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Sviluppo operativo di piano e necessità di innovare la pianificazione in Piemonte

Claudia Carnevale

Sviluppo operativo di piano e necessità di innovare la pianificazione in Piemonte.

Rel. Carlo Alberto Barbieri. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale, 2014

Abstract:

INTRODUZIONE:

La tesi svolta è stata scritta con l'obiettivo di studiare, analizzare e valutare l'approccio alla pianificazione e allo sviluppo operativo di piano a livello locale. Le motivazioni che hanno determinato l'approfondimento di questo tema discendono da plurime considerazioni generali. In primo luogo, dal fatto che le attività di pianificazione e progettazione non possono prescindere dal confrontarsi con il piano alla scala locale, essendo questo un fattore determinante per le trasformazioni del territorio, ma anche dal fatto che negli ultimi anni si sta andando incontro a notevoli cambiamenti legati alle Leggi Regionali di terza generazione, nate per rispondere alle nuove esigenze di sviluppo che mettono in evidenza una diversa concezione del ruolo della pianificazione territoriale rispetto al passato, diversità riconducibile al significato molto ampio attribuito al termine 'Governo del Territorio'.

La tesi è suddivisa in tre parti, ognuna delle quali affronta l'argomento in maniera dettagliata e consequenziale.

Nella prima parte della tesi è stato sviluppato un lavoro di studio, volto ad affrontare, sia in termini generali che di analisi dettagliata, il contesto, l'approccio ed i contenuti sull'evoluzione del sistema istituzionale della pianificazione del territorio in Italia dal 1942 (anno della nascita della legge fondamentale dell'urbanistica) ad oggi, con lo scopo di mettere in evidenza le principali criticità del sistema istituzionale italiano e favorendo la necessità e l'urgenza di un netto passaggio verso un processo integrato, che superi quella di sistema di piani ordinati 'verticalmente' per un approccio 'orizzontale' fondato sulla sussidiarietà e sull'adeguatezza, su metodi e procedure di cooperazione fra gli enti territoriali e di co-pianificazione e concertazione negli atti di pianificazione. Questo preambolo è risultato fondamentale per la seconda parte, in quest'ultima, infatti, è stato svolto un lavoro di analisi e valutazione di tutti gli aspetti di riforma relativi alla pianificazione, soffermandosi in particolare su quella di livello locale. È stata analizzata la proposta dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) il quale si è spinto sino alla redazione di una legge di principi fondamentali per il governo del territorio. Pertanto, dopo aver fatto un quadro del contesto nella quale la proposta si inserisce si è passati all'analisi della posizione presa dall'istituto sull'innovazione degli strumenti di pianificazione di livello locale con l'introduzione del piano strutturale, piano operativo e regolamento urbanistico. La seconda parte del lavoro di tesi, inoltre, si compone di esaminare e valutare in maniera dettagliata l'approccio alla pianificazione definito dalla Regione Piemonte, con la specificazione delle proposte di Leggi Regionali e ponendo attenzione soprattutto alla nuova L.R. di modifica n, 3 del 2013 che apre una prospettiva nuova al tema del governo del territorio e della pianificazione dello stesso. Di questa nuova legge di modifica sono stati esaminati in maniera dettagliata il contesto, i contenuti e le novità introdotte, ma soprattutto sono state analizzate attentamente le proposte innovative del PRGC come attività sperimentale riportate nell'art. 14 bis.

Nella terza parte, infine, per la quale si predilige un approccio pratico alla materia, si è voluto evidenziare, come le nuove forme di pianificazione adottate vengano percepite da un Comune all'interno del suo iter di Piano e riportate sul territorio. Per far ciò ci si è serviti della Variante strutturale n. 30 del Comune di Settimo Torinese, in provincia di Torino. Pertanto, dopo aver fatto un quadro generale sul caso studio, sul processo intrapreso dalla variante, si è provato a sviluppare concretamente le soluzioni suggerite dal piano sul territorio, innescando così processi di simulazione attraverso lo sviluppo operativo dei più importanti ambiti di carattere locale della variante strutturale in questione.

Le parti della tesi sono legate ad alcune relazioni trasversali fondamentali per lo sviluppo e la coerenza del lavoro stesso. Infatti, gli esiti di ricerca risultati dal contributo sulla riforma di Governo del Territorio, la necessità emersa di riformare il sistema e l'approccio alla pianificazione, con il contributo della proposta INU e dai nuovi approcci permeati dalle L.R. Piemontesi, sono stati necessari per supporre e capire il pluralismo, i diversi caratteri, modalità ed efficacia della pianificazione, ma soprattutto il bisogno effettivo di innovare gli strumenti utilizzati, specialmente per la pianificazione di primo livello che, a loro volta, hanno innescato l'interesse concreto del caso studio di Variante strutturale n. 30 del comune di Settimo Torinese.

In conclusione, il lavoro di ricerca portato avanti si pone come fine ultimo quello di mettere In fila i fatti e tentare di esprimere un giudizio, chiedendosi e motivando quali siano esattamente le criticità dell'attività di pianificazione urbanistica 'tradizionale' e quali sono i riscontri che si delineano per questo nuovo e obbligato cambio di archetipo; del perché è stata presa una determinata scelta e in quale contesto è stata inserita, giudicando se le decisioni fatte a monte abbiano portato all'effettiva presa di coscienza di questo nuovo approccio alla pianificazione locale.

