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La chiesa di S. Andrea a Livorno Ferraris: processo di costruzione e ipotesi di conservazione.

Marco Capellino

La chiesa di S. Andrea a Livorno Ferraris: processo di costruzione e ipotesi di conservazione.

Rel. Laura Palmucci, Maurizio Momo. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2001

Abstract:

La chiesa di Sant'Andrea a Livorno Ferraris (VC) è un piccolo gioiello che occorre valorizzare, in particolar modo la parte più antica di essa (quella romanica): per troppi anni non le è stato riconosciuto il valore che merita, è stata abbandonata all'incuria del tempo, è stata oggetto di interventi sconsiderati che non hanno tenuto minimamente conto del suo valore storico ed architettonico ed ora, se si vuole evitare la perdita di questo monumento tanto importante quanto sottovalutato, è indispensabile agire per limitare i danni causati dagli interventi effettuati in passato e per salvaguardare almeno le condizioni in cui si presenta la chiesa ai giorni nostri.

Lo scopo che si propone questo lavoro è lo studio, soprattutto dal punto di vista storico, della chiesa di Sant'Andrea nel susseguirsi delle sue fasi storiche e costruttive, durante il periodo che va dalla sua prima realizzazione fino ai giorni nostri, per poi arrivare alla formulazione del progetto di un appropriato intervento di restauro che permetta a questa chiesa di riacquistare l'aspetto decoroso che le conviene e di ritornare alla sua funzione di cappella cimiteriale.

La prima parte è dedicata alla conoscenza, sia a livello storico che materico, dell'edificio. Il primo capitolo si occupa alle vicende storiche e costruttive della chiesa: attualmente essa è racchiusa all'interno del cimitero che si trova al di fuori del paese, vicino alla strada che conduce a Crescentino ma, come vedremo, in origine era una semplice cappella romanica benedettina. Solo in seguito (in occasione della peste del 1630 ma anche prima, come risulta dai documenti ritrovati) si incominciò a seppellire attorno ad essa e quando, alla fine del Settecento, divenne una vera e propria chiesa cimiteriale, ebbe bisogno di essere ampliata.

La sua onorevole età ha progressivamente nascosto, nel corso di circa novecento anni di storia, importanti elementi di interesse storico, artistico ed architettonico. I vari interventi eseguiti sulla chiesa in epoche diverse nascondono 'sorprese' che hanno iniziato ad emergere in seguito all'opera di restauro iniziata nel 1993; questi ritrovamenti, insieme alle fonti documentarie, sono elementi utili a ricostruire la storia della chiesa ma nel contempo lasciano anche aperti molti problemi.

Il secondo capitolo affronta il rilievo della chiesa: i metodi utilizzati, la descrizione e l'analisi di ciò che si è riscontrato; in particolare è approfondito lo studio degli allineamenti e dell'ortogonalità, dei rapporti geometrico-proporzionali, delle modularità e delle simmetrie verificate.

Il terzo capitolo si occupa della descrizione e dell'analisi dello stato attuale della chiesa: già ad un primo sguardo si nota che essa, ad unica navata, è formata da due corpi di fabbrica addossati l'uno all'altro. La parte absidale con il presbiterio è l'originaria cappella romanica, mentre la navata dei fedeli e il vestibolo d'ingresso sono chiaramente l'aggiunta realizzata all'inizio dell'Ottocento. La parte romanica è riconoscibile per la caratteristica tessitura muraria in ciottoli e mattoni messa in luce con la recente operazione di rimozione dell'intonaco. Sull'abside e sulla parete romanica rivolta a sud sono rimasti resti dei caratteristici archetti pensili (ormai abrasi) a gruppi di tre fra lesene e su entrambe le pareti laterali sono state portate alla luce le tracce di antiche aperture archivoltate murate (all'incirca in corrispondenza del bell'altare di foggia settecentesca interno) la cui altezza esigua fa presumere che anticamente la quota del pavimento interno ed esterno alla chiesa fosse più bassa.

All'interno della parete absidale sono stati inoltre ritrovati, sotto l'intonaco, quattro interessantissimi affreschi risalenti al periodo tardo-gotico, la cui presenza è quasi una costante nelle chiese romaniche dell'XI e XII secolo. Interessanti risultano anche le monofore a doppia strombatura che si trovano nelle due campiture laterali dell'abside stessa.

Relatori: Laura Palmucci, Maurizio Momo
Tipo di pubblicazione: A stampa
Parole chiave: - romanico - cimitero
Soggetti: R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/354
Capitoli:

Introduzione

PARTE I: LA CONOSCENZA

I.1 Le vicende storiche e costruttive

I.2 Primo approccio conoscitivo: il rilievo

I.3 Descrizione e analisi dello stato attuale

I.4 Gli affreschi absidali

I.5 La prima fase costruttiva. Approfondimento

I.6 Gli ampliamenti del cimitero

PARTE II: IL RESTAURO

II.1 Introduzione alle teorie del restauro

II.2 Il progetto di conservazione attraverso le carte del restauro

II.3 Premessa all'ipotesi di restauro

II.4 Il degrado esterno

II.5 Il degrado interno

II.6 Il degrado strutturale

II.7 Gli interventi di recupero

II.8 Ipotesi di riuso

Conclusioni

FIGURE

BIBLIOGRAFIA

DOCUMENTI D'ARCHIVIO:

· Allegato 1

· Allegato 2

· Allegato 3

· Allegato 4

· Allegato 5

· Allegato 6

· Allegato 7

· Allegato 8

· Allegato 9

· Allegato 10

· Allegato 11

· Allegato 12

ELENCO TAVOLE

TAVOLE

Bibliografia:

· Parte I: la conoscenza

AA. VV., Livorno Ferraris, la sua terra, la sua gente, Livorno Ferraris, s. d. [1973].

