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Motortecture : restauro e rifunzionalizzazione di una stazione di servizio Agip a Milano

Giacomo Galmozzi

Motortecture : restauro e rifunzionalizzazione di una stazione di servizio Agip a Milano.

Rel. Maria Adriana Giusti, Susanna Caccia . Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio, 2014

Abstract:

INTRODUZIONE:

La stazione di servizio intesa oggi come il “non luogo” per eccellenza. Spazio di transito, di attraversamento, di sosta; spazio pensato a prescindere dalla relazione; spazio non identitario al quale l’individuo non riconosce di appartenere. Luoghi dal potere alienante, disorientante, animati da luci artificiali e distaccate, da musiche ridondanti e da parole di circostanza. Oasi nel deserto percepite dall’occhio stanco del viaggiatore in cerca di ristoro lungo le vie di scorrimento. Luoghi concepiti attorno al poco “meritevole” fine del consumo; incroci di mobilità in cui il rapporto avviene tra il luogo e l’individuo e non tra le persone all’interno di un luogo.

Mai prima d’ora nella storia dell’uomo i “non luoghi” hanno occupato tanto spazio.

Architetture che racchiudono nel loro sapere tutta l’essenza della strada, che spesso si fondono

nell’ immaginario con un paesaggio che sembra rifiutarle. Strutture che trovano nell’incontro di storie parallele la loro definizione, campi di prova per innovazioni ingegneristiche, terreno fertile per visioni future.

«La vacuità del luogo è negli occhi di chi guarda e nelle gambe o nelle ruote di chi procede. Vuoti sono i luoghi in cui non ci si addentra e in cui la vista di un altro essere umano ci farebbe sentire vulnerabili, a disagio e un po' spaventati. »

Z. Bauman, Modernità liquida, 2002, p. 116

Intento di questo lavoro di Tesi, nato nell’ambito del progetto “Luoghi e architetture della modernità: le stazioni di rifornimento e distribuzione di carburante in Italia” condotto presso il dipartimento Casa Città del Politecnico dì Torino, sotto la responsabilità scientifica della Prof.ssa Maria Adriana Giusti, è quello di indagare le ragioni dell’ evidente “miopia” di istituzioni e mondo accademico nei confronti di una testimonianza materiale capace di raccontare oltre un secolo di storia.

Architetture come memoria collettiva dalla sorprendente multidisciplinarità che spaziano dalle arti plastiche e figurative del Novecento alle più complesse dinamiche politiche della guerra fredda, in un intreccio di tematiche socio culturali dagli innumerevoli risvolti.

In quest’ottica il lavoro di ricerca vuole ricostruire le vicende muovendo da una panoramica sulle arti che hanno elevato questi luoghi a scenario ideale in cui ambientare storie di vita e vicende artistiche, passando per una ricerca metodologica dei fattori e delle condizioni storico culturali che hanno reso possibile una simile evoluzione: dalla distribuzione di carburante a trazione animale alla nascita delle prime “colonnine” per il rifornimento.

Transitando poi per le nuove visioni industriali, che vedono nel settore automobilistico l’occasione di un possibile riscatto economico, si giunge alla definizione di architetture standardizzabili che spingono i loro confini al limite di un Design figlio della seconda rivoluzione industriale; contesto in cui trovano ampio spazio le esperienze italiane, dalla nascita delle autostrade alle politiche industriali del Presidente Mattei.

In una seconda fase si analizzano le vicende estere, con particolare riferimento alla manualistica di settore ed agli esempi di tutela e conservazione, il tutto in funzione di una proposta metodologica relativa al progetto di restauro e rifunzionalizzazione della stazione di servizio Agip di piazzale Accursio a Milano ad opera dell’Arch. Mario Bacciocchi, raro esempio di edificio per la mobilità riconosciuto oggi come “complesso edilizio con valore architettonico intrinseco” dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Lombardia e per questo sottoposto vincolo di tutela.

Finalità ultima dell’elaborato vuole essere la restituzione della dignità ad un insieme di oggetti architettonici troppo spesso ignorati dalla letteratura di settore, nella speranza che possa essere un punto di partenza capace di sensibilizzare il lettore circa l’importanza della sopravvivenza di un patrimonio che, giorno per giorno, rischia di scomparire fagocitato da un mondo in perpetua evoluzione.

Relatori: Maria Adriana Giusti, Susanna Caccia
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: A Architettura > AO Progettazione
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Per Il Restauro E Valorizzazione Del Patrimonio
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3980
Capitoli:

IL VALORE DELLA MEMORIA

1.1 LE STAZIONI DI SERVIZIO NELL'IMMAGINARIO COLLETTIVO

1.2 I LUOGHI DELL’ARTE

IL MITO DEL PROGRESSO

2.1 NUOVA MOBILITÀ

2.2 NASCITA DI UN’ICONA

2.3 STANDARDIZZAZIONE COME NECESSITÀ

2.4 EVOLUZIONE DEL MODELLO

2.5 SVILUPPI EUROPEI NEL SECONDO DOPOGUERRA

DEFINIZIONE DEL MODELLO

3.1 L'ITALIA E IL PETROLIO, SVILUPPO E INDIPENDENZA NEGLI ANNI DEL MIRACOLO ECONOMICO

3.2 MARIO BACCIOCCHI: L'ARCHITETTO ALLA CORTE DI ENRICO MATTEI

3.3 LA “STAZIONE - TIPO” AGIP

3.4 LA STAZIONE DI SERVIZIO AGIP DI PIAZZALE ACCURSIO - MILANO

ALLA SCOPERTA DI UN PRESENTE DIMENTICATO

4.1 UNO SGUARDO AL PANORAMA MONDIALE

4.2 LA TUTELA IN EUROPA

4.3 IL CASO ITALIANO

RIFUNZIONALIZZARE PER TUTELARE

5.1 QUESTIONI DI METODO E PROGETTO DI RESTAURO

5.2 STRATEGIE DI RIUSO PER LA CONSERVAZIONE

BIBLIOGRAFIA

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