlus e il monastero abbaziale assunse il nome di "Centro di Spiritualità Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione".

L'Associazione iniziò subito i lavori di ristrutturazione per adibirlo a "Centro di spiritualità" e questi lavori attualmente sono ancora in corso.

Relatori: Luca Dal Pozzolo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AE Edifici e attrezzature per il culto
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/1293
Capitoli:

INTRODUZIONE

TI complesso monastico di Casanova

1. I CISTERCENSI E IL TERRITORIO

1.1 La formazione del patrimonio fondiario dell' abbazia di Casanova: un polo di attrazione di esperienze religiose e monastiche nei secoli Xli - XII

2. RITRATTO DI UN'ABBAZIA

2.1 All'ombra di Ludovico II di Saluzzo: Casanova ai tempi della commenda (XV - XVI secolo)

2.2 La seconda metà del Seicento: ampliamenti, riparazioni ed abbellimenti della chiesa e del monastero

2.3 Il Settecento: la costruzione della nuova facciata della chiesa e l'ampliamento del monastero

2.4 Restauri ed interventi ottocenteschi

3. IL CONTRIBUTO ARCHEOLOGICO

3.1 Santa Maria di Casanova. TI contributo dello scavo archeologico alla conoscenza di un'abbazia cistercense fondata dai Marchesi di Saluzzo

4. LA PROGETTAZIONE DEI SERVIZI D'ACCOGLIENZA DELL'ABBAZIA DI CASANOVA

4.1 Linee guida ed orientamenti progettuali

4.2 Gli interventi progettati

BIBLIOGRAFIA

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