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Un museo a cielo aperto: analisi di un centro canavesano

Marinella Trossello

Un museo a cielo aperto: analisi di un centro canavesano.

Rel. Silvia Gron. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2005

Abstract:

Nella prima parte dell'elaborato si vuole descrivere il Canavese, terra ricca di cultura e tradizioni che con il tempo dimenticate.

Durante la lettura si potrà apprendere dell'evoluzione che il territorio ha subito e delle possibilità di sviluppo in ambito culturale di cui è ricco.

Viene quindi proposta una introduzione geografica dello stesso con approfondimento sull'evoluzione del territorio, l' accessibilità al territorio, un'analisi dettagliata per ogni comune che compone il Canavese con la propria altimetria e densità di popolazione.

Successivamente si propone un censimento di beni culturali propri di ogni comune con una particolare attenzione per la festività religiose che ancora oggi hanno un forte riscontro sul territorio proseguendo con la descrizione di palazzi, torri, musei e percorsi culturali.

Il Territorio viene analizzato anche per le potenzialità paesaggistiche di cui dispone e quindi viene fatta una descrizione di comunità montane e luoghi di interesse paesaggistico.

A terminare questa parte si vuole introdurre la potenzialità di questa territorio che risiede nell'enogastronomia e quindi nei percorsi del vino con un approfondimento riguardante le maggiori aziende vitivinicole attualmente attive in Canavese.

Obiettivo della raccolta è quello di poter fornire al lettore di ogni età la possibilità di consultare il territorio Canavesano con un maggiore approfondimento e conoscenza dello stesso.

Viene quindi introdotta la possibilità di avere accesso in un unico data-base a molte informazioni non solo riguardanti un unico comune censito ma la totalità dei comuni che compongono il Canavese con una propria accessibilità alle informazioni.

Viene data la possibilità di conoscere non solo i centri di maggiore interesse storicopaesaggistici ma anche di conoscere centri minori che racchiudono nel loro piccolo informazioni importanti della storia Canavesana e della sua evoluzione.

La raccolta è suddivisa per comuni come già detto, ma anche per censimento di castelli, palazzi, torri e musei i quali non sempre hanno la giusta rilevanza sul territorio ma che racchiudono le caratteristiche storiche e culturali di ogni singolo conglomerato abitativo.

La metodologia applicata alla raccolta di queste informazioni è stata suddivisa per argomenti di analisi. Per iniziare si è fatta una analisi della accessibilità al territorio, è stata sviluppata una mappa della geo-morfologia che caratterizza il luogo di ricerca con una distribuzione numerica dei comuni sul territorio. Successivamente si è pensato di analizzare ogni comune descrivendone la densità di popolazione, la distanza da Torino e, se esistenti, la quantità di frazioni.

Nelle tavole allegate si è anche pensato di fornire un elaborato con le collocazione di comunità montane e ambiti territoriali. Successivamente per ogni comune si è verificata la data e l'effettivo giorno di svolgimento delle manifestazioni con un successivo elenco di sagre e fiere che si svolgono in Canavese. Inoltre si è svolta una descrizione di Rievocazioni Storiche, percorsi di Castelli e Vie Franchigene, il tutto supportato da materiale ufficiale fornito da enti promotori e da informazioni reperite sul campo.

Per quanto riguarda l'aspetto paesaggistico, oltre alla già citata mappa della collocazione di Comunità Montane, si è anche provveduto a indicare luoghi non troppo conosciuti ma che a livello territoriale locale racchiudono un forte interesse in questo campo.

La quantità di informazioni raccolte permette una più vasta e completa informazione sul territorio Canavesano. Iniziando questa raccolta la maggior parte delle informazioni è stata reperita da fonti ufficiali quali siti internet e assessorati alla cultura i quali hanno consentito di ottener un quadro generale delle possibilità del territorio. La ricerca si è approfondita quando si è iniziato a effettuare una ricerca più mirata destinata ad ogni comune dalla quale è stata tratta la maggior parte delle informazioni in ambito culturale del Canavese. Da questa ulteriori analisi si è potuto apprendere la quantità di beni culturali ancora esistenti sul territorio i quali non sempre hanno il giusto valore in un contesto più amplio.

Da qui la possibilità di iniziare un censimento delle possibilità culturali esistenti, come i musei di civiltà contadina o dello spazzacamino che sono testimonianze uniche nel loro genereperchè consentono a molte persone di avere accesso alle radici di un territorio che per molte ragioni oggi tende a scomparire.

Questa raccolta di informazioni consente alle amministrazioni private e pubbliche di poter avere accesso ad informazioni non sempre raggiungibili in breve tempo e quindi poter fornire all'occorrenza, a chi ne facesse richiesta, queste analisi per dare maggiore rilievo e, forse, iniziare ricerche sul territorio.

