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Le terre di Levanto

Federica Scaramuccia

Le terre di Levanto.

Rel. Agostino Magnaghi. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005

Abstract:

La Liguria è articolata in tre zone: Ponente, Centro e Levante. Noi ci troviamo nella Riviera di Levante, più precisamente a Levanto. L'antica cittadina marinara è oggi una frequentata località turistica che si trova al limite della Riviera, prima di quel tratto di costa noto con il nome di Cinqueterre. Ancora oggi è chiara testimonianza la configurazione degli antichi minuscoli centri che sulle colline a mezza costa fanno da corona alla valle, formando appunto la "Valle di Levanto". Si tratta dunque di una raggiera di borghi distesi sulle dorsali che convergono sul breve fondovalle. Il sistema delle frazioni di Levanto, è composto quindi da un insieme di nuclei storici, detti anche "Ville", disposti a ventaglio nella vallata che gravitano attorno ad esso. Sono collegati fra di loro originariamente con percorsi pedonali e successivamente da strade veicolari; costituiscono un patrimonio urbanistico fortemente correlato con il territorio agricolo e testimoniano un rapporto armonico ed equilibrato tra uomo ed ambiente che caratterizzava il mondo premoderno. In seguito alla forte diminuzione di utilizzo del territorio agricolo, c'è stato un progressivo spopolamento di queste frazioni, ottenendo come risultato il loro abbandono, sia dal punto di vista paesaggistico che da quello funzionale e strutturale, agevolando così la nascita di problemi che toccano tutte le frazioni, creando sempre più disagi e rendendole poco vivibili. Tutte le frazioni sono ancora abitate, molte abitazioni sono utilizzate come seconde case a scopo turistico, ma numerosi sono gli edifici vuoti, o comunque non utilizzati a scopo residenziale, perché si trovano in precarie condizioni, sono degradati, o dei ruderi. Nel corso dei sopralluoghi effettuati nelle Ville mi è stato permesso di delineare un quadro abbastanza chiaro dei bisogni dei residenti, delle carenze presenti e, delle opportunità di un possibile sviluppo futuro. Le prime fasi del mio progetto, si sono concentrate sull' analisi dello stato di queste frazioni, della loro situazione attuale, per ipotizzare delle soluzioni progettuali mirate al recupero delle stesse. Si potrebbero ipotizzare 2 tipi di interventi: quelli pubblici volti a riqualificare le partì comuni e le infrastrutture del paese; quelli privati con l'intento di recuperare gli edifici degradati. Inizialmente avevo pensato di utilizzare parte degli edifici da recuperare come abitazioni residenziali, altri per migliorare i servizi, inserire nuove strutture ricettive, valorizzare le produzioni tipiche locali, gli usi ed i costumi; ma soprattutto osservando più attentamente ci siamo resi conto che c'è anche una situazione di degrado dal punto di vista culturale ed istruttivo. Il secondo passo è stato quindi quello di ragionare sulla viabilità, sui vari collegamenti, per trovare un punto d'incontro fra i vari terzieri e Levanto, un nodo, dove poter raggruppare tutte queste strutture. La mia attenzione si è spostata sul fondovalle, che è il punto di convergenza tra le frazioni disposte lungo il percorso di mezzacosta e la valle. In questa zona periferica, ci sono diversi terreni di svariate dimensioni in stato di abbandono che potrebbero avere delle caratteristiche tali da poter accogliere questo progetto. Avendo fatto delle considerazioni su tali spazi, l'area da me presa in considerazione comprende due terreni inutilizzati separati dal fiume Ghiararo, ed è un nodo periferico di modeste dimensioni; si potrebbe anche un po' definire il punto d'incontro tra la strada principale che ci collega al "resto dell'Italia" ed i percorsi secondari che collegano appunto Levanto ai suoi borghi. Mia precisa intenzione è quella di intervenire con un progetto che assolva contemporaneamente