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Eugenio Mollino. Ingegnere professionista a Torino tra 1899 e 1952

Laura Milan

Eugenio Mollino. Ingegnere professionista a Torino tra 1899 e 1952.

Rel. Carlo Olmo, Michela Rosso. Politecnico di Torino, NON SPECIFICATO, 2001

Abstract:

Il presente lavoro si propone di dare inizio allo studio di una figura finora quasi sconosciuta nella letteratura storico-architettonica di Torino, anche se estremamente presente nel panorama architettonico della città nei primi cinquant'anni del Novecento: Eugenio Mollino. Padre del più conosciuto Carlo, ingegnere, titolare di un avviato studio di progettazione, direttore dei lavori dei suoi cantieri, perito estimatore e statico, iscritto all'Albo degli Ingegneri e alla Società degli Ingegneri e Architetti di Torino, attivo nel dibattito urbanistico e architettonico contemporaneo, soprattutto nel periodo antecedente la prima guerra mondiale, Mollino è uno dei protagonisti dello sviluppo della città più conosciuti ma -paradossalmente- meno studiati. Questa lacuna nella ricostruzione della storia recente di Torino, insieme alla possibilità della consultazione diretta dell'archivio personale dell'ingegnere, conservato dal Sistema Bibliotecario del Politecnico di Torino nei locali di via Ormea, hanno costituito valide ragioni per affrontare lo studio di questo professionista. La lettura tentata dell'opera di Eugenio Mollino ha cercato di fare emergere la complessità di questa figura e la sua collocazione nel contesto locale in cui opera. Eugenio Mollino, come molti suoi colleghi ingegneri, ha un'attività professionale alquanto lunga nel tempo, iniziata alla fine dell'Ottocento e terminata, a causa della sua scomparsa, nei primi anni cinquanta del Novecento. Questa longevità si materializza in un numero elevato di interventi, localizzati tanto a Torino, sua città d'elezione, quanto sul territorio italiano: per questo motivo nella presente indagine si è preferito limitare l'analisi alla produzione torinese, rimandando la verifica della produzione esterna a Torino ad altre occasioni di studio. Questa scelta di limitare il campo d'indagine condiziona in parte la definizione dell'immagine di Mollino, ma permette di aggiungere un'altra tessera al mosaico, tuttora in ricostruzione, della storia di Torino e dei suoi attori. L'indagine è partita dallo studio dell'archivio privato, il cui contenuto completo non è mai stato analizzato né pubblicato, ed è stata allargata agli archivi pubblici, l'Archivio storico del Comune di Torino e l'Archivio edilizio del Comune di Torino. L'archivio privato è stato l'obbligato ed essenziale punto di partenza dell'analisi. Esso costituisce una miniera di informazioni sull'attività di Mollino, realizzata e non, e soprattutto sui suoi committenti. Lo spoglio del materiale lì custodito è stato decisivo per delineare l'immagine, sebbene dai bordi ancora sfumati, di Eugenio Mollino e del suo ruolo sociale. Le fonti comunali da cui si è attinto sono: le licenze edilizie: certificano ai richiedenti l'autorizzazione all'edificazione, concessa dal sindaco in qualità di capo dell'Amministrazione comunale. Questa fonte, benché non sia la garanzia dell'edificazione dei progetti, definisce l'ufficializzazione dei rapporti tra il progettista e la committenza. L'analisi dei permessi edilizi è stata estremamente utile, ai fini della presente ricerca, per due motivi: la determinazione dell'entità effettiva dell'intervento di Eugenio Mollino sull'edificato a Torino, che non sarebbe emersa se l'analisi si fosse fermata allo studio del materiale presente nell'archivio privato, e l'identificazione delle imprese di costruzioni con cui Mollino ha lavorato, punto importante nella definizione della sua figura professionale. le Guide Paravia: sono delle guide commerciali ed amministrative di Torino, a cura di Marzorati ed edite annualmente dalla Paravia. Esse contengono elenchi dettagliati delle attività produttive e commerciali, elenchi professionali e dei proprietari delle case urbane. Questa fonte è stata estremamente utile perché è costituita da un insieme di dati sufficientemente aggregati e perché ha permesso di definire a grandi linee la composizione professionale e sociale della committenza di Eugenio Mollino. L'uso delle guide Paravia presenta, tuttavia, un limite: anche se affidabili, i volumi non sono documenti ufficiali e perciò non c'è la certezza che il loro contenuto sia esatto. Questa lacuna della fonte permette di suggerire un possibile approfondimento della ricerca, nella direzione di una maggior precisazione dell'identità sociale della committenza, con il ricorso a fonti censimentarie. L'intreccio delle tre fonti, l'archivio privato, le licenze edilizie e le guide Paravia, ha permesso di giungere alla definizione di un quadro, ancora inevitabilmente sfocato, della figura di Eugenio Mollino come professionista e come attore sociale, con un suo ruolo ben preciso: egli appartiene ad un'élite che, pur non partecipando direttamente al dibattito culturale o intellettuale cittadino - molto vivace soprattutto negli anni venti, con la presenza di personaggi come Lionello Venturi, Felice Casorati, Giuseppe Pagano, Edoardo Persico e Alberto Sartoris - vede al suo interno numerose figure attive nella costruzione di Torino. I percorsi professionali di questi attori si intrecciano sullo sfondo di un mondo complesso di relazioni sociali, costituito da parentele, conoscenze e amicizie, nate dalla frequentazione di circoli, contraddistinte dalla partecipazione a varie attività "socialmente utili" (come l'appartenenza a