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Il complesso ex-Sanatrix: rifunzionalizzazione tra storia e progetto

Alfonsina Esposito

Il complesso ex-Sanatrix: rifunzionalizzazione tra storia e progetto.

Rel. Eugenia Monzeglio, Guido Montanari. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Abstract:

Il lavoro condotto nell'ambito di questa tesi di laurea nasce dall'incentivo di completare uno studio cominciato con il con il Laboratorio di Sintesi, relativo al tema della conservazione dell' architettura contemporanea. L'indagine ha avuto come oggetto l'analisi di un complesso assistenziale degli anni Trenta, conosciuto come la "Villa di Cura Sanatrix", situato sulle prime pendici della collina torinese e che nel corso dei decenni ha cambiato diverse destinazioni d'uso (da villa padronale a uffici della Provincia). Questo tema è apparso interessante per diversi aspetti: in primo luogo non esiste nessuno studio completo sui manufatti in seconda istanza, nonostante siano stati modificati con interventi che ne hanno alterato parzialmente l' aspetto originario, i quattro padiglioni presentano peculiarità architettoniche -ambientali che vale la pena di mettere in evidenza. La ricerca compositiva è riferibile ad una matrice tradizionali sta con influenze razionaliste: 10 studio ha permesso di sottolineare i caratteri architettonici prevalenti che derivano dalla convivenza tra tradizione ed innovazione, espressa dall' accostamento tra materiali e tecnologie d' avanguardia. Grazie al riscontro con le riviste dell'epoca, è emerso che negli anni Trenta la Sanatrix rappresentò per la città di Torino un'espressione significativa per quel che concerneva le iniziative di tipo assistenziale rivolte a persone facoltose: il complesso diventò infatti, un riferimento importante per la città e per il Piemonte. La tesi è suddivisa in due parti: nella prima vi è l' analisi storica dei manufatti e del loro contesto nella seconda I 'intervento di rifunzionalizzazione. Per la prima parte sono state consultate principalmente le carte storiche, reperite presso l' Archivio Storico di Torino, attraverso le quali è stato possibile tracciare un quadro cronologico dello sviluppo degli edifici in rapporto al contesto e quindi identificare i diversi proprietari e i cambiamenti sociali che ne hanno motivato via via le nuove destinazioni d'uso. Gli approfondimenti relativi ai singoli padiglioni realizzati in tempi e modalità differenti, sono stati effettuati tramite la documentazione reperita presso l' Archivio Edilizio di Torino e gli Archivi della Provincia di Torino. Nel primo il materiale raccolto è costituito principalmente da disegni di progetto, delibere comunali, foto di repertorio che sono serviti per ricostruire le vicende relative alla costruzione, alle soluzioni tecniche adottate e ai materiali utilizzati. Il secondo si è rivelato utile per la documentazione relativa alle modifiche e agli interventi sui padiglioni. La consultazione delle riviste specifiche per l' architettura degli anni Trenta, ha permesso di evidenziare le soluzioni tecniche funzionali del periodo: ciò ha condotto questo lavoro verso la comparazione con altri edifici a carattere ospedaliero ritenuti d'avanguardia. Essi presentavano elementi analoghi alla Sanatrix, soprattutto per quel che riguardava le pavimentazioni in linoleum riscontrati all'interno dei padiglioni: esse costituivano un aspetto caratterizzante per la presenza di intarsi utilizzati per la riabilitazione alla marcia. Attualmente i padiglioni presentano una limitata superficie in linoleum, che vale la pena di continuare a conservare come testimonianza del passato. La ricerca di tutte le fasi e dei protagonisti è stata completata grazie all'aiuto offerto dai parenti di due dei progettisti dei padiglioni: il nipote di Antonio Sibilla (progettista dei padiglioni degli anni Trenta), suo omonimo e Paolo