due funzioni: valorizzazione dell'esistente e creazione di un polo d'interesse che coinvolga un'ampia fascia di abitanti. L'intervento da me proposto è quello di creare una sorta di "centro culturale" in questa zona, abbozzando un'idea d'insieme che vede inserita una biblioteca nella zona al di là del fiume ed un piccolo centro sportivo collocato dopo il piccolo borgo in modo da far interagire il tutto, la strada principale, il fiume, il centro abitato con il centro culturale, per arrivare poi alla realizzazione del progetto che consisterà nella progettazione del gruppo scolastico, spostando quindi le vecchie strutture realmente esistenti a Levanto, dislocate in diverse zone, per ricrearle completamente nuove in un'unica zona. I principali obiettivi che ho seguito durante questo percorso sono stati: 1. Seguire i percorsi della natura senza tralasciare quelli che l'uomo ha segnato nel corso dei secoli 2. Seguire le linee di forza ed i movimenti del terreno per poter costruire qualcosa di durevole, quasi un'estensione del paesaggio stesso 3. Tenere in considerazione il corso dell'acqua 4. Mettere a contatto l'uomo con la natura 5. Gestire le vie di comunicazione ed i confini delle aree per garantire sicurezza e privacy. Questo progetto è nato dalla volontà di creare un percorso tra interno ed esterno, tra barriere e natura, in modo tale da far interagire l'esterno con l'interno. L'impianto generale del mio progetto comprende le due stecche scolastiche posizionate in modo da seguire le due linee che delimitano la mia zona, i due punti forti della "città": il fiume e la strada principale. La prima stecca, è la scuola elementare, dove sono stati inseriti anche il gruppo di uffici di cui fanno parte la segreteria, la presidenza, la sala medica; la seconda stecca si sviluppa invece su due piani: il piano terra scuola media, ed il primo piano liceo scientifico. Il percorso principale, è definito da una diagonale pavimentata che dalla strada carrozzabile giunge fino al ponte di collegamento tra le due sponde, attraversando entrambe le stecche scolastiche, creando una sorta di spaccatura. Il percorso comincia dall'ingresso, una bucatura netta, ben definita, in un muro, un diaframma, un elemento di separazione tra la vita che si svolge all'esterno e !a scuola-giardino all'interno. Si entra nella prima stecca scolastica dove sulla destra si trova la zona informativa, mentre sulla sinistra abbiamo l'ingresso della scuola elementare. Proseguendo lungo questo percorso sempre definito dalla pavimentazione ci si trova in mezzo alla natura, dove, andando avanti entriamo nella seconda stecca, dove al piano terra si sviluppa la scuola media, mentre salendo al piano primo troviamo il liceo. Il primo piano e diviso in due zone: la parte di edificio dove all'interno si sviluppano le varie aule con i relativi servizi, ed una parte aperta; un terrazzo, dove poter, magari durante la bella stagione, praticare delle lezioni all'aperto, delle rappresentazioni. In realtà proprio per sottolineare questa interazione tra interno ed esterno, anche al piano terra, tutto intorno all'edificato, sono stati pensati degli ampi spazi pavimentati dove poter svolgere delle lezioni particolari. Attraverso dei percorsi pedonali pavimentati, paralleli alle due stecche scolastiche, si arriva alla mensa, un grande edificio diviso in due ampie sale da pranzo, con le stesse caratteristiche della scuola. Questo complesso formato da spazi aperti e spazi chiusi è sovrastato da una copertura in metallo che diventerà l'elemento più curioso e determinante di questo progetto. Un intreccio di elementi orizzontali che formano una griglia d'acciaio alternata da vuoti e pieni, lasciando filtrare la luce naturale, che libera, invade gli spazi, creando dei giochi che si riflettono sulle parti vetrate della scuola, che si alternano alle pareti cieche colorate che passano da un giallo ad un verde, ad un forte arancione.

