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Qualità ambientale e retrofit nel ripensamento delle aree dismesse : caso Montefibre

Antonella Balla

Qualità ambientale e retrofit nel ripensamento delle aree dismesse : caso Montefibre.

Rel. Alessandro Mazzotta, Elena Tamagno. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura, 2013

Abstract:

“Un insediamento che componga su uno sfondo di verde analogo a quello olivettiano un mix di funzioni capace di assolvere pienamente al ruolo di nuovo cuore urbanistico di Ivrea”.

Con queste parole di G. Campos Venuti, redattore del piano particolareggiato dell’area Montefibre, si possono riassumere le caratteristiche del nuovo piano. Il progettista, presidente dell’INU come in passato Adriano Olivetti vuole raccoglierne l’eredità proponendo un modello di piano innovativo attento alla qualità del progetto, al rilancio economico-sociale, alla sostenibilità e all’ambiente. Infatti la pianificazione teorizzata da Olivetti è uno strumento non solo di trasformazione del territorio ma di evoluzione sociale, allo stesso modo viene curata la progettazione del verde. Il “verde olivettiano” segue sia dei criteri estetici che psicologico-percettivi che uniscono la funzione di svago a quella protettiva. A misura d’uomo.

Ivrea città-museo dell’architettura moderna costituisce un contesto unico e rapportarsi con esso è impegnativo.

Dall’analisi cartografica del territorio eporediese degli anni ’60 sono visibili sulla struttura del paesaggio i segni della politica olivettiana; il paesaggio presenta una struttura tradizionale con piccoli nuclei abitativi circondati da appezzamenti coltivati di ridotte dimensioni (vigneti, frutteti ecc.) tipici di un sistema agricolo tradizionale. L’abbandono delle campagne era contenuto dal fatto che un efficiente sistema di trasporto pubblico consentiva ai lavoratori di continuare a vivere in campagna pur lavorando in città.

Il tema della qualità ambientale e soprattutto il contesto industriale del piano particolareggiato richiama l’impostazione delle APEA (aree produttive ecologicamente attrezzate). Le APEA sono aree in cui tutela ambientale e sviluppo economico vengono sinergicamente programmati. Su questi siti si prevedono insediamenti misti quali industriali, commerciali, artigianali, terziari ecc. gestiti in maniera unitaria garantendo la competitività lo sviluppo e la sostenibilità. La qualità è il tema fondamentale per cui gli obiettivi strategici delle APEA sono: tutela della salute, riduzione delle emissioni, innovazione tecnologica, miglioramento dell’immagine e riqualificazione ambientale.

L’area Montefibre è un sito industriale dimesso a partire dagli anni ‘80 posto a ridosso del fiume Dora Baltea che in passato ha sicuramente rappresentato un elemento di marcato impatto ambientale; il suo recupero (in questo caso demolizione e costruzione di edifici con funzioni miste) rappresenta l’occasione per invertire la tendenza trasformandola in un elemento di riconnessione urbanistica ed ecologica. Come le APEA i criteri fondamentali della progettazione sono la qualità sotto tutti i punti di vista. Questa tesi si occupa della progettazione del verde con una visione sia paesaggistica che tecnologica ( depurazione dell’acqua).

A livello di pianificazione è fondamentale considerare che l’utilizzo del suolo in un bacino idrografico influenza la qualità dei corsi d’acqua che vi scorrono. Dal territorio infatti, giungono, attraverso le acque di dilavamento e di percolamento, gli apporti in sali, sostanze nutrienti o inquinanti (P. Fabbri). Il tratto di fiume adiacente all’area in esame è stato modellato dall’azione antropica(opere di difesa spondale) nell’intento di proteggere l’abitato, fatto che avrà sicuramente modificato la dinamica fluviale. L’analisi della cartografia antica evidenzia che il sito era di pertinenza fluviale.

In questo ambito è più che mai importante il controllo dei deflussi e il trattamento in loco delle acque che possono essere ottimizzati con opportuni accorgimenti progettuali. Il tema dell’acqua è l’elemento che caratterizza il progetto.

