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Addizione urbana : architettura parassita come strategia per una micro-densificazione della città

Alessandra Calcara

Addizione urbana : architettura parassita come strategia per una micro-densificazione della città.

Rel. Davide Maria Giachino, Andrea Cavaliere. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile, 2016

Questa è la versione più aggiornata di questo documento.

Abstract:

INTRODUZIONE

L'Italia è uno dei paesi con il più alto livello di consumo di suolo rispetto alla media Europea.

Secondo il rapporto Ispra 2015 il consumo di suolo in Italia negli ultimi anni ha continuato a crescere registrando tra il 2008 e il 2013 un consumo di circa 55 ettari al giorno. L'insediamento di nuove infrastrutture come edifici commerciali, produttivi o di servizio e l'espansione urbana sono la causa degli 8 m2 di consumo di suolo al secondo.

I dati allarmanti sul consumo di suolo in Italia sono facilmente identificabili come denuncia. L'obiettivo è ormai chiaro a tutti e sembra quasi essere diventato un obbligo morale verso l'ambiente in cui viviamo: dobbiamo diminuire drasticamente il consumo di suolo. Questo porta inesorabilmente alla ricerca di vie alternative per far crescere le città, quali ad esempio: la densificazione che porta ad un intervento sul costruito, l'intercettazione di vuoti urbani che possono essere visti come un opportunità, oppure il riciclo e riuso delle aree abbandonate o degradate.

Densificare la città non significa soltanto consumare meno suolo, ma è un'occasione per sperimentare delle nuove condizioni di urbanità che riguardano sia le persone che la vivono che la forma urbana della città stessa. Con il riciclo urbano si ha la necessità di ripensare alla tipologia insediativa, una tipologia nuova, che sappia guardare sia alle nuove esigenze della società, ma al tempo stesso che reagisca agli scenari di degrado e abbandono del patrimonio esistente.

Sara Marini, docente di composizione architettonica allo IUAV di Venezia, all'interno della sua tesi di dottorato sul tema dell'Architettura Parassita, afferma come essa potrebbe unire le due componenti di densificazione della città e di riciclo urbano, in quanto si va ad innestare anche su edifici che versano in condizioni di degrado, dando nuova vita al contesto e non consumando così ulteriore suolo.

Questa tesi, si pone a metà strada tra la ricerca pura e la progettazione, in quanto vuole prima indagare se, e come, sia possibile adattare o modificare i regolamenti edilizi e le normative urbanistiche attuali, e poi provare a formulare delle ipotesi progettuali, che attingono dal patrimonio concettuale dell'architettura parassita.

La prima parte del lavoro di tesi si concentra sul quadro normativo europeo ed individua in particolare nel caso parigino, un esempio emblematico, di come sia possibile modificare oggi le regole del sistema, per aprire il campo a nuove formulazioni di densificazione del costruito.

La ricerca si sposta poi al caso italiano e poi ancora alla situazione torinese, oggetto poi del progetto di micro densificazione parassita.

In Italia, intervenire sui centri storici è certamente complesso perché la densità è molto alta, le normative sulla tutela del patrimonio sono molto restrittive. Torino in questi ultimi decenni ha consumato una grande quantità di suolo e necessita ora di nuove opportunità di sviluppo che siano sostenibili con l'ambiente. Come si può applicare un progetto di densificazione del tessuto torinese salvaguardando questi obbiettivi?

La tesi propone una via alternativa alla macro-densificazione, che ha trovato grande consenso in questi anni attraverso il progetto delle cosiddette "spine". Si pensa ad una densificazione puntuale, con un indice di edificabilità molto basso, al di sotto di quello consentito adesso dal Piano Regolatore o dal Piano Casa.

E' una strategia di densificazione che consente di aumentare le disponibilità di spazi che si possono adattare alle esigenze che cambiano. Questa strategia di densificazione, come già anticipato, attinge al linguaggio dell'architettura parassitarla, prendendone alcuni spunti teorici, ma anche dalle esperienze europee che si sono affermate e cerca di introdurle nella realtà territoriale e normativa.

L'incremento parassitario riguarda l'annessione di corpi di piccole dimensioni non particolarmente disseminati nella città, visti come catalizzatori del cambiamento.