SCELTA DEL LUOGO DI LAVORO

L'opportunità di lavorare su di un territorio così vasto e interessante, necessitava di una scelta sulla possibilità di approfondire i vari argomenti che possono nascere dalla raccolta di informazioni precedenti. La ragione per la quale è stato scelto San Martino Canavese come luogo di studio di questa Tesi di Laurea giustifica la scelta di dare l'opportunità di conoscere e analizzare gli sviluppi derivati dall'evoluzione urbana di piccoli conglomerati urbani e la loro attuale testimonianza odiarna.

Il conglomerato abitativo in questione non risulta essere compreso in nessun percorso culturale o enogastronomico del Canavese, al contrario di ciò che si può pensare, egli racchiude in se molti fattori rilevanti del mutamento storico Canavesano. Da qui la scelta di poter analizzare in forma approfondita questo borgo e il suo tessuto abitativo, così da poter verificare la stratificazione e l'evoluzione abitativa dovuta alla sua evoluzione.

Come accennato nella tavola di inquadramento, per molti secoli il territorio di San Martino ha sempre sostenuto un ruolo dominante dal suo punto di vista strategico. Successivamente il suo sviluppo e ampliamento si è ridimensionato, anche per la caduta definita del castello e il suo ingrandimento si è fermato alle dimensioni attuali. Naturalmente nel corso degli anni, il capoluogo, come altri comuni del Canavese ha subito anche un ridimensionamento demografico dovuto alla grande emigrazione iniziata a metà Ottocento e conclusasi solo nella metà del Secolo appena passato.

Il fatto di essere passato da un grande comune (inizio `900) alle dimensioni attuali ha sicuramente portato ad un assestamento del territorio che fino alla fine degli anni '90 del Novecento non si è più espanso soprattutto a livello territoriale. Successivamente, forse anche per gli incentivi forniti, il centro storico ha ricominciato a essere nuovamente popolato e quindi oggi si possono notare ristrutturazioni recenti e meno recenti che consentono la visitatore di poter ammirare le migliore apportate.

Come ogni piccolo centro rimane comunque la necessità di controllare ogni possibile ristrutturazione e comunque anche di poter fornire i necessari strumenti di accoglienza e comodità al visitatore o al residente.

L'analisi urbana evidenza le caratteristiche del centro storico, tralasciando le zone di successivo sviluppo, si è cercato di sottolineare a chi consulta questo volume, le caratteristiche e le possibilità derivate da una buona ristrutturazione urbana a livello estetico e territoriale.

Nella prima parte degli elaborati si è preposto di far conoscere il centro di San Martino a chi lo visita per la prima volta, quindi le vie di accesso, la morfologia legata al territorio e anche la possibilità di individuare le aree occupate da abitazioni, tettoie, commercio, luoghi religiosi e amministrativi. Oltre naturalmente a evidenziare gli spazi comuni e quelli privati.

Successivamente si è voluto effettuare una analisi urbanistica della evoluzione morfologica delle facciate sulle vie, cercando di evidenziare come un conglomerato abitativo si è evoluto e si presenta tuttora. Inoltre si è cercato di analizzare l'omogeneità delle ristrutturazioni degli edifici cercando di poter affrontare il discorso di un confronto. Procedendo nella consultazione si potrà anche osservare una mappa dei valori ambientali racchiusi all'interno del centro storico, percorsi verso vie, corti o archi, con l'inserimento anche di scorci caratteristici del luogo.

Per poter dare un aspetto migliore alla visita dell'abitato si è voluto effettuare un progetto di massimo che riguarda la Piazza della Chiesa, questo luogo è uno dei cinque accessi al centro e il più prossimo alla zona dedicata al parcheggio. Il visitatore può accedervi da una strada asfaltata lasciando la provinciale oppure da una scalinata che collega i due livelli stradali, racchiude in se il punto migliore per l'ingresso al paese per non parlare della presenza delle uniche due chiese che conferiscono a questo accesso maestosità.

La piazza non è stata ancora inserita in un discorso di riqualificazione a livello urbanistico e quindi è tuttora in una condizione non troppo coerente con le restanti aree pubbliche, a questo proposito si è voluto intraprendere questo discorso di progetto, proponendo a chi visita il paese una accesso adatto ad accoglierlo ma anche strutture che consentono di poter vivere e essere sfruttare dalla popolazione.

CONCLUSIONI

L'elaborato consultato potrà essere una base importante per molte iniziative a livello locale e sovralocale, infatti, egli vuole essere uno spunto per uno studio più accurato del territorio Canavesano e una possibilità di sviluppo futuro per una crescita guidata e produttiva del territorio tutto ma anche del piccolo centro.