Reviglio, figlio di Natale (progettista del padiglione realizzato negli anni Cinquanta). Essi hanno contribuito a delineare non solo il profilo professionale, ma anche quello umano, fondamentale per interpretare le loro opere. Sono emerse dunque anche le figure di due progettisti "minori", ma espressione di quella ricerca di un lavoro fatto a regola d'arte e dell'attenzione alle esigenze della committenza, che caratterizzano buona parte della produzione architettonica locale nel periodo di transizione tra pensiero della tradizione e il fenomeno delle avanguardie. La seconda parte comprende tutte le analisi relative all' area e ai manufatti in previsione di una destinazione d'uso compatibile, con la conseguente ridefinizione di attività esistenti e l'inserimento di funzioni complementari: la ricerca storica è stata la premessa per un progetto di valorizzazione dei padiglioni. L 'ipotesi progettuale ha avuto a monte una serie di operazioni e considerazioni: l'individuazione delle attività svolte in ogni padiglione tramite sopralluoghi, l'evidenziazione degli aspetti positivi del complesso in relazione alle esigenze emerse dai colloqui effettuati ( educatori delle Comunità Alloggio, operatori, responsabili di gestione e impiegati) e alle potenzialità degli edifici. Per queste ragioni la riqualificazione del complesso considera contemporaneamente due aspetti fondamentali: le valenze architettoniche emerse dall' analisi storica e dello spazio esterno ad essi correlato; le esigenze, i bisogni e i diritti dei diversi tipi di utenti che usufruiscono di questi edifici. Il progetto si propone di favorire la riorganizzazione di presidi socio - assistenziali quali il Centro Socio -Terapeutico, le Comunità Alloggio per disabili e le Comunità Alloggio Gestanti e Madri, con lo scopo di assicurare accoglienza e ospitalità a persone in stato di bisogno laddove non trovano più un adeguato sostegno familiare. Lo scopo è quello di coinvolgere i cittadini attraverso una partecipazione attiva tramite la creazione di attività a carattere pubblico ( scuola materna, biblioteca, sala conferenze, mensa, sala ascolto musica, internet point, etc...) e la collaborazione con le iniziative presenti (laboratori del CST). Si è cercato attraverso servizi aperti a tutta la popolazione, di favorire la realizzazione di interventi di tipo educativo, culturale, ricreativo e per il tempo libero. Il riuso del complesso che propone questo lavoro, pone una serie di problemi strettamente vincolati a esigenze di tipo organizzativo e funzionale, nonché ad una forte attenzione all'aspetto umano: si è cercato infatti di tener conto il più possibile delle necessità della specifica tipologia di utenti. L 'utenza (le mamme in difficoltà e i loro figli e i ragazzi con disabilità psichica e fisica) inseriti in uno spazio diverso dal contesto familiare, ha bisogno di un luogo confortevole in cui poter ritrovare un ambiente simile a quello della propria casa. Dunque l'impatto psicologico è un aspetto non sottovalutabile alla luce della scelta effettuata. L 'intento progettuale è quello di restituire una connotazione assistenziale al complesso, mantenendo invariato 1 'involucro esterno per non privarlo di quelle caratteristiche architettoniche di pregio che sono ancora evidenti. Per forma e dimensione i padiglioni svolgono appieno le funzioni ipotizzate, ma è stato necessario ristudiare la distribuzione interna in relazione all'accessibilità e alle prestazioni relative alla sicurezza. Si è cercato di formulare un progetto che sfruttasse al meglio gli spazi a disposizione e che fosse adeguato alle norme di sicurezza anche con la creazione, ove necessario di ulteriori scale e vie di fuga. Tutti i riferimenti per l' elaborazione della seconda parte sono stati reperiti da riviste specifiche sulla progettazione di strutture assistenziali e in relazione ai riferimenti normativi più aggiornati.

