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Il restauro di un complesso edilizio cinquecentesco a Venezia: la "Marinaressa"

Irene Maran

Il restauro di un complesso edilizio cinquecentesco a Venezia: la "Marinaressa".

Rel. Emanuele Romeo, Mario Dalla Costa. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2003

Abstract:

In nessuna città, come a Venezia, la particolare topografia urbana, ha tanto fortemente influenzato le caratteristiche dell'architettura; la sua forma urbanistica, si è infatti venuta plasmando in gran parte sulla configurazione lagunare del terreno, con i suoi numerosi canali di formazione naturale, che ne costituiscono le principali vie d'acqua e di comunicazione.

Ed è in questo ricco contesto, che si denota la mancanza di una classificazione edilizia che influisca sullo schema urbano: alla periferia, come al centro, sempre e dovunque edifici di maggior tono sono spesso in relazione con complessi edilizi minori, più umili e popolareggianti, che danno origine ad interessanti effetti plastici, derivati dagli improvvisi cambiamenti, nell'espressione spaziale di tutta la topografia veneziana.

Nell'intricato labirinto veneziano, le soluzioni urbanistiche fornite dall'edilizia minore, danno un'idea dell'ingegnosità, e talvolta della perizia, con cui gli artefici, hanno saputo adattare alle complesse esigenze della civiltà di ogni tempo, la complicata topografia lagunare della città.

E' stato questo, il punto di partenza della nostra ricerca, rinunciando allo studio dell'architettura veneziana più nota ed illustre, per rivolgere l'attenzione verso le espressioni architettoniche minori, che diventano elemento prezioso per l'interpretazione delle opere maggiori : "Non si tratta veramente di una sorta di minor

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Musa dell 'architettura ma di quel sustrato comune a ogni civiltà edilizia, che è un fertilie humus nel quale si affondano, via via, i germi delle opere maggiori, e nel quale i fermenti attivi dello stile paiono più lungamente incubarsi e più estesamente fruttzficare. Zona delicatissima e trascuratissima della storia dell >Òrchitettura, dove coesistono dove coesistono caratteri peculiari e permenenti che non hanno riscontro nelle opere auliche... ".

Siamo cosi arrivati a concentrare il nostro interesse verso un manufatto edilizio, povero dal punto di vista della complessità architettonica e strutturale, ma importante testimonianza e documento di processi costruttivi e di trasformazione, documento delle tecniche e delle tecnologie, che si sono succedute nella storia dell'edificio , di Corte Colonne ( Marinaressa).

Considerato quindi come testimonianza 'culturale', e come contributo alla storia del costruito, il manufatto edilizio in questione, assume validità dal punto di vista della conoscenza, e della conservazione, in tutti i suoi aspetti.

Abbiamo quindi ritenuto corretto, allargare lo spettro della nostra ricerca da un lato, allo studio del tessuto urbano ed edilizio della città, in cui il nostro edificio è inserito, dall'altro all'esame di documenti e testimonianze di fenomeni economici e sociali,

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riguardanti aspetti che possono essere intervenuti nella costruzione, ma anche nell'uso e nella flmzione di edifici di questo tipo.

Il valore simbolico di edifici come quelli di Corte Colonne, sembrerebbe consistere proprio nel loro essere portatori e testimoni di quei valori che noi riconosciamo in essi; e sono questi significati che gli attribuiamo, a condurre al desiderio di conservazione.

La volontà di ricuperare, ma anche di conoscere e comprendere un tessuto urbano antico, può dunque essere dettato da istanze sociali che rivendicano una miglior qualità della vita, un maggior rispetto della natura e dei suoi ritmi, dimensioni più 'umane', o anche un tentativo di trasformazione, un contributo per iniziare un processo di inversione nella priorità dei valori morali e sociali della vita.

La 'conoscenza' dell'oggetto da conservare, è fondamento della disciplina del restauro, e non può essere ricondotta a modelli astratti, ma deve essere mirata all'analisi dei caratteri unici ed irripetibili che l'edificio presenta : " La conoscenza non si limita quindi al rilievo ma comprende l'identificazione degli aspetti geometrici, tipologicocostruttivi, dei processi di aggregazione fra le parti e connessione tra gli apporti costruttivi e quelli più propriamente formali. E' ancora studio delle qualità dei materiali, delle tecniche e delle tecnologie impiegate, tra loro relazionate con la morfologia dell'insieme e delle parti concorrenti all'individuazione dell'iter progettuale e delle ideologie alla base dell'opera

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La conoscenza deve comprendere anche il rilievo del degrado e dei dissesti, al fine di formulare una diagnosi comprensiva delle cause che hanno determinato, l'attuale stato dell'edificio.

Deve essere, insomma, l'edificio stesso e le informazioni che esso contiene, comprese mediante la 'conoscenza', ciò che guiderà gli interventi necessari.

Lo studio della fisicità e la' conoscenza', permettono un approccio corretto all'edificio ed il rispetto di esso nella sua complessività (trasformazioni, interventi successivi..), restituendo cosi tutto il suo potenziale valore documentario.