Proprio l'analisi riguardante un piccolo centro canavesano potrà dare spunti alle amministrazioni per un progetto di riqualificazione a livello territoriale mirato ai centri minori affinché anche in questi si possano ritrovare caratteristiche importanti del passato e da questo possa nascere un piano di sviluppo guidato e mirato a conservare il territorio.

Questa capacità di analisi e sviluppo può essere accettata solo se ci si basa su percorsi di autorganizzazione sempre però considerando il centro minore come un sistema complesso al quale si da per scontato la capacità di autorganizzarsi per questo fine. Occorre quindi verificare che il centro soddisfi le condizioni necessarie all'autorganizzazione, ossia stabilire un'interdipendenza tra le parti ma naturalmente anche l'apertura verso l'esterno.

Lo sviluppo avuto dal Canavese durante l'ultima metà del `900 è stato molto rapido per avere poi una altrettanta rapida discesa al finire del millennio per questo, il territorio non ha avuto la possibilità di autorganizzarsi in quanto un ambiente che cambi in continuazione non permette al sistema si trovare la forma di organizzazione più adatta in ogni circostanza. Diventa quindi necessaria una forma di eteroorganizzazione progettata, ovvero di cooperazione tra pianificazione dall'alto e autorganizzazione dal basso. Una figura che quindi coordini le operazioni a vari livelli e dia la possibilità di analisi e crescita guidata.

Colui che affronterà questa possibile iniziativa sarà quindi considerato un pianificatore che costantemente monitorerà la situazione in atto rimanendo sempre pronto ad affrontare possibili variazioni che si presentano durante l'attuazione del progetto. Naturalmente anche il progetto di riqualificazione potrà essere uno spunto per creare omogeneità sugli abitati e sui centri vicini con il fine di creare anche legami e percorsi che gli leghino a livello locale ma naturalmente anche a livello sovralocale.

Relatori: Silvia Gron
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: museo - Canavese - territorio - analisi
Soggetti: U Urbanistica > UM Tutela dei beni paesaggistici
U Urbanistica > UB Architettura del Paesaggio
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/491
Capitoli:

Capitolo 1: IL CANAVESE

1.1. Descrizione degli elaborati

1.2. Obiettivi della raccolta

1.3. Metodologia applicata alla raccolta di informazioni

1.4. Sviluppi che possono derivare dalla raccolta

1.5. Il Canavese

1.6. Accessibilità in Canavese

Allegata Tav. a: Accessibilità

1.7. Geomorfologia del Canavese

Allegata Tav. b: Geomorfologia

1.8. I Comuni del Canavese

1.8.1. Descrizione della raccolta

Allegato: Elenco numerato dei Comuni

Allegato Tav. c: Collocazione dei Comuni

Allegato Tav. d: Numerazione dei Comuni sul territorio

1.9. Scheda informativa dei Comuni che compongono il Canavese

1.9.1. Metodologia applicata

Allegato: Scheda informativa

Allegata Tav. e: Densità della Popolazione

Allegato Tav. f: Distribuzione degli Ambiti Territoriali

Capitolo 2: ARTE E CULTURA IN CANAVESE

2.1 Censimento delle Chiese

2.1.1 Metodologia

2.1.2 Descrizione

Allegato: Scheda di Censimento

2.2 Censimento Festività Patronali

2.2.1 Metodologia

2.2.2 Descrizione

Allegato: Scheda di Censimento

2.3 Censimento manifestazioni fieristiche

2.3.1 Metodologia

2.3.1 Descrizione

Allegato: Scheda di Censimento

2.4 Censimento di Castelli, Palazzi, Ville e Monumenti in Canavese

2.4.1 Metodologia

2.4.2 Descrizione

Allegato: Scheda di Censimento

Allegato Tav. g: Collocazione Castelli

2.5 Censimento dei Musei in Canavese

2.5.1 Metodologia

2.5.2 Descrizione Allegato: Scheda di Censimento

Allegato Tav. h: Collocazione Musei

2.6 Censimento delle Torri in Canavese

2.6.1 Metodologia

2.6.2 Descrizione Allegato: Scheda di Censimento

Allegato Tav. i: Collocazione Torri

2.7 I Castelli del Canavese dal circuito dei Castelli Reali

2.7.1 Descrizione

2.7.2 Circuito dei Castelli Reali

2.7.3 Ville di Particolare interesse

2.8 La via Francigena

2.8.1 Descrizione

2.8.2 La Strada del Pellegrino

2.9 Rievocazioni storiche in Canavese

2.9.1 Metodologia

2.9.2 Descrizione

2.9.3 Rievocazioni

Capitolo 3: NATURA E AMBIENTE IN CANAVESE

3.1 Le Comunità Montane in Canavese

3.1.1 Metodologia

3.1.2 Descrizione

3.1.3 Comunità Montane

Allegata Tav. l: Le Comunità Montane in Canavese

3.2 Natura e Ambiente in Canavese

3.2.1 Metodologia

3.2.2 Descrizione

3.2.3 I Parchi e le riserve Naturali

Capitolo 4: ENOGASTRONOMIA

4.1 Le strade del vino

4. 1.1 Metodologia

4.1.2 Descrizione

4.2 Agriturismi in Canavese

4.2.1 Metodologia

4.2.2 Descrizione

Capitolo 5: ANALISI URBANA DI UN CENTRO CANAVESANO

5.1 scelta del luogo

5.2 Descrizione degli elaborati

5.3 Richiami storici

5.4 Borgo antico

5.5 Accessibilità al Borgo

Allegato: Catasto datato 1782 del territorio di San martino

Allegato: Catasto Napoleonico del Territorio di San Martino

Tav. n.1: Il Canavese, note informative

Tav. n.2: San Martino Canavese nella Storia Canavesana

Tav. n.3: San Martino, accessibilità al Centro Storico

Capitolo 6: ANALISI MORFOLOGICA

6.1 Descrizione degli elaborati

6.2. Analisi degli elaborati

Tav. n.4: San Martino, le vie di accesso

Tav. n.5: Vie di accesso da Portico aperto

Tav. n.6: Analisi Morfologica

CAPITOLO 7: ANALISI TIPOLOGICA DEL FRONTE STRADA

7.1 Descrizione degli elaborati

7.2 Analisi degli elaborati

7.3 Via Arduino

7.4 Via Perrone

7.5 Via Tiburzio

7.6 Via Sissoldo

7.7 Via Civica

7.8 Via Torreano

Capitolo 8: ANALISI TIPOLOGICA DEI VALORI AMBIENTALI

8.1 Descrizione degli elaborati

8.2 Analisi degli elaborati

Tav. n.7: Analisi Tipologica

Tav. n.8: Analisi Tipologica

Capitolo 9: PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA DELLA CHIESA

9.1 Descrizione del luogo di intervento

9.2 Analisi del luogo

9.3 Proposte di intervento

Tav. n.9:Piazza della Chiesa a inizio `900

Tav. n.10: Accessibilità alla Piazza

Tav. n.11:Rilievo fotografico

Tav. n.12: Rilievo fotografico dei materiali

Tav. n.13: Progetto per una area di parcheggio limitrofa alla zona di intervento

Tav. n.14:Progetto di Riqualificazione della Piazza della Chiesa

Tav. n.15:Arredo urbano per la riqualificazione dell'area di intervento.

Bibliografia:

PER IL CANAVESE:

AA.VV., Il Piemonte paese per paese, Enciclopedia dei Comuni d'Italia, Edizioni Bonechi, Firenze, 2001.

P. RAMELLA, Civiltà del Canavese, Edigraf-Coop, Chieri, 1977.

P. RAMELLA, Uomini e Paesi dell'Anfiteatro Morenico d'Ivrea, L'area di Strambino, l'Artigiana, Samone C.se, 1980.

Siti internet:

www.canavese-vallilanzo.it

www.localport.it

www.provincia_torino.it

www.regione.piemonte. it

PER L'ANALISI STORICA E URBANA:

A. CAVALLARI MURAT, Tra Serra d'Ivrea, Orco e Po, Ed. Ilte, Moncalieri, 1975.

A. BERTOLOTTI, Passeggiate nel Canavese, Tomo IV, Edizioni Curbis, Torino, Ivrea, 1867, (rist. an. Torino, Bottega d'Erasmo, 1964).

P. RAMELLA, Castelli, Borghi, Torri e ricetti nel Canavese, Litografia Bolognino, Ivrea 1986.

Don Silvio TAPPARO, San Martino Canavese "a gl'irti colli",Tipografia Ferraro, Ivrea, 1989.

A. MAGNAGHI, P. TOSONI, La città smentita, Torino: ricerca tipologica in ambiti urbani di interesse storico, Designers Riuniti Editori, Torino, 1989.

C. S. BERTUGLIA, L. STARICCO, Complessità, autorganizzazione, città, Edizioni Franco Angeli, Firenze, 2000.

M. TROSSELLO, San Martino, Una parte di noi, Topografia Litoprin, Vialfrè, 2005.

PER L'IPOTESI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA:

I. Amoretti, Parcheggi e traffico urbano, Ed. DArio Flaccovio, Palermo, 1993

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