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Progettare per la sopravvivenza. Modelli architettonici e tecnologici per un approccio alla sopravvivenza, linee guida e prototipo di unità abitativa.

Federico Pecollo

Progettare per la sopravvivenza. Modelli architettonici e tecnologici per un approccio alla sopravvivenza, linee guida e prototipo di unità abitativa.

Rel. Rossella Maspoli. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2018

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Abstract:

L'argomento dal quale ha preso avvio questa ricerca è il concetto di sopravvivenza, definibile come la capacità di mantenersi in vita in seguito a situazioni di crisi o emergenza, attraverso azioni, strumenti e nozioni particolari, capacità di adattamento e principi di auto sufficienza.

Per definire i diversi aspetti che caratterizzano il tema si è fatto riferimento al modello introdotto dal movimento Survival, sulla base del quale viene elaborata una struttura, o modello, di riferimento.

Operando un confronto tra le epoche primitive e moderne viene sviluppato sommariamente un ideale percorso di evoluzione umano, con il fine ultimo di focalizzare l'attenzione al contesto attuale e ai fattori di emergenza e criticità che impongono una riflessione sul concetto di

sopravvivenza.

Vengono poi definite le possibili "strategie di sopravvivenza", analizzando in particolare i concetti di esigenze e requisiti fondamentali, che sono costituite in massima parte da acqua, cibo, riparo, salute, fuoco ed energia, le azioni relative a orientamento, organizzazione e

spostamenti, il tema dell'attrezzatura o equipaggiamento, e quello delle tecniche di sopravvivenza e dei relativi dispositivi.

Il ruolo dell'architettura e il rapporto che lega questa disciplina con il tema della sopravvivenza sono sanciti dal concetto di riparo, definito come uno dei pilastri

fondamentali (o esigenze) per sopravvivere.

L'archetipo del riparo può essere individuato nella capanna primitiva, una struttura semplice formata da tronchi e rami intrecciati, dalla quale evolvono le abitazioni transitorie dei popoli nomadi, ulteriori archetipi per l'evoluzione di

una architettura del riparo o rifugio, che ha trovato un nuovo campo di applicazione in epoca moderna, nella progettazione di strutture abitative per l'emergenza, abitazioni temporanee, spazi abitativi minimi, cellule e

moduli diversi.

Il percorso si conclude con la definizione dei possibili requisiti e linee guida per la progettazione di un manufatto destinato a contesti critici, con particolare attenzione ai possibili metodi di integrazione dei dispositivi di sopravvivenza all'interno dello stesso, nelle sue diverse componenti tecnologiche.

Sulla base di questi principi è sviluppata la proposta per un prototipo di unità abitativa minima di sopravvivenza di circa 14 mq, destinata ad accogliere 2 - 3 persone, nella

quale sono impiegati alcuni sistemi - dispositivi di sopravvivenza e che può essere utilizzata in risposta ad esigenze e condizioni diverse.

Il modulo ha forma ottagonale e sfrutta un sistema costruttivo sperimentale basato sul riutilizzo di condotte fognarie in calcestruzzo accoppiate a pannelli sandwich tipo SIP (anima isolante tra due pannelli OSB).

Il principio è quello di utilizzare un nucleo centrale - costituito da una colonna realizzata dal sovrapporsi di canali circolari in calcestruzzo - che assolve sia alla funzione strutturale principale, sia come vano di

collegamento e passaggio per le condotte dei diversi impianti / sistemi tecnologici.

L'unità abitativa viene dotata di un sistema per la rccolta delle acque meteoriche, un distillatore solare per la potabilizzazione dell'acqua, serbatoi di accumulo per acqua potabile e sanitaria; l'autosufficienza energetica minima è invece ottenuta con un sistema di pannelli fotovoltaici da 300 W; per quanto riguarda l'alimentazione non è previsto un metodo di produzione aggregato ma un modulo - serra esterno, mentre il sistema di cottura dei cibi utilizza un formo solare posizionato sulla parete esterna oltre alla possibilità di inserire una stufa collegandola alla canna fumaria.

Architettura e sopravvivenza sono termini interconnessi dei quali ho provato a tracciare un ideale percorso o modello, che permetta di individuare i requisiti, le possibili tecniche e loro applicazioni all'organismo abitativo, che diventa strumento attivo per affrontare le situazioni di crisi ed emergenza che caratterizzano il contesto attuale e che potrebpotrebbero intensificarsi in un prossimo futuro.

Per ulteriori informazioni contattare:

Federico Pecollo, federicopecollo@gmail.com

Relatori: Rossella Maspoli
Anno accademico: 2017/18
Tipo di pubblicazione: Elettronica
Numero di pagine: 210
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/6775
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