Sembra opportuno premettere ad un'analisi dell'edilizia veneziana, alcuni cenni sulla formazione e sullo sviluppo degli insediamenti abitativi, che hanno portato alla particolare e singolare costituzione dell'attuale tessuto urbano.

Tali cenni, non vogliono offrire in nessun modo, la storia di Venezia, ma si propongono unicamente di richiamare alcuni aspetti dell'ambiente e delle condizioni storiche, in cui la città si è formata in fasi successive, per sostituzioni trasformazioni e stratificazioni, che sostanzialmente non ne hanno mutato l'originaria idea strutturale.

L' importanza di questi riferimenti appare evidente, se si considera che l'analisi edilizia di un centro storico, implica uno stretto legame, tra le vicende del suo popolo e le

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testimonianze di civiltà, rappresentate nelle opere architettoniche e in quelle comunque presenti, a scale diverse, nel proprio ambito territoriale, a noi pervenute nel tempo. Nel caso di Venezia, l'esigenza di riferimenti al passato è più sentita che in altre città: la città insulare è opera dell'uomo, nella stessa conformazione naturale che le è propria, in gran parte creata artificialmente e faticosamente difesa nei secoli.

Relatori: Emanuele Romeo, Mario Dalla Costa
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 220
Parole chiave: restauro architettonico - Venezia
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GF Italia
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/61
Capitoli:

Introduzione pag. i

Premessa pag. 6

LA CONOSCENZA

Capitolo i - Analisi storica

1.1 - Cenni sull'origine di Venezia pag. 7

1.2- Dall' aggregazione nucleare alla città continua pag. 9

1.2 a - Dalla fondamentale rete urbana dei percorsi

acquei, alla difiusione delle vie pedonali pag. li

1.3 - Tessitura urbana pag. 14

1.4- Organismo urbano della Venezia gotica pag. 23

1.4 a - Dalla città bizantina a quella rinascimentale pag. 23

1.5 - Le corti collettive e l'architettura seriale pag. 31

1.5 a - Le calli-corti e la casa a schiera del medioevo,

nelle immagini del De' Barbari pag. 32

1.5 b - Dalla corte bizantina alla calle~corte e alla calle

gotica. I significativi esempi del complesso

Zorzi-Bon e Calle del Paradiso pag. 34

1.5 c - La consistenza architettonica gotica: dall'elemento

unifamiliare alla casa a schiera pag. 43

1.5 d - La casa a schiera gotica, come base di tre secoli

di architettura seriale pag. 47

1.6- Habitat sociale e collettivo nel passato di Venezia pag. 51

1.7- La prima pianificazione rinascimentale pluriscalare:

il complesso seriale di Corte Colonne pag. 58

I

1.7 a - Studio dei reperti iconografici pag. 68

1.7 b - Analisi dei catasti storici pag. 75

1.7 c - Analisi architettonica pag. 83

1.7 d - Analisi dei reperti fotografici pag. 94

Capitolo 2- Morfologia Urbana

2.1-Individuazione di modelli morfologici e strutturali comuni ..pag. 99

Schema 1 - Campo San Polo pag. 105

Schema 2- Campo Sant' Angelo pag. 108

Schema 3 - Campo Santa Maria Formosa pag. 110

Schema 4- Canali paralleli esempio 1 pag. 112

Schema 5- Canali paralleli esempio 2 pag. 114

Schema 6- Canali paralleli esempio 3 pag. 116

Schema 7- Angoli esempio 1 pag. 118

Schema 8- Angoli esempio 2 pag. 120

Schema 9- Angoli esempio 3 pag. 122

Schema 10- Schemi strutturali pag. 124

2.2- Individuazione di modelli strutturali e distributivi comuni

in edifici a carattere collettivo, del XV - XVI secolo pag. 128

Schema 11- Corte Colonne pag. 132

Schema 12- Calle dei Preti pag. 137

Schema 13- Borgoloco - San Lorenzo pag. 142

Schema 14- Corte Nuova pag. 147

Schema 15- Calle Sarasina pag. 152

Schema 16- Calle Riello pag. 157

Schema 17- Corte dello Strologo pag. 162

'I

Capitolo 3-I Materiali

3.1 - Cenni storici sui latenzi pag. 167

3.2 - L'ambiente e il mattone pag. 174

3.3 - Caratteristiche fisico-chimiche e deterioramento

dei laterizi pag. 178

3.4- Considerazioni conclusive pag. 192

Capitolo 4-Indagini per la conoscenza analitica degli edifici di Corte Colonne

4.1 - Rilievo geometrico dimensionale pag. 193

4.2- Analisi del degrado e dei dissesti pag. 196

IL RESTAURO

Capitolo 5- Interventi di restauro pag. 200

LA RIFUNZIONALIZZAZIONE

Capitolo 6- La rifunzionalizzazione pag. 205

Appendice - Documenti di carattere storico pag. 210

Bibliografia:

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BALISTRERI - TRINCANATO - ZANVERDIANI : "Jacopo de' Barbari il racconto di una città";

CONCINA ENNIO : "Storia dell' architettura di Venezia da VII al XX secolo" -1995;

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FILIPPI LUCIANO:" Vecchie immagini di Venezia Vol. i "- Filippi Editore -Venezia, 1991;

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