P. CANCIAN (a cura di), L'abbazia di San Genuario di Lucedio e le sue pergamene, in 'Deputazione subalpina di Storia patria', Biblioteca storica subalpina CLXXXXIII, Torino Palazzo Carignano, 1975.

C. CARAMELLINO, Attività di maestranze Intelvesi nel territorio: i paliotti in scagliola, in 'Da Quadrata alla Restaurazione - indagini sul territorio. Atti della giornata di studi - Brusasco 1986', Verolengo, 1987, pp. 139-174.

G. CHICCO, L'architetto Nicola Nervi, estratto dal giornale 'La Sesia', n. 3 del 10 gennaio 1946, Vercelli, 1947.

P. GAUZOLINO, Storia antica di Livorno Ferraris, Crescentino, 1989.

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N. M. LAZZE', Due inedite testimonianze del romanico vercellese: la chiesa di S. Maria di Casalè e i resti adiacenti alla parrocchiale di S. Stefano di Robbio, in 'Bollettino storico vercellese', a. XXII (1993), n. 1, pp. 57-79.

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P. VERZONE, L'architettura religiosa dell'alto Medioevo nell'Italia settentrionale, Milano, 1942.

Fonti archivistiche:

Archivio della Curia Vescovile di Casale Monferrato (A.C.V.C.M).

Archivio Storico del Comune di Livorno Ferraris (A.S.C.L.F).

Archivio di Stato di Torino (A.S.T).

Archivio di Stato di Vercelli (A.S.V).

· Parte II: il restauro

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R. BONELLI, Restauro dei Monumenti: teorie per un secolo, in: F. PEREGO (a cura di), Anastilosi, Roma-Bari, 1987.

S. BOSCARINO, Il restauro architettonico tra idee ed apparati, in 'Restauro', n. 51, 1980.

C. BRANDI, Teoria del Restauro, Einaudi, Torino, 1963.

C. BRANDI, Il restauro: teoria e pratica, Roma, 1994.

G. CARBONARA, La reintegrazione dell'immagine, Bulzoni, Roma, 1976.

G. CARBONARA, Restauro tra conservazione e ripristino: note sui più attuali orientamenti di metodo, in 'Palladio', n. 6, 1990.

G. CARBONARA, Trattato di restauro architettonico, U.T.E.T., Torino, 1996, vol. 1.

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P. FANCELLI, Il progetto di conservazione, Roma, 1983.

I. MUNDULA, N. TUBI, Umidità e risanamento negli edifici in muratura, Maggioli Editore, Rimini, 1997.

J. RUSKIN, The seven lamps of Architecture, Londra, 1849, trad. It. Le sette lampade dell'architettura, Jaka Book, Milano, 1982.

L. SANTORO, Il contributo italiano alla definizione concettuale e metodologica del restauro, in:'Restauro', n. 43, 1979.

· Parte grafica

G. CARBONARA, Restauro dei Monumenti, guida agli elaborati grafici, Liguori Editore, Napoli, 1997.

Tavole:

1. Presentazione.

2. Inquadramento territoriale. Scala 1:5000 / 1:500.

3. Le vicende storiche e costruttive.

4. Collocazione delle carte storiche.

5. Rilievo, considerazioni sugli allineamenti e geometrico / proporzionali - Piante. Scala 1:50.

6. Rilievo - Pianta, Prospetti. Scala 1:50.

7. Rilievo - Piante, Sezioni. Scala 1:50 / 1:5.

8. Rilievo - Assonometrie. Scala 1:50.

9. Gli affreschi absidali. Scala 1:50.

10. Fasi costruttive - Pianta, Prospetti, Assonometria. Scala 1:50 / 1:100.

11. Fasi costruttive - Pianta, Sezioni. Scala 1:50.

12. La prima fase costruttiva.

13. Gli ampliamenti del cimitero. Scala 1:1000.

14. Analisi dei materiali, del degrado e ipotesi d'intervento - Prospetti. Scala 1:50.

15. Analisi dei materiali, del degrado e ipotesi d'intervento - Prospetti. Scala 1:50.

16. Analisi dei materiali, del degrado e ipotesi d'intervento - Prospetti interni. Scala 1:50.

17. Analisi dei materiali, del degrado e ipotesi d'intervento - Pianta / Particolari. Scala 1:50.

18. La rifunzionalizzazione: il percorso museale. Scala 1:50.

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