L'inserimento di organismi parassiti su strutture esistenti, non solo potrebbe essere una delle soluzioni possibili al concetto di densificazione, ma riesce a mettere in luce problemi e disagi che vivono le nostre città e che normalmente non vengono osservati.

La strategia di densificazione quindi testata è una opzione che si aggiunge a quella concessa dagli altri strumenti urbanistici. La tesi sta indagando l'opportunità di incrementare per elementi, per parti, per annessioni che possono cambiare la loro destinazione d'uso nel corso della loro vita e al tempo stesso perdere la loro necessità d'essere.

A tal proposito alcune caratteristiche della definizione biologica del parassita sono state riprese nella progettazione come concept di progetto diventando meccanismi chiave: l'habitat è fonte di selezione, il parassita si adatta, il parassita interagisce socialmente, il parassita muta e si evolve.

Data la sua potenzialità di evoluzione si pensa quindi a degli edifici non più progettati secondo i limiti normativi attuali minimi di 50 anni, ma che, come detto prima, in base alla necessità e al contesto possono mutare fisicamente o perdere la loro necessità di esistere.

Il parassita ricicla non solo il suolo, verticale o orizzontale della superficie sulla quale è posizionato, ma reinterpreta l'esistente, e proprio come il parassita nella sua definizione biologica sfrutta il corpo ospitante per evolversi, allo stesso modo il parassita sfrutta l'edificio esistente per reinventare il tutto. E' un aiuto simbiotico tra corpo ospitante e ospite. L'esistente ha bisogno di una miccia che inneschi la trasformazione, l'ospite sfrutta la struttura, gli impianti e la superficie per innescare questo cambiamento. In questo senso il parassita smette di avere un eccezione negativa dando nuovi significati e nuova voce all'esistente.

Relatori: Davide Maria Giachino, Andrea Cavaliere
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AQ Spazi funzionali dell'abitazione
U Urbanistica > UK Pianificazione urbana
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Progetto Sostenibile
Classe di laurea: Nuovo ordinamento > Laurea magistrale > LM-04 - ARCHITETTURA E INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4934
Capitoli:

INDICE

Introduzione

1.Il consumo di suolo

1.1.Premessa

1.2.Quadro Europeo

1.3.Quadro nazionale

1.4.Rapporto Ispra 2015

2.La densificazione delle città

2.1.La crescita delle città

3.Riciclare la città

4.Architettura Parassita

4.1.Premessa

4.2.Definizione Biologica

4.3.Una forma di equilibrio naturale

4.4.Stratificazione, sovrapposizione, addizione, parassitismo

4.5.Parassita, densità e riciclo

4.6.Esercizi di densificazione parassitaria

4.7.Casi studio

5.Aspetto legislativo della densificazione

5.1.Premessa

5.2.Il caso francese

5.3.Storia della densificazione parigina

5.4.Inquadramento storico normativo francese

5.5.Impatto della legge Alur sull'evoluzione degli edifici parigini (studio Apur)

5.6.Conclusione

6.Applicazioni nel tessuto Torinese

6.1.Premessa: perché densificare Torino

6.2.Ipotesi progettuale: Parassiti in rete

6.3.Le fasi del processo

6.4.Selezione delle caratteristiche

6.5.Analisi sul territorio

6.6.Approfondimento su una circoscrizione

6.7.Dentro e fuori i cortili di Torino

7.Tipologia di densificazione e criteri di progetto

7.1.Riuso e recupero dell'isolato: dentro e fuori

7.2.Come densificare?

7.3.Tipologia di addizione parassitarla

7.4.Criteri progettuali

8.Analisi dell’isolato e strategie di intervento

8.1.Raggio di influenza dei trasporti pubblici

8.2.Analisi della corte

8.3.Strategie di intervento

9.Criteri di progetto: Il parassita si evolve

10.Dal Meta-progetto al progetto

11.Dal progetto alla definizione di nuovi indici

11.1Strumenti attuali per una densificazione della città

11.2.Ipotesi di nuovi strumenti urbanistici

12.Conclusione

13.Bibliografia e sitografia

Bibliografia:

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