collegi di scuole serali o a comitati promotori di manifestazioni pubbliche, l'attività svolta nel settore sociale e l'assunzione di cariche nell'amministrazione pubblica locale). La grande fortuna, o il grande merito, di Eugenio Mollino, genovese di nascita, vogherese di origine e torinese d'adozione, è stata quella di essere riuscito ad entrare a far parte di questo mondo composto da esponenti della vita politica, economica e sociale cittadina, i cui nomi spesso ricorrono tra la sua committenza, ma, allo stesso tempo, di non avere trascurato una "committenza anonima", fatta di commercianti, artigiani, piccoli proprietari, che costituiscono la maggior parte dei suoi lavori in tutte le fasi della sua attività professionale. La prova di questa "abilità sociale" di Mollino è fornita dagli elenchi della sua clientela, che accanto a nomi illustri, come Camillo Bozzolo nel 1907 o Vittorio Valletta nel 1928, mostrano una pluralità di soggetti "anonimi". L'avere partecipato ad alcuni episodi significativi della costruzione della città, dalla ricostruzione di via Roma (all'inizio del Novecento) alla realizzazione del nuovo ospedale civico (nella prima metà degli anni trenta), l'avere eseguito contemporaneamente interventi ordinari, come la progettazione di case, fabbricati civili e industriali, ma anche la longevità della sua attività professionale (distribuita, con diversa intensità, lungo più di mezzo secolo) gli conferiscono una posizione importante nella scena architettonica torinese, di cui egli è figura di non primissimo piano ma costantemente presente. L'ospedale Maggiore di San Giovanni Battista è, forse, l'opera più significativa della produzione di Eugenio Mollino. In primo luogo perché è ancora oggi l'ospedale più grande di Torino e del Piemonte, ma anche perché aiuta a comprendere la figura di Mollino, il suo ruolo sociale e la sua abilità come professionista. La ricostruzione delle lunghe vicende che portano alla sua realizzazione, iniziate nel 1903 e conclusesi solo nel 1930, le circostanze dell'affidamento dei lavori, avvenuto ufficialmente nel 1916, in circostanze apparentemente poco chiare, e il cantiere stesso del nosocomio, attualmente ancora quasi del tutto sconosciuto, durato quattro anni e in cui lavorano contemporaneamente un numero elevato di imprese che l'ingegnere gestisce con severità e abilità tecnica, forniscono ulteriori dati sul personaggio e confermano quanto emerso dagli studi incrociati sulla sua committenza e sui suoi progetti: Eugenio Mollino è un professionista ben inserito nell'ambiente torinese, riesce ad ottenere l'affidamento di importanti incarichi, grazie alla sua competenza, anche tramite le sue conoscenze - sembra che Giovanni Chevalley abbia avuto un ruolo decisivo nella vicenda del nuovo ospedale civico -. È un professionista serio e preparato, in grado di affrontare qualunque tipo di progettazione e la gestione di qualunque cantiere, anche di dimensioni considerevoli. Queste capacità gi derivano dalla sua abilità di inserirsi negli ambienti a lui professionalmente utili, dalla formazione ricevuta alla Regia Scuola di Applicazione degli Ingegneri di Torino - in cui convivono materie come la matematica, l'economia politica, la scienza delle costruzioni, il disegno decorativo e la geometria descrittiva -, ma anche dalla sua stessa volontà, che traspare dai suoi disegni, di tenersi continuamente informato sulle nuove tecniche e i nuovi materiali. La ricerca effettuata, per la sua inevitabile incompletezza, apre molteplici strade percorribili negli studi futuri. La varietà tipologica della sua produzione ne indica una: la sua formazione scolastica e universitaria. Nel presente lavoro si fanno alcuni cenni alla sua preparazione, che gli consente di affrontare qualsiasi genere di intervento: ingegnere civile, si cimenta nella progettazione di molteplici tipologie di costruzioni, dalle case ai ponti, dai fabbricati, di qualunque uso, alle dighe, dalle chiese agli ospedali. Uno studio dei programmi didattici della Regia Scuola di Applicazione degli Ingegneri contribuirebbe a completare l'immagine di Mollino, e spiegherebbe, almeno in parte, la varietà tipologica dei suoi lavori. Un'ulteriore difficile strada di approfondimento dello studio della figura di Eugenio Mollino può essere percorsa nell'analisi dei rapporti, spesso conflittuali, con il figlio Carlo, più conosciuto ed estremamente diverso dal padre, la cui immagine verrebbe a sua volta riprecisata. Il progetto dell'ospedale "delle Molinette" è un'altra delle possibilità che si aprono: la ricostruzione dettagliata del cantiere aiuterebbe a mettere meglio a fuoco il personaggio di Eugenio Mollino, le sue collaborazioni, i suoi rapporti con le imprese di costruzioni e le altre imprese fornitrici, le tecnologie adottate, il suo modo di affrontare e risolvere i problemi emersi nei quattro anni di durata del cantiere. Le realizzazioni dell'ingegnere possono essere ulteriormente studiate sotto il punto di vista tipologico e distributivo, chiarendo l'approccio di Mollino alla progettazione ed evidenziando eventuali ricorrenze ed elementi di novità. Questo studio tipologico-distributivo potrebbe aprire anche la strada del confronto fra l'attività dell'ingegnere e il panorama edilizio coevo, torinese e italiano, percorribile attraverso la consultazione delle riviste del settore. Queste strade non sono che una parte dei possibili percorsi aperti da un'analisi che è solo ai suoi inizi, ma altrettante potrebbero essere proposte: in questo fatto risiede l'importanza del presente lavoro, base utile a molteplici potenziali sviluppi.

