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Parco della salute : il progetto degli accordi

Maela Maria De Carli

Parco della salute : il progetto degli accordi.

Rel. Giovanni Durbiano, Leonardo Caffo. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2017

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

PREMESSA

Il rinnovamento del settore sanitario è, ormai da diversi anni, uno dei temi centrali nelle politiche che stanno coinvolgendo la città di Torino.

Questa necessità si inscrive nella più ampia cornice di cambiamento che sta subendo la sanità. Quest’ultima, infatti, deve riuscire a stare al passo con le innovazioni proposte dal mondo della scienza e da quello della tecnologia. È proprio in questo quadro, di riorganizzazione e razionalizzazione dell’attività ospedaliera che si sta realizzando sia a livello nazionale, sia in molti altri Paesi europei, che si inserisce il progetto per la creazione del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione.

Come dimostrato da alcuni studi a sanità cambierà in conseguenza di alcuni importanti fattori evolutivi: progressiva individualizzazione del trattamento, maggior attenzione alla prevenzione ed utilizzo sempre più intenso della robotica. Tali ricerche, inoltre, hanno evidenziato il fatto che in futuro, sul territorio, si assisterà ad una diminuzione del numero di ospedali, e ciò favorirà lo sviluppo di una struttura in grado di rispondere ai diversi bisogni sanitari, di ricerca e di formazione emergenti, rispettando esigenze strutturali e funzionali di un modello tecnologicamente avanzato e flessibile. Queste modifiche non potranno non ricadere anche sulla struttura architettonica ed urbanistica dei futuri poli ospedalieri, nei quali bisognerà prevedere una riduzione dei posti letto nelle degenze, per via del progressivo scivolamento dalle malattie acute a quelle croniche a causa del costante aumento dell’aspettativa di vita. “La nuova conformazione dell’ospedale farà sì che la struttura sanitaria dovrà essere pensata per accogliere una serie di attività accessorie quali, residenze per i degenti e le loro famiglie, per gli studenti e così via”.

La vicenda del Parco della Salute è emblematica di questi cambiamenti, e la sua progettazione è cruciale, poiché sono diversi gli aspetti coinvolti. Da una parte la questione può rappresentare una risposta, la svolta, ai gravi problemi legati alla situazione dei vecchi edifici ospedalieri odierni: Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita e CTO; dall’altra, la Sanità può assumere un ruolo importante per la città, e cioè, può ambire a diventare il suo nuovo motore di sviluppo. Alla luce di ciò, ben si comprende che porsi come obiettivo il semplice ’’aggiustamento” delle strutture, per adeguarsi alle normative nazionali ed europee, avrebbe la pecca di rispecchiare una visione per nulla lungimirante, condannando nel tempo gli attuali ospedali del territorio a diventare poco competitivi e incapaci di stare al passo con le sempre più avanzate tecnologie.

Considerato il ruolo ambizioso che mira a ricoprire il settore sanitario all’interno della città, risulta quindi evidente il motivo per cui si rende necessario tale grande e radicale intervento.

Come afferma nell’ articolo del 15 Settembre 2016 il direttore generale dell’Ospedale Molinette, avv. Gian Paolo Zanetta: “Fa ormai parte della letteratura «sanitaria» l’inadeguatezza strutturale delle Molinette, costruito nel lontano 1935 ed oggi non idoneo per essere pensato come sede di un futuro modello di sanità. La ragione per cui il Piemonte deve dotarsi, e con urgenza, di un nuovo ed avanzato polo ospedaliero e di ricerca è racchiusa soprattutto nell’ambizioso progetto di poter erogare, una sanità di eccellenza, in grado di intercettare e sviluppare le innovazioni, in grado di gestire le nuove frontiere della salute, valorizzando le molte professionalità ed i settori, entrando in una competizione internazionale che già oggi sta selezionando i centri di riferimento per le patologie più importanti”.

Questo progetto dunque, può costituire un’occasione per riqualificare e dar adito ad una ripresa economica attraverso una riattivazione di investimenti anche internazionali, di occupazione e di ricerca. Se negli anni passati il Parco della Salute è stato più volte argomento di dibattito delle trasformazioni urbane per poi sfumare nel nulla, oggi pare che la questione stia diventando più concreta, raggiungendo un grado di definizione sempre più elevato.

Non è un mistero che prima del periodo intercorrente tra la fine del 2015 e durante tutto il 2016, il programma per questo nuovo intervento fosse un terreno di scontro tra le varie amministrazioni succedutesi al potere nell’ultimo ventennio. Infatti, ad ogni cambio di partito nel ruolo di guida per la città, al mutare degli interessi, è corrisposta una diversa fase di localizzazione geografica o addirittura un’interruzione del progetto stesso.

Nell’ultimo anno invece, sono stati fatti importanti passi in avanti e nonostante il cambio di giunta comunale del 19 giugno 2016, il Parco della Salute non ha smentito il ruolo centrale che si è ritagliato all’interno delle politiche urbane della città torinese.

A questo proposito, il politico Antonino Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte afferma: “il nuovo insediamento consolida uno dei tre poli direzionali della città: il centro, Porta Susa e l’area Lingotto sulla dorsale di via Nizza. Si tratta inoltre di un investimento che rafforza la riorganizzazione dei campus universitari”.

Relatori: Giovanni Durbiano, Leonardo Caffo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UC Giardini
U Urbanistica > UE Igiene Urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/5858
Capitoli:

INDICE

Premessa

Antefatto

1.Introduzione metodologica

2.Fasi precedenti

3.Presupposti e dati certi

4.Irruzione 1 : collocazione dell’ospedale nell’area

5.Irruzione 2: approvazione della bonifica

6.Irruzione 3: edificabilità nella piazza

7.Irruzione 4: invalicabilità della promenade

8.Irruzione 5: richiesta di maggiore verticalità

9.Irruzione 6: cambiamento della giunta comunale

10.Irruzione 7: nuove direttive: il rispetto del Regolamento Edilizio

11.Ultimi Avvenimenti Conclusioni

12.Glossario

13.Bibliografia

Bibliografia:

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