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Malte storiche di Borgo Cornalese : caratterizzazione dei materiali e prove di confezionamento di malte compatibili

Vanessa Petiti

Malte storiche di Borgo Cornalese : caratterizzazione dei materiali e prove di confezionamento di malte compatibili.

Rel. Paola Palmero, Anna Doleatto. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2015

Abstract:

Nonostante l'evoluzione tecnologica nell'ambito della conservazione, ancora troppo spesso gli intonaci sono considerati superfici di sacrificio, che possono essere sostituiti con materiali incompatibili, strappati via dall’edificio senza prima eseguire accurate analisi su di essi, Al contrario, sono tra gli elementi che più rappresentano la cultura materiale degli edifici e che mantengono il maggior numero di informazioni e di dati tecnici e culturali. Possono consentire infatti di conoscere quali siano le varie stratificazioni subite dall’edificio e permettono di ottenere un quadro conoscitivo delle tecniche tradizionali usate nel luogo.

Gli intonaci infatti non svolgono solo una funzione estetica ma sono a tutti gli effetti un elemento costruttivo importante nel prolungamento della vita di una costruzione. L’intonaco non è solo un elemento decorativo che dona bellezza alla facciata, ma è principalmente messo in opera per salvaguardare la muratura, per proteggerla. Per questo motivo il progetto di conservazione deve essere mirato a mantenere dell'autenticità dei materiali, del manufatto e del contesto ambientale, economico e sociale in cui si trova.

Inoltre il sito scelto per lo studio degli intonaci è Borgo Cornalese, una frazione di Villastellone costituita da due corti chiuse di ampie dimensioni formate da numerosi edifici ognuno con caratteristiche storiche, costruttive e tipologiche differenti, Solitamente in casi come questo non è facile reperire documentazioni appropriate che portino a ricostruire lo sviluppo edilizio, né, ancor meno, a descriverne le tecniche o i materiali adottati per l'edificazione: occorre dedurne le informazioni osservando attentamente il manufatto in ogni suo particolare. Solamente attraverso un'indagine sul costruito, adeguatamente integrata dalla conoscenza storica, culturale e territoriale dell’area, è possibile comprendere quali siano state le pratiche locali adottate per la realizzazione dei manufatti.

Questa tesi ha quindi voluto ripercorrere questo processo conoscitivo, andando ad identificare due degli edifici più significativi di Borgo Cornalese, in modo da poter identificare quali siano state le tecniche costruttive degli intonaci, la loro composizione e messa in opera. Per conoscere a fondo un intonaco non basta analizzarne le caratteristiche. Per questo motivo si è proceduto con la confezione di alcuni provini che messi poi a confronto con i campioni prelevati dall'edificio hanno permesso di capire meglio le caratteristiche degli intonaci.

Si tratta di intonaci non degradati, che quindi, a mio avviso, in un’ipotesi di recupero andrebbero salvaguardati in quanto facenti parti dell'identità degli edifici.

Si è quindi voluto impostare un percorso multidisciplinare utile alla conservazione mirata degli intonaci, che dovrebbe essere seguito ogni qual volta ci si trovi ad operare su di un manufatto con specifiche caratteristiche storiche e culturali.

Relatori: Paola Palmero, Anna Doleatto
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
R Restauro > RD Tecniche del restauro
T Tecnica e tecnologia delle costruzioni > TE Tecnologia dei materiali
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/4128
Capitoli:

Introduzione

Parte I: Le Malte

Capitolo 1. impiego delle malte nella storia

Capitolo 2. Definizione di malta: La Norma uni 10924 (2001)

Capitolo 3. Leganti tradizionali per la composizione delle malte

3.1 II Gesso

3.2 La Calce aerea

3.2.1 La calce viva spenta in opera

3.2.2 Le calci calciche

3.2.3 Le calci magnesiache

3.3 Le calci idrauliche

3.3.1 Le calci calde idrauliche in opera

3.4 Altri componenti non leganti delle malte

3.4.1 Aggregati

3.4.2 Acqua

3.4.3 Additivi

3.5 Classificazione e normativa delle calci

Capitolo 4. Malte per stucchi e intonaci

4.1 Malte per decorazioni: gli stucchi

4.2 Intonaci

4.3 Le malte con gesso, calce e polvere di marmo

per intonaci e stucchi

Capitolo 5. Le malte da restauro

5.1 Preparazione di malte per il restauro di malte antiche

5.2 Problematiche connesse all’utilizzo delle calci e dei pigmenti tradizionali

5.3 Incidenza degli interventi di risanamento delle murature sulle scelte di conservazione degli intonaci

5.4 Normativa

Capitolo 6. Finiture superficiali degli intonaci

6.1 Pigmenti

6.2 L’argilla

6.2.1 Classificazione delle argille

6.2.2 Chimica dell’argilla

6.2.3 Riconoscimento delle argille

6.3 L'argilla utilizzata nelle coloriture dell'edilizia storica

6.3.1 Caratterizzazione delle argille presenti nelle superfici storiche

6.3.2 II cocciopesto

Capitolo 7. Metodi di studio delle malte

7.1 Indicazioni generali

7.2 Normativa

Parte II: Il Caso Studio

Capitolo 8. Inquadramento territoriale

8.1 II territorio di Borgo Cornalese

8.2 Assetto Idrogeologico

8.3 Caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio comunale

8.4 I materiali da costruzione

Capitolo 9. Inquadramento storico

Capitolo 10.1 materiali e le tecniche edilizie

10.1 I materiali presenti sul territorio

10.2 I materiali di Borgo Cornalese

10.2.1 La sabbia

10.2.2 I laterizi e l’argilla

10.2.3 La calce

10.2.4 II gesso

10.2.5 Schede tipologiche degli edifici

Capitolo 11. Il degrado

11.1 II degrado delle murature

11.2 I sali solubili

11.3 Interventi di conservazione degli intonaci

11.4 Lo stato di conservazione di Borgo Cornalese

Capitolo 12, Fase di campionamento e schedatura

12.1 Indagini mediante prelievo di campioni

12.2 Fase preliminare: scelta e numerazione degli edifici

12.3 Schedatura dei prelievi

Parte III: Fase svolta in laboratorio

Capitolo 13. Tecniche di analisi e strumenti utilizzati

13.1 Analisi granulometrica

13.2 Analisi in diffrazione a Raggi X (XRD)

13.3 Analisi SEM + EDX al microscopio elettronico

13.4 Analisi termiche DTA-TG

13.5 Stima del rapporto legante/aggregato tramite dissoluzione acida

Capitolo 14. Confezionamento dei provini

14.1 Le materie prime utilizzate

14.2 Preparazione dei provini

14.3 I provini compatibili

14.4 Confronto delle analisi

Conclusioni

Bibliografia

Bibliografia:

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