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Imparare dai terremoti: l'uso del cemento armato nella ricostruzione friulana post 1976. Il caso del Duomo di Gemona. = Learning from earthquakes: the use of reinforced concrete for Friuli reconstruction after 1976. The case of Gemona cathedral.

Monica Del Fabro

Imparare dai terremoti: l'uso del cemento armato nella ricostruzione friulana post 1976. Il caso del Duomo di Gemona. = Learning from earthquakes: the use of reinforced concrete for Friuli reconstruction after 1976. The case of Gemona cathedral.

Rel. Cesare Tocci. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2018

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Abstract:

Imparare dai terremoti: le tecniche di rinforzo in cemento armato nella ricostruzione friulana dopo il terremoto del 1976. Il caso del Duomo di Gemona. Lo scopo della tesi consiste nell’analisi delle tecniche di rinforzo usate per la riparazione dopo il terremoto del 1976 in Friuli-Venezia-Giulia e, in particolare, prende in esame il caso del Duomo di Gemona pesantemente colpito ma non completamente distrutto. L’obbiettivo della tesi è quello di effettuare un’analisi critica delle diverse metodologie e tecniche di intervento usate per il restauro del Duomo e derivare da questa due ipotesi progettuali: la prima finalizzata a riconoscere le vulnerabilità attuali della chiesa, non risolte dall’intervento post terremoto e da questo determinare, e proporre una strategia di mitigazione; la seconda finalizzata a ipotizzarne soluzioni tecniche alternative a quelle adottate dopo il sisma del 1976 all’interno di una operazione progettuale “simulata”. L’analisi della normativa vigente dagli anni ‘70 ad oggi ha permesso di comprendere il cambiamento delle tecniche d’intervento e il motivo per il quale il cemento armato non è più ritenuto oggi, un materiale sempre idoneo al consolidamento di edifici a carattere storico- artistico. Per diverse ragioni che vanno dalla compatibilità fisico-chimica a quella meccanica dei materiali fino a coinvolgere pesantemente il comportamento strutturale d’assieme chiamando in causa in maniera prevalente la differenza sulla risposta dinamica delle strutture nuove rispetto a quelle in c.a. Nel caso o del Duomo di Gemona l’associazione di questi due materiali è estesa a tutto l’edificio e questo è un elemento fondamentale per individuare un’adeguata ipotesi preventiva. Furono ricostruiti in c.a. l’intera navata destra, completamente crollata, e i solai lignei delle porzioni superstiti, mentre le pareti della navata centrale, drammaticamente strapiombanti, vennero rinforzate perforandone l’anima e inserendovi strutture in c.a. ancorate alle fondazioni a loro volta diffusamente consolidate con micropali. La irreversibilità e invasività degli interventi è all’origine della doppia ipotesi progettuale. La prima ipotesi, oltre a migliorare in maniera generalizzata le connessioni tra i diversi elementi strutturali con disuguale tecnologia (strutture murarie originali e strutture ricostruite in c.a.) propone di disaccoppiare il comportamento dinamico delle porzioni in c.a. da quelle in muratura mediante l’inserimento di dissipatori viscosi alle loro interfacce. La seconda ipotesi partendo dall’assunto che l’uso del cemento armato va limitato negli edifici storici, ipotizza la simulazione di una ricostruzione effettuata dell’edificio così come si presentava dopo il 15 settembre 1976 utilizzando tecniche e materiali tradizionali. Ricostruendo o riparando con tecnica muraria- omogenea con l’originale- ciò che era crollato o danneggiato e, anche in questo caso, sistematicamente migliorando le connessioni. Per quanto riguarda il colonnato si è preferito il ripristino in asse e semplici sostituzioni lapidee nelle porzioni di colonna danneggiate.

Relatori: Cesare Tocci
Anno accademico: 2017/18
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 76
Soggetti:
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/7795
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