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La trasformazione dell'area di piazza Boves a Cuneo : un progetto nella città-cantiere

Annalisa Alessandria

La trasformazione dell'area di piazza Boves a Cuneo : un progetto nella città-cantiere.

Rel. Cristina Cuneo, Marco Bernini. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per L'Ambiente Costruito, 2016

Abstract:

La storia è scritta anche attraverso regole pubbliche e private in cui la società e il singolo individuo sono coinvolti da molto vicino e che determinano una costruzione spaziale. Questo emerge dalla storiografia alle carte d'archivio, associabili rispettivamente a una dimensione umana e comportamentale che ritornano in tutto il repertorio di fonti locali libere costituite dalla stampa e dai documenti derivati dall'opinione collettiva. Testimonianze di particolari vedute con cui la storia di una città e di un quartiere si colorano di toni vivaci, ma persino tendenze sociali e politiche. Nello studio affrontato su Piazza Boves a Cuneo il repertorio multi-tematico del Museo Civico è stato per questo di fondamentale importanza. Ma ancora di più le fonti d'archivio (Archivio Storico e Archivio di Deposito del Comune) di carattere prettamente scientifico, basate quindi su constatazioni riscontrabili scientificamente, documentano puntualmente un processo di formazione e permettono una ricostruzione certa attraverso

studi di urbanistica, studi di settore, cartografie, catasti; documenti scritti di natura burocratica; quaderni di archeologia sulle indagini svolte nel luogo dell'antico quartiere demolito di via Boves.

L'archeologia ci parla di sovrapposizioni architettoniche per fasi. L'intreccio di regole, decisioni, osservazioni, da una parte, e azioni, dall'altra, ha composto uno scenario urbano che nella sua entità storica, dalla fondazione di Cuneo ad oggi, è piuttosto omogeneo e continuo. Ma in un luogo come Piazza Boves, che ne costituisce un'eccezione, si percepisce un isolamento cui, in questa sede, si tenterà di rimediare "ricucendo" un tassello al suo contesto. Definire il luogo come è solitamente detto, Piazza Boves, pare difficile, perché da una vicenda di continuità fondata su una formazione e una trasformazione di un insediamento secondo criteri precisi e generali, la sua "nascita" e, conseguentemente, la sua definizione si associano ad fase una singolare di retroazione o cancellazione. Ciò che ne è seguito ha rafforzato l'idea del distacco fino ad una "convivenza" forzata nella città storica.

Ordine e disordine coesistono e si affiancano, così da determinare una precisa immagine urbana, caratterizzata per secoli da un grande attivismo interno, da una spiccata vocazione commerciale e da una certa rusticità. Si evidenzia in questa identità solida la parte archeologica, che per il quartiere di via Boves si è non poco discussa ormai più di trent'anni fa per l'effettivo pregio di alcuni ritrovamenti. Certo è che l'archeologia ha consentito un'indagine dal particolare (i saggi stratigrafici su quattro aree dell'isolato) al generale (metodi costruttivi emersi validi anche per altri tasselli della città storica) e quindi una ricostruzione dal generale al particolare con un apporto notevole all'opera degli storici.

Dalla fondazione di una villa nova dai lotti stretti e allungati sviluppatisi dapprima a lato del fiume Gesso nell'evidente andamento più irregolare e sinuoso delle strade, più strutture edilizie si sovrappongono attraverso epoche e linguaggi architettonici contigui, con una svolta segnata nel 1380 dagli Statuti Comunali: la legislazione statutaria della villa determina la costruzione della città, attraverso strategie e tecnologie prescritte che configurano gli spazi abitativi tipici anche dell'isolato di via Boves. Successivamente, vicende militari e necessari adattamenti fanno Cuneo città-fortezza: un perimetro bastionato viene accertato da più sondaggi archeologici svolti prima dello scavo del tunnel che collega il parcheggio di Piazza Boves a corso Marconi. Quando dal XIX sec. si delinea un'immagine di città per bene con degli spazi d'azione per la borghesia, si distaccano progressivamente quella via e quel quartiere, il quartiere di via Boves, sempre più emarginato dal piano di crescita e di espansione a causa di una vera e propria decadenza per luce, aria, igiene carenti, seppur necessarie. Tanto da portare già nel 1891 a un primo progetto, quello dell'apertura di Via Boves.

Da qui la storia di declino di un isolato affianca quella dominante di crescita del suo intorno. La necessità di demolire un complesso malsano come pure danneggiato passa attraverso gli strumenti urbanistici e le amministrazioni nonché, certamente, una parte della popolazione. Alla fine degli anni Cinquanta del Novecento le espropriazioni, l'esodo e le demolizioni lo sgombrano. Vent'anni dopo, abitudini residenziali e micro-economie consolidatesi attorno alla piazza ne difendono la conservazione, così in contrasto con le alte ambizioni del Comune, che giustificate da nuove esigenze di sviluppo sostengono invece la creazione d un parcheggio ipogeo e di un polo commerciale, documentata attraverso una lunga produzione grafica e cartacea ed un vasto cantiere.