Relatori: Carlo Olmo, Michela Rosso
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: Mollino Eugenio
Soggetti: P Personaggi > PA Architetti
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GG Piemonte
Corso di laurea: NON SPECIFICATO
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/768
Capitoli:

Indice generale

Introduzione

cap. 1

1.1 Inquadramento

1.2 Periodizzazione

1.3 Attività complessiva

1.3.1 Un prezioso punto di partenza: l'archivio privato

1.3.2 Alcuni cenni sull'attività svolta, metodologia di lavoro

1.3.3 Considerazioni

1.4 Attività in Italia

1.4.1 Analisi quantitativa e localizzativa dei dati

1.4.2 Considerazioni

cap. 2

2.1 Elaborazione dei dati del'archivio privato

2.1.1 Metodologia: ruolo degli archivi comunali

2.1.2 Categorie introdotte nell'analisi

2.1.3 Divisione geografica convenzionale

2.2 Panoramica sull'attività in Torino

2.3 Localizzazione degli interventi

2.4 Tipologia e natura degli interventi

2.4.1 Periodo 1: 1899-1904

2.4.2 Periodo 2: 1905-1909

2.4.3 Periodo 3: 1910-1919

2.4.4 Periodo 4: 1920-1929

2.4.5 Periodo 5: 1930-1939

2.4.5 Periodo 6: 1940-1952

2.5 Costruttori

2.5.1 Rapporto costruttore-anno di intervento

2.5.2 Rapporto costruttore-committente

2.5.3 Rapporto costruttore-intervento

2.5.4 Rapporto costruttore-luogo

2.6 Committenti

2.6.1 Proprietari di casa

2.6.2 Altra occupazione-non riscontato

2.6.3 Artigiani-commercianti

2.6.4 Costruttori

2.6.5 Ente sanitario

2.6.6 Ditta-società

2.6.7 Tecnici-professionisti

cap 3

3.1 Torino nella seconda metà dell'ottocento

3.2 Gli anni compresi tra il 1899 e il 1919

3.2.1 Il periodo prebellico

3.2.2 La prima guerra mondiale

3.3 Il primo dopoguerra e gli anni del fascismo

3.3.1 Il dopoguerra

3.3.2 L'avvento del fascismo

3.4 La seconda guerra mondiale e i primi anni del dopoguerra

3.4.1 La seconda guerra mondiale

3.4.2 Il secondo dopoguerra

cap 4

4.1 Il processo decisionale

4.2 L'evoluzione del progetto

4.2.1 1915: La prima stesura

4.2.2 1922: La seconda stesura

4.2.3 La terza stesura

4.3 Il progetto definitivo

4.3.1 Gli interlocutori

4.3.2 1927-1929: La stesura finale

4.3.3 il cantiere

Indice delle illustrazioni

bibliografia

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