Relators: Eugenia Monzeglio, Guido Montanari
Publication type: Printed
Number of Pages: 204
Uncontrolled Keywords: complesso residenziale - rifunzionalizzazione
Subjects: A Architettura > AG Buildings and equipment for health and care
A Architettura > AO Design
ST Storia > STK Periodo moderno
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: UNSPECIFIED
Aziende collaboratrici: UNSPECIFIED
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/92
Chapters:

INTRODUZIONE

PARTE PRIMA

I MANUFATTI E IL LORO CONTESTO: ANALISI STORICA

1. Lo sviluppo edilizio attraverso la cartografia storica

1.1 La Barriera Vai Salice e la strada di Circonvallazione: i primi segni di urbanizzazione riscontrati a fine' 800

1.2 Il nucleo primario di un fondo agricolo: la sua individuazione nel 1896

1.3 Il consolidamento dell'immagine attuale attraverso due nuovi padiglioni negli anni Trenta

1.4 L 'ultimo manufatto sorto nella metà degli anni Cinquanta

2. Le prime preesistenze individuate

2.1 La Villa Padronale: dimora colonica del Banchiere Marsaglia

2.2 Un nuovo elemento funzionale di pertinenza della Villa: le Scuderie

2.3 La "Portieria" progettata da Lorenzo Rivetti a custodia del nucleo residenziale

3. La nuova destinazione a luogo di cura negli anni Trenta per persone abbienti

3.1 Il ruolo della Sanatrix nel contesto torinese

3.2 La trasformazione delle Scuderie in alloggi per il personale e della Villa in ricovero per partorienti

3.3 Il progetto dei nuovi Padiglioni ad opera di Antonio Sibilla: l'influenza di Chevalley

3.3.1 Il sistema a sviluppo orizzontale e la tipologia a padiglione

3.3.2 Un elemento tecnologico caratterizzante; la pavimentazione in linoleum

3.4 Le strutture di completamento agli impianti di base: le gallerie di collegamento e il rifugio antiaereo

3.4.1 Il riscontro con la manualistica: l'organizzazione dei percorsi interni

4. La nascita dell'Istituto Provinciale per l'Infanzia

4.1 L 'esigenza di un luogo di custodia per i bambini abbandonati

4.2 L 'adeguamento tecnologico dei padiglioni: sopraelevazioni e ristrutturazioni interne

4.3 Una nuova esigenza: l'assistenza alla maternità nell'edificio progettato da Natale Reviglio

PARTE SECONDA

L'INTERVENTO DI RIFUNZIONALIZZAZIONE

5. Dall'esame storico alle linee guida del progetto

5.1 Indagine sull'area e sui manufatti in previsione di una destinazione d'uso compatibile

5.1.1 Individuazione delle attività svolte in ogni padiglione

5.1.2 Gli aspetti caratterizzanti del complesso in relazione alle esigenze emerse e alle potenzialità degli edifici

6. La proposta di riuso attraverso il potenziamento dei padiglioni

6.1 La ridefinizione di attività esistenti e l'inserimento di funzioni complementari

LE TAVOLE DI PROGETTO

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

DOCUMENTI D'ARCHIVIO

PRINCIPALE RIFERIMENTO NORMATIVO

LEGENDA DELLE ABBREVIAZIONI

RINGRAZIAMENTI

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DOCUMENTI D' ARCHIVIO

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Catasto Gatti, Allegato Mutazioni di Proprietà, Pratica n° 31350, Piano dimostrativo estratto dalla mappa comunale di Torino del territorio situato nel Borgo del Rubatto che il Regio Convitto delle Vedove e Nubili promette in vendita al Cav. Luigi Marsaglia, 1887.

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Catasto Gatti, Piano Generale della Città di Torino coll 'indicazione dei Piani Regolatori degli ingrandimenti complilato per cura dell 'Ufficio Tecnico Municipale, conservato nella Litografia Fratelli Doyen, Torino, scala 1:4000, 1892.

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Archivio Edilizio della Città di Torino

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Pratica n° 276, Rilievo dello stato di fatto delle Scuderie, Allegati: Prospetto Sud -Ovest, Sezione longitudinale A-A' , Piante dei piani, Scala 1: 100, in "Domanda all' Amministrazione Comunale di Torino per l'autorizzazione a' sensi del Regolamento edilizio", Torino, 8 maggio 1929.

Pratica n° 276, Rilievo dello stato di fatto della Palazzina esistente; Allegati: Prospetto Nord- Ovest, Sezione longitudinale, Piante dei piani, Scala 1: 100, Particolare di Facciata, Scala 1:40, in "Domanda all' Amministrazione Comunale di Torino per l'autorizzazione a' sensi del Regolamento edilizio", Torino, 8 maggio 1929.

Pratica n° 276, Domanda all'Amministrazione Comunale di Torino per l'autorizzazione a' sensi del Regolamento edilizio, 12 giugno 1929, VII.

Pratica n° 276, Allegato alla domanda all'amministrazione Comunale di Torino per I 'autorizzazione a 'sensi del Regolamento edilizio. Ad eseguire una palazzina ad uso casa di cura,. Allegati: Prospetti Nord -Ovest, Sud -Ovest, Sezione trasversale, piante dei vari livelli, Scala 1: 100, Particolare di facciata, Scala 1 :40, 12 giugno 1929, VII.

Pratica n° 276, Allegato alla domanda all'amministrazione Comunale di Torino per l'autorizzazione a 'sensi del Regolamento edilizio. Ad eseguire un nuovo fabbricato per laboratorio, Allegati: Prospetto a Sud, Sezione, Piante, Scala 1:100, Striscia di facciata, Scala 1:40, 12 giugno 1929, VII.

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Repertorio n° 27770/12809, Atto di vendita, Torino, 22 dicembre 1952.

Divisione Edilizia, protocollo n° 2, Cat. 1, Istituto Provinciale per l 'Infanzia - c. so Giovanni Lanza 75: sopraelevazione di un piano, 7 febbraio 1962.

Divisione Edilizia, protocollo n° 9, Cat. 1, Licenza Edilizia, 17 aprile 1962.

Divisione Edilizia, Pratica n° 234/66, Sopraelevazione padiglione E; 18 aprile 1966..

Divisione Edilizia, Protocollo n° 234, Modulo per le nuove costruzioni edilizie (art. 26 regolamento edilizio), 8 novembre 1966.

Divisione Edilizia, Pratica n° 234, Calcoli statici dei carichi sulle fondazioni e sul terreno inerenti alla sopraelevazione del fabbricato E, nella sede dell'Istituto Provinciale dell'Infanzia in Torino, c.so Giovanni Lanza n° 75, 10 novembre 1966.