Relatori: Cristina Cuneo, Marco Bernini
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AF Edifici e attrezzature per il tempo libero, le attività sociali, lo sport
A Architettura > AO Progettazione
A Architettura > AS Storia dell'Architettura
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per L'Ambiente Costruito
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4679
Capitoli:

Abstract

Presentazione di una piazza - Sopra un antico quartiere perduto 1982

Il senso dell'archeologia - La memoria del luogo predomina sul valore dei ritrovamenti metà sec. XIX/1982

L'impronta secolare della città medievale - La costruzione della città e dei suoi tasselli dalla fondazione al tardo Medioevo 1198/secc. XIV-XV

Costruire secondo criterio, anche in passato - Gli Statuti Comunali: implicazioni secc. XIV (1380)/XVI

Immagini e dinamiche della città-fortezza - Un sistema difensivo che affianca l'isolato secc. XVI-XVIII

La città e il quartiere nei piani regolatori - Il riassetto dei portici, l’arredo urbano, le mura napoleoniche 1802-1857

Il principio del decoro - Verso una migliore qualità della vita metà sec. XIX/sec. XX ('30)

Domande d'Ornato dal 1909 al 1948 - Le trasformazioni del quartiere secondo l'iniziativa privata

Un quartiere per una città: risanare via Boves Necessità post-belliche anni '50 (sec. XX)

Ultime immagini di uno scenario senza rimedio - La pianificazione dei trasferimenti: un risvolto sociale 1957

Casa nuova, città di sempre. Uno scambio non facile - Due pezzi di storia della città si incrociano: espansione e trasformazione 1957-1958

Alla fine di un tempo: espropri, demolizioni - L’acquisto dei fabbricati da abbattere 1959-1961

Due piazze, nuovi scenari: la ricerca del contemporaneo - Ideali alla base di un cambiamento 1980-1982

Le premesse di una convenzione – I fondamenti della gesti di un cantiere 1982

Temi progettuali a confronto - II caso parallelo di Piazza Galimberti: una storia e le problematiche della città contemporanea 1982

Il progetto per il cantiere - Un maxi-parcheggio 1982

La gestione degli spazi - La ricerca di usi ottimali del suolo / novembre 1982

La ricerca del giusto luogo - Progettare una perfetta "macchina edilizia" 1982-1983

Questioni di metodo - L'appalto-concorso, i vincoli dei suoli, le risposte ai disagi della cittadinanza 1984

I vincoli dello spazio - L'imponenza del nuovo in un ambito storico sensibile e attivo settembre/dicembre 1986

Il vincolo del passato e la tutela del Centro Storico - La difficile relazione tra i progetti del futuro e una solida realtà storica 1983

Aspetti giuridici - Presupposti per una convenzione tra Comune e impresa 1983

Favorevoli e contrari - L'approvazione dello schema di convenzione 1983

L'atto di Convenzione - Una svolta per l'avvenire di Piazza Boves 21 ottobre 1983

Cantiere al via - Scavi imminenti in una fase ancora aperta di sperimentazioni e opinioni 1983-1984

Senza più traccia - Le applicazioni dell'ingegneria su riscontri archeologici senza valore 1985

Criticità di cantiere - Predisporre un'area e le nuove strutture non senza difficoltà di realizzazione aprile/maggio 1985

Azione lenta e progressiva nella prosecuzione del cantiere - Il completamento della struttura principale del multipiano 1985-1986

Condizioni di scavo per l'avanzamento dell'opera

Passaggi burocratici e permessi ai fini dello scavo generale 1986

Il capitolato delle opere - Materiali e impianti agosto 1986

Le ragioni di una variante - Complicazioni di cantiere e progettazione irrisolta dicembre 1986

La prova della realtà - Dopo uno scenario idealizzato, un'amara presa di coscienza gennaio/luglio 1987

L'ultima variante fra limiti temporali incerti - Un assetto definitivo per il parcheggio interrato 1987

Una più chiara percezione - Novità e difficoltà dietro le divergenze d'opinione sulla grande struttura ipogea 1987-1988

Al penultimo stadio - L'adeguamento degli spazi interrati e le soluzioni sul contorno gennaio/aprile 1988

IL PROGETTO

Percorsi dentro e fuori - L'approfondimento delle strutture utili alla mobilità per l'efficacia della nuova costruzione nel Centro 1988

Il progetto Bruno - Un'opera singolare chiude un decennio tormentato 1988/1992

Conclusione

Analisi

Le interviste. Mobilità, usi del suolo, aspetti ambientali e sociali. Carte

Esempi - Piazze e architetture dal mondo

Rilievo - Piante, prospetti, sezioni dello stato di fatto

Concept - Una storia, un progetto

Tavole infografiche - Masterplan e nuovi modi d'uso degli spazi

Progetto – Il nuovo polo di Piazza Boves: piante, prospetti, sezioni. Materiali e arredi. Conclusione

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