Importante è stato anche, attraverso lo studio del caso reale di Variante n. 30 di Settimo Torinese (grazie all'esperienza di tirocinio), verificare la gestione operativa e la coerenza di quanto definito nella prima parte del lavoro. Questa componente è stata esaminata, analizzando approfonditamente tutti gli aspetti principali del piano, dalla formazione alla sua approvazione, in modo da poter tracciare i giusti parametri per una corretta valutazione finale.

La parte finale della ricerca si è voluta concludere con una 'ipotesi di approccio', proprio per cercare di capire quale potrebbe essere la vera innovazione che serve e provando a delineare le possibili prospettive future di riforma ed innovazione del Governo del Territorio, ponendo soprattutto attenzione alle procedure e agli strumenti della pianificazione (soprattutto di livello locale), alle pratiche decretate nei piani e fra piani, piuttosto che tra soggetti pubblici e privati, ovvero tra soggetti che pianificano il territorio e soggetti che investono sul territorio. Questa esigenza di capire, ma soprattutto provare a dare delle risposte a tutto il sistema, è venuta fuori grazie al percorso di studi del Corso di Laurea in Pianificazione territoriale, Urbanistico e Paesaggistica - Ambientale sviluppata presso il suddetto Ateneo, ai numerosi seminari alla quale ho partecipato, ma anche grazie all'esperienza maturata durante lo svolgimento del tirocinio formativo presso il Comune di Settimo Torinese, che mi ha permesso di entrare realmente nel procedimento di pianificazione e progettazione urbanistica.

In conclusione, grazie agli esiti positivi avuti dalla mia esperienza di tirocinio, giudicata tra le migliori, mi è stato permesso dal Dipartimento DIST del Politecnico di Torino di esporre al Festival dell'Architettura in Città 2014 ('Ritorno al Futuro', 10 - 14 giugno) una tavola che racchiudesse il mio contributo avuto alle pratiche di pianificazione nel Comune di Settimo Torinese per la redazione di Variante strutturale n. 30.

Relatori: Carlo Alberto Barbieri
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: U Urbanistica > UH Pianificazione regionale
U Urbanistica > UN Storia dell'Urbanistica
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3810
Capitoli:

INDICE:

Introduzione

1. Evoluzione del sistema istituzionale della pianificazione del territorio in Italia, dal 1942 ad oggi

1.1 Quadro istituzionale della pianificazione

1.2 Livello nazionale

1.3 Livello regionale

1.4 Livello provinciale e metropolitano

1.5 Livello locale

1.6 Quadro sinottico del sistema di pianificazione

1.7 Approccio al Governo del territorio

1.7.1 La Riforma Costituzionale del Titolo V e i principi di sussidiarietà, differenziazione

ed adeguatezza

1.8 La necessità di riformare il sistema di pianificazione, da un approccio top-down ad uno

bottom-up

2. Verso la riforma del livello locale nella pianificazione del territorio

2.1 La rigidezza e l'urgenza di innovare lo strumento di pianificazione locale

2.1.1 Le Conferenze di copianificazione e il processo di copianificazione

2.2 La proposta dell'INU per la pianificazione locale

2.2.1 Il piano strutturale, il piano operativo e il regolamento urbanistico

2.3 Un nuovo approccio alla pianificazione nella Regione Piemonte, le proposte delle nuove L.R. e le sperimentazioni locali

2.3.1 Il Disegno di Legge 488 del 2007 e la sperimentazione con la L.R. n. 1 del 2007

2.3.2 Il Disegno di Legge 153 del 2011 e la nuova L.R. n. 3 del 2013, tra innovazione e continuità

2.3.2.1 Contesto, novità introdotte e obiettivi principali

2.3.2.2 L'innovazione del PRGC solo come attività sperimentale (art. 14 bis)

2.3.2.3 Prospettive attese e limiti

3. Caso studio: la variante strutturare n. 30 al PRGC di Settimo Torinese

3.1 L'ambito di applicazione della Variante strutturale n. 30

3.2 Il territorio

3.3 Strumentazione urbanistica comunale vigente

3.4 La pianificazione e programmazione territoriale sovraordinata

3.5 Il processo della Variante strutturale n. 30

3.5.1 Gli obiettivi della Variante e il documento programmatico

3.5.2 Il processo di copianificazione e la prima Conferenza di copianificazione

3.5.3 Il progetto preliminare

3.5.4 Il progetto preliminare controdedotto

3.5.5 La Valutazione Ambientale Strategica

3.5.6 La seconda Conferenza di copianificazione e gli esiti del processo

3.5.7 Il progetto definitivo

4. Scenario di sviluppo della variante n.30

4.1 Simulazione dello sviluppo operativo di alcuni ambiti della Variante

4.1.1 Ambito urbano nord - est

4.1.1.1. Lo sviluppo operativo dell'ambito urbano nord - est

4.1.2 Ambito urbano est

4.1.2.1. Lo sviluppo operativo dell'ambito urbano nord-est

5. Conclusioni

5.1 La nuova pianificazione comunale: qual è l'innovazione che serve

Riferimenti bibliografici e sitografici

Allegati

Bibliografia:

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