Relatori: Agostino Magnaghi
Tipo di pubblicazione: A stampa
Numero di pagine: 235
Parole chiave: terra - Levanto
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GH Scienze Ambientali
G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GE Geografia
U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/56
Capitoli:

INTRODUZIONE

1. IL TERRITORIO LIGURE

1.1. II paesaggio

1.2. Economia, attività

1.3 Morfologia del territorio

2. LEVANTO E LA SUA STORIA

2.1 Le ragioni della nascita di Levanto e della sua vallata Evoluzioni - Mappe storiche

3. ANALISI TESSUTO URBANO ED EDILIZIO

3.1. Gli insediamenti di crinale e mezzacosta

3.2. Organismo urbano, organismo edilizio

3.3. Definizione di lotto tipo

4. I BORGHI CHE FORMANO LA VALLE DI LEVANTO

4.1. TERZIERE DI LEVANTE

4.1.2 Legnaro

4.1.3 Fontona

4.1.4 Gallona

4.1.5 Ridarolo

4.2 TERZIERE DI MEZZO

4.2.1 Montale

4.2.2 Pastine

4.2.3 Vignana

4.2.4 Lerici

4.2.5 Casella

4.3 TERZIERE DI PONENTE

4.3.1 Lavaggiorosso

4.3.2 Lizza

4.3.4 Dosso

4.3.4 Groppo

4.3.5 Fossato

5. USO DEI MATERIALI LOCALI

5.1. Materiali e forme

5.2. Le classi dei materiali

5.3. Il rapporto dei materiali con gli oggetti.

6. LE FRAZIONI: analisi dello stato attuale

6.1 Criteri d'intervento.

7. IL PROGETTO

7.1. Scelta e analisi del sito.

7.2. Normative P.U.C.

7.3. Obiettivi generali e linee guida

7.4. Il progetto di una �scuola-giardino�

7.5. Riferimenti principali.

Bibliografia

Bibliografia:

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Casini Alfonso, Più di mille anni di storia di Levanto, Edizioni Ipotesi, Genova, 1978

Terenzoni Angelo, Ceula - Storia di Levanto, Liguria Sabatelli Editrice, Genova, 1977

Quaìni Massimo, Levanto nella Storia, 1 -dall'archivio al territorio, Compagnia dei librai, Genova, 1987

Quaini Massimo, Levanto nella Storia lll -dal piccolo al grande mondo, Compagnia dei librai, Genova, 1993

Quainì Massimo, Immagini di Levanto da una collezione di cartoline, Compagnia dei librai, Genova, 1997

Terenzoni Angelo, Levanto -La vita di una comunità attraverso i suoi statuti, Compagnia dei librai, Genova, 1988

Stringa Paolo, Recupero urbano e terrìtorìale: nei centri storici della provincia di Genova, Sagep Editrice, Genova, 1991

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Calvìno ltalo, Le città invisibili, Arnoldo Mondadori, Milano 1993

Montale Eugenio, Ossi di seppia, Arnoldo Mondadori, Milano, 2000

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Giannini A. Ghelfi R., Studi di ambiente ligure, Centro Studi Union Camere Liguri, Vol. 1, Recco

Paolo Maretto, Realtà naturale e realtà costruita, Editrice Alinea, Firenze, 1984

Quaderni Levantesi 1-2-3, Emiliani, Rapallo, 1998-19992000

Leone Carlo Forti, Chiesanuova - Borgo lineare

Poleggi Ennio, Le città della Liguria -`Chiavari", Sagep Editrice, Genova

Poleggi Ennio, Le città della Liguria, Sagep Editrice, Genova, 1982

Maurizio Ameri, Elementi - Strutture - Sistemi dell'Organismo Architettonico, Edizioni Calosci Cortona, 1981

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Stringa Paolo, Genova e la Liguria nel mediterraneo: insediamenti e culture urbane, Sagep Editrice, Genova, 1982

Genova spazi pubblici della città, comune di Genova, istituto di progettazione Architettonica università di Genova, direttore della ricerca Enrico J. Bona, JoshuaLibri, Sestri Levante, 1997

Montagni Claudio, Costruire in Liguria: materiali e tecniche degli antichi maestri muratori, Manuali Sagep, Genova. 1990

Marcenaro Giuseppe, Viaggio in Liguria, Sagep Editrice, Genova, 1992

Ferrando Isabella, Mannoni Tiziano, Liguria: ritratto di una regione, Sagep Editrice, Genova, 1988

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