Pratica n° 352/P , Doc. n° 66/236, Licenza subordinata al pagamento del canone, Torino, 141uglio 1968.

Protocollo Generale n° 25072, Concessione edilizia relativa a lavori interni, 31 gennaio 1995.

Concessione Edilizia n° 365/95, Approvazione del Protocollo Generale n° 25072 del3.J gennaio 1995,23 maggio 1995.

Dipartimento Edilizia, Protocollo n° 9817, Richiesta di autorizzazione edilizia, 14 luglio 1997.

Protocollo n° 9817, Cat. 1, Allegato alla richiesta di autorizzazione edilizia, Torino, 14 luglio 1997.

Autorizzazione Edilizia n° 143/98, Rimozione di montacarichi esterno e ripristino soletta del balcone, 13 marzo 1998.

Biblioteca Centrale di Architettura di Torino

Sezione Cartoteca, Pianta geometrica della città di Torino, coll'indicazione dei Piani Regolatori e degli ampliamenti compilata sotto .la direzione dell'Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici, scala 1 :5000, 1896.

Sezione Cartoteca, Pianta di Torino coll'indicazione dei due piani regolatori e di ampliamento rispettivamente delle zone piana e collinare adottati dal consigli<! comunale nel 1913, colle varianti approvate successivamente sino a maggio 1915, Torino, 1915.

PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMA TIVI

DCG 20-07-1939, Approvazione delle istruzioni per le costruzioni ospedaliere. Istruzioni per le costruzioni ospedaliere -Elementi generali da tenere presenti per la costruzione di ospedali.

LR 15 gennaio 1973, n° 3, Criteri generali per la costruzione, l'impianto, la gestione ed il controllo degli asili.

DMS, 5 luglio 1975, Prescrizioni tecniche, in "Gazzetta Ufficiale" n° 190, 18 luglio 1975.

DGR ni 54- 3346 del 8.06.1975 e 77- 3869 del 7.07.1976, Linee guida per la progettazione di un asilo, Estratto del Capitolato Tipo per la costruzione di asili).

DPR 27 aprile 1978, n. 384, Prescrizioni tecniche, in "Gazzetta Ufficiale", n° 204,22 luglio 1978.

CM dei LLPP, n° 1270, 28/6/79, Barriere Architettoniche: Scivoli di raccordo con i marciapiedi 'o passaggi pedonali.

CM dei LLPP, n° 310, 7/3/80, Barriere Architettoniche: Piattaforma di distribuzione.

DMI, 16 febbraio 1982, Prescrizioni tecniche, in "Gazzetta Ufficiale" n° 98, 9 aprile 1982.

CM dei LLPP, n° 1030, 13/6/83, Barriere Architettoniche.

LEGGE 09-01-89, n° 13, Disposizione per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche.

Principale normativa di riferimento ..

DM -Ministero dei LLPP, 14 giugno 1989, n° 236, Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche, supplemento ordinario in "Gazzetta Ufficiale", n° 145,23 giugno, 1989.

DPCM, 22 dicembre 1989, Prescrizioni tecniche, in "Gazzetta Ufficiale", n° 2,3 gennaio 1990.

LEGGE-QUADRO 5 febbraio 1992, n° 104, Assistenza, integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, in "Gazzetta Ufficiale", n° 39, 17 febbraio 1992.

DGR, 29 giugno 1992, n° 38- 16335, Deliberazione attuativa relativa ai presidi socio assistenziali, -LR, 37/90- Allegato 1, pag. 10.3.

DGR, 22 febbraio 1993, ni 147- 23154, Comunità alloggio e Centri Diurni per soggetti handicappati. Adeguamento della normativa regionale alla legge 5 febbraio n° 104, 1992.

DM, 14 dicembre 1993, Norme tecniche e procedurali per la classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di porte ed altri elementi di chiusura, in "Gazzetta Ufficiale, n° 303, 28 dicembre.

DGR, 22 dicembre 1997, ni 230- 23699, Standard organizzativo-gestionali dei servizi a favore delle persone disabili, in "Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte", n° 1,7 gennaio 1998.

LEGGE 68,12 marzo 1999, Diritto al lavoro dei disabili.

LEGGE -QUADRO del 2000, n° 328, Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.

LEGGE 8 novembre 2000, n. 328, Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato d interventi e servizi sociali, -Supplemento ordinario n. 186, pubblicata nella "Gazzetta Ufficiale" n° 265, 13 novembre 2000.

D.G.R. n° 19 -1361, 20 novembre 2000, Centro di custodia oraria -Baby parking -Individuazione dei requisiti strutturali e gestionali.

DM 21 maggio 2001, n. 308, Requisiti minimi strutturali e organizzativi per l'autorizzazione all'esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, a norma dell'articolo 11 della legge n° 3288 novembre 2000.

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