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Disciplina navale e sua tecnologia

Giorgia Albertin

Disciplina navale e sua tecnologia.

Rel. Gabriella Peretti, Vittorio Garroni. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2004

Abstract:

Questa tesi è stata scritta con l'intento, da parte della tesista, di avvicinarsi alla disciplina nautica, iniziando a studiare la storia e la sua evoluzione nel corso degli anni, e tenendo conto che il modo di usare una imbarcazione dipende dall'epoca, dalla possibilità del proprietario e dal luogo di navigazione. La nautica è una vera e propria scienza che non si può imparare sui testi di costruzione navale, ma che si impara solo vivendo in mare. In questa tesi si è cercato un po' di partire dalla storia delle imbarcazioni, per arrivare a parlare di progetto e disegno di quelle che consideriamo imbarcazioni moderne, per poter dare una infarinatura generale e più o meno completa, (anche se sicuramente molto basilare e forse un po' banale per una persona esperta), della disciplina navale. Sono stati trattati concetti di geometria e di fisica per spiegare il principio di galleggiamento dei solidi, arrivando poi a parlare di stabilità delle barche, e possiamo dire che non è una cosa semplice. Innanzi tutto diciamo che per stabilità intendiamo la capacità di una imbarcazione di opporsi a qualsiasi azione esterna che tenda a variarne la posizione originaria di galleggiamento, riportando quindi la barca nella posizione iniziale; introducendo a questo punto il discorso riguardante l'influenza del vento e del mare, due elementi importantissimi da considerare durante la progettazione e la conduzione di imbarcazioni di ogni tipo. Il vento è, come noto, il movimento di una massa d'aria, che trascina con sé gli oggetti non vincolati, come per esempio le navi che con il loro scafo emerso e le sovrastrutture offrono una superficie "velica" (pur non trattandosi di vele propriamente dette) anche notevole. L'entità del moto indotto dal vento, ciò che viene detto "scarroccio", dipende dalla superficie battuta dal vento, dalla sua orientazione rispetto ad esso e dalla resistenza che il galleggiante oppone al trascinamento. Chi sta a pelo d'acqua, per esempio, come potrebbe essere un uomo che nuota, non risente praticamente del vento e quindi non scarroccia. Diverso è l'effetto della corrente, ossia del movimento della massa d'acqua che trascina con sé, con la propria velocità e nella stessa direzione, qualunque oggetto galleggiante non vincolato al fondo. Le due cause provocano quindi effetti simili ma concettualmente diversi. Successivamente abbiamo trattato argomenti tecnicamente più progettuali come la stazza e il dislocamento, il centro di gravità di carena etc., argomenti che in questa sede sono stati trattati ma non approfonditi nei particolari come avrebbero potuto essere approfonditi in una tesi di ingegneria navale. Infine nella seconda metà di questa tesi, ci si è occupati della parte progettuale più pratica e meno teorica, con l'intento di dare anche una idea generale dei materiali da costruzione utilizzati per le imbarcazioni; per arrivare poi alla parte del progetto e del disegno di una imbarcazione, mettendo in risalto, per quanto riguarda la progettazione degli interni, il diverso approccio da avere nei confronti dell'architettura navale o dell'architettura civile. Questa tesi non vuole essere una tesi progettuale, ma una tesi di approccio alla progettazione navale, con lo scopo di potermi successivamente avvicinare a scuole di progettazione nautica con qualche conoscenza a livello generale di tali discipline e proseguire la carriera intrapresa presso la Facoltà di Architettura, con una specializzazione nell'architettura navale.

Relatori: Gabriella Peretti, Vittorio Garroni
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 168
Parole chiave: nautica - tecnologia navale
Soggetti: T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/78
Capitoli:

1. Introduzione al concetto di imbarcazione

1. 1. Cenni storici

1.2. Statica e dinamica dell'imbarcazione

1.2.1. Geometria dello scafo e della carena Fondamenti di fisica

1.2.2. Statica dell'imbarcazione Il comportamento del solido galleggiante

1.2.3. Dinamica dell'imbarcazione Moto vario

1.2.4. Suddivisione dei tipi

2. Influenza del vento e del mare

2.1. Vento

2.2. Mare

3. Metodo di calcolo

3.1. Stazza

3.2. Dislocamento e posizione del centro di gravità, Dislocamento unitario

3.3. Area e posizione del baricentro delle sezioni immerse

3.4. Volume posizione del centro di carena

3.5. Superficie bagnata e di deriva

3.6. Stabilità ed oscillazione

4.1 materiali per le costruzioni navali

4.1. Il legno

4.1.1. Introduzione

4.1.2. Caratteristiche principali

4.1.3. Modi di impiego del legno

4.1.3.1. Compensato

4.1.3.2. Lamellare

4.2. Materiali metallici

4.3. Materiali compositi

4.3.1. Introduzione

4.3.2. Caratteristiche principali

4.3.3. Imbarcazioni in vetroresina

5. Progetto e disegno

5.1. Piano di costruzione

5.1.1. Le proiezioni quotate, il disegno per curve di livello

5.2. Rilievo dell'esistente

5.2.1. Strumenti

5.3. Il disegno

5.3.1. Elementi di ergonomia

5.3.2. Schizzi e profili

5.3.3. Verifica dei volumi su ordinate e linee di acqua

5.3.4. Rappresentazione in proiezione ortogonali

5.3.5. Il disegno dei componenti nautici e navali

Glossario

Bibliografia

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