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Borgata Langra: ipotesi di interventi per il recupero del patrimonio storico montano

Siddi Pellegrino, Gabriele Grosso

Borgata Langra: ipotesi di interventi per il recupero del patrimonio storico montano.

Rel. Andrea Bocco. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2013

Abstract:

Durante la nostra carriera universitaria ci siamo cimentati in numerosi lavori di progettazione sempre all'interno di tessuti urbani cittadini. Spinti dalla volontà di provare un'esperienza progettuale diversa e allo stesso tempo dalla passione comune per la montagna, abbiamo intrapreso questo lavoro di tesi su un tema a noi quasi nuovo, ma che sta riscontrando negli ultimi anni un rinnovato interessamento da parte di amministrazioni regionali e comunali e di molti privati: stiamo parlando del recupero del patrimonio edilizio alpino abbandonato.

Partendo da queste motivazioni è nato l'interesse di scoprire l'architettura delle abitazioni montane: le ragioni che hanno dettato le loro regole costruttive e le esigenze che hanno motivato le loro trasformazioni.

Abbiamo seguito convegni sul tema della riscoperta delle borgate abbandonate e visitato comuni montani interessati da interventi recenti di recupero, cercando di capire quali fossero gli approcci per intervenire sull'edilizia storica montana.

Per cominciare abbiamo intervallato momenti di lettura sull'argomento in biblioteca, a escursioni in collina e in montagna cercando borgate che potessero ispirare il nostro progetto.

Abbiamo esaminato numerose località delle valli cuneesi e pinerolesi, nostri luoghi di origine, per cercare gruppi di fabbricati che potessero avere caratteristiche, secondo noi rilevanti, per intraprendere una simulazione di intervento di recupero. I requisiti iniziali erano l'abbandono degli edifici, la qualità architettonica delle abitazioni preesistenti, la possibilità di raggiungere facilmente o quasi il luogo, il legame con la natura circostante, la storia e la possibile attrazione turistica, tutte potenzialità che potessero incentivare, a nostro avviso, un reinsediamento e riuso dei fabbricati da parte di nuove famiglie.

Nelle valli pinerolesi abbiamo visitato borgate o gruppi di edifici abbandonati legati alla tradizione mineraria della vai Germanasca, o altre costruite da famiglie di boscaioli sulle colline tra Cumiana, Trana e Piossasco.

Le valli cuneesi hanno fin da subito attirato la nostra attenzione per la quantità di borgate abbandonate e la storia di questi luoghi. A differenza da quelle pinerolesi queste sono, per la maggior parte, in stato di quasi totale abbandono e nascoste dalla vegetazione. All'interno degli edifici è possibile ancora oggi trovare arredi e attrezzi per l'agricoltura lasciati lì con il loro l'abbandono.

Le ricerche si sono interrotte con la scoperta di una borgata in valle Maira nel comune di Macra, Langra a pochi chilometri da Dronero e tre quarti d'ora di macchina da Cuneo.

Tutte le potenzialità e i requisiti, accennati in precedenza, sono stati riscontrati nel sito, e ci hanno portati a concentrare qui il nostro lavoro.

Durante il primo sopralluogo ci ha sorpreso come l'abbandono totale di Langra e lo stato di conservazione pessimo riscontrato in alcuni fabbricati si scontrasse con l'eccellente stato di un'altra borgata a 300 metri di distanza, Caricatori, completamente recuperata di recente e abitata da vacanzieri stagionali.

Fatto ancora più particolare è che in Langra, nei periodi estivi, è possibile incontrare numerosi escursionisti dal momento che al suo interno passa il sentiero più importante di tutta la vallata, i Percorsi Occitani.

La posizione, quindi, è un fattore importante per ridare vita e visibilità a una borgata con un intervento di recupero.

La nostra tesi si propone quindi di simulare, in modo più realistico possibile, un intervento di recupero di Langra, cercando anche di confrontarsi idealmente con motivazioni che hanno costruito la borgata e le regole che l'hanno trasformata negli anni, con le prescrizione attuali degli strumenti urbanistici, e non solo, che regolano la sua conservazione e valorizzazione e guidano la qualità degli interventi sul patrimonio edilizio abbandonato.

Relatori: Andrea Bocco
Tipo di pubblicazione: A stampa
Soggetti: G Geografia, Antropologia e Luoghi geografici > GH Scienze Ambientali
R Restauro > RA Restauro Artchitettonico
Corso di laurea: Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città
Classe di laurea: NON SPECIFICATO
Aziende collaboratrici: NON SPECIFICATO
URI: http://webthesis.biblio.polito.it/id/eprint/3274
Capitoli:

Premessa

Capitolo 1 La Comunità montana valle Maira

1. Cenni storici

2. Lineamenti ambientali e cenni naturalistici

3. Lo spopolamento e l'emigrazione

4. Insediamenti abitativi in Valle Maira

5. Turismo

6. Borgata Langra, riflessioni preparatorie al progetto

Capitolo 2 Riflessioni sul tema del recupero

1. Introduzione

2. Il recupero e le amministrazioni locali

3. Il significato del recupero

4. Ricerche e azioni Regionali sulle Borgate alpine abbandonate: IRES, Misura 322 e UNCEM

4.1 Il lavoro dell'IRES

4.2 Misura 322 "Sviluppo e rinnovamento dei villaggi montani" contenuta nel Piano di Sviluppo Rurale 2007- 2013

4.3 L'UNCEM Piemonte

4.4 L'UNCEM Piemonte e il programma di recupero delle borgate piemontesi per la rivitalizzazione delle aree montane

5. Il comune di Ostana: esempio di recupero e valorizzazione dell'architettura montana locale.

6. Buone pratiche per il progetto di recupero del patrimonio edilizio montano

6.1 La prima fase: il rilievo

6.2 La progettazione

6.3 Indirizzi e spunti progettuali per un progetto di recupero

6.4Considerazioni su manuali, prescrizioni normative e aspetti funzionali

Capitolo 3 Rilievo, analisi e progetto

1. Prima fase, il rilievo

1.1 Il rilievo fotografico

1.2 Il rilievo geometrico-dimensionale

2. Seconda fase, l'analisi

2.1 Analisi della borgata

2.2 Analisi degli edifici

2.3 Analisi preliminari del primo rilievo della borgata Langra

2.4 Primo approccio di progetto

2.5 Analisi approfondite dello stato di fatto degli edifici esistenti

3. Terza fase, il progetto dell'edificato

EDIFICI RICOSTRUITI PER ABITAZIONI PERMANENTI

EDIFICI 1 E 2

EDIFICI RICOSTRUITI PER RIFUGIO ESCURSIONISTICO

EDIFICI 10a E 10b

EDIFICI RECUPERATI PER ABITAZIONI STAGIONALI

EDIFICIO 3

EDIFICIO 4

EDIFICIO 7

EDIFICIO 8

EDIFICI RECUPERATI PER ABITAZIONI STAGIONALI

EDIFICI 5 E 6

4. Quarta fase, il progetto territoriale

Conclusione

Bibliografia

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