Relatori: Alessandro Mazzotta, Elena Tamagno
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GH Scienze Ambientali
R Restauro > RC Restauro urbano
Corso di laurea: Corso di laurea in Architettura
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3289
Capitoli:

INDICE

INTRODUZIONE

Un nuovo progetto per l’area EX MONTEFIBRE

di Giuseppe Campos Venuti

Un tema attuale: le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA)

1. INDAGINI CONOSCITIVE

1.1 Matrici percettive

Sopralluoghi e percezione

1.2 Matrici antropiche ed umanistiche

Il tema olivettiano

Storia e Pianificazione Urbanistica

Cenni storici

Cronologia dello sviluppo urbanistico

I Piani Particolareggiati

P.P.1 Progetto Piazza Freguglia del Rondolino ex Rossari e Varzi

P.P2 Progetto “Sponda destra”

P.P.3 Progetto area ex Montefibre

Montefibre o Montedison fibre: (cenni sull’azienda)

Il P.R.G.C. 2000

Ambiente: normativa e pianificazione

La rete NATURA 2000

Siti di Importanza Comunitaria

Laghi di Ivrea

Boschi e paludi di Bellavista

Zone di Protezione Speciali

1.3 Matrici naturali del paesaggio

Morfologia di base

Relazione geologica

Climatologia (precipitazioni)

Capacità d’uso dei suoli

Vegetazione

2. FASE VALUTATIVA

Analisi ecologico-paesaggistica

Introduzione

Principi metodologici

Sintesi delle caratteristiche ambientali

Livello superiore: Area Vasta di Studio

Delimitazione dell’Area Vasta di Studio

Caratteristiche strutturali e funzionali

Grafi

Sintesi dei condizionamenti ambientali e delle opportunità ecosistemiche

Livello di intervento: AREA MONTEFIBRE

3. FASE PROGETTUALE

Il primo progetto

Il secondo progetto

Schede alberi

Bibliografia

Documenti

Bibliografia:

Aspetti applicativi dell’ecologia del paesaggio: conservazione, pianificazione, valutazione ambientale strategica. Atti VII Congresso Nazionale SIEP-IALE . 4 e 5 luglio 2002.

Atti del II Congresso Nazionale di Selvicoltura, per il miglioramento e la conservazione dei boschi Italiani, Vercelli 1998.

Bazzanella L. Beltramo R. Petrini D., Progettualità architettonica e organizzativa per le nuove aree industriali, Celid 2011.

Criteri Tecnici per l’individuazione ed il recupero delle aree degradate e per la sistemazione di sponde fluviali e lacustri..., L.R. 2/11/1982 n. 32, art. 2 e 12. Regione Piemonte.

Fabbri P., Il verde nel Paesaggio, Guerini, 1991.

Fabbri P., Natura e cultura del paesaggio agrario. Indirizzi per la tutela e la progettazione, Città Studi, Milano 1997.

Fabbri P., Dispense del corso di assetto del paesaggio ed ecologia applicata. Torino.

I tempi stanno cambiando, come varia il clima conoscenze attuali e scenari futuri. Torino, Museo Regionale di Scienze Naturali, 2008.

Ingegnoli V., Fondamenti di ecologia del Paesaggio, Città Studi Torino1993.

Malagoli R., Alberi per le città, Il giardino fiorito n. 1-2-3, 1996.

Malcevschi S., Bisogni L., Gariboldi A., Reti ecologiche ed interventi di miglioramento ambientale, Il Verde Editoriale, Milano 1996.

Massa R. Ingegnoli V., Biodiversità estinzione e conservazione, Utet, 1999.

Mazzotta A., L’acqua: materia per l’immagine del paesaggio costruito, Alinea, 2007.

Meucci D., Appunti di ecologia del Paesaggio, Dispense del corso di ecologia del paesaggio. Genova.

Olmo C., Costruire la città dell’uomo: Adriano Olivetti e l’urbanistica, Edizioni Comunità, Milano 2001.

Quaderni di Architettura del Paesaggio, Cinque paesaggisti per Milano, Alinea 2001.

Romani V., Il paesaggio dell’Alto Garda Bresciano, studio per un Piano paesistico, Grafo ed. 1988.

Tamagno E., Dispense del corso di Progettazione architettonica.

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