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Il contributo degli Open Data nei GIS per la pianificazione territoriale: confronti operativi tra le fonti ufficiali e l'Informazione Geografica Volontaria = The contribution of Open Data in GIS for Spatial Planning: comparisons between official sources and Volunteered Geographic Information

Josephine Melfi

Il contributo degli Open Data nei GIS per la pianificazione territoriale: confronti operativi tra le fonti ufficiali e l'Informazione Geografica Volontaria = The contribution of Open Data in GIS for Spatial Planning: comparisons between official sources and Volunteered Geographic Information.

Rel. Alberto Di Gioia. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale, 2018

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Abstract:

Nel nuovo millennio la conoscenza geografica ha vissuto una rivoluzione tecnologica e culturale che ha portato alla modifica delle tempistiche e delle modalità, di diffusione e produzione di informazioni geografiche. Qualsiasi utente oggi può partecipare alla creazione di contenuti, può modificare dati e informazioni, può combinare dati provenienti da fonti diverse per produrne di nuove. E’ il fenomeno della Voluntereed Geographic Information, VGI che ha guadagnato progressivamente credibilità nei media e nel mondo accademico, dove numerosi progetti sono stati avviati per analizzarne vantaggi e svantaggi, tra questi i più diffusi sono incentrati sull’analisi del famoso OpenStreetMap, sul quale si focalizza anche la presente ricerca, un’iniziativa finalizzata alla mappatura del globo ed alla diffusione open-source dei relativi dati cartografici. Il mondo dei VGI oggi si aggiunge al mondo della Authoritative Geographic Information e capire come questi si relazionano ha scaturito l’interesse della ricerca. Entrambi i due mondi si stanno evolvendo ma a velocità diverse, ciò non significa che VGI sia migliore dei dati ufficiali ma appartengono ad una sfera diversa con delle caratteristiche intrinseche che di seguito verranno analizzate. Un elemento non trascurabile nella comprensione dei VGI è l’evidenza che molto spesso i contenuti informativi geografici forniti dagli enti ufficiali sono difficilmente accessibili; è proprio in questo caso che avviene la relazione tra i due mondi. L’obiettivo della seguente tesi è comprendere se esistono dei punti di incontro tra il mondo dei dati geografici volontari e il mondo dei dati ufficiali, che relazione c’è tra di essi e cosa ne deriva dall’uso combinato delle due fonti di dati. Il lavoro della seguente tesi è articolato in due parti, una parte teorica nella quale vengono confrontati i due mondi dell’informazione geografica, quello dei VGI e quello dei dati ufficiali, con una valutazione delle caratteristiche intrinseche dell’una e dell’altra fonte di dati. Nella seconda parte, pratica, al fine di dare una struttura al lavoro di confronto non è stata eseguita un’analisi solo sull’accessibilità ai portali ma una simulazione all’uso dei test per ogni caso studio utilizzando sia i dati VGI sia i dati ufficiali. Le analisi sono state effettuate a livello nazionale e su scale diverse per comprendere le differenze territoriali presenti sul territorio italiano determinate dal fenomeno del digital divide. Sono stati pensati tre test di livelli diversi: la percentuale delle aree verdi; il bacino di utenza delle scuole; e i servizi territoriali ed ai punti di interesse. I test confluiranno in delle interpretazioni di sintesi legate a delle matrici e carte il più possibile oggettive. Il lavoro di confronto ha fatto emergere le differenze di metadatazione dei dati ufficiali dei vari casi studio e le lacune che i VGI potrebbero colmare nella pianificazione territoriale. Le VGI sono una ricchezza senza precedenti, resa disponibile ai pianificatori per supportare l'analisi spaziale e il processo decisionale. Questa tendenza potrebbe favorire innovazioni nelle metodologie di pianificazione urbana e regionale. Le premesse consentono di immaginare uno scenario futuro in cui l’informazione geografica può essere aggiornata di continuo ed a costo zero e ciò potrebbe rivoluzionare il ruolo del pianificatore.

Relatori: Alberto Di Gioia
Anno accademico: 2018/19
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 228
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-48 - PIANIFICAZIONE TERRITORIALE URBANISTICA E AMBIENTALE
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/8582
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